Francesco Hayez – Il bacio
Di nient’altro viviamo, se non dei nostri poveri, belli, splendidi sentimenti: ogni sentimento al quale facciamo un torto è una stella che spegniamo. – Hermann Hesse –
![]() ![]() Odalisca sdraiata – Francesco Hayez
APPARIZIONE
Stephane Mallarmé Intristiva la luna. Serafini in lacrime
sognando, l’archetto alzato nella calma dei fiori vaporosi, rapivano da morbide viole bianchi singhiozzi, in un glissando sull’azzurro delle corolle. – Ed era quello il giorno
benedetto del tuo primo bacio. Alla mia fantasia piacendo un martirio s’inebriava sapiente di quel profumo di tristezza che lascia anche senza disagio o rimpianto il cogliere un Sogno all’anima che l’ ha colto. Dunque vagavo, l’occhio fitto al selciato
consunto, quando col sole dentro i capelli, nella via, nella sera tu m’apparisti ridente e credetti vedere la fata dal cappello di luce che un tempo sui miei bei sonni di bimbo viziato passava, lasciando sempre dalle sue mani dischiuse fioccare bianchi mazzetti di stelle odorose. ![]()
Francesco Hayez – Il consiglio della vendetta
Francesco Hayez |
Archivio per 1 ottobre 2021
Buon weekend in poesia “Apparizione” Mallarmé – arte F. Hayez – canzone “Adagio” Lara Fabian Leave a comment
Alex Kurzem.. il bimbo ebreo mascotte dei nazisti – L’incredibile storia.. le immagini ed il libro Leave a comment
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ALEX KURZEM
IL BIMBO EBREO CHE DIVENNE LA MASCOTTE DEI NAZISTI


LA STORIA RECENTE
Nel 1995 Alex Kurzem ha sessant’anni (almeno, pensa di avere sessant’anni, perché gli è stata attribuita una data di nascita, proprio come gli è stato attribuito un nome) e ha sempre taciuto a tutti e perfino ai suoi familiari il suo passato avvolto nella nebbia di ricordi imprecisi e della volontà di rimozione.
Alex ora vuole ricordare, ritrovare le sue radici, la sua famiglia, il suo passato, vuole sapere tutto, anche il suo nome, perché quello con cui è cresciuto, si è sposato, ha generato tre figli, Alex Kurzem, non è che il nome falso che gli diedero su un foglio di via.
Chiede quindi al figlio di aiutarlo.

L’AIUTO DEL FIGLIO MARK
Mark ha da poco iniziato la sua vita da ricercatore a Oxford quando suo padre Alex bussa alla sua porta con un angoscioso segreto da confessare.
I brandelli di quel segreto sono rinchiusi in una logora valigia che custodisce i ricordi evanescenti e ossessionanti che per quasi settant’anni suo padre ha cercato di seppellire nell’oblio.
Tocca a Mark ora aiutare suo padre a ricostruire la sua storia, l’epopea di un bambino bielorusso ebreo di cinque anni che è scampato avventurosamente allo sterminio della sua famiglia e del suo villaggio.

Questa è la copertina ed il titolo del libro pubblicato in Italia dove sarà possibile leggere tutta la storia in modo molto più ampio ed approfondito.
Notizie e informazioni dal Web liberamente adattate ed impaginate da T. K.
Ciao da Tony Kospan
E’ davvero suggestiva e simpatica questa “Leggenda della danza di Luna” Leave a comment







Il suo cuore triste lacrimava..
Cosi decise di abbandonare il cielo e andare a vivere sulla terra.
Chiese ad una stella di donarle due piccole ali per raggiungere la terra.
La stella subito esaudì il suo desiderio..
Luna viaggiò molto. Finalmente dopo molti mesi toccò terra.
La sua anima era ancora triste, iniziò a correre veloce nel bosco scuro..
I suoi occhi non volevano vedere e le sue orecchie non volevano sentire..
La strada era faticosa, salite discese, torrenti da attraversare, alberi sui quali camminare, ponti traballanti con grandi burroni , funi pericolanti, molti sassi grandi e piccoli sui quali camminare…
Iniziò a piovere molto forte. Si creo’ molto fango, ma lei era coraggiosa.
Cadde e rialzo più volte .
Capi di lasciarsi andare a quel percorso senza timore.
Cosi inizio’ a strisciare,era molto forte ,striscio’ come un serpente.
Sapeva che sarebbe stata l’unica strada per salvarsi….continuando a strisciare entrò in un tunnel scuro dove incontrò molti animali in viaggio come lei.. Civette, Orsi, Lupi, Pipistrelli, Ragni, Lontre..
Tutti incitavano Luna a proseguire il suo Viaggio..
Luna gridava , piangeva.
Era disperata voleva andare via di li,
voleva la Luce più di ogni altra cosa..
E nuovamente si lasciò trasportare..
Mille emozioni attraversavano la sua forte anima..
Usci’ dal tunnel, corse ancora disperata.
Poi all’improvviso si fermò.
Si guardò intorno.
Respirò profondamente.
Chiuse gli occhi.
Una magica Danza.
Mai vista neppure dagli spiriti.
Si udivano in lontananza molti tamburi.
Gli spiriti del luogo videro Luna.
Si radunarono tutti e copiarono la danza..
Tutto il bosco era invaso da spiriti danzanti.
Nessuno sa se la sua Danza fosse di dolore o di gioia.
La leggenda vuole che da quel giorno molte popolazioni si riuniscono per donare alla Luna la loro Danza.
Si dice che qualcuno si trasformi ancora in Stella e che porti ovunque nell’Universo questa Danza…
Dal web – Impag. T.K.
CIAO DA TONY KOSPAN

Charles Aznavour – Breve biografia del grande artista anche con la mitica canzone-poesia “La boheme” Leave a comment







Walter Rosenblum – Arte fotografica.. ma anche documentazione e ricerca dell’umanità – Biografia e foto Leave a comment




All’età di diciassette anni entrò a far parte della Photo League di New York dove incontrò Lewis Hine e studiò con Paul Strand, che contribuirono in modo fondamentale alla formazione della sua visione sull’arte e sulla vita.

Fotografo dell’esercito nel corso della seconda guerra mondiale, sbarcò il D Day in Normandia, dove, per la morte di un cineoperatore nel corso dello sbarco, ne dovette prendere il posto per tutto il conflitto attraversando così la Francia, la Germania,l’Austria e realizzando il primo film sul campo di concentramento di Dachau appena liberato.
Per le coraggiose azioni svolte durante il combattimento fu anche insignito della “Silver Star”, della “Bronze Star”, del “Purple Heart” e la Unit Citation presidenziale, divenendo uno dei fotografi più decorati della Seconda Guerra Mondiale.
Sbarco in Normandia
Prigionieri tedeschi
Ma Rosenblum nel suo percorso professionale non mancò di fotografare i quartieri dove vivevano gli immigrati di New York e del South Bronx con gli insediamenti della nuova immigrazione, e in seguito spingendosi anche ad Haiti, Francia, Italia, Cuba, Cina, nell’ Unione Sovietica e in Brasile.
Rosenblum cercò così di sottolineare la dignità dell’essere umano, con i suoi soggetti mai semplici vittime, ma persone integre e complesse, la cui umanità sopravvive intatta malgrado le circostanze avverse.
La sua macchina fotografica fu strumento affinché gli uomini si potessero riconoscere nelle loro azioni e comportamenti, nella speranza che la comprensione delle dinamiche interpersonali, potesse estinguere ignoranza e paura e le principali cause di tante ingiustizie sociali.







