Archivio per 3 marzo 2021

Buon mercoledì sera in poesia “Il condor” P. Neruda – arte J. L. Stewart – canzone “Brivido felino”   Leave a comment

 
 
 
 
 
Julius Leblanc Stewart – Un giro per il Mediterraneo

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza.
Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza
non diventerà mai vecchio.
– Franz Kafka –
 
 

    

 
 
 
 
 
Julius Leblanc Stewart – Andiamo a fare un giro? – 1897
 
 
 
 
 
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ORSO TONY
 
 
 
IL CONDOR
Pablo Neruda
 
Io sono il condor, volo
su di te che cammini
e d’improvviso in un giro
di vento, penna, artigli,
ti assalto e ti innalzo
in un ciclone sibilante
di freddo tempestoso.
Alla mia torre di neve,
alla mia tana nera,
ti porto, e sola vivi,
e ti copri di penne,
e voli sopra il mondo,
immobile, nell’alto.
Donna condor, saltiamo
su questa preda rossa,
straziamo la vita
che passa palpitando
e innalziamo uniti
il nostro volo selvaggio.


 
 
 
 
Julius Leblanc Stewart 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
 
 
 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
Julius Leblanc Stewart – Un giro per il Mediterraneo

 
 
 

LA FAMIGLIA DEL MISSIONARIO – Quando un dipinto bello e classico racconta… bugie.   Leave a comment



Particolare



Nella storia dell’Arte c’è di tutto e di più.
E’ davvero un immenso fantastico mondo.
Stavolta vi parlerò di un affascinante dipinto del settecento romano che però ci racconta una storia… falsa.
Come spesso accade per scoprirlo dobbiamo però osservarlo con attenzione e tener anche presente la storia dei soggetti del dipinto.
E’ certo un caso inconsueto nella ritrattistica familiare.



(Roma, 25 aprile 1684 – Roma, 9 aprile 1764) 



L’AUTORE

L’opera è di Marco Benefial uno dei più noti pittori dell’epoca ma che, a causa del carattere orgoglioso e duro, non ebbe molta fortuna nonostante le sue indubbie capacità.
Nato a Roma da padre francese e madre romana il suo stile si caratterizzò per la vicinanza a quello dei Carracci ed avverso a quello accademico di quegli anni.
La maggior parte delle sue opere fu realizzata per chiese di Roma e Viterbo.
Addirittura si narra che finì per dipingere opere in Provincia su consiglio di amici pittori che però poi se ne attribuirono loro la paternità.
Per i critici di oggi la sua arte avrebbe meritato maggiore considerazione.




IL DIPINTO.. I PERSONAGGI.. IL SIGNIFICATO E LA VERA STORIA

L’opera ci mostra un bel gruppo di famiglia romano del ‘700  che però non è situato nel classico salone familiare bensì all’aperto in uno strano paesaggio che vorrebbe sembrare esotico (notare la palma).






Non solo, anche gli abbigliamenti sono stranissimi, direi orientaleggianti e per nulla corrispondenti al modo di vestire dell’epoca.
Essi vorrebbero far pensare a vestiti da viaggio in località lontane ed indefinite.






Ma queste sono solo le prime stranezze.
In questo inconsueto ed apparentemente esotico ambiente appare, sulla sinistra di chi guarda, un podio agghindato con un tappeto, sul quale si erge un giovane sacerdote che ha sulla mozzetta la conchiglia del pellegrino ed in mano una croce che mostra a tutti.
Attorno a lui, che sembra essere il personaggio principale, appaiono altre autorevoli figure ecclesiastiche.
Il titolo “LA FAMIGLIA DEL MISSIONARIO” già può darci degli indizi per svelare l’arcano significato del dipinto.






Poi però è servita la ricerca storica e quella artistica per giungere a capire il suo vero significato.
Il dipinto ritrae la nobile, influente ed agiata famiglia Quarantotti composta dai fratelli Antonio e Ludovico (con mogli e figli) ed il giovane religioso Giovanni Battista.
Quest’ultimo appare pronto a partire come missionario per terre lontane ed ignote dove certamente evangelizzerà le locali popolazioni.






Il dipinto ha infatti anche un altro titolo “RITRATTO DELLA FAMIGLIA QUARANTOTTI”
Ma dov’è il… falso?
In realtà la Storia di quella famiglia ci dice che il “missionario” non andrà mai da nessuna parte e che grazie ad una bella carriera nell’ambito della Curia romana collazionerà titoli, onori ed una marea di cariche troppo lunga da elencare ma che si conclude con la nomina a… Cardinale!
Dunque il dipinto era solo agiografico, quasi una pubblicità per esaltare la bella famiglia, ed aveva l’intento di mostrare che al suo interno c’era anche un missionario destinato a grandi cose nel mondo.






Penso che sicuramente i familiari e lo stesso cardinale avranno sorriso ogni volta che avranno riguardato quel dipinto ben sapendo che raccontava una storia ed una scena… mai esistite.
L’opera è visibile presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini – Roma

Tony Kospan



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Fonti: Tomaso Montanari (Venerdì Repubblica) e siti vari.

Copyright Tony Kospan vietata la pubblicazione senza indicare autore e blog







Il dipinto intero



Mosaiculture – Le fantastiche sculture vegetali dell’esposizione di Montreal del 2013.. vere “opere d’arte”   Leave a comment

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Una vera e propria gioia per gli occhi, e non solo,
sono queste affascinanti installazioni naturali.


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Oggi anno presso il giardino botanico di Montreal
si ripete questa originale esposizione di sculture… floreali,
ma quella del 2013 appare insuperabile.






LE FANTASTICHE SCULTURE VEGETALI
DELL’ESPOSIZIONE DI MONTREAL DEL 2013


Mosaiculture” è un’arte orticola che prevede la creazione
e il montaggio di opere d’arte con fiori vivaci
e piante con foglie colorate
(in genere perenni ma anche stagionali).






Mostrerò alcune di queste fantastiche opere
tra le oltre 50 esposte nell’edizione del 2013
che è stata davvero la più straordinaria.








Il tema dell’esposizione era,
Land of Hope (Terra della Speranza),
ed aveva sia lo scopo di stupire i visitatori,
che quello di accrescere la consapevolezza dell’importanza
di preservare la ricchezza della vita sulla Terra.








Ecco ora altre affascinanti sculture botaniche







































Tony Kospan


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GIANNI E PINOTTO – Breve ricordo dei comici… eredi dei mitici Stanlio e Ollio… anche con video   Leave a comment







Facciamo un tuffo nei ricordi del cinema di un tempo.

La celebre coppia comica, Gianni e Pinotto,
così chiamata in Italia 
(ma Costello e Abbot negli USA)
è stata l’erede di quella ancor più famosa
Laurel & Hardy (Stanlio e Ollio)








GIANNI E PINOTTO

(Lou Costello e Bud Abbot)



Nel dopoguerra con il declino della coppia Laurel & Hardy

e la mancanza di nuovi talenti

emerse questa nuova coppia nota come.. Gianni e Pinotto.






In verità non erano attori improvvisati in quanto erano attivi e conosciuti 
già dagli anni trenta per i loro programmi radiofonici.


Certo è che raggiunsero una grandissima, ed internazionale, notorietà
solo nel dopoguerra e grazie al cinema,







I loro primi film furono veri e propri campioni di incassi

e ciò li rese tra le star più richieste di Hollywood.







Pur essendo una coppia come Laurel & Hardy (a cui molti l’associarono)

non erano una loro “clonazione” in quanto la loro comicità era di tipo diverso.


Il loro umorismo, pur non raggiungendo le vette della prima,

non era da disprezzare anche se nei loro film si nota una certa ripetitività.






Fra il 1940 e il 1956 presero parte a ben 36 film

lavorando quasi sempre con gli stessi registi e,

grazie a una clausola dei loro contratti

che prevedeva una percentuale sugli incassi,

fecero grandi guadagni.








Furono frequenti anche le loro apparizioni televisive

e quindi altro lavoro ed altri profitti.

Ma con il successo iniziarono anche i problemi

come quelli conseguenti all’accusa di evasione fiscale






Poi la morte improvvisa di Pinotto

mise però la parola fine alla coppia.

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Abbot, restato solo, si ritirò dal mondo dello spettacolo,


e si dedicò al doppiaggio dei cartoni animati realizzati su di loro.







Il video consentirà ai meno giovani di ricordare

ed ai più giovani di conoscere

una pagina del cinema che era in auge negli anni 40 e 50.








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