Jim Morrison.. leggenda del rock – Breve ricordo anche con aforismi.. poesie e canzoni   Leave a comment


 


Mi fa piacere ricordar Jim Morrison,

leader dei Doors e “Poeta Maledetto del Rock“,

morto sì giovanissimo

ma che, per la bellezza dei testi e delle musiche,

è tuttora vivissimo ed amatissimo.



Era e resta una vera leggenda… del rock.

.

 

 

 

Se la mia poesia cerca di arrivare a qualcosa,

è liberare la gente dai modi limitati in cui vede e sente.

– Jim  Morrison –

 

 

 

(Melbourne 8 12 1943 – Parigi 3 7 1971)
 
 
 
 
JIM MORRISON
 
LA LEGGENDA E LA POESIA DEL ROCK
 
 
 .
.
 




Nella sua trasgressione, nella sua ribellione,
  l’inquietudine di una intera generazione.

E’ anche considerato il poeta maledetto
della Beat Generation.

.

 
 
 

Quando il mio corpo sarà cenere
il mio nome sarà leggenda
– Jim Morrison –
 
 
 
 

Avrà sbagliato molto, in vita sua, Jim Morrison, ma non a immaginare cosa sarebbe stato del suo ricordo.
Il cantante e leader dei Doors, quando era ancora in vita, era più di un musicista rock in un’epoca in cui rock era ancora vivo.
 
Poeta, appassionato di letteratura (dalla beat generation ai poeti maledetti francesi) cinefilo e film maker (alla scuola di cinema dell’Ucla aveva conosciuto l’altro fondatore dei Doors, Ray Manzarek), Morrison al momento della sua fine era già un’icona per una generazione che nel «maledetto» fuggito dalla Florida in California identificava il proprio lato oscuro e inquieto.


 
 
 
 

I Doors



Il corpo di Jim Morrison ha cominciato a diventare cenere il 3 luglio di 38 anni fa, in un albergo di Parigi. 

La sua morte, con cause rimaste oscure, coincide con l’inizio della leggenda.  
Anzi, delle leggende, compresa quella che lo vuole ancora vivo, sotto falso nome, dopo aver organizzato la macabra messinscena per sottrarsi alla pressione della popolarità e ritirarsi a scrivere poesie. 

E’ una vecchia storia: non ci si rassegna facilmente a perdere certi simboli universali.

Del resto, se «Elvis è vivo» (e qualcuno che giura di averlo visto si troverà sempre), perché Morrison non dovrebbe esserlo? 
Jacques Rochard, un grafico francese che dice di averlo incontrato a Parigi nel 1980, ha scritto addirittura un libro per farlo sapere al mondo.

Per evitare equivoci l’ha intitolato «Vivo!».








Per chi non ama aggrapparsi al sogno dell’immortalità terrena, il viaggio, anche soltanto virtuale al cimitero parigino di Père Lachaise, è obbligatorio.

E’ il camposanto degli artisti e delle celebrità.  
Lo stesso Jim Morrison amava andare a visitare le tombe dei poeti che adorava.









Oggi è un itinerario che si può compiere da casa, con un clic, attraverso il sito del cimitero, per trovare la tomba di Morrison ancora oggi meta di visite e omaggi così come accade a Graceland, o a Central Park sul mosaico che ricorda John Lennon. 

Lumini, candele e fiori: una cornice che forse non si sarebbe attesa un artista sempre inquieto e insoddisfatto, per il quale la trasgressione era una forma di espressione contro la cultura dominante (gli pesò il processo per i fatti di Miami, quando si spogliò in concerto). 
Quanto agli stupefacenti, non sarebbe nemmeno un particolare da citare, tanto era diffuso in quel periodo tra tutti i musicisti e gli artisti, in particolare nell’area californiana. 
 

A Parigi Morrison cercava una nuova vita.


Era arrivato il 12 marzo del ’71, appena terminata l’incisione di LA WOMAN, l’ultimo album dei Doors.  


E mentre la mente musicale del gruppo, Ray Manzarek, era ancora impegnato nei missaggi, Jim e Pamela (la sua “compagna cosmica” cominciava la loro ricerca di nuove contaminazioni europee.







 



Via la barba, una vita da turista colto, frequentazioni con intellettuali come l’amica regista Agnès Varda, giornate ai cafè e ai musei, serate di cinema e conversazioni.

Tutto potrebbe andare al meglio: la sua raccolta di poesie “The Lords And The New Creatures” è un successo, “La Woman”, appena uscito, pure.

Ma quando arriva l’estate a Parigi, il suo umore è cambiato e l’entusiasmo ha lasciato il posto alla depressione e all’isolamento.

Muore a 27 anni il 3 luglio del 1971.

Pochi mesi prima, tra settembre e ottobre del 1970, se ne erano giù andati altri compagni di viaggio: Jimi Hendrix e, subito dopo, Janis Joplin

Circostanze simili e vite, anche le loro, all’estremo.  






fre bia pouce   musicAnimata     The Doors – Light My Fire


 



Poche persone per l’addio di Morrison: la notizia non fa immediatamente il giro del mondo come sarebbe successo poi per Elvis e come accadrà, nove anni dopo, per Lennon. 
Ma i fan, in fondo, sapevano già, fin dall’inizio. Rimettono sul piatto il lp The Doors, uscito nel 1967, già premonitore nelle liriche di una canzone di Morrison: 
This is the end, beautiful friend. This is the end, my only friend… 


Il referto parla di un edema polmonare nella notte, probabilmente causato dall’effetto combinato di eroina e alcol.


Pamela morirà di overdose tre anni dopo.









  

 This is the end, my only friend, the end…
.


.
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TESTO DAL WEB – IMPAGINAZ. TONY KOSPAN




Spero di riuscire prima o poi a dire la mia…
su questo poliedrico, geniale, poetico e moderno
“artista maledetto”.


Ricordiamolo infine anche con questo bel video,

con diverse sue canzoni, poesie ed aforismi



 
 
 
 

Ciao da Tony Kospan



ARCOBALEN99
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Frecce2039





 
 
 
 
 
 

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