Archivio per 3 gennaio 2021

Buona domenica sera in poesia “Agrodolce” R. Perin – arte C. C. Curran – canzone “Milady” R. Vecchioni   Leave a comment



Charles Courtney Curran


 

 

          

 

Tutti i grandi sono stati un tempo bambini

ma pochi di loro se ne ricordano

– Antoine de Saint-Exupéry –

 
 
 
 

Charles Courtney Curran

 

 

 

AGRODOLCE

Roberto Perin


Il mondo perfetto,

ideale: i ricordi.

Voglio vivere solo di piaceri,

il lampo di un bacio,

il fruscio di una carezza,

il temporale di una passione.

Ricordi di bimbo,

gli attimi di fantasia,

in sfide con il sole

nell’inventare ombre cinesi,

le urla nella notte

per spaventare i fantasmi.

In me bimbo,

in me uomo,

in me futura anima,

il desiderio di un mondo

senza ombre.

Voglio trasformare

la realtà in ricordo,

un ricordo eterno.

Giochi, fantasie e realtà,

in un perfetto mondo dei ricordi.

Voglio vivere il presente

al suono delle campane,

per vestirlo a festa

e portarlo nel mio

mondo perfetto.

Ricordi di baci,

ricordi d’amore,

ricordi…

che brilleranno per

l’eternità.

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Charles Courtney Curran – Ritratto di Dolly 1909

 

 

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Charles Courtney Curran



 

PPPPPPPPPPP – Le 10 “P” dell’iscrizione di Barbarano ed il loro simpatico e saggio significato   2 comments



In giro per il mondo,
ma soprattutto nella nostra cara vecchia Italia,
ci sono iscrizioni su vecchi palazzi… chiese… castelli etc…
più o meno strane… più o meno chiare…

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Qui parlerò di una targa, detta delle 10 P,

posta nel ‘600 a Leuca Piccola,

presso il Santuario di Santa Maria di Leuca del Belvedere

a Barbarano del Capo in provincia di Lecce.







Cosa vogliono dire queste 10 P?



Sono un consiglio prezioso per tutti

(in primis i politici… ma non solo)

e da tenere sempre a mente



Il significato?

E’ presto detto:




“Parole Poco Pensate Portano Pena Perciò Prima Pensare Poi Parlare”







Tony Kospan


LA MAGIA DELLA CIMA INNEVATA DEL MONTE GELBISON   3 comments




LA MAGIA DELLA CIMA INNEVATA DEL MONTE GELBISON 





Alessia Pizzolante




La cima innevata del monte Gelbison ha originato un paesaggio davvero magico.




Alessia Pizzolante



Lì a 1700 mt di altezza (è il quarto monte più alto del Cilento) intorno al Santuario del Monte Sacro la neve ha creato paesaggi estremamente suggestivi e di rara bellezza.
Le foto, in particolare quelle di Alessia Pizzolante, lasciano davvero stupefatti.




Alessia Pizzolante






Lì dove ora c’è il santuario anticamente c’era un tempio pagano.
Il nome però risale all’epoca in cui il monte ed il tempio furono scoperti dai Saraceni e difatti “Gelbison” è una parola araba che vuol dire “Montagna dell’Idolo“.








Dalla cima (ci sono stato anni fa) è possibile una veduta panoramica a 360 gradi sul Cilento ed il Vallo di Diano e si può perfino vedere in lontananza il golfo di Salerno.



Tony Kospan


(Immagini dal web)




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Breve ricordo ed alcune canzoni di successo di Renato Carosone mito della canzone sorridente degli anni 50 e 60   Leave a comment

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Renato Carosone ha illuminato
con le sue caratteristiche canzoni ed interpretazioni
la scena musicale del secondo ‘900

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(Napoli 3.1.1920 – Roma 20.5.2001)

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E’ stato infatti un cantautore, pianista e compositore
di grande successo a partire dagli anni 50.

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Si ritirò poi misteriosamente nel ‘ 60
quando era al culmine della sua notorietà.

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Ci furono però brevi ritorni sulla scena
molti anni dopo…
e sempre coronati da grande successo.
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Il suo genere musicale era soprattutto
leggero… originale e divertente.

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Ecco ora un piccolo elenco di sue canzoni
e molte di esse sono, ancor oggi,
conosciutissime e “cantatissime” con allegria.



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I PRINCIPALI SUCCESSI
‘Na Canzuncella Doce Doce
‘O Sarracino
Caravan Petrol
Chella Llà testo
Maruzzella
Mo Vene Natale
Nenè E Pepè
Nera Nera
Pasqualino Maraja
Pigliate ‘Na Pastiglia
Torero testo
Tre Numeri A Lotto
Tu Vuò Fa L’Americano
Un Caffè


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Ricordiamolo ora con 2 dei suoi famosi successi.
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Iniziamo con “TORERO” in un video dell’epoca.




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Proseguiamo poi con “TU VUO’ FA’ L’AMERICANO”
anch’esso in un video dell’epoca.

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TONY KOSPAN



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Breve ricordo del Metastasio con biografia.. 5 sue belle arie e la musica di Vivaldi su suo libretto   Leave a comment

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Questo poeta, librettista, drammaturgo e sacerdote 

è considerato l’innovatore del melodramma italiano.


E’ ricordato però oggi soprattutto per le sue simpatiche “arie”,

mini poesie simpatiche e scherzose,

oltre che per i suoi testi che furono musicati da grandi compositori.





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BREVE BIOGRAFIA

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Ragazzo prodigio fu notato da 2 gentiluomini di cultura

che restarono affascinati dai suoi versi e

che gli consentirono di poter far studi classici

ed uno dei due, il Gravina, gli diede il nome di Metastasio

mentre il suo vero nome era 

Pietro Antonio Domenico Bonaventura Trapassi



Il suo estro e la velocità nel comporre erano proverbiali.


Già a 12 anni infatti aveva tradotto l’Iliade in ottave

e qualche anno dopo aveva scritto una tragedia.


A 16 anni prese i voti di abate… voti necessari

per far qualunque carriera a Roma ma poi trovò impiego

come collaboratore di un noto avvocato a Napoli.


Intanto cresceva il suo aspetto romantico…

il fascino personale e la sua eleganza

che gli consentivano d’esser ben accolto ovunque.


Mentre lavorava per l’avvocato continuava a scrivere

con successo in occasione di matrimoni ed altre importanti feste

e soprattutto, pur non volendo apparire col suo nome,

creò, su incarico del Viceré una serenata “Gli orti esperidi”

che ebbe enorme successo.

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La primadonna dell’opera, entusiasta,

si impegnò con tutte le sue forze 

e riuscì a scoprire l’autore.




(Roma 3 gennaio 1698 – Vienna 12 aprile 1782)




La Romanina, questo il nome dell’artista, lo convinse allora

a rinunciare alla carriera legale ed a dedicarsi al dramma musicale.


Lei col marito lo accolse nella sua casa e lo viziò e lo coccolò

mentre lui iniziava a studiare anche la musica ed a scrivere diversi drammi

che, musicati da altri, venivano rappresentati con successo.


Guadagnava bene ma si sentiva un po’ troppo legato

alla grande cantante che ormai iniziava ad invecchiare.

Allora accettò un’allettante offerta come poeta di Corte a Vienna.


La Romanina con dispiacere lo lasciò partire perchè raggiungesse la gloria

e continuò anche ad aiutare la sua famiglia.




L’Olimpiade




Giunto a Vienna nel 1730 visse i primi 10 anni

che, se furono proficui da un punto di vista artistico 

per la notevole produzione di opere di successo 

non lo furono altrettanto per la sua vita sociale dato che,

non essendo nobile, era escluso da molti ambienti.

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Per fortuna poi l’aiutò molto l’amicizia con Niccolò Martines

maestro di cerimonie che aveva conosciuto a Napoli.


Inoltre, forse anche per ovviare alla difficoltà di rapporti sociali,

intraprese una lunga ed intensa relazione molto passionale

con la contessa Marianna Pignatelli di Althann

al punto che molti pensavano che si erano sposati segretamente.





Metastasio riceve il Cordone da Maria Teresa d’Austria (Archivio Salvat)




La Romanina però non l’aveva dimenticato e voleva rivederlo.

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Lui rispose in modo non affettuoso ad una sua lettera

e lei partì da Roma per andare da lui ma morì nel viaggio.



Al Metastasio toccavano tutti i suoi beni 

ma forse per il rimorso rinunciò all’eredità.



Con la morte anche della contessa Pignatelli 

egli si ritirò in disparte e pur scrivendo diverse cantate 

(di gran successo fu “Ecco quel fiero istante”)

la vena poetica ormai andava sempre più scemando.



Svolse, ormai anziano, anche l’attività di insegnante 

della giovane arciduchessa Maria Antonietta

futura e sfortunata regina di Francia.



Morì a 84 anni lasciando una notevole fortuna

ai figli dell’amico Martines.




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ALCUNE SUE NOTE “ARIE”



I



Non so dir se sono amante;


ma so ben che al tuo sembiante


tutto ardore pena il core,


e gli è caro il suo penar.


Sul tuo volto, s’io ti miro,


fugge l’alma in un sospiro,


e poi riede nel mio petto


per tornare a sospirar.

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XIII



è in ogni core


diverso amore.


Chi pena ed ama


senza speranza;


dell’incostanza


chi si compiace:


questo vuol guerra,


quello vuol pace;


v’è fin chi brama la crudeltà.


Fra questi miseri


se vivo anch’io,


ah non deridere


l’affanno mio,


che forse merito


la tua pietà!

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XIV



è follia se nascondete,


fidi amanti, il vostro foco:


a scoprir quel che tacete


un pallor basta improvviso,


un rossor che accenda il viso,


uno sguardo ed un sospir.


E se basta così poco


a scoprir quel che si tace,


perché perder la sua pace


con ascondere il martìr?




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XXII



Sogna il guerrier le schiere,


le selve il cacciator;


e sogna il pescator


le reti e l’amo.


Sopito in dolce obblio


sogno pur io così


colei, che tutto il dì


sospiro e chiamo.

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XXIX



Se a ciascun l’interno affanno


si leggesse in fronte scritto,


quanti mai, che invidia fanno,


ci farebbero pietà!


Si vedria che i lor nemici


hanno in seno; e si riduce


nel parere a noi


felici ogni lor felicità.





Metastasio giovanetto


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LA MUSICA DI VIVALDI DA UN SUO LIBRETTO



Termino questo ricordo del Metastasio,

sulla cui vita ulteriormente indagherò

dato che ci sono diversi aspetti che mi lasciano perplesso,

con questo brano tratto dall’opera di Vivaldi

 “L’Olimpiade” (1734) musicata su suo libretto.





CIAO DA TONY KOSPAN




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