Archivio per 16 marzo 2021

Felice martedì sera in poesia “La Regina” Neruda – arte D. G. Rossetti – canzone “La voce del silenzio”   Leave a comment







Dante Gabriel Rossetti








Sognare è la suprema genialità.
Søren Kierkegaard




  
Dante Gabriel Rossetti – Fiammetta



LA REGINA
~ Pablo Neruda ~

Io ti ho nominato regina.
Ve n’è di più alte di di te, di più alte.
Ve n’è di più pure di te, di più pure.
Ve n’è di più belle di te, di più belle.
Ma tu sei la regina.
Quando vai per le strade
nessuno ti riconosce.
Nessunovede la tua corona di cristallo,
nessuno vede il tappeto d’oro rosso
che calpesti dove passi,
il tappeto che non esiste.
E quando t’affacci
tutti i fiumi risuonano nel mio corpo,
scuotono il cielo le campane,
ed un inno riempie il mondo.
Tu sola ed io,
tu sola ed io, amor mio,
lo udiamo.




Dante Gabriel Rossetti – La sposa



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da Orso Tony



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Dante Gabriel Rossetti




Perché in alcune specie animali le femmine mangiano i maschi? Ecco la possibile spiegazione.   Leave a comment





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Le possibili spiegazioni di un istinto singolare.


L’amore mette… appetito!


Perché in alcune specie le femmine mangiano i loro maschi?


Una carrellata sulle teorie più accreditate sul cannibalismo sessuale
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Munch – Il cannibale
 
 
 
 
 
STATI UNITI – «Ti mangerei di baci!», oppure, ti mangerei tutto!»: non è insolito che chi si vuol bene si scambi questo genere di effusioni, rivelatrici – si dice – di un desiderio di possesso totale dell’altra persona, di un amore talmente appassionato (quello tra innamorati, ma anche quello tra madre e figlio) che l’unico modo per appagare tale pulsione sarebbe quello di far entrare l’amato (o l’amata) dentro di sé, attraverso la bocca, appunto. C’è chi pensa si tratti di un primitivo istinto cannibale residuo, lasciatoci in eredità dai primi essere umani, e Freud probabilmente ricondurrebbe questi atteggiamenti al rapporto tra la madre e il suo bambino, alla cosiddetta «fase orale» in cui il piccolo succhia il seno della mamma. Nel mondo animale, però, le cose stanno forse un po’ diversamente, e gli scienziati sono da sempre affascinati e incuriositi dalle forme di cannibalismo vero e proprio che caratterizzano certe specie.
 
 
AMORE E MORTE – Si pensi, per esempio, al triste rituale d’amore tra la mantide religiosa e il suo compagno: quando arriva la stagione dei corteggiamenti il maschio si fa bello per farsi notare dalla femmina, e quando riesce finalmente ad avvicinarla le sale sul dorso e comincia così l’accoppiamento. Ma, prima ancora che tutto finisca, la vera «serial killer» del regno animale decapita lo sfortunato compagno, dopodiché lo divora, avanzando solo le ali. Elegante e spietata, nell’antichità la mantide era per questo considerata portatrice di cattiva sorte e disgrazie. Ma per alcuni studiosi si tratta semplicemente di un insetto carnivoro, talmente vorace da non saper resistere a uno spuntino dopo l’amore: proprio l’eccessiva voracità femminile sarebbe infatti alla base di alcune forme di cannibalismo sessuale che caratterizzano, tra l’altro, anche certe specie di ragni e di insetti. Un’altra corrente di pensiero chiama invece in causa l’istinto di preservazione della specie: secondo questa teoria, l’aggressività – spesso fatale – delle femmine nei confronti dei maschi avrebbe lo scopo di selezionare il padre migliore (il più forte) per i propri figli.
 
 
VARIE TEORIE – Entrambe le teorie potrebbero essere giuste, e – come ha spiegato il professor Mark Elgar della University of Melbourne – ci sono molte altre spiegazioni al cannibalismo sessuale tra gli animali. Si pensa ad esempio che in alcuni casi il maschio si sacrifichi proprio per i propri pargoli: il suo corpo serve da nutrimento per la madre, che potrà così mettere al mondo i suoi piccoli, assicurando quindi continuità al patrimonio genetico del padre. E sempre la salvaguardia del proprio gene fa sì che il maschio di una particolare specie di ragno muoia subito dopo l’accoppiamento, lasciando però il proprio organo sessuale all’interno di quello della femmina, impedendo così che altri maschi possano deporre il proprio seme dentro di lei. In altri casi, invece, è assai probabile che la femmina uccida il compagno semplicemente perché lo scambia per una preda qualsiasi. Per errore, insomma, mica per cattiveria…

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Alessandra Carboni – corriere.it – impaginazione dell’Orso 
 
 


Mantide religiosa

 
 
 
 
 
A mio avviso c’è solo una cosa certa… ed è che da milioni di anni le Mantidi religiose si comportano così  e quindi questa è stata una strategia vincente per la loro specie anche se… ahimé…  sempre mortale per il maschio…
 
 
 
 
 






CIAO DA TONY KOSPAN

 
 
 






“VECCHIO FRACK” – Ecco chi era davvero il principe della mitica canzone di Modugno e… riascoltiamola!   Leave a comment

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Ho scoperto solo qualche anno fa che questa canzone,
scritta e musicata da Domenico Modugno,
e che da ragazzo mi affascinava moltissimo
per la sua poetica ma misteriosa e tragica atmosfera
era stata composta in ricordo del Principe.
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Raimondo Lanza di Trabia
Quelle magiche parole della prima strofa
mi colpivano nel profondo:




E’ giunta mezzanotte si spengono i rumori
si spegne anche l’insegna di quell’ultimo caffè
le strade son deserte, deserte e silenziose
un’ultima carrozza cigolando se ne va
il fiume scorre lento frusciando sotto i ponti
la luna splende in cielo dorme tutta la città
solo va un vecchio frac




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ECCO IL VERO PRINCIPE DEL…
VECCHIO FRACK
E LA SUA STORIA

 
 

Raimondo Lanza di Trabia (Palermo 9.9.1915 – Roma 30.11.1954)

 

  

 

Un principe dalla vita super avventurosa…
super mondana… ma dal tragico finale.
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Ce ne parla il giornalista scrittore Sorgi
nel suo libro  “Il grande Dandy”
 
 
 
 
 

 

 

 

Si pensi, per comprender la straordinarietà del personaggio,

 che nella sua breve incredibile vita… è stato

 fidanzato di Susanna Agnelli, l’amante di Joan Crawford,

amico forse più che intimo di Edda Ciano e Rita Hayworth,

amico di Gianni Agnelli, Ranieri di Monaco, Aristotele Onassis

e dello scià Reza Pahlavi, ed inoltre…

Presidente del Palermo Calcio, pilota di auto, animatore della Targa Florio,

spia fascista nella guerra civile spagnola

ed infine mediatore con i partigiani nella Roma del ’43 !!!!

 

 

 

 

 

 

Quest’uomo del jet set… quando il patrimonio stava per esaurirsi

e si accorse che il suo fisico era allo stremo per le grandi sregolatezze,

non fu però in grado di fermarsi… riprendersi… rinnovarsi…  

ma se ne andò in modo teatrale e disperato

secondo il copione del personaggio che egli stesso si era costruito.

 

 

 

 

 

 

Ma riascoltiamo ora questa famosissima canzone…

del mitico Modugno… e forse possiamo comprender

l’atmosfera, insieme brillante e drammatica,


in cui si svolge l’ultimo atto del principe…

e, se ci va, possiamo farlo leggendo il testo della canzone.

 

 

 

 

IL TESTO

 

VECCHIO FRACK


Domenico Modugno


E’ giunta mezzanotte si spengono i rumori
si spegne anche l’insegna di quell’ultimo caffè
le strade son deserte, deserte e silenziose
un’ultima carrozza cigolando se ne va
il fiume scorre lento frusciando sotto i ponti
la luna splende in cielo dorme tutta la città
solo va un vecchio frack

Ha un cilindro per cappello due diamanti per gemelli
un bastone di cristallo la gardenia nell’occhiello
e sul candido gilet un papillon un papillon di seta blu

Si avvicina lentamente con incedere elegante
ha l’aspetto trasognato malinconico ed assente
non si sa da dove viene nè dove va
di chi mai sarà quel vecchio frack?
bonne nuit, bonne nuit bonne nuit
bonne nuit buonanotte
va dicendo ad ogni cosa ai fanali illuminati
ad un gatto innamorato che randagio se ne va

E’ giunta ormai l’aurora si spengono i fanali
si sveglia a poco a poco tutta quanta la città
la luna si è incantata, sorpresa e impallidita
pian piano scolorandosi nel cielo sparirà.
Sbadiglia una finestra sul fiume silenzioso
e nella luce bianca galleggiando se ne van
un cilindro, un fiore, un frack

Ha un cilindro per cappello due diamanti per gemelli
un bastone di cristallo la gardenia nell’occhiello
e sul candido gilet un papillon un papillon di seta blu

Galleggiando dolcemente e lasciandosi cullare
se ne scende lentamente sotto i ponti verso il mare
verso il mare se ne va
di chi sarà, di chi sarà quel vechio frack
adieu adieu adieu adieu vecchio mondo
ai ricordi del passato ad un sogno mai sognato
ad un abito da sposa primo ed ultimo suo amor.

 

 

 

 

 

LA CANZONE


 

 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

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MARCELLINO PANE E VINO – Il mitico film degli anni ’50 e la storia di Pablito (il bambino)… anche con video   Leave a comment

 

 
 
 
 
 
Chi ha qualche anno in più
ricorderà certamente questo ragazzo
che interpretava un film che fece epoca…
MARCELLINO PANE E VINO







  
Il vero nome di Pablito,
il ragazzo di quel mitico film
è  Pablo Calvo Hidalgo.

Pablo però lasciò ben presto
il mondo del cinema e la notorietà
per laurearsi in ingegneria
e poi dedicarsi ad un’attività imprenditoriale.




 
 

Pablo “Pablito” Calvo Hidalgo (Madrid 16.3.1948 – Alicante 1.2.2000)
 
 
 
 
 
IL FILM
 
 
 Liberamente tratto dall’omonimo romanzo
di Sanchez J.M.Silva, il film, 
uscito nelle sale il 24 febbraio 1955,
commosse tutta l’italia, e tutto il mondo.
 
Sia il film che il ragazzo divennero dei miti d’allora.


 
 
 
 
 
 
 
 
LA TRAMA
 
 
I frati di un convento spagnolo trovano e salvano
un neonato abbandonato.
 
Lo allevano nel convento:
Marcellino cresce, buono e timorato di Dio.
 
Nei momenti di solitudine avverte
una grande nostalgia della mamma mai conosciuta
e perciò arriva a parlare con un grande crocefisso di legno
e gli offre pane e vino.
 
 Il Signore gli risponde e si anima per lui…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL RICORDO
 
 
 
Come ricordar al meglio questo mitico film
se non rivedendo alcune tra le scene più significative?
 
 
 
 
 (Le scene più commoventi)
 
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan


 



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