Archivio per 15 settembre 2021
Franz Dvorak
Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio,
di quante ne sogni la tua filosofia.
Shakespeare – Amleto
Franz Dvorak – La lettura
A CLAIRE
Yvan Goll
Ti ho colta nei giardini di Efeso
La chioma crespa dei tuoi garofani
Il mazzo serale delle mani
Ti ho pescata nei laghi del sogno
Ti ho gettato il mio cuore per esca
Un pescatore sulle tue rive di salice
Ti ho trovata nell’aridità del deserto
Eri il mio ultimo albero
Eri l’ultimo frutto della mia anima
Dal tuo sonno ora sono avvinto
Profondamente immerso nel tuo riposo
Come la mandorla nel guscio notte-bruno
Franz Dvorak – Alle corse
DA ORSO TONY
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Davvero molto bello
ed anche, per certi aspetti, sorprendente…
è questo canto…
che testimonia ancora una volta
la grande saggezza degli Indiani d’America
CANTO DI BELLEZZA DEI NAVAJO
Con il cuore colmo di vita e di amore
camminerò.
Felice
seguirò la mia strada.
Felice
invocherò le nuvole cariche d’acqua.
Felice
invocherò la pioggia che placa la sete.
Felice
invocherò i germogli sulle piante.
Felice
invocherò polline in abbondanza.
Felice
invocherò una coperta di rugiada.
Voglio muovermi nella bellezza e
nell’armonia.
La bellezza e l’armonia
siano davanti a me.
La bellezza e l’armonia
siano dietro di me.
La bellezza e l’armonia
siano sotto di me.
La bellezza e l’armonia
siano sopra di me.
Che la bellezza e l’armonia siano ovunque,
sul mio cammino.
Nella bellezza e
nell’armonia tutto si compie.
Tratto dal “CANTO DELLA NOTTE” dei Navajo
CIAO DA TONY KOSPAN
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Henri Matisse è stato il più grande interprete del fauvismo francese
ed il suo stile, pur evolvendosi verso l’espressionismo ed il quasi astrattismo,
rimase sempre connotato dalla vivacità ed intensità del colore.
Qui vi parlerò delle 2 versioni di un suo dipinto famosissimo
LA DANZA
e di altre 2 opere in cui questo dipinto è invece presente come particolare.
MATISSE E… LA DANZA
2 VERSIONI E 4 DIPINTI
La storia, le immagini le analisi
Tony Kospan
Il primo dipinto è quello del 1909
ed è uno dei dipinti più famosi nella sua linea espressionistica.
L’opera si presenta scarna e cioè con pochissimi dettagli
Mostra 5 corpi nudi danzanti e quasi senza lineamenti che,
uniti in girotondo, esprimono il senso del movimento.
La danza 1909
Essi hanno i piedi su uno sfondo verde (la Terra)
mentre i corpi si stagliano nel blu del cielo.
L’opera è stata vista da molti
come allegoria del movimento della vita umana
e come simbolo della necessità
di essere insieme e di aiutarsi reciprocamente.
Il secondo, dell’anno successivo, è considerato dai critici
quello della maturazione pittorica
(ma alla prima mostra non fu apprezzato).
In questa seconda opera notiamo che i corpi
presentano un colore rosso acceso e più carichi
appaiono anche il blu del cielo ed il verde del terreno.
La danza 1910
Ma ecco le parole di Matisse su questo secondo dipinto:
«Il primo elemento della costruzione fu il ritmo,
il secondo una vasta superficie blu scuro
(allusione al cielo mediterraneo nel mese di agosto);
il terzo un verde scuro (il verde dei pini mediterranei).
Partendo da questi elementi,
i personaggi non potevano che essere rossi,
per ottenere un accordo luminoso.»
Natura morta con La danza
Ma oltre a questi 2 dipinti ce ne sono altri 2
che hanno per tema la Danza
anche se associata a nature morte.
Sono quindi “un quadro nel quadro” o,
come suol dirsi, il pittore crea “arte nell’arte“.
E’ evidente il gioco di Matisse e la sua predilezione per il tema.
Il primo, “Natura morta con La danza“, è del 1909
e cioè dello stesso anno della sua prima opera
che appare sullo sfondo del tavolo ed accanto alla finestra.
La Danza con i Nasturzi
Il secondo “La Danza con i Nasturzi”
è anch’esso un “dipinto nel dipinto“.
La Danza con i Nasturzi (particolare)
Mostra un vaso di fiori sopra un tavolino di legno a tre piedi
e sullo sfondo anche qui un particolare della Danza.
(Le Cateau 31.12.1869 – Vence, Nizza 3.11.1954)
Tony Kospan
FINE
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
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MARUZZELLA
Questa è un’altra classicissima e notissima
canzone napoletana ma relativamente recente
in quanto scritta nel 1954/55
da Bonagura (testo) e Carosone (musica)
MARUZZELLA
ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO…
a cura di Tony Kospan
Iniziamo a parlare del titolo che ha sempre incuriosito tanti…
ed in molti pensavamo si trattasse del diminutivo di Maria o Mara…
In realtà Maruzzella è un diminutivo di Marisa…
ma in napoletano ha anche il significato di piccola lumaca di mare e di piccola treccia di capelli.
Maruzzella era anche il modo con cui Renato Carosone chiamava la moglie Marisa…
e sembra che la canzone sia stata dedicata proprio a lei…
Resta tuttora impresso nella mente e nei cuori il celebre ritornello

«Maruzzella Maruzzè,
t’e’ miso dint’a ll’uocchie
‘o mare e m’e’ miso
mpietto a mé nu dispiacere.
Stu core mme faje sbattere
cchiù forte ‘e ll’onne
quanno ‘o cielo è scuro:
primma mme dice sì,
po’ doce doce mme faje murí»
(Maruzzella, Maruzzella ti sei messa negli occhi il mare
ed hai messo nel mio petto un dispiacere.
Mi fai battere il cuore più forte delle onde:
prima mi dici sì, poi dolce dolce mi fai morire)
Il successo della canzone fu clamoroso al punto che ne nacquero ben 2 film…
e più recentemente, nel 1973, è stata inclusa nella colonna sonora di “Main Streeet“ di Martin Scorsese.
Prima di ascoltarla in 2 versioni… diamo un’occhiata fugace a quanto accadeva quell’anno…
1 9 5 6
La rivoluzione ungherese è soffocata nel sangue…
La televisione entra nelle abitudini degli Italiani
la 2° guerra arabo israeliana
La tragedia di Marcinelle (BELGIO)
in cui morirono oltre 600 minatori italiani
Matrimonio di Grace Kelly
con il Principe Ranieri di Monaco
Ma torniamo a Maruzzella…
Ascoltiamola, in questa delicata versione di Sergio Bruni,
potendo leggere il testo originale
e poi, se ci va, anche in questo video
che riprende una scena del film omonimo
in cui è cantata proprio dall’autore.
Il video ci consente anche di respirare in pieno
tutta l’atmosfera di quell’anno
LA TUA PAGINA DI SOGNO DI FB?
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Sinceramente devo dire che questi 2 brani mi appaiono perfetti…
e davvero validi proprio per tutti… ed in tutti i tempi…
ma nel contempo idonei a farci intravedere
le grandi qualità di Oriana Fallaci come scrittrice ed intellettuale.
Il primo affronta il nocciolo dei problemi degli organismi, partiti o enti
di qualunque tipo e colore e descrive la nostra società
senza una parziale o aprioristica visione…
Il secondo invece ci parla di un aspetto fondamentale nella vita di ogni persona
“la dignità” ed è altrettanto profondo e condivisibile da tutti.
Quando una giornalista o una grande scrittrice, come in questo caso,
esprime le sue opinioni senza preconcetti è sempre da ammirare…
ed Oriana è stata una campionessa dello scrivere senza vincoli o sudditanze.
(Firenze 29.6.1929 – Firenze 15.9.2006)
Dovremmo, anche noi tutti, sforzarci di guardare le cose
senza farci fuorviare dai bombardamenti mass-mediatici
ed andare al fondo della realtà delle cose e dei problemi…
Leggiamoli dunque… e diciamo, se ci va, cosa ne pensiamo.
IL PRIMO
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In un’azienda, un’industria, il direttore generale e il consiglio di amministrazione
non sanno cosa farsene delle persone intelligenti e fornite di iniziativa,
degli uomini e delle donne che dicono no,
e questo per un motivo che supera perfino la loro arroganza:
pensando e agendo gli uomini e le donne che dicono no
costituiscono un elemento di disturbo e di sabotaggio,
mettono rena negli ingranaggi della macchina,
diventano sassi che rompono le uova nel paniere…
Cricche dentro la cricca, mafie dentro la mafia, chiese dentro la chiesa,
e con l’aggravante di una malattia che nei partiti senza dottrina
è contagiosa quanto la peste:
la corruttibilità e la corruzione degli yesmen.
In altre parole, se il partito dottrinario schiaccia coi suoi principii
chi protesta o disubbidisce,
il partito che non sa cosa vuole nè come lo vuole
rigetta come un corpo estraneo chi non si adegua alla sua assenza di principii,
cioè alle sue menzogne, alle sue ipocrisie, alle sue clientele…
da “Un uomo” di Oriana Fallaci
IL SECONDO
Cosa significa essere un uomo?
Significa avere coraggio, avere dignità.
Significa credere nell’umanità.
Significa amare senza permettere a un amore di diventare un’àncora.
Significa lottare. E vincere.
Guarda, più o meno quel che dice Kypling
in quella poesia intitolata
“SE”.
CIAO DA TONY KOSPAN
Oriana Fallaci
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