Archivio per 2 aprile 2021

L’uovo è sicuramente il simbolo più rappresentativo della Pasqua,
che è, per eccellenza, anche la grande festa della primavera.
La tradizione di scambiarsi le uova come segno benaugurale è antichissima,
e precede addirittura il Cristianesimo.

LA STORIA DELL’UOVO DI PASQUA

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LA STORIA ANTICA
Simbolo della vita che si rinnova, l’uovo veniva donato un tempo quando la Pasqua coincideva con i riti primaverili per la fecondità della natura e delle colture.
I Persiani, per esempio, già 3000 anni fa consideravano l’uovo di gallina un segno augurale e simbolo della natura che si rinnova ed analogamente gli Egizi erano soliti donare all’inizio della primavera uova dipinte ad amici e parenti come augurio di rinascita.

I Romani erano soliti dire Omne vivum ex ovo (tutti i viventi nascono da un uovo), mentre risale alla tradizione orientale (Cina) l’idea che le origini della Terra vadano fatte risalire a un uovo primordiale gigante.
Secondo la tradizione cristiana, invece, le uova sono il simbolo della Resurrezione di Cristo.

L’UOVO NELLA LEGGENDA CRISTIANA
La leggenda narra che Maria Maddalena, di ritorno dal Santo Sepolcro rimasto vuoto, tornando a casa per raccontare il miracolo ai discepoli, si imbatté in Pietro che non le credette.
Anzi, schernendola Le disse: “Ti crederò solo se le uova che porti nel cestello si coloreranno di rosso”.
Immediatamente le uova assunsero un colore purpureo e lo scettico Pietro fu costretto a piegarsi davanti a cotanto miracolo.
Da allora, alla fine di ogni Messa pasquale, venivano donate ai fedeli uova benedette dipinte di rosso a testimonianza del sangue versato da Gesù.

L’UOVO NEL MEDIOEVO
Nel corso del Medioevo la tradizione voleva che uova sode dipinte a mano fossero servite a pranzo e donate ai servitori, mentre nel XV secolo si diffuse l’usanza di servire per colazione un’omlette preparata con le uova deposte dalla gallina il giorno del Venerdì Santo.
Contrastanti, invece, le leggende che riguardano la nascita dell’uovo fatto interamente di cioccolato: c’è chi dice che fu Luigi XIV il primo a farle realizzare mentre altri, invece, sostengono che l’usanza provenga dalle Americhe poiché il cacao è una pianta originaria del Messico.

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L’UOVO DI PASQUA NELLA STORIA RECENTE
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La tradizione dell’uovo di Pasqua non è mai terminata
ed oggi è più viva che mai..
Ormai però le uova hanno quasi dappertutto la caratteristica
d’esser di cioccolata e con la sorpresa incorporata.

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Dopo un lungo periodo in cui le uova erano artigianali
ora sono diventati un prodotto di larghissimo consumo
e dunque industriali.
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LE MITICHE UOVA D’ORO FABERGE’
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Prima di concludere questo post non posso non ricordare
le fantastiche uova d’oro di Fabergé…
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Erano prodotte per lo Zar di Russia in occasione della Pasqua

Erano vere e proprie uova matrioska
ed un vero e proprio mix d’arte e gioielleria davvero favoloso.
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Ancor oggi stupiscono per la loro sognante bellezza.

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Chi desidera approfondire la conoscenza
delle mitiche uova Fabergé
può cliccare qui giù.


INFINE DA ORSO TONY
A VOI TUTTI UN UOVO PASQUALE
BENCHE’ VIRTUALE







AMI LA STORIA ED I RICORDI DEL PASSATO?


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Francois Fressinier
Due sono le grandi gioie nella vita di un uomo:
la prima quando per la prima volta può dire “Amo”,
l’altra, ancora maggiore,
quando può dire “Sono Amato”.
Carlo Dossi
Francois Fressinier
LE PIU’ BELLE POESIE
Alda Merini
Le più belle poesie
si scrivono sopra le pietre
coi ginocchi piagati
e le menti aguzzate dal mistero.
Le più belle poesie si scrivono
davanti a un altare vuoto,
accerchiati da agenti
della divina follia.
Cosi, pazzo criminale qual sei
tu detti versi all’umanità,
i versi della riscossa
e le bibliche profezie
e sei fratello a Giona.
Ma nella Terra Promessa
dove germinano i pomi d’oro
e l’albero della conoscenza
Dio non è mai disceso
né ti ha mai maledetto.
Ma tu si, maledici
ora per ora il tuo canto
perché sei sceso nel limbo,
dove aspiri l’ assenzio
di una sopravvivenza negata.
Francois Fressinier
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Francois Fressinier
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No… non è un trucco… né opera di photoshop…
ma sono i veri colori della corteccia di un albero…
precisamente dell’ eucalyptus deglupta.

Si tratta dell’unica specie di eucalipto
dell’Emisfero Settentrionale

E’ una pianta dall’alto fusto
nota ai più con il nome di Eucalipto arcobaleno

E’ una pianta che cresce comunemente alle Hawai

La colorazione nasce dal fatto che la corteccia si stacca dall’albero
in punti e momenti diversi.

All’inizio appare un verde vivace che poi col tempo diventa viola….
rosso, arancione… marrone…

I diversi momenti di questi cambiamenti di colori…
creano così l’incredibile effetto arcobaleno…

Tony Kospan

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Raffaello Sanzio – Trasfigurazione
E' proprio nella Resurrezione che è racchiuso
il più profondo significato di questa festa.
Penso quindi che per chi ama l'arte,
veder raccolte in un unico post
alcune tra le più note opere d'arte sul tema
Pasqua e Resurrezione, non possa che far piacere.
Chi volesse, può segnalarmi altri dipinti sul tema
che ritiene meriti essere in questa antologia
ed io cercherò poi di aggiungerli.
LA PASQUA NELL'ARTE
a cura di Tony Kospan
Giotto – La Pasqua

Tiziano Vecellio – Polittico
Fra Angelico – Donne al Sepolcro – Resurrezione di Cristo
Andrea del Castagno – Resurrezione
El Greco
Resurrezione – Piero della Francesca
Resurrezione – Luca Giordano
Resurrezione – Andrea Mantegna
Dieric Bouts – 1475
Annibale Carracci – Resurrezione di Cristo – 1593
Carlo Crivelli – Resurrezione
Pinturicchio – Resurrezione
La Resurrezione – Carl Heinrich Bloch (1834-1890)
Rubens – Resurrezione di Cristo
Chagall – Pasqua
Benjamin Gerritsz – L'Angelo apre la tomba di Cristo
F I N E




Approfitto infine per fare a te, sì a te,
proprio a te che mi leggi, i miei auguri

IL GRUPPO DI CHI AMA
VIVER L'ARTE… INSIEME
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Zola, giornalista e scrittore francese,
è considerato il massimo esponente del filone naturalista.
Mi fa piacere ricordarne
la sua forte figura… umana e letteraria.
Émile Zola
(Parigi 2.4.1840 – Parigi 29.9.1902)
BREVE BIOGRAFIA
Nato a Parigi il 2 aprile 1840 da Francesco Zola, un ingegnere italiano, e da Émilie Aubert donna francese, visse la sua infanzia e la prima giovinezza ad Aix-en-Provence, dove il padre lavorava.
Anche dopo la morte del padre nel 1847 continuò lì i suoi studi, conoscendo anche Cezanne che fu suo amico quasi per tutta la vita (fino al 1886).
Nel 1857 la madre per grossi problemi economici decise di rientrare a Parigi.
Qui Zola non si ambientò subito ed ebbe grosse difficoltà nei suoi suoi studi presso il liceo Saint-Louis dove fu bocciato per due volte agli esami di maturità.
Si decise allora a trovar lavoro e dopo vari lavoretti fu assunto come fattorino nella casa editrice Hachette dove fece ben presto carriera.
Riuscì quindi a frequentare gli ambienti letterari ed artistici dell’epoca.

Emile Zola
Dopo poco iniziò l’attività di giornalista al Journal populaire di Lilla.
Non cessò mai di fare il giornalista pur dopo esser diventato un famoso scrittore.
Nel 1864 iniziarono le sue pubblicazioni con “Contes à Ninon” e nel 1865 seguì la “Confession de Claude”.
Seguendo lo spirito del tempo Zola si accostò pian piano alle correnti del Realismo e del Naturalismo divenendone ben presto un punto di riferimento.
Il romanzo, secondo la visione del Naturalismo a cui partecipava anche Guy de Maupassant, diventava “opera sperimentale“.
Doveva cioè seguire un metodo scientifico basato sull’attenta osservazione della realtà sociale.

Lo scrittore e la sua famiglia
I suoi romanzi furono quasi tutti scritti per descrivere con profondo realismo la realtà della società del suo tempo anche la più degradata…
Come si può immaginare gli ambienti “perbenisti” e conservatori contestarono con forza e durezza questo genere di romanzi perché evidenziavano le ipocrisie e le magagne dell’alta borghesia e trattavano anche argomenti sessuali in modo esplicito (specialmente in “Nanà“… ma oggi farebbero solo sorridere).

Emile Zola dipinto da Manet
Nel 1886 il suo romanzo “L’opera”, che narrava di un pittore fallito, fece arrabbiare l’amico di tutta una vita, Cezanne, che rimase offeso, riconoscendosi nel personaggio descritto, e ruppe per sempre l’amicizia benché Zola l’avesse in passato spesso aiutato e sostenuto economicamente.

Cezanne – Paul Alexis legge un libro ad Emile Zola
Nel 1898 fece scalpore la pubblicazione su “L’Aurore” di una appassionata lettera aperta inviata al Presidente, intitolata J’accuse in difesa di Dreyfus un Ufficiale di Artiglieria ingiustamente accusato di tradimento e di forte contestazione sul modo in cui si era svolto il processo.

Lo Stato Maggiore dell’Esercito Francese non accolse bene la cosa e lui fu costretto a fuggire in Inghilterra da cui rientrò solo dopo un’amnistia.

Nel 1902 morì per le esalazioni di una stufa ma sulla vera causa resta ancor oggi qualche ombra.
Fu sepolto a Parigi nel Pantheon accanto a due altri grandi scrittori francesi Alexandre Dumas padre e Victor Hugo.

In suo onore ed in suo ricordo…
una scena del film nato dal suo romanzo più famoso…
Nanà…
Tony Kospan
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