Archivio per 27 febbraio 2022
Charles Courtney Curran – In barca tra gigli e fiori
Non c’è alcun paese sulla Terra in cui
l’amore non ha reso gli innamorati… dei poeti
– Voltaire –
Charles Courtney Curran
AFFERRO LE SUE MANI
– Rabindranath Tagore –
Afferro le sue mani
e la stringo al mio petto.
Tento di riempire le mie braccia
della sua bellezza,
di depredare con i baci
il suo dolce sorriso,
di bere i suoi bruni sguardi
con i miei occhi.
Ma dov’è?
Chi può spremere l’azzurro dal cielo?
Cerco di afferrare la bellezza;
essa mi elude
lasciando soltanto il corpo
nelle mie mani.
Stanco e frustrato mi ritraggo.
Come può il corpo toccare
il fiore che soltanto
lo spirito riesce a sfiorare?
Charles Courtney Curran – Donna che stende i panni
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)

(Nessuno mi può giudicare – C. Caselli)
Charles Courtney Curran – Ai margini del bosco
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UN DIPINTO… UNA STORIA
a cura di Tony Kospan
Questo dipinto di un pittore olandese del ‘600 va al di là, molto al di là, di quello che lo stesso artista aveva in mente di rappresentare.
Vediamo perché e cosa nasconde ad una vista superficiale.
L’opera, “L’elemosina” di Jacob Ochtervelt, non era stata creata per fare una critica sociale o satirica dello sfoggio e dell’arroganza della ricchezza,
anzi voleva forse esaltare la bontà dei committenti.
La carità, era una virtù molto sentita nel paesi del nord protestante del ‘600 ed è questo il significato, che definirei apparente, del dipinto.
IL DIPINTO
Il dipinto nella sua interezza
Osserviamo però la scena che possiamo dividere in 2 parti.
Nell’ampia parte destra vediamo in primo piano una bimba, seguita dalla governante, che sembra guardarci come per dire “guardate come sono brava” mentre dà una monetina, un cane che abbaia alle persone fuori la porta, una casa bellissima con pavimenti pulitissimi e perfetti con dipinti alle pareti, e sullo sfondo i suoi genitori che osservano orgogliosi la scena da lontano.
Da notare la differenza tra l’enorme medaglione della bimba ed il soldino che viene elargito senza nemmeno guardare a chi lo sta offrendo.
Nella parte sinistra invece un bambino, vestito di cenci e forse coetaneo dell’agghindatissima bimba, tende il suo logoro cappello per ricevere l’elemosina.
Dietro il ragazzo una madre povera e piena di vergogna che con i seni scoperti allatta un bimbo di pochi mesi… e alle sue spalle si intravedono altri figli da mantenere.
I COLORI
Ecco quindi che, nonostante l’intento di esaltare la bellezza della casa e di chi dona, il pittore non riesce a non dare a loro una luce fredda, distaccata, quasi inumana… mentre poi avvolge di colori caldi, morbidi e vivi il bambino povero e la sua famiglia.
IL SIGNIFICATO (DA BRIVIDI) CHE PERCEPIAMO
In effetti quel che ci dice il dipinto è che questa non è carità, ma elemosina.
I ricchi infatti non stanno aiutando davvero questi poveri ma stanno solo esibendo la loro potenza e la loro superiorità economica elargendo, quasi con disprezzo, un misero soldino ad una famiglia in grossa difficoltà.
Il pittore quindi, forse senza nemmeno volerlo, è costretto ad esaltare l’umanità di questi poveri ed a rivelare il gelo dei sentimenti di questi ricchi.
Fonte: Tommaso Montanari – “Il Venerdì” di Repubblica
F I N E
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UN DIPINTO… UNA STORIA
a cura di Tony Kospan
Questo dipinto di un pittore olandese del ‘600 va al di là, molto al di là, di quello che lo stesso artista aveva in mente di rappresentare.
Vediamo perché e cosa nasconde ad una vista superficiale.
L’opera, “L’elemosina” di Jacob Ochtervelt, non era stata creata per fare una critica sociale o satirica dello sfoggio e dell’arroganza della ricchezza,
anzi voleva forse esaltare la bontà dei committenti.
La carità, era una virtù molto sentita nel paesi del nord protestante del ‘600 ed è questo il significato, che definirei apparente, del dipinto.
IL DIPINTO
Il dipinto nella sua interezza
Osserviamo però la scena che possiamo dividere in 2 parti.
Nell’ampia parte destra vediamo in primo piano una bimba, seguita dalla governante, che sembra guardarci come per dire “guardate come sono brava” mentre dà una monetina, un cane che abbaia alle persone fuori la porta, una casa bellissima con pavimenti pulitissimi e perfetti con dipinti alle pareti, e sullo sfondo i suoi genitori che osservano orgogliosi la scena da lontano.
Da notare la differenza tra l’enorme medaglione della bimba ed il soldino che viene elargito senza nemmeno guardare a chi lo sta offrendo.
Nella parte sinistra invece un bambino, vestito di cenci e forse coetaneo dell’agghindatissima bimba, tende il suo logoro cappello per ricevere l’elemosina.
Dietro il ragazzo una madre povera e piena di vergogna che con i seni scoperti allatta un bimbo di pochi mesi… e alle sue spalle si intravedono altri figli da mantenere.
I COLORI
Ecco quindi che, nonostante l’intento di esaltare la bellezza della casa e di chi dona, il pittore non riesce a non dare a loro una luce fredda, distaccata, quasi inumana… mentre poi avvolge di colori caldi, morbidi e vivi il bambino povero e la sua famiglia.
IL SIGNIFICATO (DA BRIVIDI) CHE PERCEPIAMO
In effetti quel che ci dice il dipinto è che questa non è carità, ma elemosina.
I ricchi infatti non stanno aiutando davvero questi poveri ma stanno solo esibendo la loro potenza e la loro superiorità economica elargendo, quasi con disprezzo, un misero soldino ad una famiglia in grossa difficoltà.
Il pittore quindi, forse senza nemmeno volerlo, è costretto ad esaltare l’umanità di questi poveri ed a rivelare il gelo dei sentimenti di questi ricchi.
Fonte: Tomaso Montanari – “Il Venerdì” di Repubblica
F I N E
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Il mondo della moda ed il mondo dell’arte
non sono né distanti né antagonisti.
In generale il rapporto tra arte e moda è biunivoco
nel senso che gli artisti ritraggono quel che vedono
ma nel contempo
diffondono per il mondo stili, tagli, costumi, colori etc…
In questo post osserveremo in particolare come si è svolto
questo rapporto tra gli impressionisti ed i modi di vestire
e nel contempo ci tufferemo in una bella raccolta di capolavori.
Lo faremo esaminando questi mitici dipinti con occhio
più attento agli abiti ed agli ambienti ritratti,
e capiremo, forse meglio che con altri documenti,
i cambiamenti nella moda e nella vita francese
della seconda metà dell’800.
ARTE E MODA
L’HAUTE COUTURE E GLI IMPRESSIONISTI
a cura di Tony Kospan
per il blog
Sappiamo già che l’arte,
oltre ad esser un mezzo di trasmissione
di emozioni, idee, storie, visioni, filosofie (in senso lato) etc.,
spesso svolge anche altre sorprendenti funzioni.
Tissot – I Marchesi Miramon con i figli – 1865
Degas – La toletta
In questa occasione dunque avremo la possibilità di esaminare con attenzione,
attraverso le pennellate degli impressionisti,
i vestiti delle persone ed i loro accessori, gli spazi esterni ed interni
della vita francese, mondana ma non solo, in quegli anni.
Manet – La cappellaia – 1866
Bazille – Riunione di famiglia – 1867
All’epoca non era certo ancora nata l’Haute Couture,
nel significato che oggi diamo a questa parola,
(o se preferite l’Alta Moda, ma parlando di Parigi mi pare più giusta la prima)
eppure i dipinti già mostrano in modo chiaro un avanzare prepotente,
certo più nell’alta società,
della ricercatezza nel vestire e di stili riconosciuti come distintivi
di un elegante modo di apparire e di vivere.
Manet – Il balcone – 1868/9
Giorno di pioggia a Parigi – Gustave Caillebotte – 1877
Nasceva, proprio in quel periodo, la moda,
così come l’intendiamo oggi,
benché negli ultimi decenni sembra si sia affermata
(ma è proprio così?)
un’assoluta libertà nel vestire.
Manet
Edgar Degas – Dalla modista
Tornando agli impressionisti essi ci testimoniano quindi,
persino meglio delle prime immagini fotografiche
nelle quali la posa prevale su tutto oscurando la naturalezza,
la reale evoluzione del modo di vestire maschile e femminile dal 1860 al 1890.
Manet – La ferrovia – 1872
Edouard Manet – Il bar alle Folies-Bergère
Certo in passato nell’osservare i dipinti quasi tutti ci siamo soffermiati
su tanti aspetti artistici ed emozionali
tralasciando però di approfondire importanti particolari..
come appunto i vestiti, gli accessori, le scene di vita e gli ambienti rappresentati.
Jean Béraud – Une soirée – 1878
Albert Bartholomé – Nella serra – 1881
Penso però che ora, dopo questa riflessione,
molti di noi li guarderanno con occhi diversi non trascurando
questi altri interessanti aspetti storici, sociologici e culturali.
Proprio sul rapporto tra moda ed arte (in particolare l’impressionismo)
ci sono state recenti mostre a Parigi, al Musée d’Orsay ed a Chicago
a cui hanno partecipato anche case di Alta Moda…
con modelli, documenti, disegni, incisioni, stampe e riviste dell’epoca.
Tony Kospan
Copyright Tony Kospan
IL NUOVO GRUPPO IN CUI VIVER L’ARTE
INSIEME
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UNA STAR MITICA…
ED ULTIMA GRANDE DIVA DI HOLLYWOOD

ERA DEFINITA
“LA GATTA DAGLI OCCHI VIOLA“
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(Hampstead 27.2.1932 – West Hollywood 23.3.2011)
LIZ TAYLOR… UN BREVE RICORDO
Ci ha lasciati nel 2011 a 79 anni

La sua bravura d’attrice e la sua eccezionale bellezza
le hanno consentito di interpretare oltre 50 film
con i più importanti registi della cinematografia mondiale.

La sua vita si è svolta tra l’amore per il Cinema
(ma ha recitato anche per la televisione ed a teatro)
e quello per i… matrimoni… ben 8!

E’ poi indimenticabile la sua lunghissima…
difficilissima ed insieme bellissima storia d’amore
con Richard Burton
conosciuto sul set del kolossal “Cleopatra” nel 1963
e sposato.. 2 volte.

Fu proprio la sua strepitosa recitazione in questo film
a renderla la star più pagata dell’epoca…

Negli ultimi anni si impegnò attivamente
nella lotta contro l’AIDS
e soffrì di gravi problemi cardiaci.

Qui è con l’inseparabile cagnolino Daisy
Ricordiamola con questo video – omaggio
Cara Liz… penso che starai certamente ancora
recitando ed… amando… tra le stelle.
Tony Kospan
IL NUOVO GRUPPO IN CUI VIVER L’ARTE
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