Veduta fantastica di un porto al tramonto
Se volessimo creare una antologia dei dipinti più belli dedicati al tramonto
non potrebbe mancare questa “Veduta fantastica di un porto al tramonto”
del grande pittore ed ex pasticciere Claude Lorrain.
Esaminiamone brevemente i suoi vari ed interessanti aspetti.
Lorrain dipinge un porto con tante navi, degli edifici ed un faro
che richiamano costruzioni già note al tempo,
e soprattutto col sole che sta per inabissarsi nel mare,
rendendo, grazie all’uso sapiente dei gialli e degli arancioni,
il tutto davvero meraviglioso.
Gli edifici ed il faro del dipinto
Sono diversi i suoi dipinti in tema tramonto…
ed alcuni con la particolarità del sole che tramonta nel mare.
Questo diede inizio ad un genere che avrà poi illustri seguaci
come i paesaggisti Monet e Turner.
Monet
Il dipinto non descrive emozioni dirette
ma coglie magicamente
la meraviglia e l’emozione dell’occhio umano
nel preciso momento in cui vede il sole
abbracciare il mare prima di scomparire.
Turner
Infatti Lorrain non intende creare paesaggi ideali
o collegati agli umori umani…
ma solo fissare sulla tela quelle singolari
condizioni di luce di quel particolare momento
e lo fa in modo geniale.
Un altro “tramonto sul mare” di Lorrain
Questa idea di fissare un momento della realtà in modo poetico
fu portata avanti, con altro stile, 2 secoli dopo dagli Impressionisti.
Un altro “tramonto” di Lorrain
La bellezza e le novità pittoriche del dipinto
furono immediatamente comprese dai suoi contemporanei
che ne descriserro ampiamente e con precisione tutti i suoi aspetti
e il Giardiniere Reale di Francia, che l’aveva acquistato,
proprio per questo volle donarlo al Re Sole.
Claude Gellée (o Gelée) detto Lorrain
(Chamagne, 16 dicembre 1600 – Roma, 23 novembre 1682)
Tony Kospan
F I N E
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
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Belle, giuste ed orgogliose riflessioni
di questa autrice nota per i suoi aforismi.
Sono certo pensieri di natura femminile
ma in realtà possono essere validi per tutti.

Scelgo di vivere per scelta
e non per caso.
Scelgo di fare dei cambiamenti,
anziché avere delle scuse.
Scelgo di essere motivata
non manipolata.
Scelgo di essere utile,
non usata.
Scelgo l’autostima,
non l’autocommiserazione.
Scelgo di eccellere,
non di competere.
Scelgo di ascoltare la voce interiore,
e non l’opinione casuale della gente.
Eileen Caddy
Richard Edward Miller
Ciao da Tony Kospan
UN MODO DIVERSO DI VIVER
LA POESIA E LA CULTURA
NELLA PAGINA FB
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Non è che sia la cosa più importante del mondo eh eh
ma suvvia, se ci va di conoscere in che giorno della settimana siamo nati,
qui potremo trovar finalmente la risposta.

CHE GIORNO DELLA SETTIMANA ERA
QUANDO NASCESTI?
(Il sito ci dice anche le caratteristiche psicologiche dei nati in quel giorno
ma questo è certo molto… ma molto meno… scientifico per non dire altro
e se non vogliamo i cookies clicchiamo su “continua senza accettare”.
Ora se vuoi clicca qui giù e scoprilo!
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E’ una delle più belle favole dedicate ai bruchi
che spiega un po’ il particolare modo in cui nasce la farfalla
ma ci dona anche dei punti di saggezza e di speranza
di poter, con la perseveranza, raggiungere i nostri sogni.
Penso sia utile farla leggere, o leggerla, ai bambini.

LA FAVOLA DEL BRUCO SOGNATORE

Un piccolo bruco camminava verso la grande montagna.
Molto vicino della sua strada c’era un grillo… “dove vai?” gli chiese.
Senza smettere di camminare, il bruco rispose:
“Ieri sera ho fatto un sogno, sognai che ero sulla cima della montagna e da li potevo guardare tutta la valle.
Mi è piaciuto quello che ho visto e cosi voglio realizzare il mio sogno.
Sorpreso, il grillo disse mentre il bruco si allontanava: “Devi essere pazzo!
Come farai ad arrivare fin là???? Tu, un piccolo bruco??
Per te, una pietra sarà una montagna, una piccola pozzanghera sarà un mare, e qualsiasi ramo sarà una barriera impossibile da oltrepassare.”
Ma il piccolo bruco era gia lontano e non lo sentì.

I suoi piccoli piedi non smettevano di muoversi.
Poi sentì la voce dello scarafaggio:
“Dove vai con tanto sforzo?”
Gia un bel po’ sudato, il piccolo bruco rispose:
“Ieri sera ho fatto un sogno, sognai che ero sulla cima della montagna e da lì potevo guardare tutta la valle. Mi è piaciuto quello che ho visto e cosi voglio realizzare il mio sogno.”
Lo scarafaggio si mise a ridere, e disse: “Ma se neanche io con le mie grandi zampe comincerei un’impressa così difficile.
E rimase steso per terra ridendo mentre il bruco continuava la sua strada.
Uguale successe col topo, il ragno, la rana e il fiore.
Tutti gli consigliavano di smettere.
“Non arriverai mai..!”, gli dicevano
Ma il piccolo bruco continuò a camminare, perché dentro di sè sentiva che doveva farlo.
Già stanco e senza forze, e sentendosi al punto di morire, decise di fermarsi a riposare e costruire, col suo ultimo sforzo, un posto per dormire quella notte.
“Cosi mi sentirò meglio.” disse.
Ma morì.
Per giorni, gli animali si avvicinarono a vedere i suoi resti.
Lì c’era l’animale più pazzo del mondo, che aveva costruito la sua tomba come un monumento alla mancanza di buon senso.
Li c’era l’ultimo rifugio di uno che era morto per andare dietro ad un sogno.
Giorni dopo, una mattina nella quale il sole brillava in una maniera speciale, tutti gli animali si riunirono intorno a quello che era diventato un avviso per tutti loro.
All’improvviso tutti restarono a bocca aperta:quel bocciolo grigiastro, comincio a rompersi e con meraviglia videro un paio di occhi e due antenne…
A poco a poco, per dargli tempo di rimettersi da quell’impatto, apparirono due bellissime ali dai colori stupendi.
Era una farfalla!

Nessuno disse niente perché già sapevano cosa avrebbe fatto.
Sarebbe andata volata in cima alla montagna a vedere da là su, tutta la valle.
E cosi compiere il suo sogno.. il sogno per il quale era vissuto e s’era sforzato fino a morire ed era rinato per compierlo.
Tutti s’erano sbagliati meno lui.
(DAL WEB – IMPAG. T.K.)
CIAO DA TONY KOSPAN
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