![]() Sargent John Singer
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Quando si è innamorati, basta un niente
per essere ridotti alla disperazione o per toccare il cielo con un dito. – Giacomo Casanova – ![]() MISTERO
David Herbert Lawrence
Ora io sono tutto
Una tazza di baci, Come le alte Snelle vestali D'Egitto, ricolme dei divini eccessi. A te alzo
La mia coppa di baci e per i recessi Azzurri del tempio, Verso te grido Tra sfrenate carezze. Dal lucido contorno
Cremisi delle mie labbra Si libera la passione Giù per l'agile corpo Bianco stilla L'inno commovente. E immobile
Davanti all'altare Elevo il calice Colmo, gridandoti di genufletterti e bere, Altissima. Ah, bevimi, su,
Che possa esser io entro la tua coppa Come un mistero, Quello del vino calmo In estasi. Luccicando immoti,
In estasi I vini di me E di te mescolati In uno còmpiano il mistero. ![]() John Singer Sargent – Jennie Jerome
da Orso Tony
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![]() John Singer Sargent – La siesta
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Archivio per 14 aprile 2021
Felice mercoledì sera in poesia “Mistero” D. H. Lawrence – arte Sargent – canzone “Call me” Leave a comment
“Uomo del mio tempo” di S. Quasimodo è una bella e grande poesia contro la guerra Leave a comment

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UNA GRANDE POESIA CONTRO LA GUERRA
E’
UOMO DEL MIO TEMPO

L’AUTORE E’ IL GRANDE POETA ITALIANO
E PREMIO NOBEL
SALVATORE QUASIMODO

(Modica 20 agosto 1901 – Napoli 14 giugno 1968)
Non servono parole per descriverla
in quanto parla da sola ed alla grande-
Eccola

UOMO DEL MIO TEMPO
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

Guernica – Pablo Picasso
CIAO DA TONY KOSPAN
La “Cena in casa di Levi” di Paolo Veronese si salvò solo perché il pittore… cambiò il titolo! Curiosità della Storia dell’Arte Leave a comment

Cena in casa di Levi
QUANDO IL CAMBIAMENTO DI UN TITOLO SALVA UN’OPERA D’ARTE!
Manca nella storia dell’arte uno studio completo sull’importanza e gli effetti del titolo delle opere d’arte figurative ma sappiamo che esso è stato spesso molto decisivo o quanto meno molto significativo.
Ora esamineremo un caso in cui il titolo è diventato un aspetto essenziale dell’opera.

Il nano e il pappagallo
Nel 1573 Paolo Veronese completò una nuova “Ultima Cena”, secondo il suo consueto stile, per il convento domenicano dei Santi Giovanni e Paolo di Venezia.
Appena completata l’opera, Paolo Veronese si vide convocato e interrogato dall’Inquisizione per aver mostrato delle immagini profane e non decorose nel suo dipinto.

La scimmia
Ricordiamo per un attimo la realtà storica, politica e religiosa d’allora.
Si era da pochi anni concluso il Concilio di Trento che aveva dettato norme stringenti sulle immagini destinate ai luoghi sacri.
Il Veronese si difese affermando la libertà degli artisti: ”Noi pittori ci pigliamo licenza, che si pigliano i poeti e i matti”.

La guardia che mangia e beve
Accennò poi anche al “Giudizio Finale” dipinto da Michelangelo nella Cappella Sistina dove appaiono chiaramente anche molte nudità senza che il Pontefice all’epoca dicesse nulla.
Ma l’Inquisizione non volle sentire ragioni!

Allora messo alle strette ebbe una trovata geniale!
Decise che il titolo non era più l’Ultima Cena ma “Cena in casa di Levi”.
Non era più, quindi, la cena sacra dell’origine dell’Eucarestia ma un allegro banchetto in onore di Gesù offerto da Levi (San Matteo) che, essendo ricco, poteva avere i servi, buffoni, nani, cani e tutto quel che appariva nel dipinto.
Potenza di un titolo!

L’opera: Paolo Veronese – Cena in casa di Levi – Venezia – Galleria dell’Accademia
Tony Kospan

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Robert Doisneau – L’arte di questo grande fotografo del ‘900 appare un poetico ponte tra realtà ed umanità 1 comment

Bacio all’Hotel De Ville – 1950
Il suo modo di fotografare fu assolutamente innovativo
in quanto amò penetrare, con la sua macchina fotografica,
in quanto amò penetrare, con la sua macchina fotografica,
la realtà umana viva e cruda delle periferie…
aspetto che allora nessuno prendeva in considerazione.
aspetto che allora nessuno prendeva in considerazione.

Questo grandissimo maestro ed artista della fotofrafia…
è conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo…
al punto che Google qualche anno fa
gli ha dedicato la copertina per il suo centenario.
Questa sua specialità,
lo scattar foto per strada cogliendo gli aspetti più strani…
ma nello stesso tempo più normali… della società francese…,
lo rese in breve tempo famoso.

ROBERT DOISNEAU
(Gentilly 14 4 1912 – Montrouge 1° 4 1994)
Eh sì… il grande fotografo francese
è stato uno dei padri della fotografia
intesa come arte e documentazione sociale…


Il suo stile è definito
“umanista“
in quanto è l’umanità
con i suoi dolori, le sue gioie e la sua quotidianità
l’oggetto della sua arte fotografica


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A mio parere, però,
nella sua arte fotografica è ben presente
anche un pizzico di dolce ironia…
e di geniale originalità.



Tra i temi da lui preferiti ci sono i bambini e l’amore…

Una fila durante l’occupazione tedesca di Parigi
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La foto finale… Bacio all’Hotel De Ville…
è certo la sua foto più famosa
ed è considerata il suo capolavoro…




Ammiriamo ora in questo bellissimo video
le sue emozionanti opere fotografiche,
vero e proprio omaggio alla sua arte,
e ringraziamolo per le emozioni
che i suoi scatti, ancor oggi, ci donano
insieme ad una affettuosa documentazione
di un mondo che non c’è più.

CIAO DA TONY KOSPAN