Archivio per 5 gennaio 2021

Buon martedì sera in poesia “L’amore come era” R. Alberti – arte G. Seignac – canzone “Time after time”   2 comments

 
 

 

 

 

 

Seignac Guillaume

 

 

 

 

 

 
       verd carino LHDev Copia  
 
Ci si perde in un battito, 
ci si confonde in un sogno 
e quando succede non t’importa più dove sei, 
sai solo che non ne puoi più fare a meno. 
– Consuelo Accornero –
 
 
verd carino LHDev Copia
 
 
 

Seignac Guillaume




L’AMORE COME ERA


Rafael Alberti


A quel tempo eri bionda e grande,


solida spuma ardente ed elevata.



Parevi un corpo staccatosi


dai centri del sole, lasciato


da un colpo di mare sulla sabbia.



Tutto era fuoco a quel tempo. Bruciava


intorno a te la spiaggia. A rutilanti


vetri di luce erano ridotte


le alghe, i molluschi, le pietre


che le ondate spingevano contro di te.



 
Tutto era fuoco, fulmine, palpito


d’onda calda in te. Se era una mano


che osava o le labbra, cieche braci


volando fischiavano nell’aria.



Tempo incendiato, sogno consumato.





  
Seignac Guillaume

 
 
 

        fior animat o75bfior animat o75bfior animat o75bfior animat o75bfior animat o75b        
 
 
 

 
a tutti da Tony Kospan
  

 
 
 
 
 
 


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Seignac Guillaume – Nudo femminile con gatto

 


 

 

La Befana – Storia.. significato e tradizioni di una festa italiana molto antica   Leave a comment


 



Tutti crediamo di conoscer la Befana-Epifania

ma sappiamo davvero…

cosa significa… e qual è la sua storia?

 

 

 

 

 

 

EPIFANIA E BEFANA 

SIGNIFICATO STORIA E TRADIZIONI 

 

 



 

 
 
IL SIGNIFICATO
 
 
 
Ma… che vuol dire Epifania?

L’Epifania è una festa religiosa che deriva il suo nome da un termine greco – ἐπιφάνεια, epifaneia -che significa rivelazione.

E’, infatti, in questo giorno che Gesù bambino si rivelò come figlio di Dio ai Re Magi.
Nel mondo cristiano il termine indica dunque la festa religiosa che evoca, oltre all’adorazione dei Magi, anche vari avvenimenti della vita di Cristo, soprattutto la nascita, il battesimo, il primo miracolo operato a Cana, la sua venuta alla fine dei tempi.

Mentre in Occidente l’Epifania è ora nettamente distinta dal Natale e celebra la manifestazione di Gesù ai pagani, nelle chiese orientali, l’Epifania è invece la festa del battesimo di Gesù nel Giordano. Per questo fin dal secolo IV si introdusse nel giorno dell’Epifania, la benedizione dell’acqua proprio in memoria del battesimo di Gesù.

 

 

 
 
 
 

STORIA DELLA BEFANA

 
 
L’origine di questa figura invece non è religiosa ma è probabilmente connessa alle tradizioni agrarie pagane relative all’anno trascorso ormai pronto alla rinascita come anno nuovo.

Esse narravano di divinità femminili che volavano per i campi per favorire i raccolti futuri.

 
 
 

  



E’ però nel Medio Evo che a seguito di  modificazioni ed interconnessioni di queste antiche tradizioni con quelle cristiane che nasce la Befana…  come simpatica stregaccia dispensatrice di carbone o doni ai bambini a seconda che si siano comportati bene o male.
 
 
 

 

 

L’aspetto da vecchia sarebbe dunque una raffigurazione dell’anno vecchio: una volta davvero concluso, lo si può bruciare così come accadeva in molti paesi europei, dove esisteva la tradizione di bruciare fantocci, con indosso abiti logori, all’inizio dell’anno (vedi ad esempio la Giubiana e il Panevin o Pignarûl, Casera, Seima o Brusa la vecia).

In alcune chiese orientali… la festa della celebrazione del Natale, dell’adorazione dei Magi e del battesimo di Gesù è tutt’uno.

 

 

 

  


FOLCLORE E TRADIZIONI


 

La festa dell’Epifania è salutata in molti paesi da manifestazioni di carattere folcloristico come accensioni di falò, elezioni di Re per burla, da taluni riferite come eredità dei festeggiamenti che si tenevano durante i saturnali.

Nei paesi di tradizione cattolica vige il costume, come a Natale, di scambiarsi i regali e soprattutto di farne ai bambini ai quali la befana viene descritta come personificazione di una vecchia brutta ma buona che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio lascia nelle calze dolciumi e doni ai bambini buoni e carbone a quelli che sono stati cattivi.

Secondo la poetica immagine… la vecchia, che nella tradizione contadina entra nelle case attraverso la cappa del camino, viene dalle montagne a notte fonda, attraversa il cielo a cavallo di una scopa e con un grosso sacco ricolmo sulle spalle.

 

 

 

 

 

 

In varie città, come a Firenze, se ne faceva un fantoccio che veniva portato in giro per le vie e dispensava caramelle ai più piccini.

 

 

 

 

 

 

Nelle leggende anglosassoni e nordiche, la notte dell’Epifania, o dodicesima notte, è uno spazio di tempo favorevole ai presagi e ai prodigi, il più indicato per combattere le forze del male.

 

 

 

 

 

 

– TESTO ED IMMAGINI DA VARI SITI WEB

– IMPAGINAZIONE INTEGRAZIONI E COORDINAM. T.K.

 

 

 

 



LEGGI NEL BLOG… ANCHE

LA DOLCE LEGGENDA DELLA BEFANA CRISTIANA

 





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L’Epifania nella storia dell’arte – Breve esposizione ed alcuni tra i capolavori più noti   1 comment





L’Epifania, ovvero l’Adorazione dei Re Magi,
è un tema pittorico affrontato
già dalle prime comunità cristiane.



James Tissot

.
.
.
Tuttavia di quelle opere esistono pochissime tracce
ma, a partire da Giotto con l’affresco nella Cappella
degli Scrovegni di Padova del 1305 (vedi giù in fondo al post),
il tema si afferma sempre di più in Italia ed in Europa.




Andrea Mantegna (partic.)




Questo post intende presentare un’interessante ed ampia raccolta
di noti dipinti sul tema ma senza alcuna pretesa
che possa essere neanche lontanamente esaustiva.




Andrea Mantegna – (parte centrale di trittico)



Durer





Hans Memling – (parte centrale di trittico)


.



Gentile da Fabriano





Botticelli




Leonardo





Masaccio





Pseudo Domenico di Michelino




Giorgione




Master of Antwerp Adoration (autore non ben identificato)




Niccolò Bambini




Edward Burne Jones




Tony Kospan



IL  GRUPPO IN CUI VIVER L’ARTE…
INSIEME


.

.



Giotto


La Befana Epifania ed i Re Magi nelle poesie.. nell’arte.. nelle canzoni e non solo   Leave a comment

 

 

 

 

 

Cari amici la poesia, come ben sapete, affronta ogni aspetto della nostra vita.

L’Epifania è classicamente la festa che… tutte le feste porta via e conclude il lungo periodo delle feste Natalizie dopo il quale riprenderà per tutti, nel bene e/o nel male, la cd “vita normale”.

Proprio questa festa, insieme ai Re Magi, è il tema stavolta delle poesie e delle canzoni… che come immaginerete… piaceranno a chi ama ricordare atmosfere del passato ma soprattutto ai bambini…

 

 

 

 

 

 

LA BEFANA EPIFANIA ED I RE MAGI

NELLE POESIE… NELLE CANZONI E NON SOLO

a cura di Tony Kospan

 

 

 

 

Ma… che vuol dire Epifania?

L’Epifania è una festa religiosa che deriva il suo nome da un termine greco – ἐπιφάνεια, epifaneia -che significa rivelazione.

 

 

 


E la Befana?

La Befana è invece un’antichissima festa connessa a tradizioni agrarie pagane relative al momento di passaggio tra la fine dell’anno e la nascita del nuovo… che narravano di divinità femminili che volavano per i campi per favorire i raccolti futuri.

Nel Medio Evo prende le sembianze di simpatica stregaccia dispensatrice di carbone o doni ai bambini a seconda che si siano comportati bene o male.

 

 

 

Masaccio

 

 

 

In quest’era di globalizzazione però la nostra italianissima “vecchiaccia” soffre molto la concorrenza dei regali di… Babbo Natale mentre fino a pochi decenni fa era attesissima ed amatissima dai bambini perché poi, alla fine, si rivelava sempre buonissima e generosissima di regali… e quindi questa festa era davvero molto sentita da grandi e piccoli.

 

 

 

 

L’Epifania, con i Re Magi e La Befana… non poteva non interessare i poeti… ma per la sua grande popolarità sono tantissime anche le filastrocche… come questa… per me simpaticissima…

 

 

ZITTI ZITTI PRESTO A LETTO 

Filastrocca


Zitti, zitti, presto a letto
la Befana è qui sul tetto,
sta guardando dal camino
se già dorme ogni bambino,
se la calza è ben appesa,
se la luce è ancora accesa!
Quando scende , sola, sola,
svelti sotto alle lenzuola!
Li chiudete o no quegli occhi?
Se non siete stati buoni
niente dolci, né balocchi,
solo cenere e carbone!

 

 

 

 

 

Anche le canzoni che parlano della Befana  sono ovviamente tutte di carattere popolare e dedicate ai bambini, (mitica quella di Gianni  Morandi).

Come sempre mi piacerebbe leggere, su questo tema, poesie vostre o di altri che piacciono a voi… e segnalo tra le poesie di quest’anno quella di Edmond Rostand (l’autore del Cyrano) che ci parla in modo sublime della Stella dei Re Magi… e quella che è la più nota e la più classica di tutte e che non può mai mancare… La befana del Pascoli.

 

 

 

Artemisia Gentileschi

 

 

QUANTO MANCA A BETLEMME?

Frances Chesterton


Quanto manca a Betlemme?
Siete quasi alla meta.
Troveremo una stalla
sotto una stella cometa?
Il bimbo appena nato
potremo visitare?
Levando il chiavistello
ci lasceranno entrare?
L’asino, il bue,
le pecore potremo accarezzare?
Gesù Bambino che dorme
potremo contemplare?
Se lo accarezzeremo si sveglierà?
Saprà che siam venuti
apposta fino qua?
I Re ricchi doni
e noi invece nulla,
solo sorrisi e lacrime
offriamo alla tua culla.
Per tutti i bimbi stanchi
pianger Maria dovrà.
Disteso sulla paglia
il bimbo dorme già.
Dio in braccio alla madre,
bambini nel capanno
dormono come dorme
chi ha il cuore senza affanno!

 

 

 

IL MISTERO DELLA BEFANA

Massimo Grillandi


 Vecchia, dev’esser vecchia per davvero.
sono duemila anni che cammina.
Proprio non so come faccia la vecchina
a portare con sé un negozio intero.
Dentro quel sacco ce ne son di cose:
trombe. trenini. bambole e pistole,
palle e fucili. quanti se ne vuole.
Son faccende. a dir poco, misteriose.
Come scenda. ad esempio. negli oscuri
e stretti fori dei camini e vada
per monti e valli, lungo la sua strada
e nessuno dimentichi o trascuri.

 

 

Andrea Mantegna

 

 

LA STELLA

Edmond Rostand 

Persero un giorno la stella.
Com’è possibile perdere la stella?
Per averla fissata troppo a lungo…
I due re bianchi,
ch’erano due sapienti di Caldea,
col bastone tracciarono sul suolo grandi cerchi.
Si misero a far calcoli, si grattarono il mento…
Ma la stella era scomparsa
come scompare un’idea,
e quegli uomini, l’anima dei quali
aveva sete di essere guidata,
piansero drizzando le tende di cotone.
Ma il povero re nero, disprezzato dagli altri,
disse a se stesso: “Pensiamo alla sete
che non è la nostra.
Occorre dar da bere, lo stesso, agli animali”.
E mentre reggeva il suo secchio,
nello spicchio di cielo
in cui si abbeveravano i cammelli
egli scorse la stella d’oro che danzava silente.

 

 

 

 

LETTERA ALLA BEFANA

Gianni Rodari

Mi hanno detto, cara Befana,
che tu riempi la calza di lana,
che tutti i bimbi, se stanno buoni,
da te ricevono ricchi doni.
Io buono sempre sono stato
ma un dono mai me lo hai portato.
Anche quest’anno nel calendario
tu passi proprio in perfetto orario,
ma ho paura, poveretto,
che tu viaggi in treno diretto;
un treno che salta tante stazioni
dove ci sono bimbi buoni.
Io questa lettera ti ho mandato
per farti prendere l’accelerato!
Oh cara Befana, prendi un trenino
che fermi a casa di ogni bambino,
che fermi alle case dei poveretti
con tanti doni e tanti confetti..

 

 

Matthias Stomer

 

LA BEFANA

Giovanni Pascoli

Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda…tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda…ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda… tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti…
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila…
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sul bianco monte
.

 

 

 

 

Non mi resta che augurare a tutti…

 

 

 

Tony Kospan




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Moroni Giovanni Battista





PEPPINO IMPASTATO UN SICILIANO A TESTA ALTA! – UN DOVEROSO RICORDO ED UNA RIFLESSIONE   Leave a comment

 
 
 
 
 


 .



PEPPINO IMPASTATO…
UN SICILIANO A TESTA ALTA…


 
 
(Cinisi 5 gennaio 1948 – Cinisi 9 maggio 1978)

 
 
 
 
 
Peppino era un giornalista, un attivista politico,
ma soprattutto un cittadino libero.

 
 
 
 
BREVE BIOGRAFIA

 
 
 
Peppino nacque il  5 gennaio 1948
ed oggi avrebbe 72 anni
se non fosse stato fatto saltare in aria dalla mafia
il 9 maggio 1978.
 
 
Perché avvenne questo?
 
 
Perché il suo attivismo politico… la sua radio…
le sue battaglie in difesa dei diritti dei cittadini…
davano troppo fastidlio.


 
 
 
 
 
 


Non solo…
addirittura con i classici metodi della “onorata società
si cercò pure in ogni modo di infangarne la memoria…
arrivando perfino a definir terrorista lui
che combatteva la mafia a viso aperto…
 
 
La cosa che rattrista è che questo fango aveva ricoperto
la realtà delle cose e solo l’encomiabile attività
dei suoi amici e dei suoi familiari fece riaprire il caso
e finalmente si potè fare piena e vera luce…ed i colpevoli,
dopo lunghi processi, condannati…
 

 
 
 
 
 
 
 

UNA BREVE CONSIDERAZIONE
 
 
 
Pare proprio che a noi italiani non piace la storia…
ed ogni avvenimento del passato
lo buttiamo facilmente nel dimenticatoio…
per poi ricadere sempre ed incoscientemente
negli stessi errori…
 
 
Nell’amara ed antica terra di mafia… negli anni settanta 
un frutto nuovo
mise a soqquadro le coscienze e causò l’odio dei padrini…
 
 
Questo nobile frutto era Peppino Impastato.

 
 
 
 
 
 
 
 

Quel frutto abbattuto… grazie ai suoi semi…
ha fatto però nascere nuovi bellissimi germogli
se oggi possiamo positivamente annoverare
tanti positivi cambiamenti…
 
 
Ma c’è un ma… un grosso ma…
ancor oggi… ahimé… più o meno nascoste
ci sono troppe “malepiante”
che nell’ombra tramano.

 
 

 
 
 
 
 
 


Speriamo che la luce di Peppino
illumini i cuori e pian piano…
il giardino della Sicilia e dell’Italia tutta…
abbia solo fiori…
 
 
Noi non possiam far altro che difenderne il ricordo
e tramandarne l’impegno…  la dignità… e le sue qualità di grande
Siciliano… a testa alta…
 
 

 
IL VIDEO

 
 
Questo bel video ci dà un ulteriore contributo
alla sua conoscenza.


 
 


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Tony Kospan


 
 
 
 
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