Ci sono ricorrenze che non nascono da tradizioni umane
ma sono particolari momenti veri e reali della Natura.
.
I solstizi e gli equinozi
sono infatti appuntamenti astronomici quasi eterni
che influenzano realmente la nostra vita
e che sono stati considerati molto importanti
in tutte le culture fin dai tempi più antichi.


IL SOLSTIZIO D’INVERNO


A partire dal 22 giugno scorso le ore di luce sono diminuite gradualmente, fino a raggiungere il minimo che si verifica proprio durante il solstizio d’inverno che quest’anno avviene, come già detto, il 21 dicembre.
Da questo momento inizia l’inverno.

Fin dall’antichità l’uomo si è reso conto del cammino ciclico che il Sole descrive nel cielo, traendone così spunto per regolare la propria vita agricola e di caccia e creare bellissime leggende per spiegare e spiegarsi il fenomeno.
Per i greci, ad esempio, il solstizio d’estate coincideva con la “Porta degli uomini “, cioè il momento in cui le anime uscivano dalla caverna cosmica.
(Invisible power – New age)
SOLSTIZIO D’INVERNO
(Filastrocca)
Quando a dicembre arriva il solstizio
che dell’inverno scandisce l’inizio
il sole pare diventare più mite ed umano
non fa più l’altezzoso nel cielo lontano
insieme a noi si leva tardi al mattino
si tira pigramente sul tetto vicino
rimanendo incantato tutto il giorno
a guardare curioso le case intorno
non c’è chi non lo veda affacciare
che non lo faccia subito entrare
accogliendolo con cordialità e calore
come si trattasse d’un ospite d’onore
in realtà sembra che al solstizio
sia la festa del sole ad avere inizio.

A partire dal 22 giugno scorso le ore di luce sono diminuite gradualmente, fino a raggiungere il minimo che si verifica proprio durante il solstizio d’inverno che quest’anno avviene, come già detto, il 21 dicembre.
Da questo momento inizia l’inverno.
Fin dall’antichità l’uomo si è reso conto del cammino ciclico che il Sole descrive nel cielo, traendone così spunto per regolare la propria vita agricola e di caccia e creare bellissime leggende per spiegare e spiegarsi il fenomeno.
Per i greci, ad esempio, il solstizio d’estate coincideva con la “Porta degli uomini “, cioè il momento in cui le anime uscivano dalla caverna cosmica.


In Perù la divinità, associata al Sole ed all’imperatore Inti, riceveva sacrifici di animali ed offerte, affinché i raccolti estivi fossero abbondanti.
Il Cristianesimo sovrappose alle celebrazioni pagane la festività dedicata a San Giovanni Battista.
San Giovanni Battista – Caravaggio
Secondo le tradizioni italiane nella notte di San Giovanni le streghe si levavano in volo e raggiungevano il “Grande Noce di Benevento“, l’albero sul quale una dea lunare avrebbe sconfitto il diavolo, rimandandolo negli inferi.
Fino al 1872 a Roma, dopo l’Ave Maria, veniva sparato un colpo di cannone che dava inizio ai festeggiamenti.
Il popolo si ritrovava nelle osterie per banchettare con le lumache, considerate in grado di scacciare i litigi ed il pericolo di essere traditi dai propri amati.
Ma a partire dal quell’anno la festa venne soppressa dal governo italiano.
E’ definito anche come il giorno più breve o la notte più lunga dell’anno.
In questo giorno il sole compie il suo giro più breve attraverso il cielo, riducendo così le ore di luce del giorno.
Dopo questa data le giornate iniziano nuovamente ad allungarsi.
Nei tempi antichi era un’importante festività per i popoli pagani perché il Solstizio d’Inverno celebrava sempre la morte del Dio Sole, la sua trasformazione e la sua rinascita.
Altri termini usati per indicare il Solstizio sono Yule, che sembra derivare dalla parola anglosassone “Yula” o quella scandinava “Jul” o “Iul” che significa “ruota”, la Ruota dell’Anno.
Infatti per le popolazioni anglosassoni proprio il solstizio d’inverno segnava l’inizio del nuovo anno e per la tradizione druidica esso indicava la rinascita del dio Sole in questo giorno.
Nell’antica Roma, nel giorno del Solstizio Invernale si celebrava la rinascita del Sole, il “Dies Natalis Soli Invicti” (il giorno della rinascita del Sole Invincibile) dopo l’introduzione, sotto l’imperatore Aureliano, del culto del dio indo-iraniano Mitra nelle tradizioni religiose romane.
Le feste in onore di Mitra erano comprese nell’ampio arco delle festività che i Romani chiamavano Saturnalia, e cioè festeggiamenti dedicati al dio Saturno.
In seguito fu Giulio I, nel 325 d.C. circa, a trasformare questa festività come ricorrenza per ricordare la nascita di Gesù Cristo, creando una celebrazione alternativa, e divenuta poi vincente, alla più popolare festa pagana di quei tempi.
(Reminiscenze – New age)
Anche appendere l’agrifoglio in casa è un’usanza che persiste da tempi antichissimi.
Fin dai tempi più remoti esso rappresenta un segno di protezione e difesa contro le negatività.
Inoltre rappresenta il Vecchio Dio del Cielo, il Re Agrifoglio che negli antichi miti nordici simboleggia l’anno morente che soccombe al nuovo anno nella simbolica battaglia contro il giovane Re Quercia.

SOLSTIZIO D’INVERNO
Parxifal
Come è limpida questa notte
cosi vicina al sole,
eppure cosi immensamente bella,
raccolgo il sorriso delle stelle,
questo meraviglioso dono
del solstizio d’inverno.
Chissà se lontano oltre gli spazi
dell’incommensurabile,
Musetta guarda la luna
che gira intorno al cuore,
che si fa stella,
fiore,
sogno.
La figura di Babbo Natale, strettamente legata a questa festività, è una raffigurazione fantasiosa di santi che durante questo periodo sono dispensatori di doni (come San Nicola o Santa Lucia), funzione che era simpaticamente ricoperta nell’antichità da Saturno.
cosi vicina al sole,
eppure cosi immensamente bella,
raccolgo il sorriso delle stelle,
questo meraviglioso dono
del solstizio d’inverno.
Chissà se lontano oltre gli spazi
dell’incommensurabile,
Musetta guarda la luna
che gira intorno al cuore,
che si fa stella,
fiore,
sogno.

Il Solstizio d’Inverno rappresentava e rappresenta una grande occasione per guardare dentro sé stessi per cercare e riconoscere le proprie paure ed i propri dubbi.
E’ tempo di affrontare, sconfiggere e lasciar andare via tutto ciò che limita e frena la nostra nuova crescita.
E’ tempo di liberarsi dal peso delle insicurezze e dei timori che, gravando sulla nostra anima, ci allontanano da un nuovo inizio, da una nuova rinascita.
FINE
Tony Kospan
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