Archivio per 5 aprile 2021

Felice lunedì sera in poesia “Melodie di sogno” M. A. Borgatelli – arte Monet – canzone “Eyes” Billy Idol   Leave a comment

 
 


 
  
 
 
Monet – Lettura di primavera

 
 
 

 
 
 
 
 

 

Forse i poeti hanno ragione 
Forse l’amore è l’unica risposta 
– Woody Allen –


 
 

 

 
 Monet – Lettura in giardino
 
 


MELODIE DELL’ANIMA
 ~ M.A. Borgatelli ~ 
 
Profumano d’aurora
le speranze
e si tingono
di rosa i sogni.
Ondeggiano nell’aria
tremule illusioni
e dolcemente si posano
sui sentieri dell’infinito.
Plana lo sguardo
su attimi di felicità
e danzano i pensieri
su note d’allegria.
Ci sono momenti in cui
vorresti fermare il tempo
e restare immobile a scrutare
l’orizzonte della fantasia
mentre inebriato
dai colori della vita
il cuore ascolta
le melodie dell’anima.

 



Monet – Nel campo di fiori




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LA TUA PAGINA DI… SOGNO?



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   mini fleurmini fleurmini fleurmini fleurmini fleurmini fleurmini fleurmini fleur     

 
 

Monet – Passeggiata sulla scogliera

LA PASQUETTA VIETATA – La storia religiosa e civile della festività dedicata ai picnic e la speranza di riviverla in futuro   Leave a comment


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Tutti conosciamo ed amiamo la tradizione della Pasquetta…

ma ne conosciamo il significato e l'origine? 

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STORIA DELLA PASQUETTA

 

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Giotto – L'incontro dell'angelo

 

 

Il lunedì dell'Angelo
(detto anche lunedì di Pasqua, lunedì in Albis oppure Pasquetta)
è il giorno dopo la Pasqua.

Prende il nome dal fatto che in questo giorno si ricorda l'incontro dell'angelo con le donne giunte al sepolcro.

Popolarmente si usa di più il termine Pasquetta.
 
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STORIA RELIGIOSA
 
 


Il Vangelo racconta che Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe, e Salome andarono al sepolcro, dove Gesù era stato sepolto, con degli olii aromatici per imbalsamare il corpo di Gesù.

Vi trovarono il grande masso che chiudeva l'accesso alla tomba spostato; le tre donne erano smarrite e preoccupate e cercavano di capire cosa fosse successo, quando apparve loro un angelo che disse:

“Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso.

Non è qui! è risorto come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto” (Mt 28,5-6).

E aggiunse: “Ora andate ad annunciare questa notizia agli Apostoli”, e si precipitarono a raccontare l'accaduto agli altri.



 


 


 

STORIA CIVILE
 

 
Il lunedì di Pasqua è un giorno festivo, introdotto dallo Stato italiano nel dopoguerra, ed  è stato creato per allungare la festa della Pasqua, così come è avvenuto per il 26 dicembre, indomani del Natale.
 

 
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LA TRADIZIONE DEL PIC NIC PASQUALE

 


Il lunedì dell'Angelo, in Italia, è un giorno di festa che generalmente si trascorre insieme a parenti o amici con una tradizionale gita o scampagnata, pic-nic sull'erba e attività all'aperto.






Una interpretazione di questa tradizione potrebbe essere che si voglia ricordare i discepoli diretti ad Emmaus.
Infatti, lo stesso giorno della Resurrezione, Gesù appare a due discepoli in cammino verso Emmaus a pochi chilometri da Gerusalemme: per ricordare quel viaggio dei due discepoli si trascorrerebbe, dunque, il giorno di Pasquetta facendo una passeggiata o una scampagnata “fuori le mura” o “fuori porta”.

Tuttavia penso che la tradizione del picnic pasquale sia amata perché ha sempre rappresentato il momento di chiusura della quaresima e, con l'affermarsi di un clima più mite, soprattutto il momento di tornare a vivere di più all'aria aperta ed a contatto con la natura.




 



Fonti web con modifiche di T. K.- Impaginaz. T. K.



Osias Beert (dipinto scelto come simbolo di Pasquetta in casa)

 

 


Stavolta, se il tempo sarà clemente o meno 
conterà poco o nulla ma resta la speranza 
che ci sarà, comunque, una serena Pasquetta per tutti.


 Tony Kospan
 



     

IL SALOTTINO DI FB
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I primi passi di un cucciolo di giraffa – Video breve ma dolcissimo   Leave a comment

 

 

 

 

 


IN QUESTO BELLISSIMO VIDEO


POSSIAMO VEDERE


LA FATICA E LA GIOIA DEI PRIMI PASSI


DI UN CUCCIOLO DI GIRAFFA…






 


A mio parere è un video davvero molto interessante


 

 

 

 

 

 

Tony Kospan







Salvatore di Giacomo – Breve ricordo con 2 poesie di cui una divenuta una nota canzone classica napoletana   Leave a comment





Volendo ricordare questo grande poeta in lingua partenopea,
ma anche saggista e scrittore in italiano,
nonché mitico paroliere di alcune canzoni auree
della grande tradizione classica napoletana
penso che non ci sia cosa migliore di leggere una sua poesia,
considerata tra le napoletane più belle di sempre,
ed ascoltare una mitica canzone nata da un’altra sua grande poesia.

La prima poesia, amata anche da Pasolini,
(di cui leggeremo la poetica traduzione in italiano)
è famosa in tutto il mondo…
per l’intrinseca dolcezza ed un tale malinconico trasporto
che va oltre il tempo e lo spazio.



 
 
 

PIANEFFORTE ‘E NOTTE
 
 
 
 
Leggiamola… prima nella versione originale
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Pianefforte ‘e notte
Salvatore di Giacomo
 
 

Nu pianefforte ‘e notte
sona luntanamente,
e ‘a museca se sente
pe ll’aria suspirà.

è ll’una: dorme ‘o vico
ncopp’ a nonna nonna
‘e nu mutivo antico
‘e tanto tiempo fa.

Dio, quanta stelle ‘n cielo!
Che luna! e c’aria doce!
Quanto na della voce
vurria sentì cantà!

Ma sulitario e lento
more ‘o mutivo antico;
se fa cchiù cupo ‘o vico
dint’a ll’oscurità..


Ll’anema mia surtanto
rummane a sta fenesta.
Aspetta ancora. E resta,
ncantannese, a pensà.

 
 
 
ed ora, per chi non comprende il napoletano,
eccola nella bella traduzione di… 
Pier Paolo Pasolini

 
 
 
 
 
 
 

PIANOFORTE DI NOTTE
 
Un pianoforte di notte
suona in lontananza,
e la musica si sente
 per l’aria sospirare.
è l’una: dorme il vicolo
su questa ninna nanna
di un motivo antico
di tanto tempo fa.
Dio, quante stelle in cielo!
Che luna! e che aria dolce!
Quanto una bella voce
vorrei sentire cantare!
Ma solitario e lento
muore il motivo antico;
si fa più cupo il vicolo
dentro all’oscurità.
L’anima mia soltanto
rimane a questa finestra.
Aspetta ancora, e resta,
incantandosi, a pensare.


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MARECHIARE
 
 
 
 
Ora, se ci va,
ascoltiamo questa canzone napoletana
altrettanto dolcissima e notissima…
nata sempre da una sua poesia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

MARECHIARE 
 

Quanno sponta la luna a Marechiare
 pure li pisce nce fann’ a l’ammore,
 se revotano l’onne de lu mare,
 pe la priezza cagneno culore
 quanno sponta la luna a Marechiare.
 A Marechiare nce sta na fenesta,
 pe’ la passione mia nce tuzzulea,
 nu carofano adora int’a na testa,
 passa l’acqua pe sotto e murmuléa,
 A Marechiare nce sta na fenesta
 Ah! Ah!
 A Marechiare, a Marechiare,
 nce sta na fenesta.
 Chi dice ca li stelle so lucente
 nun sape l’uocchie ca tu tiene nfronte.
 Sti doje stelle li saccio io sulamente.
 dint’a lu core ne tengo li ponte.
 Chi dice ca li stelle so lucente?
 Scetate, Carulì, ca l’aria è doce.
 quanno maie tanto tiempo aggio aspettato?
 P’accompagnà li suone cu la voce
 stasera na chitarra aggio portato.
 Scetate, Carulì, ca l’aria è doce.
 Ah! Ah!
 O scetate, o scetate,
 scetate, Carulì, ca l’aria è doce.








Il poeta immaginò che la donna amata si nascondesse
dietro la celebre finestrella di Marechiaro (mai vista da lui).




Di Giacomo in realtà non considerò molto questa sua poesia
ma Paolo Tosti se ne innamorò e creò la famosa melodia
che ebbe successo in tutto il mondo.

Ascoltiamola qui cantata da Tito Schipa


 
 
 
 
 

 
 

 
 
Ciao da Orso Tony

 
 
 
 
 

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Arcimboldo.. l’arte della meraviglia – Biografia.. dipinti ed analisi della sua particolarissima arte   Leave a comment

 
 
 
Una breve biografia…
un’ampia carrellata di opere sorprendenti
 ed un’analisi della sua arte fantastica ed unica.
 
 
 
 
 

Rodolfo II in veste di Vertunno (partic.)


 
 
 
 
L’originalissimo artista milanese creava infatti le sue opere
con un collage di frutta, fiori, rami, conchiglie e pesci
e, pur con pochissimi (ma notissimi) dipinti,
ha un suo preciso posto nella storia dell’arte.
 
 
 
 
 
Arcimboldo
(Milano 5 aprile 1526 – Milano 11 luglio 1593)

 
 
 
ARCIMBOLDO


IL GENIO DELL’ARTE DELLA MERAVIGLIA
 
 
 
 
 
Flora
 
 
 
 

BREVE BIOGRAFIA 


Arcimboldo nacque a Milano nel 1527


Il padre Biagio Arcimboldo o Arcimboldi era pittore presso il Duomo di Milano.


E’ ancora un problema irrisolto la versione corretta del nome dato che lo stesso Giuseppe si firmava in modo diverso di volta in volta.


L’origine del nome è alemanna e la storia del casato risale ai tempi di Carlo Magno al cui seguito c’era un nobiluomo d’origine alemanna Saitfrid Arcimboldi.


Il precoce contatto di Giuseppe con l’arte e la letteratura fu favorito dall’amicizia del padre con Bernardino Luini allievo di Leonardo da Vinci anche se non è documentato un contatto diretto con i due artisti.


In ogni modo grazie al Luini Arcimboldo ebbe l’opportunità di venire in possesso degli appunti e dei quaderni con gli schizzi di Leonardo.


Arcimboldo coltivò contatti anche con filosofi e altri scienziati dell’epoca e debuttò come pittore nel 1549 a soli 22 anni come aiutante del padre presso il Duomo di Milano per alcuni disegni per le vetrate.


Molti lo conoscono per le sue raffigurazioni di volti formati dagli oggetti più disparati come animali piante libri e altro ma presso la corte dell’imperatore Ferdinando I d’Austria dove visse per ben 25 anni fu molto ben veduto e ben pagato anche per molte sue altre invenzioni come giostre giochi e decorazioni per matrimoni e altre feste


Morì nel 1593 a Milano. 

 

 

  ALCUNE TRA LE SUE OPERE PIU’ NOTE

 

Come si può vedere esse sono spesso… in serie.


 

 

LE 4 STAGIONI

 

 

 

L’autunno

 

 

 

L’inverno

 

 

 

La primavera

 
 
 
 
L’estate

 

 

I 4 ELEMENTI

 

 

Aria (1566)

 

 

Fuoco (1566)

 

 

Terra (1570)

 

 

Acqua (1566)  



 



UN’ANALISI DELLA SUA OPERA 


 


Grazie a pochissimi quadri conosciuti da tutti, soprattutto attraverso ogni sorta di riproduzioni e rielaborazioni utilizzate nei contesti più diversi compresa la pubblicità, Arcimboldo è oggi sicuramente uno degli artisti più famosi della storia dell’arte.

L’aggettivo «arcimboldesco» è diventato sinonimo di bizzarro, stravagante, eccentrico, fantastico, sorprendente, immaginifico, surreale

Il «segreto» dello straordinario successo delle sue composizioni antropomorfe che appaiono come dei complicati puzzle (fatti di frutta, verdure, fiori, uccelli, pesci, conchiglie, o oggetti vari) sta nell’ambiguo e affascinante scarto, facilmente decodificabile con un po’ d’attenzione a una lettura immediata, fra l’osservazione dei particolari e dell’insieme unitario.

Tutto dipende dalla distanza da cui si osservano queste opere.


 



Bibliotecario


 



L’ortolano


A uno sguardo ravvicinato si è colpiti dalla brulicante e formicolante presenza di innumerevoli elementi dipinti con estrema precisione naturalistica, mentre da una prospettiva più distante il tutto si ricompatta per formare l’immagine strana ma assolutamente verosimigliante di teste (o più precisamente di mezzi busti) anche con accentuate connotazioni espressive, sia pure al limite del grottesco.



L’effetto paradossale e ambivalente (percettivamente reversibile) mette in gioco nel modo più spettacolare e intrigante, all’interno stesso del dipinto, una dialettica fra realtà e rappresentazione, fra mimesi e apparenza illusoria. 


 


Il Giurista
 
 
 
 

Natura morta con fiori, frutta e verdura di stagione

 
 

 
A questo livello di fruizione della «magia» della pittura si ferma lo sguardo del grande pubblico, poco interessato, per lo più, a interpretazioni più complesse di ordine simbolico e allegorico legato al contesto storico culturale dell’epoca dell’artista.


In ogni caso si tratta di qualcosa di fondamentale, e perciò sempre attuale.


L’analisi dell’attualità dell’«Effetto Arcimboldo» che continua giustamente ad avere un enorme successo documenta l’influenza dell’opera dell’artista sulle generazioni seguenti, ma soprattutto sull’arte d’avanguardia ed in particolare su quella dadaista e surrealista.


Francesco Poli

 

 

Eva e la mela




UN PERSONALE PARERE



La sua arte bizzarra non ha alcun riferimento con la pittura del ‘500.


Alcuni vedono nella sua opera un’anticipazione del surrealismo ma la sua arte è animata da un vero ed assoluto piacere per il gioco caricaturale e scherzoso per prendere in giro la realtà… ma, a mio parere, in questo gioco il nostro mostra vera genialità se ancor oggi le immagini delle sue opere destano stupore e sono amatissime e ricercatissime nel web.




Allegoria dell’estate


 

 

 

Fonti web.. testo analisi Francesco Poli – impaginazione e rielaborazione by Tony Kospan

 

 

Ciao da Tony Kospan 

 

 

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IL SALOTTO DEGLI ARTISTI
E DI CHI AMA L’ARTE






 (Estate)



 
 
 
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