Archivio per 16 dicembre 2021

Walter Crane – La mia anima è una barca incantata
L’amore e l’arte non abbracciano ciò che è bello,
ma ciò che, grazie al loro abbraccio, diventa bello.
– Karl Kraus –

Walter Crane – Primavera
L’AMOR MIO E’ VESTITA DI LUCE
James Joyce
L’amor mio è vestita di luce
In mezzo ai meli
Dove i lieti venti più bramano
Di correre insieme.
Là dove i venti lieti restano un poco
A corteggiare le giovani foglie,
L’amor mio va lentamente, china
Alla propria ombra sull’erba;
Là, dove il cielo è una coppa azzurrina
Rovescia sulla terra ridente,
Va l’amor mio luminoso, sostenendo
Con garbo la veste.
(Chariot video con Petula Clark)
Walter Crane – La danza delle 4 stagioni


Walter Crane – La danza delle 4 stagioni
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IL VINO E LA POESIA
Come la poesia, il vino è cultura… cultura millenaria
Come il vino, la poesia per esser sublime… dev’esser genuina
Come la poesia, il vino è vita… sia per chi lo crea che per chi ne gode
Come il vino, la poesia… porta al dialogo… alla conoscenza
Come la poesia, il vino… è capace di colorare la vita
Come il vino, la poesia… ha molto spesso a che fare con l’amore
Come la poesia il vino… fa emergere la verità (In vino veritas)
Tony Kospan

Qui ora, se ci fa piacere, possiamo legger questi miei pensieri
in un bel video… dono dell’amica M. Antonietta e… cin cin.
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E’ forse, o per alcuni senza forse,
il più grande compositore musicale di tutti i tempi
e per molti, il suo genio,
va anche oltre il concetto stesso di musica!
Nonostante la sordità che lo colpì fin da giovane,
continuò a comporre, dirigere e suonare.
Come geniale compositore ci ha lasciato
una notevole produzione musicale
ricchissima di forza espressiva e capacità evocativa.
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Bonn 16.12.1770 – Vienna 26.3.1827
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Nell’anniversario della sua nascita desidero rendergli omaggio
con una sua mitica musica associata ad una grande opera di Klimt
tra l’altro creata proprio in suo onore.
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Dunque l’associazione tra arte e musica
in questo caso infatti
non è di fantasia ma è in “re ipsa”.
Klimt – Fregio di Beethoven – Parete A
IL FREGIO DI BEETHOVEN
Il Fregio, lungo 24 metri e sviluppato su tre pareti
fu eseguito in occasione della XIX mostra della Secessione
dedicata nel 1902 (e quindi 111 anni fa)
alla grande scultura di Max Klinger raffigurante l’apoteosi di Beethoven.
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Il tema del Fregio è una interpretazione della Nona Sinfonia di Beethoven.
Klimt – Fregio di Beethoven – Parete B
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Klimt dipinge direttamente sulla parete
senza preoccuparsi di cercare materiali duraturi
pensando che l’opera sarebbe stata eliminata
alla fine della manifestazione.
Per fortuna, nonostante tutto ciò,
si è potuto conservar bene l’opera.
Klimt , che è un amante dei simboli
qui vuol narrare la lotta tra bene e male.
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Klimt – Fregio di Beethoven – Parete C
Non può non esser, in questo caso, che la mitica
9° sinfonia
che possiamo ascoltare in questo bel video
che associa anch’esso i 2 grandi artisti.
Buona visione e buon ascolto da Orso Tony
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Rafael Alberti Merello (ma noto come Rafael Alberti)
è stato un poeta spagnolo di notevole levatura
e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.

El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10.1999
BREVE BIOGRAFIA
La città in cui nacque è in Andalusia…
ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana
essendo stato suo nonno un garibaldino toscano
che si era rifugiato in Spagna.
I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura
e partecipò anche ad una mostra
(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche“).
Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.
Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto
nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

Nella foto è insieme a G. Lorca ed altri intellettuali antifranchisti
Nel 1939 alla fine della guerra civile con la compagna Maria Teresa Leon
peregrinò per l’Europa ed il Sudamerica ed alla fine della guerra riparò a Roma.
Qui frequentò circoli culturali progressisti e si dedicò
ad una multiforme attività letteraria di cui è riconosciuta la grande qualità.

Nel 1977 tornò in Spagna…
Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,
per unirsi ad una giovane intellettuale italiana
che l’assistette fino alla sua morte nel 1999.

LA POETICA
La sua poetica spazia dall’impegno sociale e civile all’amore.
I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,
di immagini fantastiche
e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…

ALCUNE SUE BELLE PEOSIE
Ricordiamolo con 5 sue note e belle poesie,
(4 da leggere e 1 in video).
La 2° è però quella che amo di più.

I BAMBINI DELL’ESTREMADURA
I bambini dell’Estremadura
vanno scalzi
chi ha rubato loro le scarpe?
Li feriscono il caldo e il freddo
chi ha rotto loro i vestiti?
La pioggia
bagna loro il sonno e il letto
chi ha distrutto loro la casa?
Non sanno
i nomi delle stelle
Chi ha chiuso loro le scuole?
I bambini dell’Estremadura
sono seri
Chi è il ladro dei loro giochi?

Charles Edward Perugini
SECONDO RICORDO
Anche prima,
molto prima della rivolta delle ombre,
e che nel mondo cadessero piume incendiate
e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.
Prima,
prima che tu mi domandassi
il numero e il sito del mio corpo.
Assai prima del corpo.
Nell’epoca dell’anima.
Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,
la prima dinastia del sogno.
Allorché,
contemplandomi nel nulla,
inventasti la prima parola.
Allora,
il nostro incontro.

Edward Armitage
TERZO RICORDO
Ancora i valzer del cielo
non avevano sposato il gelsomino e la neve,
né i venti riflettuto
la possibile musica dei tuoi capelli,
né decretato il re
che la violetta fosse sepolta in un libro.
No.
Era l’età nella quale viaggiava la rondine
senza le nostre iniziali nel becco.
Quando convolvoli e campanule
morivano senza balconi da scalare né stelle.
L’età
nella quale sull’omero di un uccello
non c’era fiore che posasse il capo.
Allora, dietro al tuo ventaglio,
la nostra prima luna.

L’ANGELO BUONO
Venne quello che amavo,
quello che chiamavo.
Non quello che spazza cieli senza difese,
astri senza capanne,
lune senza patria,
nevi.
Nevi di quelle cadute da una mano,
un nome,
un sogno,
una fronte.
Non quello che ai suoi capelli
legò la morte.
Quello che io amavo.
Senza graffiare i venti,
senza ferire foglie né muovere cristalli.
Quello che ai suoi capelli
legò il silenzio.
Per scavarmi, senza farmi male,
una riviera di luce dolce nel petto
e rendere la mia anima navigabile.

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Ora, per finire,
un’altra sua poesia in… video
BALLATA DI CIO’ CHE DISSE IL VENTO

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.CIAO DA TONY KOSPAN









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Wassily Kandinsky è unanimemente considerato
l’iniziatore dell’astrattismo in quanto
fu il primo a dipingere opere completamente astratte.
BREVE BIOGRAFIA
La sua famiglia di origine era un po’ russa, un po’ cinese ed un po’ tedesca…
e forse questo spiegherà qualcosa della precisione, varietà e fantasia
del suo mondo artistico.
Quando nel 1895 a Mosca, docente di diritto,
vide i Covoni di Monet, non capì cosa fossero.
Tuttavia intuì che stava per nascere un nuovo modo di intendere l’arte.
L’anno dopo, a Monaco, rifiutò la cattedra di diritto ed iniziò a dipingere.
(Mosca 16.12.1866 – Neuilly-sur-Seine 13.12.1944)
La sua passione per l’arte nacque quindi tardi (a 30 anni)
in quanto prima aveva studiato musica
e poi si era laureato in diritto ed economia
con un tale successo da ricevere perfino
l’incarico di professore universitario.
I suoi primi dipinti furono schizzi e disegni anatomici
ma poi si iscrisse all’Accademia delle belle arti di Monaco
dove si era trasferito.
Dal 1901 al 1909 si impegnò in varie sperimentazioni tecniche
dei generi più diversi e fece molte esperienze pittoriche
soprattutto nell’ambito dell’espressionismo.
Nel 1909 partecipò per la prima volta ad una mostra
e già le figure dei suoi dipinti apparirono molto rarefatte,
prive di profondità e con colori intensi.
Nel 1910 dipinse il suo primo acquerello astratto…
e da allora in poi le sue opere
mantennero sempre questa linea
con sempre nuovi approfondimenti.
Le sue opere generarono molto interesse
e nel 1912 tenne la sua prima “personale”
e poi nel 1913 una sua opera
viene esposta al MOMA di N.Y.
Ritornato in Russia (a causa della guerra)
visse ed operò lì per alcuni anni
in vari campi artistici e culturali.
Poi però non essendo contento delle linee artistiche
stabilite dal regime sovietico
nel 1921 preferì tornare in Germania dove insegnò arte
nella mitica e rivoluzionaria Scuola del Bauhaus.
Lì conobbe e divenne amico di Paul Klee.
Però, con l’ascesa al potere del regime nazista,
la scuola fu ben presto chiusa perché “scuola d’arte degenerata“
e lui fu costretto a lasciare la Germania
ed a rifugiarsi a Neuilly-sur-Seine nei pressi di Parigi.
Lì continuò ad operare, lì partecipò a diverse mostre
e lì rimase fino alla sua scomparsa.
BREVE ANALISI DELL’ARTE DI KANDISKY
E LA SUA SPIEGAZIONE DELL’ARTE ASTRATTA
Egli affermava che l’ispirazione gli giungeva dai “covoni di fieno“
delle opere di Monet e dalla musica di Wagner.
Inoltre è nota la sua definizione dell’arte
“Il colore è la tastiera, gli occhi sono il martelletto,
l’anima è un pianoforte con molte corde.
L’artista è la mano che suona, toccando un tasto
o l’altro, per provocare vibrazioni nell’anima”.

L’arte astratta, così come da lui teorizzata
nei suoi scritti, deve tendere ad esser lontana dalla realtà
e, con le sue forme non riconoscibili e con i suoi colori,
deve presentare un valore spirituale in sé.
L’opera astratta per lui deve presentare:
– linee che nelle varie posizioni.. indicano le emozioni
(ad es. una linea obliqua indica instabilità e dinamismo,
una curva invece calma e tranquillità
ed una spezzata poi nervosismo e pericolo)
– forme che creano l’opera con figure geometriche
(ad es. il quadrato indica stabilità ed è associato al rosso,
il triangolo poi che si associa al giallo tensione e dinamismo,
ed il cerchio, associato invece all’azzurro, indica serenità)
– colori che pure loro rivelano le nostre emozioni
Non servono esempi dato che la loro simbologia
è a tutti ben nota…
il rosso è fuoco e passione, il giallo dubbio e movimento,
l’azzurro armonia e spiritualità… etc etc…
Tony Kospan
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
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