Archivio per 30 ottobre 2021

Buon sabato sera in poesia “L’amore” Neruda – arte Godward – canzone “Almeno tu nell’universo” Mia Martini   Leave a comment


 

 

John William Godward 

 

 

 
 
 
 
 
003

L’arte della vita sta nell’imparare a soffrire
e nell’imparare a sorridere 
H. Hesse
003
 
 
 
 
  Almeno tu nell’universo

 

 

 
22
 
 
 
 
John William Godward

 
 
 
L’AMORE
Pablo Neruda
 
Che hai, che abbiamo,
che ci accade?
Ahi il nostro amore è una corda dura
che ci lega ferendoci
e se vogliamo
uscire dalla nostra ferita,
separarci,
ci stringe un nuovo nodo e ci condanna
a dissanguarci e a bruciarci insieme.
Che hai? Ti guardo
e nulla trovo in te se non due occhi
come tutti gli occhi, una bocca
perduta tra mille bocche che baciai,
più belle,
un corpo uguale a quelli che scivolarono
sotto il mio corpo senza lasciar memoria.
E che vuota andavi per il mondo
come una giara di color frumento,
senz’aria, senza suono, senza sostanza!
Invano cercai in te
profondità per le mie braccia
che scavano, senza posa, sotto la terra:
sotto la tua pelle, sotto i tuoi occhi,
nulla,
sotto il tuo duplice petto sollevato,
appena
una corrente d’ordine cristallino
che non sa perchécorre cantando.
Perché, perché, perché,
amore mio, perché?
 
 
 
 
John William Godward

 

fiori 0009

 

 

 

da Orso Tony



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John William Godward




“SARO’ DA TE”.. UNA POESIA DI TONY KOSPAN   Leave a comment





SARO’ DA TE
Tony Kospan

Sarò da te
ma tu
non ci sarai
Verrò a trovarti
ma tu
sarai partita
Scalerò le rocce dei tuoi monti…
ma tu
starai cogliendo fiori nelle valli
Ti cercherò nel freddo della sera
ma tu
giocherai col fuoco d’un camino
Cancellerai con la gomma della luna
i ricordi colorati del tuo amore
ma io
sarò da te… oltre te stessa.
.
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Un’amica che ho ringraziato,
 ha voluto dedicar un bel video a questa mia poesia.



fre bia pouce









Le originali e simpatiche “100 pecore blu” di Amburgo ed il loro significato   Leave a comment


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Personalmente non riesco a comprendere
il livello artistico di questa “opera”
che ha, comunque, un intento certamente positivo.


 
 
 
 
 
 
 
Se siete ad Amburgo (Germania), nel quartiere di Wilhelmsburg,
potreste fare un salto a visitare questa installazione
degli artisti Rainer Bonk e Bertamaria Reetz,
(anche se in verità non so se sia ancora lì o meno
dato che le notizie sono del 2013)
ma resta comunque l’originalità dell’opera.



 
 



E’ (o era) intitolata:
Blue Peace Flock (Gregge blu di pace)
e Dio sa quanto ce n’è bisogno.


 
 
 
 
 
 
 

Si tratta di 100 sculture rappresentanti pecore blu

che simbolizzano il fatto che,


pur avendo idee, lingue, religioni etc. diverse

 in fondo siamo tutti uguali e tutti importanti.

 
 
 
 
 
 
 
 









Il progetto ha viaggiato in tutto il mondo per oltre tre anni,
fermandosi in più di 50 città prima di fermarsi davanti al
Castello di Schwerin
per simboleggiare la necessità della tolleranza e della solidarietà.


 
 
 
 
Castello di Schwerin 
 


Tony Kospan


 
 
 
 





La statua più terrificante del mondo è nel “Victoria’s Way Meditation Garden”   Leave a comment

 



I nostri giardini classici presentano quasi sempre,

nei viali e tra alberi ed aiuole,

statue inneggianti alla bellezza ed all’armonia

secondo i canoni greci e latini.



 

 

 

 

 LA STATUA PIU’ TERRIFICANTE DEL MONDO

ED IL VICTORIA WAY MEDITATION GARDEN


 

 


Altrove però c’è nei parchi una più ampia tipologia di statue…

e così può accadere di trovarsi di fronte

a sculture originali… sorprendenti… e talvolta inquietanti.


Entriamo allora in questo giardino molto, ma molto, molto… particolare.

 

 

 

 

 

 

Siamo dunque nel Victoria’s Way Meditation Garden in Irlanda.


Ed ecco allora cosa possiamo all’improvviso vedere girando nei viali.


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La scultura, che sembra emergere da una specie di piccola palude,

ha un aspetto che incute paura

e, per molti versi, appare davvero mostruosa.




   

 

 

 


La scultura sembra rappresentare in effetti uno zombie, 

o un fantasma reincarnato, che sta uscendo fuori dallo stagno

e può far venir un colpo ad un distratto visitatore che se la trovasse davanti.

 

 

 

 

 

 

E’ certo così… ma è da apprezzare comunque la fantasia dell’autore,

(che non sono riuscito ad individuare)

che ha anche ben incastonato la terrificante scultura nell’ambiente paludoso


donandoci così un effetto davvero originale e sorprendente.


 


 

 

 

 

Non dobbiamo infine dimenticare che oltre a questa statua

nel parco c’è anche tanto altro, sempre di assoluta originalità,

per cui chi entra…  si può attendere… di tutto!







 

 Tony Kospan



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IL TUO GRUPPO D’ARTE

Frecce2039








La storia dell’intensa passione tra 2 grandi scultori A. Rodin e C. Claudel ed i loro capolavori – Arte e Amore – I PARTE   Leave a comment



Tutta la vera storia di un grande, ma complicato, 

amore tra 2 grandissimi scultori

nella vivacissima ed affascinante Parigi di fine ‘800

solo da qualche decennio venuta alla luce.





 
 
 
RODIN E CLAUDEL
– STORIA D’ARTE.. AMORE E DOLORE –
Tony Kospan



Jean Beraud – Ballo al parco

 
 
 
 

Una storia d’amore… una storia di grande passione… tra 2 artisti… tra 2 grandi artisti della medesima arte… la scultura.
Un tipo di storia quindi non frequentissima ma anche una storia caduta nel massimo oblio benché all’epoca in cui si svolse fosse notissima nel mondo dell’arte e dei salotti culturali parigini.
Eppure questa è davvero una grande storia d’amore… seppur proibita… seppur tormentata… che durò ben 10 anni.
Possiamo ora raccontarla sia grazie alle cronache dell’epoca che grazie alle stesse opere dei 2 grandi artisti.
 
 
 
 
 

Auguste Rodin e Camille Claudel
 
 
 
 
 
Parleremo dunque della storia d’amore tra lo scultore Auguste Rodin, uno dei massimi artisti del suo tempo, e Camille Claudel sua allieva, sua musa ed a sua volta grande scultrice, dall’inizio fino al suo doloroso epilogo e ci soffermeremo anche sul come e perché questa storia, in anni recenti, sia tornata alla ribalta.
E’ il mondo dell’arte ed in particolare della scultura, dunque, il palcoscenico in cui è ambientato questo amore. 

 

LA STORIA D’AMORE

 

Siamo nel 1882 a Parigi… allora capitale della cultura europea e mondiale.



  
 
Renoir 




Lo scultore Auguste Rodin  ha iniziato ad avere bei successi con le sue opere… ed ad avere incarichi di vario genere tra cui quello di dare lezioni all’Accademia d’Arte “Colarossi”  la sola, all’epoca, aperta anche alle donne… 
 
 
 
 

 

Rodin da giovane lavora al busto di Padre Eymard

 

 

Rodin è un uomo di 42 anni dalla taglia forte ed un po’ tarchiata, capelli chiari e barba rossiccia, un naso “importante” ed occhi da miope che però sembrano osservare tutto, e con la massima attenzione ma con un modo di fare che sembra timido e silenzioso.
Camille Claudel è una studentessa di 18 anni che da poco frequenta l’Accademia ed è desiderosa di apprendere i rudimenti dell’arte.
 
 
 
 
 

Claudel Camille – (Fère-en-Tardenois, 8.12.1864 – Montfavet, 19.10.1943)


 

E’ una giovane donna splendida, dal viso armonioso, dalla bocca grande e sensuale, dagli occhi di un azzurro intenso, dallo sguardo vivace, dai lunghi capelli castani e con un corpo tutto ben proporzionato.
Il fratello Paul Claudel, celebre poeta dell’epoca e diplomatico, così descrive la sorella Camille:
“Un front superbe, surplombant des yeux magnifiques, de ce rare bleu si rare à rencontrer ailleurs que dans les romans.” (Fronte superba su occhi magnifici di un blu così raro che non si trova che nei romanzi).







Scatta inesorabile il colpo di fulmine tra il professore e l’allieva che ben presto inizia a frequentare lo studio dello scultore  posando anche come modella.
Rodin ben presto diviene il suo maestro personale ed il grande amore della sua vita.
Intanto Rodin, che per la  gran mole di incarichi ha bisogno di assistenti, si rende anche conto che questa sua allieva ha un grande talento e può aiutarlo.
 
 
 
 
 
 
 Auguste Rodin – (Parigi, 12.11.1840 – Meudon, 17.11.1917)

 
 
 
Dirà di lei: “le ho insegnato a scoprire l’oro dentro la materia, ma l’oro era dentro di lei”.
Camille a sua volta si consegna a lui totalmente venendo incontro a tutti i suoi desideri anche i più incredibili.
Il loro rapporto è nel contempo d’amore e d’arte… ed è proprio lei che scolpisce in quegli anni le mani ed i piedi delle opere del suo Maestro.
 
 
 
 
 
 
Camille posa come modella
 
 
 
 
 
Attività non da poco ma di grande valore artistico al punto che Delacroix affermò: “E’ dai piedi e dalle mani che si riconosce un grande artista”.
Camille lavora in modo instancabile dalle 7 di mattina alle 7 di sera in perfetta simbiosi artistica con il maestro.
Simbiosi dunque ma anche assoluta “fusione stilistica” come la critica ha evidenziato nell’esame delle loro opere di quel periodo.


 
Claudel Camille – “Jeune femme aux yeux clos” – 1885
 
 
 
 

Tuttavia non possono non notarsi delle leggere differenze… apparendo che Rodin “avvolga” i corpi, mentre Camille “fonda” gli animi.

I corpi di Rodin mostrano la loro sensualità attraverso tratti potenti… mentre quelli di Camille, attraverso forme in movimento.

In quel periodo, Rodin non è ancora quello dell’Esposizione Universale dei Parigi del 1900 ma è già un artista che si sta affermando sempre di più.




Danaid




Ma anche Camille aspira al successo e pertanto si inserisce nei circoli culturali, prende contatti con galleristi e compratori e cerca anche di ottenere delle commesse da strutture pubbliche.
Per giungere a vivere di luce propria ella stessa dice alle sue amiche di lavorare come un uomo.
Siamo nel 1886 quando Rodin le offre un singolarissimo contratto in cui sono mischiati ancora una volta amore ed arte.
Infatti egli le scrive “ti proteggerò e ti introdurrò nella cerchia di amici potenti…ed eleverò le tue capacità artistiche” e si impegna anche a lasciare la sua convivente promettendola di sposarla.
 
 
 
 
 
Camille Claudel – La valse
 
 
 
 
 
In realtà Rodin non lascerà mai Rose Beuret, la “sartina di bell’aspetto” che quand’era giovane era stata la sua modella preferita e che gli aveva anche dato un figlio solo di qualche anno più giovane di Camille. 
 
 
Il loro rapporto tormentato e passionale è raccontato dallo scultore in decine e decine di disegni, ora conservati al Museo Rodin di Parigi, anche nei risvolti erotici, come del resto fece Camille nelle sue sculture, dando vita ad un kamasutra artistico ispirato al famoso poema indiano.

Nel 1888 Rodin scolpisce quella che viene considerata una delle sue maggiori opere… e certamente quella che oggi imperversa in modo assoluto nel web… IL BACIO.



  
Rodin – Il bacio – 1891 –  (il suo più noto capolavoro ) – (partic.)
 
 
 
 
 
Inizialmente la scultura era intitolata Francesca da Rimini e raffigura l’unione tra Paolo e Francesca, (V Canto della Divina Commedia) e per questo doveva essere inserita nel battente sinistro della Porta dell’Inferno ma poi, per la sublime e plastica esaltazione della passione, ci si rese conto che essa contrastava con la sobrietà degli altri battenti e quindi rimase un’opera a parte prendendo anche il titolo “Il bacio“.
 

Sembra poi certo che sia stata proprio Camille Claudel la modella della figura di Francesca.
 
 
 
 
 
 

Camille Claudel


 

In questo periodo la loro passione è al massimo e la loro fusione intellettuale e creativa è vivissima, al punto che Rodin le scrive ancora:
“…tu che mi dai dei godimenti così elevati, così ardenti, vicino a te, mia anima, nel furore dell’amore mantengo sempre il rispetto per la tua persona e per il tuo carattere, mia Camille, non mi trattare senza pietà, io ti chiedo così poco…”.



FINE I PARTE
 
 
 
 
 
 
TONY KOSPAN – CONTINUA
 
 
 
copyright t.k.



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LA PAGINA DELLA CULTURA VARIA CON LEGGEREZZA





Ecco la storia.. poco nota.. del momento in cui l’Italia entrò nell’era di Internet   Leave a comment




Una storia che ci riguarda proprio da… vicino






LA STORIA DELLA NASCITA DI INTERNET IN ITALIA
Tony Kospan


La nascita di Internet da noi avvenne in totale silenzio
 anche a causa dell’enorme effetto mediatico
del tremendo disastro di Chernobyl di quei giorni.






Era il 30 aprile del 1986
quando partì il segnale da un Istituto del CNR di Pisa, il CNUCE,
che, passando per un cavo telefonico dell’allora SIP
e poi per la stazione di Italcable di Frascati,
giunse al centro Telespazio di Fucino (Abruzzo) da dove fu “sparato”
verso il satellite INTELSAT IV e da qui dirottato 
alla stazione satellitare di Roaring Creek in Pennsylvania.






Da noi, come dicevo su, non se ne accorse proprio nessuno
eppure in quel momento l’Italia
si poneva ai primi posti nel mondo in questo campo.

Fu in verità emesso anche un Comunicato Ufficiale qualche giorno dopo
che però non fu preso in gran considerazione da nessun giornale.



Luciano Lenzini con al suo fianco, a sinistra, Bob Kahn e Vinton Cerf «padri» di Internet



In verità nemmeno gli autori dell’evento ne capirono l’enorme portata
dato che non si fecero neanche una foto né brindarono insieme
in quanto il direttore del CNUCE, Stefano Trumpy
(noto per il lancio del primo satellite italiano SIRIO)
 quel giorno non era in ufficio
e Luciano Lenzini, vero mago delle reti,
che era poi quello che più si era impegnato per la realizzazione
era sì in ufficio ma impegnato in altre cose.






In verità il tutto nasceva qualche mese prima grazie al regalo di un “Computerone“,
il Butterfly Gateway, fattoci dagli americani
per consentirci di unirci alla rete creata dalle Università americane
per scambiarsi dati… informazioni etc. utilizzando un protocollo
progettato da Vint Cerf e Bob Kahn nel 1973
che poi in breve avrebbe collegato tutto il mondo
e che oggi conosciamo come… INTERNET.






Quel regalo però non fu casuale 
ma nacque da una richiesta del Lenzini agli americani
in quanto lui… mago delle reti.. in viaggio a Boston
fu “folgorato” dalla constatazione
che quel sistema di connessione delle Università USA
funzionasse bene indipendentemente dai mezzi e dalla rete utilizzati.








Dunque quel giorno alle 6 del pomeriggio Antonio Blasco Bonito

il mago dei computer che aveva preso in consegna il “computerone”
scrisse “PING” e una persona dall’America rispose “OK
qualche secondo dopo.








L’Italia entrava così nell’era di Internet…
che oggi vede connessi nel mondo oltre 3 miliardi di persone
tra cui… noi stessi.


Tony Kospan







Halloween – Ecco i pro ed i contro di questa discussa festa di importazione   1 comment

 

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Come è noto questa è la festa più controversa di tutte e ci sono accanite schiere di favorevoli e contrari.

Esaminerò i lati positivi e negativi… secondo le opposte visioni… cercando il massimo di obiettività… ma alla fine esprimerò comunque il mio pensiero.
 
 
 
 

    

PRO

– Ci sarebbero vaghe… lontane origini contadine europee 
– Piace ai bambini
– Aiuta l’economia… consentendo alle aziende di produrre e vendere di più
– Aiuta a superare la paura della morte
– Bisogna viverla solo come un gioco… ed è una festa come tante altre

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CONTRO


 – Festa solo di importazione nata in piccole zone nordamericane


– E’ caratterizzata  soprattutto dall’esaltazione di un horror più o meno finto anche se edulcorato da giocose modalità  infantili… tipo “Dolcetto scherzetto etc…”  

– Festa lontanissima dalle nostre tradizioni

– Festa senza alcun significato reale e solo consumistica

– Alcuni fanatici  di Halloween vanno a caccia dei gatti neri per sacrificarli perché amici delle streghe (Quando venivano bruciate le streghe si bruciavano anche i gatti neri).
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– Con la scusa di Halloween poi molti si abbandonano a comportamenti folli… pericolosi… vietati… vandalici… come ci dice la cronaca… al punto che alcuni comuni vietano i mascheramenti ed ogni anno la cronaca nera ci racconta di spiacevoli episodi.
La sinistra fama di questa festa (quando esce dai binari infantili) è stata aggravata dall’assurda tragedia di Seul di queste ore.
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– Il culto dei morti viene trasformato in una carnevalata

– Per i cattolici infine con i giochi ed i riti finto-satanici (ma ahimè alcuni gruppi li fanno davvero) si aprirebbe la porta al Demonio 
  
 


 
 



IL MIO PENSIERO

 

Con tutta la buona volontà di agganciare questa festa a piccole tradizioni agricole nostrane (anche io da piccolo ho giocato con le zucche) non possiamo sottacere che è una festa dalle modalità molto lontane dalle nostre idee e dalle nostre  tradizioni (ma che la globalizzazione ha portato in giro per il mondo e dunque anche da noi) e le sue origini appaiono consistere, alla fin fine, in una deformazione celtica della nostra festa del 1° Novembre (Ognissanti).

Però chi vuole festeggiare lo faccia pure… ma usando la zucca… nel senso però di cervello eh eh.
Infine è un’occasione senz’altro accettabile per i bambini che possono mascherarsi e passare bei momenti di gioco (ma oltre ciò il nulla).
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E VOI COSA NE PENSATE?

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Concludo augurando buona festa  (a chi festeggia) e buona e serena serata-notte del 31 ottobre a tutti gli altri   
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Tony Kospan




 
 

 

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