Archivio per 9 Maggio 2021
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Questa festa, diffusa in tutto il mondo, ha un’origine antichissima…
ma è stata codificata in tempi molto più recenti.
Già gli antichi Greci dedicavano alle loro genitrici un giorno dell’anno,
festeggiando la dea Rea, madre degli dei, da loro molto amata.
Feste in onore della nascita e della maternità
venivano poi celebrate anche tra gli antichi Romani,
che salutavano l’arrivo di maggio e della primavera
con un’intera settimana di feste dedicate alle rose e alle donne…
anche per festeggiare la rinascita della natura.
Come i romani, anche gli antichi Umbri, a maggio,
ricordavano la dea dei fiori
e regalavano rose alle loro amate.
Una ‘Festa della mamma’,
veniva celebrata anche nell’Inghilterra del 1600.
Nel XVII secolo infatti, in Gran Bretagna,
la quarta domenica della Quaresima,
veniva celebrato il ‘Mothering Sunday’,
il giorno in cui chi lavorava lontano da casa
poteva tornare dai genitori e onorare la propria madre,
offrendole il dolce ‘Mothering cake’.
La festa, originariamente tutta pagana,
con il diffondersi del cristianesimo,
venne acquisita anche dalla Chiesa,
divenendo il giorno in cui si celebrava la…
“Madre della Chiesa:
forza spirituale della vita e protezione dal male”,
ma anche la propria madre terrena.
Ma la vera “madre“… della FESTA DELLA MAMMA….
ovvero la creatrice dell’evento che viene festeggiato in tutto il mondo,
fu una donna americana.
Bertha Webgann
La scelta della della 2° domenica di maggio era avvenuta
in un primo momento per festeggiare la pace…
ma poi Ana Jarvis, nel 1907,
per ricordare l’anniversario della morte di sua madre,
persuase la sua parrocchia a a Grafton, nel West Virginia,
a celebrare l’evento la seconda domenica di maggio.
Ana Jarvis
L’anno successivo tutti gli abitanti di Philadelphia
si misero a scrivere a ministri ed a grandi personaggi dell’epoca
per proporre quel giorno come festa nazionale,
e già dal 1911 l’usanza incominciò a diffondersi
in quasi tutti gli Stati americani.
Sul finire del 1914, il Presidente degli Stati Uniti, Woodrow Wilson,
ufficializzò la festa come festività nazionale,
da tenersi ogni anno nella seconda domenica di maggio.
Pian piano questa festa laica ed amatissima si è diffusa
in buona parte del mondo.
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In questo giorno le mamme di quasi tutto il mondo ricevono doni e fiori
dai loro figli, a testimonianza del loro affetto e della loro riconoscenza.
Ma, nel lieto giorno in cui le mamme
sono circondate da amore, affetto e piccole attenzioni,
si dovrebbe anche riflettere sulla figura ed il ruolo
della “mamma” nella nostra società…
Il suo fondamentale ruolo infatti,
ahimè esaltato solo a parole,
viene invece con leggi e comportamenti sociali
in realtà denegato e maltrattato.
Tony Kospan

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Facciamo un “salto” nell’antica Cina per conoscere
una tradizionale interpretazione del significato
dei lineamenti del nostro volto.
IL VOLTO
– STRUTTURA E SIGNIFICATI PER LA TRADIZIONE CINESE –
I cinesi usano una metafora geografica per interpretare i tratti del volto, che dividono simbolicamente in cinque montagne e in quattro fiumi.
Le montagne corrispondono ai punti cardinali, con il mento a nord, la fronte a sud, le guance a est e ovest, e il naso che naturalmente occupa il centro.
I fiumi corrispondono ai canali sensoriali: le orecchie, gli occhi, la bocca e le narici ( e così il naso riunisce entrambi i simboli).
Un viso armonioso (e non necessariamente “bello”) deve avere equilibrio tra le cinque montagne, e nei suoi fiumi deve scorrere acqua chiara e limpida.
Simbolicamente significa che l’insieme della “mappa” deve riflettere serenità, tranquillità, saggezza e sensibilità, senza che un elemento prevalga sugli altri, ma compensandosi tutti a vicenda.
La lettura del volto non si riferisce ai tratti che la genesi e la natura ci hanno dato dalla nascita.
Si tratta invece di una lettura “dell’espressione”, ovvero di ciò che si è impresso sul nostro volto nel corso della vita.
Le tensioni muscolari, i tic, le smorfie ecc., ridisegnano il nostro viso corrugandolo qui e spianandolo là,dando luminosità o opacità,rafforzando o indebolendo determinate aree.
Perciò si dice che, entrati nell’età adulta, siamo noi stessi i responsabili del nostro volto..

LA FRONTE
La parte superiore del viso riflette la nostra interiorità in due modi:
– L’aspetto della pelle e la direzione delle rughe.
Una pelle liscia e tersa indica bontà,innocenza e perfino ingenuità.
Una pelle secca indica freddezza,intellettualismo e decisionalità;
una pelle troppo umida può essere indice di nervosismo e squilibrio interiore.
– La fronte è percorsa da linee e solchi,qualunque sia la nostra età.
Due o tre linee parallele indicano equilibrio e armonia, e se i solchi orizzontali sono abbondanti possono segnalare allegria e buon umore.
Se le linee sono molto profonde, indicano insicurezza e mancanza di equilibrio.
Le linee verticali che in genere si collocano tra le sopracciglia, possono esprimere una personalità squilibrata, che ha sofferto eventi dolorosi senza riuscire a superarli.
GLI OCCHI
Sono stati chiamati “lo specchio dell’anima” perchè,oltre alla forma,la grandezza e il colore, riflettono in buona misura la nostra personalità (ovviamente,per chi sa leggerla).
Possiamo avere uno sguardo luminoso a qualunque età, e purtroppo ci sono bambini che hanno già uno sguardo opaco e spento.
La chiarezza e la limpidezza dello sguardo sono indici di salute fisica e mentale,di sincerità e di interesse per ciò che si circonda.
Molte malattie del corpo e della mente si riflettono negli occhi mediante vari segni:macchie,opacità,colore giallognolo,pupille velate,e così via.
Tutti questi segni corrispondono anche a sentimenti e azioni prodotte da vibrazioni negative.
La presenza di venette nel bianco dell’occhio coincide in genere con una personalità squilibrata e ambiziosa, mentre gli occhi “arrossati” , se non sono dovuti dal pianto o una situazione pratica, denotano un carattere pessimista e tormentato.
LA BOCCA E LE LABBRA
La bocca è senza dubbio il tratto più espressivo dei sentimenti e del modo di essere pratico.
Allegria,disprezzo,tristezza,dolore e dispiacere,tutte le emozioni si riflettono nell’atteggiamento delle labbra e nella forma della bocca.
L’antico teatro greco rappresentava la tragedia con una maschera dagli angoli della bocca piegati all’ingiù,e la commedia con la stessa maschera ma con gli angoli piegati all’insù.
Perché tutto ciò che abbiamo vissuto,tutto ciò che pensiamo e sentiamo,lascia un’impronta che segna in modo permanente il nostro viso.
Chi ha riso molto e si gode la vita,con un’atteggiamento aperto e allegro,esibirà un perenne sorriso,forse con piccole rughe attorno agli angoli della bocca,e la parte inferiore delle guange liscia e piena.
Al contrario una persona sofferente e amareggiata tenderà a dare alla bocca una curvatura “tragica”,con le labbra serrate e le guance incavate.
Qualunque sia la forma della bocca con cui siamo venuti al mondo,è quasi certo che le labbra delle persone sensuali e ottimiste si ingrandiscono, mentre quelle delle persone molto cerebrali e riflessive si assottigliano.
CONSIDERAZIONE FINALE SUL SENSO DEI TRATTI DEL VISO
Anche se nei testi cinesi abbandonano le interpretazioni di ciascun tratto e di ogni area del volto, e anche se il criminologo italiano Cesare Lombroso riuscì a classificare la propenzione della delinquenza basandosi sulle misure e sulla forma del cranio, non è mia intenzione accogliere questo tipo di pregiudizi basati sulle casualità anatomiche.
Voglio dire che non credo si possa giudicare una persona dalla forma delle orecchie, del naso o delle sopracciglia, nonostante i commenti popolari sul naso imporporato dei bevitori, sulla fronte stretta degli ignoranti o il mento sporgente dei volitivi.
(DAL WEB – IMPAGINAZ. T.K.)
Concordo in pieno con le considerazioni finali dell’autore del testo… che comunque resta molto interessante…
CIAO DA TONY KOSPAN
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Raymond Leech – Donna dal cappello rosso


Quando si scrive delle donne
bisogna intingere la penna nell’arcobaleno
e asciugare la pagina
con la polvere delle ali delle farfalle.
– Denis Diderot –



Raymond Leech
SONETTO DEL DOLCE LAMENTO
Federico Garcia Lorca
Temo di perdere la meraviglia
dei tuoi occhi di statua e la cadenza
che di notte mi posa sulla guancia
la rosa solitaria del respiro.
Temo di essere lungo questa riva
un tronco spoglio, e quel che più m’accora
è non avere fiore, polpa, argilla
per il verme di questa sofferenza.
Se sei tu il mio tesoro seppellito,
la mia croce e il mio fradicio dolore,
se io sono il cane e tu il padrone mio
non farmi perdere ciò che ho raggiunto
e guarisci le acque del tuo fiume
con foghe dell’Autunno mio impazzito

Raymond Leech

IL GRUPPO DI CHI AMA
VIVER L’ARTE… E NON SOLO
I N S I E M E
Raymond Leech
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E’ considerata una delle più grandi fotografe tedesche
e certo ha un posto importante nella Storia della Fotografia
Una fotografa che in un’epoca in cui non c’erano
gli odierni mezzi tecnologici capaci di creare e modificare immagini di ogni tipo
è riuscita a creare vere e proprie opere d’arte fotografiche.
Elberfeld 9.5.1904 – Buenos Aires 24.12.1999 (Autoritratto 1935)
GRETE STERN
CULTURA E SOGNO IN FOTOGRAFIA
a cura di Tony Kospan
BREVE BIOGRAFIA
Grete Stern nacque nel 1904 a Wppertal, Elberfeld, in Germania.
All’inizio si dedicò allo studio del pianoforte e della chitarra… poi passò alle arti grafiche e fu allieva del fotografo Peterhans Walter.
Nel 1929 con la sua amica Ellen Auerbach aprì uno studio di “graphic design” e fotografia.
Con l’arrivo al potere di Hitler si trasferì prima a Londra e poi in Argentina… dove frequentò con successo gli ambienti artistici d’avanguardia e collaborò con la rivista “Idillio” di Buenos Aires.
Portò al massimo livello la tecnica dei fotomontaggi che chiamava “Suenos” (sogni) anche perché volevano proprio illustrare… evocare…emozioni… intese in tutti i sensi ed in tutti i modi.
Questi “sogni” apparvero subito dei capolavori… in quanto applicavano alla fotografia le concezioni surrealiste e visionarie all’epoca in auge nel mondo nell’arte.
Nel 1936 sposa il fotografo argentino Horacio Coppola e dopo la fine della guerra si dedicò soprattutto alla fotografia d’architettura e di documentazione.
Ricevette pertanto anche importanti incarichi di reportage tra cui la documentazione dal vero di varie popolazioni aborigene e delle loro culture.

Nel 1982 ha ricevuto il premio Konex per l’attività di fotografa.
In verità deve la sua fama soprattutto alle opere dei 2 decenni antecedenti al secondo conflitto mondiale.
Autoritratto
LA TECNICA E L’ARTE
E’ da tener presente che all’epoca il fotomontaggio non era assolutamente semplice per cui i suoi ingrandimenti… o rimpicciolimenti, le sue scomposizioni delle immagini, i suoi effetti ottici ed i suoi “trucchi” fotografici che componevano quelli che possiamo anche definire dei collages dai risultati sognanti e coinvolgenti erano frutto di un segreto lavoro molto… ma molto… impegnativo e necessario di grande precisione.
Oggi è molto facile con i programmi di foto modificare tutto ma allora… non era proprio così…
Inoltre le sue opere… appaiono molto originali… ironiche e talvolta anche (per l’epoca) trasgressive ma sempre comunque dense di cariche emotive.
Tuttavia la rivista Abril che le pubblicava non ne comprese fino in fondo la genialità e per questo se ne sono perse davvero tantissime ma quelle rimaste, per lo più quelle della rivista Idillio, sono comunque in grado di affascinarci e di farci comprendere il suo mondo.
ORA ECCO UNA PICCOLA “MOSTRA” DI ALTRE SUE FOTO
Ojo eterno
Artículos eléctricos para el hogar

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Niño-flor – 1948
Fonti: vari siti web
CIAO DA TONY KOSPAN
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
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Lustruso – Architetto
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Quando si ama,
non si ha alcun bisogno di capire che cosa accade,
perché tutto comincia ad accadere dentro di noi.
– Paulo Coelho –
Lustruso – Essere e non essere
NEL MIO GIARDINO
Rachel Bluwstein
Nel mio giardino ti ho piantato,
nel mio giardino segreto, il mio cuore.
Intricati son divenuti i tuoi rami
e profonde in me le tue radici.
E dall’alba alla notte
non tace, non si placa il giardino
perché ci sei tu, tu
con i mille uccelli del tuo canto.
…
(Traduzione di Sara Ferrari)

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Lustruso – Pensieri notturni
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I matrimoni durano sempre meno?
Sono pochi quelli che resistono allo scorrere del tempo?
Ahimè sì è proprio così.
Un’equipe di filosofi e scienziati però
ora ha scoperto le precise formule per far durare il matrimonio!!!!
Mi raccomando testo e vignette sono solo per sorridere!!!!
I SEGRETI PER FAR DURARE IL MATRIMONIO
– PER SORRIDERE –
1) Due volte a settimana andiamo in un ristorante carino,
beviamo del vino, buon cibo e compagnia.
Lei va il martedì e io il venerdì.
2) Dormiamo in letti separati.
Il mio è in Lombardia e il suo in Liguria.
3) Porto mia moglie ovunque,
ma lei riesce sempre a trovare la via del ritorno.
4) Ho chiesto a mia moglie dove voleva andare per festeggiare il compleanno
“in qualche posto dove non vado da molto tempo” ha risposto.
Così le ho suggerito di andare in cucina.
5) Ci teniamo sempre per mano.
Se la lascio andare… comincia a spendere.
6) Ha un tostapane elettrico, un’impastatrice elettrica ed un tritatutto elettrico.
Mi ha detto: “ci sono troppi aggeggi e nessun posto dove sedersi”.
Così le ho comprato una sedia elettrica.
7) Mia moglie mi ha detto che l’auto non andava bene
perché c’era troppa acqua nel carburatore.
Le ho chiesto dove fosse l’auto e mi ha risposto: “nel lago…”
8) Mia moglie fa una nuova dieta: cocco e banane.
Non ha perso peso, ma ragazzi, come si arrampica sugli alberi!!!
9) Ha fatto una maschera al fango ed è stata bellissima per due giorni.
Poi ha tolto il fango.
10) Ha inseguito il camion della nettezza urbana gridando:
“sono in ritardo per l’immondizia?”
e l’autista ha risposto: “no, salta dentro!”
11) Ricorda sempre…
il matrimonio è la prima causa di divorzio!
12) Non ho parlato a mia moglie per 18 mesi.
Non osavo interromperla!!!
13) L’ultimo litigio è stato per causa mia. Mia moglie ha chiesto:
“Cosa c’è sulla tele?” Ho risposto: “Polvere”.
TESTO DAL W E B – IMPAGINAZIONE T.K.
CIAO DA TONY KOSPAN
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I matrimoni durano sempre meno?
Sono pochi quelli che resistono allo scorrere del tempo?
Ahimè sì è proprio così.
Un’equipe di filosofi e scienziati però
ora ha scoperto le precise formule per far durare il matrimonio!!!!
Mi raccomando testo e vignette sono solo per sorridere!!!!
I SEGRETI PER FAR DURARE IL MATRIMONIO
– PER SORRIDERE –
1) Due volte a settimana andiamo in un ristorante carino,
beviamo del vino, buon cibo e compagnia.
Lei va il martedì e io il venerdì.
2) Dormiamo in letti separati.
Il mio è in Lombardia e il suo in Liguria.
3) Porto mia moglie ovunque,
ma lei riesce sempre a trovare la via del ritorno.
4) Ho chiesto a mia moglie dove voleva andare per festeggiare il compleanno
“in qualche posto dove non vado da molto tempo” ha risposto.
Così le ho suggerito di andare in cucina.
5) Ci teniamo sempre per mano.
Se la lascio andare… comincia a spendere.
6) Ha un tostapane elettrico, un’impastatrice elettrica ed un tritatutto elettrico.
Mi ha detto: “ci sono troppi aggeggi e nessun posto dove sedersi”.
Così le ho comprato una sedia elettrica.
7) Mia moglie mi ha detto che l’auto non andava bene
perché c’era troppa acqua nel carburatore.
Le ho chiesto dove fosse l’auto e mi ha risposto: “nel lago…”
8) Mia moglie fa una nuova dieta: cocco e banane.
Non ha perso peso, ma ragazzi, come si arrampica sugli alberi!!!
9) Ha fatto una maschera al fango ed è stata bellissima per due giorni.
Poi ha tolto il fango.
10) Ha inseguito il camion della nettezza urbana gridando:
“sono in ritardo per l’immondizia?”
e l’autista ha risposto: “no, salta dentro!”
11) Ricorda sempre…
il matrimonio è la prima causa di divorzio!
12) Non ho parlato a mia moglie per 18 mesi.
Non osavo interromperla!!!
13) L’ultimo litigio è stato per causa mia. Mia moglie ha chiesto:
“Cosa c’è sulla tele?” Ho risposto: “Polvere”.
TESTO DAL W E B – IMPAGINAZIONE T.K.
CIAO DA TONY KOSPAN
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Eastman Johnson
Non potevo non dedicare il tema, poetico e non solo,
di questa domenica… alla festa della mamma
e lo faccio con immenso piacere.
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Chi può aver maggior importanza, nella nostra vita,
dell’essere che ci ha generato?
LA MAMMA NELLE POESIE… NEGLI AFORISMI…
NELL’ARTE E NELLE CANZONI
a cura di Tony Kospan
Certo, è vero, ci sono madri e madri
ma in ogni caso la vita umana (e non solo)
si è perpetuata (almeno finora) grazie alla maternità.
Ed inoltre la madre, con le sue cure fin dalla nascita,
rappresenta, in genere,
il fondamento stesso del nostro esser… persone.
Prima di passare alle poesie
leggiamo alcuni aforismi di grandi autori,
che meglio di mille parole,
affrontano questo universale tema.
Sempre una madre aspetta il ritorno di suo figlio
sia se questi se n’è andato in un paese vicino
o in uno molto lontano
Joseph Roth
La mamma ed io avevamo i nostri miti,
i nostri linguaggi segreti,
i nostri scherzi rituali….
In pubblico avevamo le nostre intese:
bastava un’occhiata!
Jean Paul Sartre
Mi strinsi al fianco della mamma
ed ancora sentii addosso i suoi bei capelli
come l’ala di un angelo-pensavo,
e fui davvero felice!
Charles Dickens
Esistono mamme che baciano
e mamme che sgridano,
ma si tratta comunque di amore,
e la maggior parte delle mamme
bacia e sgrida contemporaneamente.
Pearl S. Buck
Le verità che contano, i grandi principi,
alla fine, restano due o tre.
Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino.
Enzo Biagi
E’ dunque con i versi che seguono
che vi/mi auguro una domenica felice
o con la mamma, o con il pensiero della mamma,
o con il ricordo e la nostalgia della mamma,
o con le mogli/compagne mamme dei nostri figli.
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Come sempre mi piacerebbe leggere le poesie,
vostre…o di altri autori sul tema.
(Mamma – Bocelli)
Paul Serusier
UNA MANO SULLA PORTA
K. Nakagawa
Quando sto zitto arriva mia madre.
Sta sola mia madre nella stanza di là.
E io solo e zitto nella stanza di qua.
Mia madre si alza
e arriva di quando in quando.
Con una mano sulla porta
cerca di leggere il mio cuore:
io zitto mi lascio leggere.
Intanto mi nascono affetti e le sorrido:
“Che sei venuta a fare?”.
Ma so bene perché viene da me.
Dopo aver scambiato con me due, tre parole,
mia madre se ne va.
E io penso a tutti gli uomini:
noi viviamo sostenendoci l’un l’altro.
E’ come reggersi colle mani
sulle spalle di chi è accanto.
Si ha bisogno perfino delle persone
che danno fastidio.
Chi sa se mia madre non pensa a questo
quando viene e mi guarda
con la mano appoggiata sulla porta.
(Mamma Maria – Ricchi e poveri)
William S. Kendall
IO BEN SO
Rudyard Kipling
Se morissi impiccato sopra il colle,
o madre mia,
io bene so chi sempre mi amerebbe,
o madre mia!
Se morissi gettato in fondo al mare,
o madre mia,
io bene so chi sempre piangerebbe,
o madre mia!
E se l’anima mia fosse dannata,
so chi, pregando, allor mi salverebbe,
o madre mia!
(Madre dolcissima – Zucchero)
Alfred Stevens – Madre con i suoi figli – 1887
MATERNITA’
Tagore
Da dove sono venuto? Dove mi hai trovato?
Domandò il bambino a sua madre.
Ed ella pianse e rise allo stesso tempo
e stringendolo al petto gli rispose:
tu eri nascosto nel mio cuore bambino mio,
tu eri il Suo desiderio.
Tu eri nelle bambole della mia infanzia,
in tutte le mie speranze,
in tutti i miei amori, nella mia vita,
nella vita di mia madre,
tu hai vissuto.
Lo Spirito immortale che presiede nella nostra casa
ti ha cullato nel Suo seno in ogni tempo,
e mentre contemplo il tuo viso,
l’onda del mistero mi sommerge
perché tu che appartieni a tutti,
tu mi sei stato donato.
E per paura che tu fugga via
ti tengo stretto nel mio cuore.
Quale magia ha dunque affidato il tesoro
del mondo nelle mie esili braccia?
(Viva la Mamma – Bennato)
George Dunlop
LA PAROLA PIU’ BELLA
Gibran
La parola più bella
sulle labbra del genere umano è “Madre”,
e la più bella invocazione è “Madre mia”.
E’ la fonte dell’amore, della misericordia,
della comprensione, del perdono.
Ogni cosa in natura parla della madre.
La stella Sole è madre della terra
e le dà il suo nutrimento di calore;
non lascia mai l’universo nella sera
finché non abbia coricato la terra
al suolo del mare e al canto melodioso
di uccelli e acque correnti.
E questa terra è madre degli alberi e dei fiori.
Li produce, li alleva, e li svezza.
Alberi e fiori diventano
madri tenere dei loro grandi frutti e semi.
La parola “madre” è nascosta nel cuore
e sale alle labbra
nei momenti di dolore e di felicità,
come il profumo sale dal cuore della rosa
e si mescola
all’aria chiara e nell’aria nuvolosa.
(Ciao Mamma – Jovanotti)
Harry Roseland – Madre e figlio
MIA MADRE
Edmondo De Amicis
Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni
mia madre ha sessant’anni e più la guardo
e più mi sembra bella.
Non ha un accento, un guardo, un riso
che non mi tocchi dolcemente il cuore.
Ah se fossi pittore, farei tutta la vita
il suo ritratto.
Vorrei ritrarla quando inchina il viso
perch’io le baci la sua treccia bianca
e quando inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio prego in cielo accolto
non chiederei al gran pittore d’Urbino
il pennello divino per coronar di gloria
il suo bel volto.
di ieri, di oggi e di domani…
ed un dolcissimo pensiero a quelle
che vivono solo nei nostri ricordi…
Orso Tony



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Frederick Leighton – Madre e figlia
Proseguiamo questa carrellata dedicata ad altri dipinti,
di autori molto noti e di altri poco noti,
ma a mio parere comunque significativi,
senza alcuna pretesa però di poter neanche lontanamente
esaurire un tema che è stato forse (o senza forse?)
il più amato… dagli artisti di ogni epoca.
LA MAMMA NELL’ARTE
II PARTE
P. E. Calderon
Charles Baugniet
W. S. Kendall
Van Gogh – Il padre di famiglia è in mare
William-Adolphe Bouguereau
Giacomo Balla – Affetti – 1910
Klimt
Hugues Merle
Le Brun – Autoritratto dell’artista con la figlia
J. B. Francisco – Il bambino malato -1893
S. B. Halle
Jesse Smith
Tamara de Lempicka
Xi Pan
Orazio Gentileschi
Vincenzo Irolli
Vincenzo Boldini
William-Adolphe Bouguereau – Sguardo materno
Ricerca e impaginazione T.K.
Chi desidera vedere la I PARTE del post,
incentrata soprattutto sulle stupende opere
di Mary Cassat, Renoir, Picasso e A. Toulmouche,
può cliccare qui giù.
Ciao da Tony Kospan
IL GRUPPO DI CHI AMA
VIVER L’ARTE… INSIEME
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Penso che non ci sia nell’arte
un tema più bello e più affascinante
della maternità.
Dato l’enorme numero di dipinti sul tema
quindi ho pensato di dividerlo in 2 parti
pur consapevole dell’impossibilità d’esaurirlo del tutto.
L’intento è quindi solo quello di creare
una bella antologia di opere d’arte
iniziando da quelle di 4 grandi artisti.

LA MAMMA NELL’ARTE
a cura di Tony Kospan
Pertanto in questa prima parte vedremo i dipinti,
4 per ciascuno, di 4 grandi artisti
Mary Cassatt, Auguste Toulmouche, Renoir e Picasso
mentre nella II Parte
ci sarà un’ampia antologia di opere di altri autori
anch’esse, a mio parere, molto significative.
I PARTE
Iniziamo con la pittrice impressionista statunitense
Mary Cassatt
che ha creato un grandissimo numero di dipinti sul tema.
Mary Cassatt
Quello che stupisce, e che desta grande ammirazione,
è che lei non fu mai… m a d r e . . . nella realtà
ma penso che sia stata una grande madre nel cuore
e che questo sentimento l’abbia vissuto in pieno nell’arte.
Sono certo che riconoscerete per averle già viste
diverse sue opere tra le seguenti…
dato che vanno per la maggiore nel web.
Mary Cassatt
Mary Cassatt
Mary Cassatt
.
.
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Passiamo ora ad Auguste Toulmouche,
pittore francese dell’800,
definito anche il pittore della felicità,
i cui dipinti sono sì accademici… ma davvero eleganti.
Auguste Toulmouche
Auguste Toulmouche
Auguste Toulmouche
Auguste Toulmouche
Ed ora ecco i dipinti
di uno dei più grandi impressionisti,
Pierre-Auguste Renoir,
che ha dedicato numerose opere alla maternità.
Per i soggetti, i colori ed il calore dei suoi dipinti,
è definito il pittore della gioia di vivere
ed il cantore della vivacissima Parigi di fine ‘800.
Renoir
Renoir
Renoir
Renoir
Ed infine terminiamo questa prima parte con
Pablo Picasso
uno dei più grandi artisti del XX secolo.
Il pittore spagnolo, nei suoi variegati periodi
della sua lunga e complessa vita artistica,
ha spesso trattato questo tema universale.

Picasso

Picasso

Picasso

Picasso
FINE I PARTE

IL GRUPPO IN CUI VIVER L’ARTE
INSIEME
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