Archivio per 7 febbraio 2021

Buona domenica sera in poesia “Per scherzo” Hesse – arte G. Arata – canzone “My love”   2 comments

 

 

Geraldine Arata
 
 
 
 
 
 
  

 

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L’ebbrezza, il desiderio e il lasciarsi andare,
e  questo  era  la mia  vita
era questo che l’acqua dei tuoi occhi portava.
Pablo Neruda

 




 

      

 MY LOVE
Geraldine Arata




PER SCHERZO
Hermann Hesse

 
Le mie poesie
stanno davanti alla tua porta,
bussano e si inchinano:
mi apri?
Le mie poesie hanno
un suono di seta
come il fruscio del tuo vestito
sulle scalinate.
Le mie poesie
portano un dolce profumo
come nell’aiuola tua preferita
il giacinto.
Le mie poesie son vestite
di un rosso cupo,
che come il tuo vestito di seta
fruscia ed arde.
Le mie più belle poesie
assomigliano del tutto a te.
Stanno davanti alla porta e s’inchinano:
mi apri?




Geraldine Arata






da Orso Tony


 

 

  

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Geraldine Arata



La scatola e la bambina – Un racconto breve ma simpatico.. dolce ed.. emozionante   3 comments

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Un racconto davvero dolcissimo…
che trovai tempo fa nel web.
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E’ di autore anonimo ma davvero bellissimo.
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Penso che qualcuno si commuoverà.








LA SCATOLA E LA BAMBINA




La bambina stava preparando un suo pacco di Natale.
Avvolgeva una scatola con costosissima carta dorata.
Impiegava una quantità sproporzionata di carta e fiocchi e nastro colorato.
“Cosa fai?” – la rimproverò aspramente il padre. “Stai sprecando tutta la carta! Hai idea di quanto costi?”.
La bambina con le lacrime agli occhi si rifugiò in un angolo stringendo al cuore la sua scatola.
La sera della vigilia di Natale, con i suoi passettini da uccellino, si avvicinò al papà ancora seduto a tavola e gli pose la scatola avvolta con la preziosa carta da regalo.
“E’ per te, papi” – mormorò.
Il padre si intenerì. Forse era stato troppo duro. Dopo tutto quel dono era per lui.
Sciolse lentamente il nastro, sgrovigliò con pazienza la carta dorata e aprì pian piano la scatola. Era vuota!
La sorpresa sgradita riacutizzò la sua irritazione ed esplose:
“E tu hai sprecato tutta questa carta e tutto questo nastro per avvolgere una scatola vuota!?”.
Mentre le lacrime tornavano a far capolino nei suoi grandi occhi, la bambina disse:
“Ma non è vuota, papà! Ci ho messo dentro un milione di bacini!”.
Per questo, oggi c’è un uomo che in ufficio tiene sulla scrivania una scatola da scarpe.
“Ma è vuota” – dicono tutti.
“No. E’ piena dell’amore della mia bambina” – risponde lui.                      











dal web – impaginazione t.k.







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Lo scoglio ed il faro maledetto di Tevennec – La storia.. il fantasma ed il video di una delle tremende tempeste   Leave a comment



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Ci sono luoghi poco noti
che però hanno delle caratteristiche molto particolari
e delle storie davvero strane…

Uno di questi è il faro di Tevennec col suo isolotto
situato in un mare spesso enormemente tempestoso
che sarebbe abitato da un fantasma.



 





La piccolissima isoletta su cui si trova il faro
è situata sulla punta occidentale della Bretagna (FR)
in una zona di mare che, per la sua configurazione
ed i vari stretti tra diverse altre isolette,
è quasi sempre schiaffeggiata da onde molto alte.

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L’isolotto gode da sempre di cattiva fama
per i molti naufragi avvenuti sulla sua costa
e gli anziani marinai della zona narravano che
quando guidavano la barca nei suoi paraggi
essa non teneva più la direzione
e si trovavano spesso in grosse difficoltà.

Ma il motivo per cui l’isolotto 
si rovinò definitamente la sua reputazione
ha origine da un episodio davvero tragico.



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Un naufrago, che era riuscito a salvarsi approdando lì,
vi morì però di fame e stenti dopo aver tentato inutilmente
per ben 5 giorni d’attirar l’attenzione 
delle imbarcazioni che passavano da quelle parti.


Si narra che il suo fantasma ancora infesta il faro
facendo sentire continuamente i suoi lamenti.



 
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A causa dei continui naufragi in quel tratto di mare allora
le Autorità decisero di costruire un faro anche lì.

Ma la storia “nera” di questo isolotto
continuò anche durante i 5 anni della costruzione del faro
dato che fu funestata da tante anomalie ed incidenti,
nonché dalla morte di diversi operai e dall’impazzimento di altri.



 
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Una volta messo in funzione le cose però non migliorarono
dato che tutti i guardiani poco tempo dopo il loro arrivo
scapparono e per questo l’isoletta prese il nome
 “ Kerz kuit ” (“andare via ” in bretone)
tranne uno che resistette 15 anni dal 1881 al 1896.


Per trattenere i guardiani furono allora offerti permessi,
promozioni, illuminazione dell’isolotto, riscaldamento e
perfino la possibilità di portare con sé moglie e figli,
ma inutilmente, finché si decise,
per la prima volta in Francia,
di render automatico il faro nel 1910.



 


Tornando alla leggenda del fantasma
sembra che in realtà i suoni provengano
da un sifone costituito da una roccia cava
che diventa rumorosa per la marea che l’invade.



IL VIDEO

Ma a parte la storia vera e la leggenda del fantasma
ecco ora un piccolo video davvero affascinante
e davvero emozionante che ci mostra l’isolotto
ed il suo faro alle prese con una tremenda tempesta
e che mi ha dato l’input per questo post.


Buona… visione…
(ma mantenetevi attaccati alla sedia 
e non pensate di essere su di una barca!)




 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
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Orso in piedi della tribù Lakota ci dona una breve ma saggia riflessione su.. Umanità e Natura   Leave a comment



Ancora una volta stupisce la profondità,
pur nella sua semplicità,
della cultura dei nativi americani.





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Questa piccola riflessione di Orso in piedi
penso che possa farci riflettere.

Forse è per il nostro allontanamento da madre Natura

nel pensiero e nei comportamenti 
che il mondo ci appare così impazzito?







RIFLESSIONE DI ORSO IN PIEDI



Gli anziani Lakota erano saggi.

Sapevano che il cuore di ogni essere umano che si allontana dalla natura si inasprisce.

Sapevano che la mancanza di profondo rispetto per gli esseri viventi e per tutto ciò che cresce,
conduce in fretta allamancanza di rispetto per gli uomini.

Per questa ragione il contatto con la natura, che rende i giovani capaci di sentimenti profondi,
era un elemento importante per la loro formazione.





Orso in piedi – Lakota




F I N E








Ecco l’indimenticabile ed originalissimo “Test di elasticità mentale” (Come fai a mettere una giraffa in un frigo? etc…)   Leave a comment

 
 
 
 
E’ un test famosissimo… 
 assolutamente diverso da tutti gli altri…
e se lo farete sarete certamente sorpresi

 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
TEST DI ELASTICITA’… MENTALE…
ORIGINALISSIMO E SIMPATICISSIMO

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Il test, molto breve, è ora un vero classico
ma era di gran moda qualche decina di anni fa.

Non è un test psicologico,
anzi forse si avvicina agli indovinelli e
più che nella razionalità… esso ci chiede
un’immersione in un mondo di gioco e fantasia.



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E’ composto da 4 domande.
 

Le domande non sono molto difficili… ma…

pensiamoci bene… A bocca aperta
perché sono piene di trabocchetti logici
per cui seguite il consiglio su accennato

prima di rispondere.







Domanda n. 1:



Come fai a mettere una giraffa in un frigo?
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Fatto?
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La risposta giusta è: apri il frigo, metti dentro la giraffa e chiudi il frigo.

Questa domanda verifica se tu tendi a fare le cose semplici in maniera eccessivamente complessa.







Domanda n. 2:


Come metti un elefante in un frigorifero?
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Fatto?

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Risposta errata: apri il frigo, metti dentro l’elefante e chiudi il frigo.
Risposta corretta: apri il frigo, togli la giraffa, metti dentro l’elefante e chiudi il frigo.
Questa domanda verifica la tua abilità nel pensare alle conseguenze delle tue azioni.








Domanda n. 3:

Il Re Leone sta tenendo una conferenza per gli animali.
Sono presenti tutti gli animali tranne uno.
Quale?

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Fatto?
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Risposta corretta: L’elefante perché è nel frigo.
Questa domanda verifica la tua memoria.




Bene, anche se hai risposto sbagliato alle prime tre,
hai un’ultima possibilità di dimostrare le tue capacità.







Domanda n. 4:


Devi attraversare un fiume, ma è infestato di coccodrilli.
Come fai?
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Fatto?
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Risposta corretta: Lo attraversi a nuoto.

Tutti i coccodrilli sono alla conferenza del Re Leone!

Questa domanda verifica se tu impari in fretta dai tuoi errori.



F I N E
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– Test/gioco rinvenuto nel web –

– Presentazione, mini modifiche e impaginazione T.K. –



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