– Ehi tu, sei un marinaio? –
– Perché ti sembro un cowboy? –
Sì, proprio con questo botta e risposta nasceva, quasi per caso, Braccio di ferro (Popeye).
Era il 17 gennaio 1929.
.
.
In effetti doveva essere un personaggio minore di un’altra… ed anche modesta… striscia di fumetti.
Ma ecco l’incredibile, nascono subito migliaia di ammiratori, le radio si mettonoo a ripetere le sue battute ed i giornali a cercare di accaparrarsi le sue storie.
IL MOTIVO DEL SUO SUCCESSO
Marinaio, senza un occhio, con la classica pipa sempre in bocca, con il corpo muscoloso, con avambracci esagerati su gambe corte e con il tipico tatuaggio dei marinai… l’àncora… non è certo un simbolo di bellezza ed eleganza.
Popeye è anche un buono, un tipo tranquillo, ma se c’è un sopruso o una prepotenza non ci mette molto a scatenarsi.
Coglie all’epoca, in piena depressione americana, i sentimenti popolari… che però non sono specifici di un’epoca ma validi sempre.
.
.
.
.
Sembrerebbe un pazzerello scatenato… ma si comporta sempre con correttezza e dignità…
Il nostro amico… è poi famosissimo anche per la scorta di spinaci sempre a portata di mano che gli dà una forza sovrumana.
La sua donna è la segaligna… (ma anch’essa simpatica) Olivia… l’unica persona capace di tenergli testa… ed intorno a lor ruotano altri simpatici personaggi che ebbero un bel successo anche loro.
LA STORIA DEL SUO SUCCESSO
Qualche anno dopo, nel 1933 entra trionfante nel mondo de cartoons ma anche, e forse soprattutto, viene conteso da molte grandi aziende per la pubblicità dei loro prodotti.
Il suo creatore, Elzie Segar, di modeste origini, arriva a guadagnare oltre 2.000 $ a settimana.
Il successo continua inarrestabile, anche dopo l’improvvisa morte del suo creatore nel 1938.
Anzi, l’immagine del suo grugno, insieme al suo mitico pugno, si estende a tutto il mondo.
In Italia il primo a pubblicare le sue strisce è Elio Vittorini nel 1946 su “Il Politecnico”.
Negli anni’ 60 e ’70 la Pop Art (Andy Warhol ed altri) si innamora di lui e, addirittura, nel 1980 a lui viene dedicato un film con protagonista Robin Williams.
.
.
Negli ultimi anni la sua figura e la sua presenza nei fumetti e nei cartoni animati si è purtroppo un po’ affievolita… probabilmente per la scarsa vena degli autori.
Olivia e Braccio di ferro
Ma speriamo che la sua verve e la sua simpatia tornino in auge e per questo gli facciamo i nostri auguri… con questo suo simpatico cartone animato in italiano.
.
.
.
Braccio di Ferro e la piccola peste
.
Lunghissima vita… Braccio di Ferro…
amico delle letture della gioventù… di molti di noi
Diamo uno sguardo all’evoluzione, nel corso dei millenni,
della pizza…
uno degli alimenti più amati in tutto il mondo.
Partirò però dalla simpatica storia della nascita
della mitica Margherita, regina delle pizze…
e poi parlerò di quella specie di pane schiacciato…
che rappresenta l’antichissimo antesignano della pizza.
Il post poi si concluderà…
con la simpatica canzoncina a lei dedicata.
LA VERA STORIA DELLA PIZZA MARGHERITA (E NON SOLO)
a cura di Tony Kospan
In verità questa pizza condita da mozzarella, pomodoro e basilico, già esisteva… ed era amata dalla Regina Carolina moglie di Re Ferdinando di Borbone… che, essendone ghiotta, aveva perfino fatto costruire, nella reggia, un bel forno a legna.
Non sapeva però la regina borbonica Carolina che i 3 colori sarebbero stati quelli di un’altra dinastia, quella dei Savoia, che avrebbe poi esautorato la sua.
Ma andiamo con ordine
Nell’estate del 1889 il re d’Italia Umberto I e la regina Margherita erano in vacanza a Napoli nella reggia di Capodimonte.
La regina, avendo saputo delle bontà della pizza da qualche personaggio del seguito mandò a chiamare a corte il pizzaiolo Don Raffaele Esposito.
I coniugi Esposito, utilizzando i forni della Reggia, non prepararono solo la pizza in questione ma anche diverse altre… con vari ingredienti: una con sugna, formaggio e basilico; una con l’aglio, olio e pomodoro etc.
La Regina Margherita
Ma la Regina Margherita si entusiasmò soprattutto per quella con mozzarella, pomodoro e basilico, cioè con i colori della bandiera italiana, e però… non solo per motivi patriottici.
Don Raffaele, colse al volo l’occasione di farsi pubblicità (e farsi benvolere dai Reali) e quindi chiamò questa pizza, in onore della Regina, “alla Margherita“.
Nel menu della sua pizzeria, già il giorno dopo, essa troneggiava richiestissima ed al primo posto.
Era nata la pizza Margherita…
.
.
.
.
La storia della pizza – in senso lato –
però ha origini molto più antiche..
.
.
LE LONTANISSIME ORIGINI DELLA PIZZA
.
.
.
.
Diversi storici ritengono che una specie di pizza, molto simile al pane, era presente già nell’alimentazione etrusca, egizia e di altri popoli antichi con forme e condimenti ovviamente molto diversi.
Era un alimento semplice che necessitava solo di componenti facilmente reperibili: farina, olio, sale e lievito.
La pizza inizia ad avvicinarsi a quella che intendiamo oggi a Napoli, nel medioevo, per cercare di rendere più saporita e condita la preesistente schiacciata di pane;
Dunque in origine è simile al pane, cotta in forni a legna e condita con aglio, strutto e sale grosso… a cui alcuni poi aggiungevano formaggio (caciocavallo) e basilico.
Bisogna ricordare che fu la pizza, anche nella forma più povera, a far sì che nei territori del Regno delle 2 Sicilie le popolazioni riuscissero a superare, in modo meno drammatico di altre zone, le tante diverse carestie… avvenute nel corso dei secoli (in Germania questo stesso ruolo lo ebbe invece la patata).
La pizza infine proprio come oggi la conosciamo, e cioè non più simile al pane ma con impasto morbido e gustoso, appare a Napoli tra il ‘500 e il ‘600.
Era preparata a forma di disco sul quale venivano aggiunti i condimenti più diversi disponibili all’epoca.
Il definitivo trionfo della pizza moderna avviene però con la scoperta del pomodoro che, importato dal Perù solo come pianta ornamentale, rivelò poi la sua capacità di trasformarsi in una gustosa salsa.
.
.
.
.
.
.
Dunque solo in un momento successivo qualcuno ebbe l’idea di guarnire la pizza con la salsa… e fu… subito grandissimo amore.
Incomincia cosi l’era della pizza moderna che, partendo da Napoli, si diffonde dappertuttodiventando uno dei cibi più amati e… mangiati… nel mondo… assumendo però poi forme, cotture… spessore… e condimenti d’ogni genere secondo i diversi gusti dei popoli.
Molto recentemente… il 7.12.2017… l’Unesco ha proclamato la pizza napoletana “patrimonio dell’umanità“.
.
.
.
.
.
.
LA PIZZA IN… MUSICA
.
Dopo questo breve excursus storico – pizzaiolo,
vi saluto con questa canzoncina a lei dedicata…
e fantasticamente interpretata da Aurelio Fierro
e… vado a farmi una bella… pizza.
Mi dispiace non poterla mangiare insieme a voi…
Questo, per ora, non c’è concesso nel mondo virtuale…
ma… col pensiero… forse sì.
Ciao da Orso Tony
COPYRIGHT TONY KOSPAN
La tua pagina d’Amore.. Cultura, Psiche e Sogno
per colorare insieme e non banalmente le nostre ore