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Pierre Carrier-Belleuse
Di là dalle idee,
di là da ciò che è giusto e ingiusto,
c’è un luogo.
Incontriamoci là.
– Rumi –
Pierre Carrier-Belleuse
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IN PENA PER UN CIELO INFRANTO
Paul Eluard
In pena per un cielo infranto
per la pioggia che ci bagnerà
vado pensando alla gioia grande
che se vorremo ci prenderà.
Tra dovere ed inquietudine
esita questa vita rude.
(è una pena molto grande confessarlo, ora)
Qui ogni cosa odora d’erba.
Su tutto il cielo, in cielo,
il volo delle rondini
ci distrae, ci fa pensare…
Io penso una speranza quieta.
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Pierre Carrier-Belleuse – Ballerine
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da Orso Tony
POESIA ARTE MUSICA ETC
I N S I E M E
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Un breve ricordo, anche con una sua bella poesia,
di una piccolissima… grande donna.
(Skopje 26 agosto 1910 – Calcutta 5 settembre 1997)
Sì.. la suora albanese è stata, al di là degli aspetti religiosi,
ed a dispetto della sua minuta figura
una grandissima donna amata da tutti
Cristiani e non
per tutto quello che ha fatto in concreto
per i più poveri, per i malati ed i diseredati del mondo.
Ha rappresentato il volto migliore della Chiesa con il suo esser, agire
e viver lontanissima dagli ori e fasti vaticani (non era ancora giunto Papa Francesco)
ed anche dalla durezza di certe dogmatiche posizioni che la fecero molto soffrire.

La sua figura è stata oggetto anche di numerose critiche
per aspetti dovuti ai suoi contatti con dittatori per ottenere contributi
e per la disorganizzazione dei suoi ospedali
ma se teniamo conto del suo instancabile lavoro
per i più poveri del mondo, ed in particolare di Calcutta,
le critiche non possono nemmeno lontanamente oscurare
i suoi sacrifici durati una vita intera.

Quale modo migliore di ricordarla
se non con una delle sue bellissime poesie?

LA VITA
Madre Teresa di Calcutta
La vita è un’opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un’avventura, rischiala.
La vita è felicità, meritala.
La vita è la vita, difendila.

Grazie di tutto… Beata Madre Teresa
e che il tuo incredibile e generoso impegno
trovi sempre più seguaci in un mondo però
tutto preso ormai solo da egoismo ed edonismo.

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E perdona coloro a cui i buoni esempi danno tanto fastidio
da voler in ogni modo e ad ogni costo infangarli
(ma essi stessi, se questo è lo scopo della loro vita,
rimarranno sommersi dalla loro amata melma).
Tony Kospan
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GUILLAUME APOLLINAIRE
POETA DELLE AVANGUARDIE
Breve Biografia ed alcune sue poesie
a cura di Tony Kospan
Qui è dipinto da De Chirico
Guillaume Apollinaire (ma il suo vero nome era Wilhelm Apollinaire de Kostrowitsky) nacque a Roma il 26 agosto 1880 da un ufficiale italiano ed una signora polacca.
Si trasferì giovanissimo a Parigi.
Lì entrò in contatto con le avanguardie culturali dell’epoca… e frequentò personalità quali Maurice de Vlaminck, André Derain, Pablo Picasso, Georges Braque, Henri Matisse e De Chirico… divenendo anche il teorico del movimento pittorico cubista.
Già allora appare forte la sua curiosità verso tutto quel che è nuovo… tecnologico e moderno… e questo lo portò anche ad appoggiare il movimento che proprio del modernismo fece la sua bandiera e cioè il futurismo di Marinetti.
Roma 26.8.1880 – Parigi 9.11.1918
Nel 1910 iniziò, ormai trentenne, la sua vita letteraria con un libro di sedici racconti “L’eresiarca & C.”, e dopo altre esperienze letterarie pubblicò nel 1913 “Alcools” una raccolta di sua poesie , che ebbe gran successo e influenzò molto tutta la letteratura francese, ed è oggi considerata il suo capolavoro… insieme con “Calligrammes” del 1918.

Le poesie di “Alcools” risentono degli influssi del Simbolismo francese e mostrano una bella la musicalità pur in temi legati alla malinconia ed al sogno.
Dopo queste, tante altre furono le sue pubblicazioni…, che però si diressero pian piano verso tematiche industriali e tecnologiche dell’epoca come l’automobile, il cinema, etc… esplorando nel contempo nuovi strumenti tecnici ed espressivi come l’eliminazione della punteggiatura, il verso libero, lo sperimentalismo grafico del calligramma.
Morì il 9 novembre 1918, in un modesto attico parigino e fu sepolto insieme ad altri grandi personaggi dell’epoca nel cimitero di Père Lachaise.
Leggiamo ora alcune tra le sue più belle poesie
NEL LAGO DEI TUOI OCCHI
Nel lago dei tuoi occhi assai profondo
si scioglie il mio povero cuore a fondo
lo disperdono laggiù
nell’acqua di amore e follia
ricordo e malinconia.
Louise de Coligny-Châtillon – Uno dei 5 amori di Apollinaire
1909
La signora aveva un vestito
In ottomano viola scarlatto
E la sua tunica ricamata d’oro
Era composta di due pannelli
Che s’attaccavano sulle spalle
Gli occhi danzanti come angeli
Rideva rideva
Aveva un viso dai colori di Francia
Gli occhi blu i denti bianchi e le labbra molto rosse
Aveva un viso dai colori di Francia
Era scollata in rotondo
E pettinata alla Recamier
Con belle braccia nude
Non si sentirà mai suonare la mezzanotte
La signora nel vestito di ottomano viola scarlatto
E in tunica ricamata d’oro
Scollata in rotondo
Portava a passeggio i suoi riccioli
La sua fascia d’oro
E trascinava le scarpette con le fibbie
Era così bella
Che non avresti osato amarla
Amavo le donne atroci nei quartieri enormi
Dove nasceva ogni giorno qualche essere nuovo
Il ferro era il loro sangue la fiamma il cervello
Amavo amavo il popolo abile delle macchine
Il lusso e la bellezza sono solamente la sua schiuma
Quella donna era così bella
Che mi faceva paura.
Emile Vernon
LA PARTENZA
E i loro volti erano pallidi
Spezzati i loro singhiozzi.
Come la neve dai petali puri
O le tue mani sui miei baci
Cadevano le foglie autunnali.
Questa è poi divenuta anche una nota canzone francese
IL PONTE MIRABEAU
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
E i nostri amori
Me lo devo ricordare
La gioia veniva sempre dopo il dolore
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
Le mani nelle mani faccia a faccia restiamo
Mentre sotto
Il ponte delle nostre braccia passa
L’onda stanca degli eterni sguardi
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
L’amore se ne va come
L’amore se ne va
Com’è lenta la vita
E come la Speranza è violenta
quest’acqua corrente
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
Passano i giorni e passano le settimane
Né il tempo passato
Né gli amori ritornano
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
Venga la notte suoni l’ora
I giorni se ne vanno io rimango
(La versione musicale)

Ciao da Tony Kospan
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
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