Anche i grandi artisti hanno spesso espresso il loro pensiero
sull’arte e non solo.
Per questo mi fa piacere iniziare una serie di post
in cui assocerò un loro pensiero
ad una loro opera d’arte.
Tony Kospan
I SELEZIONE
La luce è una cosa che non può essere riprodotta
ma deve essere rappresentata attraverso un’altra cosa,
attraverso il colore.
Sono stato contento di me,
quando ho scoperto questo.
Paul Cézanne
Cezanne – Il ragazzo dal gilet rosso
Una mattina, siccome uno di noi era senza il nero,
si servì del blu:
era nato l’impressionismo.
Pierre-Auguste Renoir
Renoir – Bal au Moulin de la Galette
Beati coloro che vedono le cose belle in luoghi umili
dove invece le altre persone non vedono nulla
Camille Pissarro
Camille Pissarro – Contadine
Il colore è la mia ossessione giornaliera,
gioia e tormento.
Claude Monet
Monet – La passeggiata
L’unico momento in cui mi sento vivo
è quando dipingo.
Vincent van Gogh
Van Gogh – Caffè all’aperto di notte
Io non credo in un’arte che non nasca da una forza,
spinta dal desiderio di un essere di aprire il suo cuore.
Ogni forma d’arte, di letteratura, di musica,
deve nascere nel sangue del nostro cuore.
L’arte è il sangue del nostro cuore.
Edward Munch
Munch – Donne sul ponte
Il colore è un mezzo per esercitare sull’anima
un’influenza diretta.
Il colore è un tasto,
l’occhio il martelletto che colpisce,
l’anima lo strumento dalle mille corde
V. Kandinsky
Kandinsky
Sono le cose più semplici a darmi delle idee.
Un piatto in cui un contadino mangia la sua minestra,
l’amo molto più dei piatti ridicolmente preziosi dei ricchi.
J. Mirò
Mirò – Il Carnevale di Arlecchino
Nelle nostre vite c’è un solo colore
che dona senso all’arte e alla vita stessa.
Il colore dell’amore.
Marc Chagall
Chagall – Volare
L’arte scuote dall’anima
la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni.
Picasso
Picasso – Amanti
FINE I PARTE
PER CHI AMA L’ARTE… IL GRUPPO DI FB
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Tante religioni, tante filosofie,
tanti modi di interpretare il senso della vita!
Ma c’è un punto etico
su cui tutti possiamo convenire?
In altre parole

ESISTE UN PRINCIPIO MORALE
UNIVERSALMENTE RICONOSCIUTO?
ESISTE CIOE’ UNA CD.
REGOLA D’ORO?
Dai tanti principi religiosi e filosofici esistenti
nelle religioni e nelle filosofie di tutto il mondo
(che possiamo legger ora qui giù)
sembra emerger con chiarezza questa enunciazione.
“NON FARE AGLI ALTRI CIO’ CHE NON VORRESTI FOSSE FATTO A TE”
Con queste, o con altre parole, essa
si ritrova infatti nelle scritture di molte religioni
e nel pensiero di grandissimi uomini di cultura
di tutte le epoche.
Ecco allora un elenco, tratto dal web,
che propongo alla vostra lettura
e mi farebbe piacere conoscere il Vs pensiero.

“Ama il prossimo tuo come te stesso”, della Bibbia ebraica (Levitico 19.18) è il principio che diverrà fondamentale nella predicazione di Gesù;
Nei Vangeli è scritto infatti… “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”
Ma ora ecco come si presenta questo fondamentale principio, definito REGOLA D’ORO… nelle religioni e nelle varie culture del mondo.
«Ecco la somma della vera onestà: tratta gli altri come vorresti essere trattato tu stesso. Non fare al tuo vicino ciò che non vorresti che egli poi rifacesse a te».
(Induismo, Mahabarata).
«Non ci si dovrebbe comportare con gli altri in un modo che sarebbe sgradevole a noi stessi; questa è l’essenza della morale».
(Induismo, Mahabharata 13, 148.8).
«Non fare a nessuno ciò che non piace a te».
(Bibbia ebraica, Tobia, 4,15).
«Ama il prossimo tuo come te stesso».
(Legge ebraica in Levitico, 19,18; cfr anche 19,34).
«La Via non è lontana dall’uomo. Se l’uomo segue una via lontana dalla natura umana, questa non può dirsi la Via. (…) Chi ha il senso della lealtà e della reciprocità non è lontano dal giungere alla Via: ciò che non vuole sia fatto a sé non fa agli altri».
(Confucio, Chung-Yung, L’invariabile mezzo, n.13).
«Dominare se stessi quanto è necessario per onorare gli altri come se stessi e comportarsi con loro come vogliamo che gli altri si comportino con noi: ecco quel che si può chiamare dottrina della virtù dell’umanità. Non c’è nulla di più elevato».
(Confucio, cit. in Tolstoj, op. cit., p.167).
«Ching-Kung interrogò sulla carità. Confucio rispose: “(…) Nel comandare al popolo comportati come se offrissi il grande sacrificio; ciò che non vuoi sia fatto a te non fare agli altri”».
(Confucio, Lun-yü, I Dialoghi, 12,2).
«Tzu-kung domandò: “Vi è una parola su cui si possa basare la condotta di tutta la vita?”. “Essa è shu, reciprocità – rispose Confucio. – Ciò che non vuoi sia fatto a te non fare agli altri”».
(Confucio, Lun-yü, I Dialoghi, 15,23).
«Il principe non tratta gli inferiori nel modo che gli dispiace nei superiori».
(Commento di Tseng-Tzu al Grande studio di Confucio, n. 10).
«Sicuramente questo è il massimo della bontà: non fare agli altri ciò che non vorresti che essi facessero a te». (Confucianesimo, Analetti 15,23).
«L’uomo buono deve compatire le cattive tendenze degli altri; rallegrarsi della loro eccellenza; aiutarli se sono in distretta; considerare i loro successi come i suoi propri e così i loro insuccessi».
(Taoismo, Thai-Shang, 3).
«L’uomo dovrebbe comportarsi con indifferenza nei confronti di tutte le realtà mondane e trattare tutte le creature del mondo come egli stesso vorrebbe essere trattato».
(Giainismo, Sutrakritanga I.11.33).
«Uno stato che non è gradevole o piacevole per me, non deve esserlo neppure per lui; e uno stato che non è gradevole o piacevole per me, come posso io pretenderlo per un altro?».
(Buddhismo, Samyutta Nikaya 5, 353.35-354.2).
«Tutti tremano al castigo, tutti temono la morte, tutti hanno cara la vita: mettendoti al posto degli altri, non uccidere, né fa uccidere».
(Buddha, Dhammapada, I versi della legge, 10, 129-130).
«Non ferire gli altri in modi dai quali anche tu ti sentiresti ferito».
(Buddhismo, Udana-Varga 5,18).
«Buona è soltanto quella natura che non fa agli altri ciò che non è buono per lei».
(Zoroastrismo, Dadistan-i-Dinik 94,5).
«Tratta l’inferiore come vorresti essere trattato dal tuo superiore».
(Seneca, Lettere a Lucillo, lettera 47, sul trattamento umano degli schiavi).
«Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Questa è la legge e i profeti».
(Gesù di Nazareth, Vangelo secondo Matteo 7,12; 22, 39 e Vangelo secondo Luca 6,31).
«Il bene maggiore è operare secondo la legge della propria ragione. Ma questa legge ti comanda incessantemente di fare il bene degli altri, come il massimo bene per te stesso».
(Marco Aurelio, cit. in Tolstoj, Pensieri per ogni giorno, op. cit, p. 79).
«La legge trova la sua pienezza in una sola parola: amerai il tuo prossimo come te stesso».
(Lettere di Paolo ai Galati 5,14 e ai Romani 13,9).
«Quanto vuoi che non sia fatto a te, anche tu non fare ad altri».
(Didachè, insegnamento cristiano della fine del primo secolo, 1,3).
«Una volta un pagano (…) disse: “Convertimi, a condizione di imparare tutta la Torah nel tempo in cui si può stare ritti su di un solo piede”. (…). Hillel lo convertì dicendogli: “Ciò che a te non piace non farlo al tuo prossimo! Questa è tutta la Torah, il resto è commento; và e studia”».
(Ebraismo, Shabbat 31a, cit. in R. Pacifici, Midrashim, Marietti, Genova 1986, p.177-8).
«Nessuno di voi è un credente fino a quando non desidera per il suo fratello quello che desidera per se stesso».
(Islam, dagli hadith (detti) del Profeta Muhammad)
«Mettersi al posto degli altri».
(Voltaire, Lettere inglesi, n.42).
«Agisci in modo che la regola della tua volontà possa valere in ogni tempo come principio di una legislazione universale». Oppure: «Agisci in modo da trattare l’umanità, nella tua come nell’altrui persona, sempre come fine, mai come semplice mezzo».
(Immanuel Kant)
«Benedetto chi a sé preferisce il fratello». (Tavole di Bahà’u’llàh, iniziatore della fede baha’i).
«Anche Lei attribuisce al laico virtuoso la persuasione che l’altro sia in noi. Ma non si tratta di una vaga propensione sentimentale, bensì di una condizione fondante».
(Umberto Eco, in dialogo con Carlo Maria Martini, Liberal, febbraio 1996).
«Tutti gli uomini dotati di ragione e di coscienza devono assumere responsabilità, in spirito di solidarietà, nei confronti di ciascuno e di tutti: cioè famiglie, comunità, razze, nazioni e religioni. Ciò che tu non vuoi che ti venga fatto non farlo a nessun altro».
(Dichiarazione Universale dei Doveri dell’Uomo, art. 4)
«La Regola d’Oro può quindi enunciarsi cosi’:
“Agisci verso gli altri in modo che gli altri possano agire nello stesso modo verso chiunque”.
Ciò implica in primo luogo e anzitutto l’imperativo categorico seguente:
“Non agire verso gli altri in modo tale che se gli altri agissero nello stesso modo la vita sarebbe impossibile”.
E questo esige anzitutto da ciascuno che egli rinunci a esercitare la violenza verso altri.
Così, solo la nonviolenza può fondare l’universalità della legge morale alla quale devono conformarsi gli esseri ragionevoli».
(Jean-Marie Muller, Il principio nonviolenza. Una filosofia della pace)

Testo con modifiche ed elenco principi… dal web – impaginaz. T.K.
CIAO DA TONY KOSPAN
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Oggi è l’anniversario della nascita di Raymond William Stacey Burr,
noto semplicemente come Raymond Burr.
(New Westminster 21.5.1917 – Sonoma 12.9.1993)
E’ stato un attore canadese naturalizzato statunitense,
noto per le sue interpretazioni teatrali, cinematografiche e televisive
ma famosissimo in tutto il mondo come Perry Mason.
Tuttavia sarebbe ingiusto ricordarlo solo per quel personaggio
dato che ha recitato anche in altre serie televisive ed in numerosi film
anche se spesso non come attore protagonista.
Chi, come me, ha qualche anno in più lo ricorderà certamente.
Ricordiamolo e rivediamolo grazie a questo video,
classico inizio dei mitici telefilm rai,
in cui si vedono anche i coprotagonisti della serie
(un vero tuffo al cuore per chi li ricorda).
o in quest’altro che invece era la presentazione
della seconda serie trasmessa alcuni anni dopo.
Tony Kospan
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