Archivio per 28 dicembre 2020

John White Alexander

Le menti più pure e più pensose
sono quelle che amano i colori.
John Ruskin – Le pietre di Venezia – 1853
John White Alexander
C O L O R I
Cesare Pavese
.
E desidero solo colori. I colori non piangono,
sono come un risveglio: domani i colori
torneranno. Ciascuna uscirà per la strada,
ogni corpo un colore-perfino i bambini.
Questo corpo vestito di rosso leggero
dopo tanto pallore riavrà la sua vita.
Sentirò intorno a me scivolare gli sguardi
e saprò d’esser io: gettando un’occhiata,
mi vedrò tra la gente. Ogni nuovo mattino,
uscirò per le strade cercando i colori.

John White Alexander

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LA BELLA PRINCIPESSA (BIANCA SFORZA) DI LEONARDO ED IL… FRENELLO
Mentre gli enigmi e le sorprese relative alla Gioconda sembrano non finire mai, ora parleremo di un altro dipinto “La bella principessa“, recentemente attribuito al multiforme genio di Leonardo.
La giovanetta del dipinto affascina per la dolcezza ed il colore dell’incarnato oltre che per l’eleganza dell’acconciatura e dei nastri.
L’opera appare un capolavoro luminoso… delicato ed intimo.
Analizzeremo prima le motivazioni dell’attribuzione, poi parleremo della donna raffigurata, Bianca Sforza, ed infine del “frenello” che cinge la sua fronte.
LA BELLA PRINCIPESSA – LE PROVE
La prima prova è la mano mancina dell’autore;
la seconda è l’impronta palmare identica a quella della “Dama dell’Ermellino” (Leonardo usava passare il palmo della mano sui suoi dipinti per sfumare e fissare i colori) ed inoltre anche il frenello* è simile nei 2 dipinti;
la terza è la notoria e attivissima presenza di Leonardo alla corte milanese del Moro;
la prova definitiva è stata però la presenza di tre fori presenti sul margine sinistro del disegno (era la pagina, poi staccata, di un incunabolo) identici a quelli presenti nell’incunabolo “La Sforziade” stampato a Milano presso Antonio Zarotto nel 1490 “Commentarii rerum gestarum Francisci Sfortiae” e conservato a Varsavia presso la Biblioteca Nazionale.
Si hanno anche prove documentali (nel Ligny Memorandum” di Jean Perréal) del fatto che Leonardo chiese a Jean, artista di corte che visitò Milano nel 1494, ragguagli sull’uso della pergamena.
Dunque il dipinto, pensato inizialmente come illustrazione di un codice miniato (forse con poesie) in onore della famiglia Sforza, come si usava all’epoca, venne poi asportato dal volume ed utilizzato come opera a sé stante dopo averlo applicato su una base lignea.
BIANCA SFORZA
Ma chi era la donna dipinta?
La bella giovanetta dipinta di profilo è stata quasi unanimemente riconosciuta come Bianca Sforza, figlia inizialmente illegittima ma poi legittimata del Duca di Milano e di Bernadina de Corradis, donna di umili origini.
Bianca andò in sposa giovanissima (cosa normale all’epoca) a Galeazzo di Sanseverino, amico del Moro, e dopo poco, nel 1496, morì per cause ignote.
Aveva appena 14 anni essendo nata nel 1482.
La sua morte, insieme a quella di Beatrice d’Este, moglie di Ludovico il Moro avvenuta poco dopo, ebbe un ruolo non secondario nel declino della dinastia degli Sforza.
IL FRENELLO*… COSA ERA?
A stento lo troverete in qualche vocabolario e se lo trovate leggerete di un termine marinaro ma in realtà è oggi un termine scomparso in quanto relativo alle acconciature femminili del Rinascimento.
Era infatti un ornamento caratteristico delle capigliature femminili ed era nato, come dice il nome, per frenare o tenere fermi i capelli ma poi col tempo il significato si ampliò.
Era costituito da una fascetta, cordicella o collana che cingeva la fronte o si intrecciava con i capelli delle donne di un certo rango.
A sua volta poteva essere arricchito da gioielli come possiamo vedere anche nella “Dama con l’ermellino“.
Ne parla anche il Boccaccio “chiedi pur tu: o vuogli un paio di scarpette o vuogli un frenello“.
F I N E
Tony Kospan per il Mondo di Orsosognante.
Fonti: numerosi siti web
Copyright Tony Kospan (vietata la copia integrale senza indicare autore e blog)
IL TUO GRUPPO D’ARTE
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Fantastico, sognante, dolce e nostalgico…
video musicale con stupende immagini di neve ed invernali.
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La magia delle immagini.. davvero di sogno..
si “sposa” poi alla grande con quella della musica.
Davvero uno dei video più belli ed eleganti che abbia mai visto
anche per la stupenda musica di André Rieu.
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Ma bando alle ciance e vediamolo! Merita eccome!
Buona visione, buon ascolto… e complimenti all’autrice!
Tony Kospan
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Come inneggiare a questa
che è considerata la più bella stagione dell’anno
ed amatissima da sempre da artisti, musicisti etc.?
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Beh penso che sia molto bello ed affascinante
farlo con l’arte e la musica classica.
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BOTTICELLI E VIVALDI
– ARTE E CLASSICA –
E quali sono le più famose “Primavere“
nei rispettivi campi artistici… pittorici e musicali…
se non quelle di Botticelli e Vivaldi?
Botticelli – La Primavera (partic.)
Il legame, dunque, stavolta va davvero proprio da sé.
Eccoli… i 2 mitici autori
Botticelli – autoritratto
e
Vivaldi
Ma… ora… godiamoci le loro mitiche “Primavere”
unite nel dipinto che troviamo qui giù…
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Dipinto che ci porta ad un video… (di lingua spagnola)
in cui sono associate le opere dei 2 grandi autori.
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Beh… inutile dir altro no?
Partic. Primavera
Clicchiamo quindi sul mitico dipinto qui giù
per veder il bellissimo video ed ascoltar la magica musica!
Botticelli – La Primavera
Ciao da Tony Kospan
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Stavolta vi parlerò di una pioniera della fotografia,
poco nota ai più, ma che ha una notevole importanza
nella storia della fotografia e della documentazione.
Christina Broom è stata infatti
la prima fotoreporter d’Inghilterra
e tra le prime del mondo.
Livingston 28.12.1862 – 5.6.1939
Non fu certamente tra le prime fotografe ma,
a differenza delle sue colleghe,
non rimase chiusa nel suo studio
ma uscì per strada a fotografare la vita londinese
portandosi dietro un non leggero armamentario.
Soldati in partenza per la 1° Guerra Mondiale
La sua carriera nacque per caso allorché il marito,
agli inizi dello scorso secolo,
non poté più andare al lavoro a causa di un incidente.
Lei, che aveva 40 anni,
si fece allora prestare un apparecchio fotografico
ed imparò a fotografare da autodidatta aiutata dalla figlia.
Manifestazione di suffragette
Iniziò poi a girare per le strade di Londra mettendo in posa
soldati, suffragette, suore, giocatori, canoisti etc. ed i suoi scatti
presto divennero molto richiesti e venivano venduti come cartoline
ma poi anche acquistati da diversi giornali della capitale inglese.
Sono oltre 40.000 le su foto che hanno anche immortalato,
durante i suoi 30 anni di attività, diversi momenti della vita inglese
come ad es. i soldati in partenza per la 1° guerra mondiale
e le prime iniziative delle donne per l’eguaglianza dei sessi.
Debbo dire anche che le sue foto mostrano
grande cura e precisione
ed il risultato appare sempre gradevole.
Eccola al… lavoro
Vediamo quindi altre sue foto…
Tony Kospan
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