Meglio che arrivi l’inverno che si vede e si sente,
piuttosto che un inverno che non si vede, quello del cuore.
~ Stephen Littleword ~
Frederic Soulacroix
LASCIAMI VENIRE CON TE
Ghiannis Ritsos
Lasciami venire con te. Che luna stasera!
La luna è buona – non si vedrà
che si sono imbiancati i miei capelli. La luna
me li farà di nuovo biondi. Non te ne accorgerai.
Lasciami venire con te. […].
Ci sederemo un poco sul muretto, sull’altura,
e rinfrescandoci al vento di primavera
forse immagineremo pure di volare,
perché spesso, e perfino ora, sento il fruscío della mia veste
che pare il battito di due ali forti,
e quando ti chiudi in questo rumore del volo
senti irrigidirsi il collo, i fianchi, la tua carne,
e cosí stretto nei muscoli del vento azzurro,
nei nervi robusti dell’altezza,
non ha importanza che tu parta o torni
né conta che i miei capelli siano bianchi,
(non è questo che mi dà pena – mi dà pena
che non mi s’imbianchi anche il cuore).
Lasciami venire con te.
Lo so, ciascuno cammina da solo verso l’amore,
solo verso la gloria e la morte.
Lo so. L’ho provato. Non giova a niente.
Lasciami venire con te.
Il grande pianista italiano, naturalizzato francese, Aldo Ciccolini
iniziò a soli 9 anni a studiare pianoforte e composizione a Napoli
e successivamente completò i suoi studi a Parigi.
La sua prima esecuzione assoluta avvenne nel 1950
a Parigi eseguendo il “Concerto de mai” di Marcel Delannoy.
Seguirono grandi e memorabili esecuzioni alla Scala,
alla Fenice ed in altri grandi teatri italiani e non solo.
Nel 1969 divenne cittadino francese
e dal 1970 si dedicò anche, e con passione e successo,
all’insegnamento al Conservatorio di Parigi.
Ha ricevuto numerosi riconoscimenti ed onorificenze
sia in Francia che in Italia e comunque possiamo dire che,
pur avendo avuto una carriera artistica soprattutto francese,
tuttavia è stata una nobilissima espressione
della grande scuola della musica classica italiana.
E’ stato anche molto apprezzato per aver,
con i suoi studi e le sue esecuzioni,
fatto conoscere la musica per pianoforte
di compositori francesi famosi come
Maurice Ravel, Claude Debussy ed Eric Satie
ma anche di diversi altri meno noti.
Uno dei modi migliori per ricordar un grande pianista
è quello di ascoltar una sua brillante performance
ed è quel che il video che segue ci consente di fare.
del dio etrusco Februus e della Dea romana Febris.
Il mese era chiamato Februarius
E’ ANCHE IL MESE PIU’ CORTO DELL’ANNO
Rendiamogli quindi omaggio,
sperando che non sia troppo… rigido
e che non ci crei troppi problemi,
con alcuni aforismi ed alcune poesie
Ma che freddo fa – Nada
Abel Grimmer – Mese di Febbraio
FEBBRAIO
U. Ghiron
Nuvoli, vento, neve, acqua, tempesta!
E’ arrivato febbraio, febbraietto!
“Ah, febbraietto, corto e maledetto”
gli gridan tutti: “Vattene alla lesta!”
Corre via febbraietto e sembra dire:
“Allegri, chè l’inverno è per finire!”
E allegro per il colle e per il piano,
ora pota le viti il buon villano,
mentre le vie, le piazze cittadine,
empie un gaio vociar di mascherine.
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Neve al sole – Pino Daniele
Emile Vernon
FEBBRAIO
Renzo Pezzani
Il sol ruppe la neve e alla costiera
in quel giorno brillò la prima volta
un mille verde. Ed ecco il cuore ascolta
l’uccello che promette primavera.
Respira già quest’aria cristallina
nascosta dalle foglie macerate,
la mammola. Viole son nate
nel sol di quest’angelica mattina
Neve – Mina
Monet – La gazza
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FEBBRAIO
Zietta Liù
Cosa ci porti, corto febbraio?
Si, dietro l’uscio vi è primavera
con la sua veste dolce e leggiera,
col suo sorriso limpido e gaio.
Tu ci porti le mascherine
coi lieti giorni del carnevale;
empi di canti le gaie sale,
e la tua gioia par senza fine.
C’è chi ti dice, febbraio, amaro
perchè talvolta di pioggia e neve
non sei di certo un mese avaro,
col tuo cappuccio di nubi, greve.
Ma cosa importa? Fresca e leggiera
a te dappresso bionda nel sole,
tutta sorriso, tutta viole,
ecco che appare la primavera.