









COME PIOVEVA
Paul Eckman ha studiato per molti anni le espressioni facciali, raccogliendo una grande quantità di dati: attraverso i suoi studi è stato possibile arrivare ad una descrizione particolareggiata del comportamento di molti muscoli facciali, scoprendone la straordinaria complessità che può far si che sul volto, nel giro di pochi secondi, possano comparire delle ‘microemozioni’ che la maggior parte degli osservatori non riescono nemmeno a cogliere, data la durata molto breve della loro apparizione.
Le emozioni segnalate dal volto sono state studiate attraverso l’osservazione attenta di fotografie e videofilmati, esaminati al rallentatore.
I dati raccolti sono stati identificati in modo simile anche all’interno di culture molto diverse.
Per esempio anche in un gruppo della Nuova Guinea, di cultura primitiva, le espressioni facciali relative a particolari emozioni somigliano molto a quelle delle società più avanzate; ciò accade in particolare per l’emozione della rabbia, del disgusto, della felicità, della tristezza, della paura e della sorpresa, che sembrano universalmente espresse allo stesso modo, probabilmente perché biologicamente più primitive e dunque universali.
Le espressioni del volto sono complesse e ambigue in quanto provengono da un sistema duplice, volontario e involontario, capace di mentire e di dire la verità, spesso contemporaneamente.
Le espressioni vere, sentite, si presentano perché il movimento dei muscoli facciali è automatico, quelle false compaiono invece perché l’evoluzione della specie ha portato l’uomo ad avere un controllo volontario sul proprio viso, che consente di inibire la mimica autentica e assumere al suo posto un’espressione non realmente sentita.
Eckman ha individuato tre tecniche che normalmente le persone utilizzano per sviare l’interlocutore dal comprendere l’emozione che prova:
L’attiva falsificazione. Quando nasce una emozione i muscoli facciali si attivano in maniera automatica : per abitudine o per scelta si può riuscire ad impedire queste espressioni nascondendole attraverso una maschera, una ‘emozione finta’, che in genere è il sorriso. E’ più facile fingere emozioni positive che negative: la maggior parte delle persone trova infatti difficilissimo imparare a muovere volontariamente i muscoli che sono necessari per fingere realisticamente dolore e paura; va un pò meglio per la rabbia e per il disgusto.
Nel suo libro, I volti della menzogna, Eckman ci fornisce almeno tre indizi per poter ritenere che una espressione non sia sincera : asimmetria, tempo e collocazione nel corso della conversazione.
Asimmetria. In una espressione facciale asimmetrica le stesse azioni compaiono nelle due metà del viso, ma sono più intense su una parte anziché nell’altra. Una spiegazione di questa asimmetria potrebbe essere cercata nel fatto che l’emisfero cerebrale destro sia più specializzato del sinistro nel trattamento delle emozioni: dato che l’emisfero destro controlla gran parte dei muscoli della metà sinistra del viso e il sinistro quelli della metà destra, le emozioni si mostrano con maggiore intensità sulla parte sinistra del volto. In questo senso le espressioni contorte, in cui l’azione dei muscoli è un po’ più accentuata su una metà del viso possono essere un segno rivelatore della falsitã del sentimento manifestato. L’asimmetria è indizio di una emozione poco sentita, un’espressione volontaria della muscolatura.
DAL WEB – IMPAGINAZ. T.K.
CIAO DA TONY KOSPAN
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Vicuña 7 aprile 1889 – New York 10 gennaio 1957
Dammi la mano e mi amerai
come un solo fior saremo
come un solo fiore e niente più.
Lo stesso verso canteremo
allo stesso passo danzerai
Come una spiga onduleremo
come una spiga e niente più.
Ti chiami rosa e io speranza
ma il tuo nome dimenticherai
perchè saremo una danza
sulla collina e niente più.
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AMO LE COSE CHE NON EBBI MAI
Amo le cose che mai non ebbi,
insieme alle altre che non ho più:
tocco un’acqua silenziosa,
distesa su freddi prati,
che senza vento rabbrividiva
in un orto che era il mio orto.
La guardo come la guardavo;
mi viene uno strano pensiero
e lenta gioco con quest’acqua
come con pesce o mistero.
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F I N E
Ciao da Tony Kospan
La sua immagine in un murale