Archivio per 3 ottobre 2021

Buona domenica sera in poesia “Sognato per l’inverno” Rimbaud – arte De Nittis – canzone “Amore scusami” S. Endrigo   1 comment

 
 
De Nittis


 
 




 Felice domenica sera amici del web…
che possiamo vivere qui insieme
anche se solo virtualmente.

 
 
 
 
 
stella rosa divisore1
 
I legami che ci vincolano a volte sono impossibili da spiegare. 
Ci uniscono anche quando sembra che si debbano spezzare. 
Certi legami sfidano le distanze, il tempo e la logica 
perché ci sono legami che sono semplicemente destinati ad esistere. 
– dal film “Grey’s Anatomy” –
 
stella rosa divisore1
 
 

De Nittis – Effetto di neve




   CUORI oi648CUORI oi648

 

 

 
 

SOGNATO PER L’INVERNO
Arthur Rimbaud

Andremo, d’inverno, in un vagoncino rosa
con tanti cuscini blu.
Sarà dolce. Un nido di baci folli
posa nei cantucci molli.
Tu chiuderai gli occhi,
per non vedere dai vetri
smorfiare l’ombre delle sere,
la plebaglia di demoni e di lupi tetri,
mostruosità arcigne e nere.
Poi la tua guancia graffiare si sentirà…
un piccolo bacio, un ragno matto,
ti correrà sul collo…
Intanto tu mi dirai:
“Cerca!”, chinando a me la testa
prenderemo tempo a scovare quella bestia
che viaggia così tanto…
 
 
De Nittis – Salotto della Principessa Matilde

 
 

135135

 

fre bia pouce   musicAnimata
 da Orso Tony
 
 


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De Nittis – Corteggiamento – 1874

 

Ridere fa bene? Sì questo studio lo conferma! Allora… iniziamo la… cura!   Leave a comment


  

 



RIDERE… SORRIDERE…

OLTRE AD AIUTARCI A VIVER MEGLIO…

E’ UNA GRAN BELLA MEDICINA !




 



 

ECCO L’ARTICOLO CHE LO CONFERMA

CORREDATO DA VIGNETTE CON LE QUALI

 POSSIAMO INIZIARE LA… CURA…

 

 

 

 
 
 
 
UNA RISATA AL GIORNO…

 
 
 
 
Un vecchio detto recita: una mela al giorno leva il medico di torno.
Tutti sappiamo che il nostro stato di salute dipende in buona parte da come ci alimentiamo.
 
Eppure si fa sempre più strada la convinzione che per mantenersi in salute sia determinante anche il modo in cui cibiamo la nostra mente con pensieri ed emozioni positivi. 
 
Di seguito riportiamo il parere autorevole del dott. Roberto Santi, medico, autore teatrale e fondatore di due compagnie.



 
 
 
 
 

 

 
Ridere fa bene.
 
Ossia: una disposizione positiva della mente, un atteggiamento attivo e reattivo, una volontà di esternare le emozioni sono presupposti indispensabili per una buona salute.

Di più: ridere stimola la circolazione, aumenta l’ossigeno nei polmoni, abbassa la pressione, attiva i muscoli.

 
La moderna ricerca medica ha confermato quella intuizione che all’inizio del secolo ha dato avvio alla medicina psicosomatica: il corpo e la mente non sono due entità separate, ma due aspetti di un insieme che costantemente interagiscono tra loro.

La psiche, in strettissimo contatto con il sistema immunitario, influenza così le nostre capacità di contrastare una malattia e di reagire a situazioni debilitanti.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
La scienza ha ormai da tempo sostanziato come le emozioni positive sono in grado di favorire i processi di guarigione, così come uno stress frequente e prolungato nel tempo può portare alla malattia.
 

Sono le connessioni tra psiche e sistema immunitario che spessissimo fanno sì che la nostra salute sia intaccata o, al contrario, rafforzata, se il nostro sistema è abbastanza ben strutturato da tenere lontane le malattie.
 
 
Quando si ride, uno dei benefici effetti dello scoppio di risa è proprio il rilascio, nel nostro organismo, delle beta-endorfine, sostanze che rafforzano potentemente quelle difese.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
E’ da questi presupposti che da qualche anno, in tutto il mondo, si va diffondendo la cosiddetta ‘gelotologia‘ (dal greco gelos, riso): una ‘cura’ che, attraverso il buonumore e le emozioni positive che si stabiliscono tra medico e paziente, stimola le nostre possibilità di guarigione.








 
 


E’ noto come il pediatra americano, Hunter ‘Patch‘ Adams, ne ha fatto una scelta professionale, resa celebre dal film interpretato da Robin Williams Dopo le ricerche condotte da studiosi svizzeri, anche dall’Italia giunge la conferma che ridere almeno sette-nove minuti al giorno aiuta a mantenere il nostro organismo in piena salute psicologica.
 
Hai sentito qualche buona barzelletta ultimamente?
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
Molte ricerche scientifiche hanno dimostrato che il detto “Il Riso fa buon sangue” ha profonde radici di verità.
 
 
Una nuova branca della medicina, la PsicoNeuroEndocrinoImmunologia (PNEI), ha dimostrato che le emozioni positive, tra cui il ridere è una delle più potenti, influenzano positivamente il sistema immunitario, che è il vero garante della nostra salute. Questa semplice verità non ha avuto vita facile ed ancora stenta ad essere compresa nella sua importanza e profondità.
 
 
 
 

 
 
 
 
Tutto ciò che è connesso al ridere, nella nostra cultura, è considerato secondario, poco importante se non dannoso. In ultima analisi siamo molto meglio educati a soffrire che non a godere, a star bene. Invece, ridendo, si può migliorare e guarire anche da malattie molto gravi sia di tipo psicologico che propriamente fisico.
 
 
Il nostro sforzo, così, non solo è volto alla divulgazione di questa semplice ma dirompente verità , ma anche all’elaborazione di un metodo che è anche terapeutico, per affrontare disagi di tipo psicologico, relazionale, fino alle malattie cosiddette psicosomatiche, tra cui anche quelle degenerative (cancro, leucemie, ecc…).

 
 
 
 

 

 

 

“L’uso della risata e delle emozioni positive migliora lo stato psicologico e neuroendocrino del malato perché lo stress e la tensione emotiva provocati dal dolore e dall’ansia abbassano le difese del nostro organismo mentre tutto ciò che porta allegria e serenità ha un effetto benefico e sicuramente favorisce la guarigione” – spiega il dottor Alberto Vierucci, primario di Clinica Pediatrica III primario di Clinica Pediatrica III all’Ospedale Meyer di Firenze.






 
 
La comicoterapia può avere effetti straordinari. I dati più recenti parlano di una riduzione della degenza vicina al 50 per cento e del 20 per cento nell’uso di anestetici”. Quando si ride, infatti, tutto l’organismo è coinvolto dagli effetti positivi del buonumore: cervello, polmoni, sistema cardiovascolare e muscoli sono tonificati dalla risata come da un vero e proprio massaggio.
 
 
Per questo, dicono gli esperti, bisognerebbe ridere 12 minuti al giorno per mantenersi sani ed almeno 30 per cominciare a vedere qualche effetto terapeutico in chi è malato.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
“Ridere migliora indubbiamente l’effetto delle terapie convenzionali ma non le sostituisce, è bene essere chiari”, spiega il professor David Fletzer, primario del Centro Paraplegici di Ostia (CPO), dove da un anno si sta sperimentando un progetto pilota di comicoterapia per adulti mielolesi insieme all’associazione





 
 
Ridere per Vivere finanziato dal Comune di Roma su iniziativa dell’Arvas, associazione di volontariato. è il primo caso in Europa di comicoterapia applicata al recupero psicologico degli adulti che hanno perso l’uso di braccia e gambe. Ridere ha degli effetti salvavita: protegge dall’infarto, stimola le difese, scaccia la depressione, elimina le ansie. “Una risata al giorno toglie il medico di torno, senza nulla togliere ai medici”.
 
 
 
 

 

 

 

 
Ridere può:
– rinforzare la tua immunità aumentando gli anticorpi dell’organismo come pure i lifociti-T che proteggono il tuo corpo da ‘invasori’ esterni.
– Aumentare la frequenza del tuo respiro e delle pulsazioni cardiache che sono di beneficio al sistema cardiovascolare.
– Stimolare il cervello a rilasciare endorfine (sostanze che creano gioia, piacere) che possono temporaneamente alleviare il dolore.
– Rilasciare emozioni negative che altrimenti potrebbero creare cambiamenti biologici dannosi nel corpo.
– Ridurre lo stress e favorire il rilassamento. Le ricerche suggeriscono che le persone con un elevato senso dell’umorismo non provano meno stress, ma attraverso le loro battute e la capacità di riderci su, riescono ad affrontarlo meglio.
 
Purtroppo, tendiamo a ridere di meno quando invecchiamo.
 
Mentre un bambino mediamente ride 300 volte ogni giorno, la maggior parte degli adulti ride fra 15 e 100 volte al giorno.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
Per recuperare la natura di bambino che c’è in ognuno di noi, prova a trovare l’aspetto umoristico nelle situazioni di ogni giorno e cerca di passare il tuo tempo con persone che tirano fuori il tuo senso del divertimento.
 
 
Racconta o fatti raccontare delle barzellette e la prossima volta che vai al cinema o guardi la TV, cerca una commedia o un film comico.
 
 
Perché, dopo tutto, una risata può essere la migliore medicina!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
testo dal web – impaginazione T.K. 
 
 
 
 
 
bye
 
 
CON UN SORRISO
DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 


 

Non esiste il pesce fuor d’acqua! Ed invece sì! E’ il perioftalmo.. il pesce che cammina. Conosciamolo!   Leave a comment

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Sembra assolutamente ovvio che i pesci stiano in acqua

ma ce n’è qualcuno che sta più tempo sulla terra che in mare.



Parlo del Perioftalmo un pesce che vive

presso le coste tropicali occidentali africane,

quelle del sud est asiatico ed australiane

dove vi sono le mangrovie e che è chiamato 

il pesce che cammina.









Appartiene alla famiglia dei pesci Attinopterigi Perciformi Gobidi.


In genere (ma ci sono diverse specie) è

di colore verdastro ed è lungo circa 15 cm.



Ha poi 2 grossi occhi sulla testa

con i quali osserva tutto quello che lo circonda

e 2 pinne robuste.







La sua straordinaria capacità d’esser un pesce… terrestre

deriva da diversi accorgimenti che la specie ha acquisito

durante la sua evoluzione ed il suo adattamento all’ambiente.


In particolare si è notato, come afferma un recente studio

di una nota rivista britannica che si occupa di scienze marine,

che questo pesce è in grado di cibarsi di insetti e vermetti

anche sulla terraferma.





Come fa?

.

Sappiamo che i pesci introitano il cibo grazie

alla riduzione dell’attrito che l’acqua consente.

Ebbene questo pesce ha escogitato un bel sistema.







Esce dal mare con la bocca piena d’acqua 

che poi butta sulla preda per ingoiarla meglio.




Ma per mangiare in acqua non fa così

perché ovviamente così allontanerebbe la preda

come spiega lo studioso biologo Krijn Michel

dell’Università di Anversa.

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Questo sistema definito dagli studiosi “lingua d’acqua” 

potrebbe essere uno dei modi

con cui è avvenuto il passaggio 

verso la creazione della lingua negli animali.


Ma la straordinarietà di questo pesce non finisce qua

in quanto riesce a respirare sulla terra

grazie alle mucose della bocca ed attraverso la pelle

che tiene umida rotolandosi sulla riva

per cui non è proprio esatto definirlo anfibio.






Infine questo pesce ha nel tempo irrobustito le sue pinne


al punto che sono diventate delle zampette rudimentali


che gli consentono non solo di camminare

ma anche di saltare in alto per farsi notare ed ammirare

dalle femmine che intende conquistare.



Fonti: Diversi siti web – Coordinam. ed impaginaz. TK




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L’incredibile storia.. in breve.. del cellulare! Una fantastica cavalcata che non accenna a fermarsi.   Leave a comment




Sembra che sia passato chissà quanto tempo

eppure è nato solo ieri 

ma la sua è stata, ed è, una storia travolgente

che sembra senza fine.



 

 

 

 

STORIA DEL TELEFONINO


E’ nato il 3 aprile del 1973

ed  ha cambiato per sempre la storia della telefonia

e delle telecomunicazioni in genere.








Quel giorno Martin Cooper,

ingegnere della Motorola settore ricerca,

fece a New York la prima telefonata della storia

con un prototipo di “telefonino” che in realtà,

pur portatile, era enorme rispetto a quelli di oggi.







Infatti pesava 1,1 kg e le sue dimensioni erano

di circa 23 cm x 13 e ci volevano circa 10 ore per caricarsi

mentre la carica durava meno di 30 minuti.

 




  

La prima telefonata senza fili la fece, con una certa “cattiveria”,

al suo amico Joel Engel della società concorrente Bell AT&T.

Il primo modello però iniziò ad esser commercializzato

solo 10 anni dopo, il 6 marzo 1983, quando la Motorola decise

di iniziarne la produzione al costo di circa 4000 $.

Quel primo telefonino si chiamava DynaTAC

ed invase subito i negozi

anche se il costo era notevolissimo.


  


Martin Cooper in una recente immagine col DynaTAC

.

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Il successo fu comunque enorme e del tutto inaspettato

per cui molte altre aziende di elettronica

si tuffarono per migliorarne le prestazioni e fare affari.

Da allora i miglioramenti sono stati continui ed eccezionali

sia nelle misure che nel design così come pure

nella diminuzione dei prezzi (almeno per quelli “normali”)

e nella sua stupefacente diffusione in tutto il mondo.


.

.


     

 

 

Tre sono stati i momenti salienti della storia del ns inseparabile amico:



1 – quello in cui divenne davvero tascabile, 

2 – quello in cui furono rese possibili le connessioni a internet 

3 – quello in cui divenne un vero mini pc portatile iperconnesso (smartphone)

 

 

 


 

 

 Ormai telefonare in senso stretto serve sempre meno

perché le nuove tecnologie o i s.n. (twitter, fb, sms, vhatsapp etc.)

hanno esteso in modo incredibile la possibilità

di interagire con gli altri (di ogni parte del mondo) quasi ad ogni secondo

ma anche di poter utilizzare il telefonino

per leggere il giornale, vedere la tv, fare video etc.




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Comunque auguriamo lunga vita ai telefonini e chissà quali altre sorprese,

con sempre più evolute tecnologie, essi ci potranno donare.

 

 

 

 

 

 

Se ci va, ora possiamo vedere, 

grazie a questo interessante e completo video, 

la sua storia anche per immagini.





fre bia pouce

  

 

Grazie di tutto… telefonino

e donaci altre gradite… belle sorprese!



Tony Kospan






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Ecco perché non riusciamo a farci il solletico da soli!   Leave a comment




Che sia impossibile farsi il solletico da soli lo sappiamo da sempre, ma perché accade questo?


Non è uno dei dilemmi più importanti della vita ma comunque era una curiosità che molti avevano. 









La soluzione ce la dà la neuroscienziata Rebecca Bohme dell’università svedese di Linkopings che ha sottoposto diversi volontari a risonanza magnetica mentre si facevano il solletico da soli.


Si è quindi visto che, quando uno di loro si accarezzava da solo la risposta al solletico, nell’area del cervello interessata a questo, era molto debole.








Quindi si accertava la notevole differenza rispetto alla risposta della stessa area cerebrale quando invece il solletico era provocato da altri.


La spiegazione del fenomeno, a detta della Bohme, sta nel fatto che il cervello seleziona, smorzandola, la sensazione sensoriale quando è provocata da noi stessi in quanto entra in funzione soprattutto quando i nostri contatti fisici avvengono con altre persone.








Controprova della validità di questo si ha considerando che invece gli schizofrenici il solletico riescono invece a farselo da soli.


Infatti questa malattia porta a non distinguere gli impulsi dei sensi se sono provocati da loro stessi o da altri (notoriamente scambiano la loro “voce interiore” con quella di una voce esterna).








Aggiungo infine che secondo i medici il solletico fa molto bene alla salute e rinforza le relazioni umane.



Tony Kospan






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Eleonora Duse “star ante litteram” e attrice per antonomasia – Breve ricordo anche in immagini e video   Leave a comment

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Ci sono persone che per la loro forte personalità,
la loro arte, la loro avventurosa vita, o altro,
diventano personaggi leggendari.



UNA DONNA MITICA: ELEONORA DUSE

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(Vigevano 3.10.1858 – Pittsburgh 21.4.1924)



Penso che tutti noi, almeno per sentito dire,
sappiamo qualcosa 
di questo vero e proprio mito
del Teatro Italiano 
che ha cavalcato le scene
nell’800 e nei primi anni del ‘900
(quindi più di un secolo fa).






E’ ancor oggi considerata
l’Attrice per antonomasia 
avendo recitato con grande successo
in tantissimi teatri di tutto il mondo.



 
Eleonora Duse ritratta da Vittorio Corcos



Sappiamo anche che sognava una famiglia
e/o un rapporto che durasse tutta la vita, 
ma ebbe invece sempre storie complicate, 
amori liberi di vario genere
e più volte visse il dolore dell’abbandono.




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Tra i suoi tanti e… diversi… amori 
spicca quello che riempì migliaia di pagine
dei giornali dell’epoca, 
quello con Gabriele D’Annunzio.





Il loro amore, difficile e complicato,
fu però davvero esplosivo e molto passionale.

Lui scompariva spesso,
preso com’era nel turbine di una vita senza freni, 
benché baciata dal genio poetico e letterario,
mentre lei, grazie alla forte personalità,
gli teneva testa e non stava certo solo ad aspettarlo.





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Questo interessantissimo e raro video, 
con una scena
del film mutoCenere” del 1916,
ci consente di conoscer meglio, e dal vero,
questa grande “star” ante litteram 
nonché lo stile della recitazione dell’epoca.



fre bia pouce






Ciao da Tony Kospan





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IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
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