Archivio per 20 aprile 2021

La Valse (valzer) unisce scultura (C. Claudel) musica classica (Chopin) e poesia di M. Mariani – Arte.. classica e poesia   3 comments

 

 

La Valse – Camille Claudel




Proseguiamo nel nostro libero accostamento tra…

 
 
ARTE* E MUSICA CLASSICA
(*Stavolta scultura )
CON L’AGGIUNTA DI UNA POESIA
 
 
 
 
 
La Vague (L’Onda) – altra opera di Camille Claudel

 
 
 
 
LA VALSE
CAMILLE CLAUDEL**, CHOPIN E MARINA MARIANI
 
 
 
 
 
Camille all’opera

 

 

** Grande scultrice e sfortunata amante del grande Rodin
autore del famoso bacio in cui è raffigurata proprio Camille

 
 
 
 
Il bacio – Mitica scultura di Rodin
 
 
 
 

Stavolta il collegamento è, per così dire, automatico
dato che le 3 opere sono unite dallo stesso titolo!

 

 

Camille Claudel

 

 

LA VALSE  (VALZER)

 

Iniziamo dalla poesia, dedicata dall’autrice

alla Valse, che a mio parere, 

contiene in sé il movimento e l’armonia

sia della scultura che della musica.


 

 


 

 

LA VALSE

Marina Mariani

 

Tu
mia immagine,
mio ritmo,
mai come in uno specchio
– nitida, ferma, coi colori
giusti mi sei apparsa
mai.
Piuttosto sull’increspata
onda del lago,
che pure quando è fermo
lo sai, che se la burrasca
lo muove, sarà fatale.
E mai, se t’ho chiamato,
mio ritmo, sei arrivato
subito, come un amico fidato.
T’ho aspettato,
t’aspetto: ed ogni volta,
mia immagine, ti vedo
formarti dall’indistinto,
ti avverto,
mio ritmo, diventare suono
dal silenzio minaccioso,
gravido, che come il lago
non sai se sarà calma
o burrasca.
Poi, finalmente, nasci: e mi stai vicino,
mi accompagni nella mia città,
così grandiosa, la città in cui vivo
che devo stare attenta a non montarmi
la testa…Ci pensa lei,
mi mostra sempre l’inizio,
anche se vado per compere
o a teatro.
Lei ridendo esibisce le rovine,
l’inizio e anche la fine,
sempre davanti agli occhi:
perché in questa città
il giornale, l’attualità,
non dico che non c’è,
ma sta in secondo piano.
E allora,
mio ritmo, m’accompagni
sempre con la costante
dissonanza: la presenza
del doloroso inizio,
della fine improvvisa,
imprevedibile. Dunque non posso
abbandonarmi al festoso
motivo regolare
per poter arrivare
insieme, insieme agli altri
che hanno comprato come me il biglietto,
a battere le mani,
insieme agli altri, guidata
dal Direttore illustre
dell’Orchestra gloriosa.
L’uomo cambia, ma il rito resta uguale,
quello che conta è IL RITO.
(non per me,
mia immagine,
mio ritmo.)
 



 

 

Ed ora qui, unita alla bella scultura di Claudel,

la grande musica di Chopin.

 

 

   (Valse – Chopin)

Risultato immagine

La Valse di Camille Claudel 

 

 

Buon ascolto… se vi va.

Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 

P.S. Chi fosse interessato a conoscere
la complessa, passionale e drammatica storia d’amore
tra i 2 grandi scultori Camille Claudel e Rodin,  
da poco tornata alla luce, può cliccare qui giù
 
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Paris. Musée Rodin. Camille Claudel. Vertume et Pomone
 
 
 
 

H. Hesse con “Amare per perdersi” ci dà la sua originale visione del “grande amore”   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
Questo racconto,
che ci conferma la genuina classe del grande scrittore, 
ci fa comprendere, a mio parere,
la differenza tra un amore normale ed un grande amore

E’ un racconto breve ma elegante e geniale
 
 
Spero che vi piaccia, come piace a me,
e se avete una diversa chiave di lettura
parliamone senza problemi.

 
 

 
 
 
 
 
 
 

AMARE PER PERDERSI
Hermann Hesse

 
 
 

 
 
 
 

C’era un innamorato che amava senza speranza.
Si ritirò del tutto nella propria anima e gli parve che il fuoco d’amore l’avrebbe consumato.
Perdette il mondo, non vedeva più il cielo azzurro e il verde bosco, il torrente per lui non frusciava, l’arpa per lui non suonava, tutto era sprofondato e lui era caduto in miseria.
Ma il suo amore cresceva, e lui avrebbe preferito morire e rovinarsi piuttosto che rinunciare al possesso della bella donna che amava.
Sentì allora che il suo amore aveva bruciato in lui ogni altra cosa, e l’amore divenne potente e tirò e tirò, e la bella donna dovette obbedire.
Venne, e lui era lì a braccia aperte per attirarla a sé.
Ma quando gli fu davanti si era del tutto trasformata, e con un brivido egli sentì e vide che aveva attirato a sé tutto il mondo perduto.
Era davanti a lui e gli si arrendeva,cielo e bosco e torrente, tutto gli veniva incontro in nuovi colori, fresco e splendido, gli apparteneva, parlava il suo linguaggio.
E invece di conquistare soltanto una donna egli aveva tra le braccia il mondo intero, e ogni stella del cielo ardeva in lui e scintillava voluttà nella sua anima.
Aveva amato e amando aveva trovato sé stesso.
Ma i più amano per perdersi.

 
 

 

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CIAO DA TONY KOSPAN




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