Sidney Percy Kendrick
Se ciò che io dico risuona in te,
è semplicemente perché siamo entrambi
rami di uno stesso albero.
W. B. Yeats

(
Sidney Percy Kendrick
PIZZICO DI CIELO
Roberto Perin
Un pizzico di cielo
dei tuoi pensieri.
Un profumo di bacio,
calde ombre che ti cullano,
ricordi
di momenti ricamati
con il tuo nome,
decorati con il tuo sguardo,
cullati dal tuo cuore.
La mia mente
vuole sfamarsi.
Vuole sfamarsi
con il cibo degli dei.
Vuole l’amore, vuole te.
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CULTURA VARIA CON LEGGEREZZA
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Sidney Percy Kendrick
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Davvero un bel brano di prosa poetica… questo!
Tutto da leggere e godere
benché ci parli di un aspetto non bello del nostro vivere.
Certo oggi le lettere,scritte a mano o a macchina,
sono sempre più rare
ma il discorso può benissimo valere, e certo vale,
per certe nostre @… per certi nostri sms o wp.
LE LETTERE SMARRITE

La lettera – Gianni Strino
Mi appare un brano davvero originale ed amaro…
ma che rappresenta in modo esemplare
certe manifestazioni di dialogo non verbale
(in realtà di vera e propria mancanza di dialogo)
in cui la forma, la tradizione, il rispetto, il ricordo etc.
invogliano a scrivere lettere (oggi @ , sms o wp)
che si vorrebbe non scrivere
e che si spera che poi non siano lette.
Ma leggiamolo.
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LE LETTERE SMARRITE
Alexis Diaz Pimienta*
Per favore, non recuperate le lettere smarrite.
Lasciate la busta accanto al tronco dell’albero, sotto un’anonima pietra, o a rotolare nei parchi.
Ci sono lettere che si scrivono perché non arrivino, perché dall’altro lato della voce diffidino di tutto, perché esista una seconda lettera, esplicita e inutile.
Ciò accade con l’assenso di tutti, con soprassalti premeditati e complicità.
Sono mesi, anni, di matematica innocenza.
In quelle lettere si confessava tutto, si annunciavano pericoli che poi la pioggia ha ammorbidito; in quelle lettere c’erano poscritti che premonivano sul fatto che sarebbero andate smarrite.
La loro vera destinazione era il silenzio, le erbacce al bordo dei letti, le ragnatele sui davanzali, le nuvole sul volto.
Definitivamente,dall’altro lato della voce non l’aspettavano.
Lasciatela accanto all’albero, sotto un’anonima pietra, a rotolare nella memoria del felice mittente.
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*Alexis Diaz Pimienta è un poeta cubano nato a L’Avana nel 1966
Tornando al brano… cosa ne pensate?
Ciaoooooooooooooooo
Orso Tony
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E’ stata la canzone preferita dai soldati
di tutto il mondo durante la II guerra mondiale.
Ne è considerata in pratica… l’inno non ufficiale.
Marlene Dietrich
LILI MARLEEN… STORIA DI UNA CANZONE UNIVERSALE
La canzone, scritta da un giovane soldato di Amburgo,
Hans Leip, con aspirazioni poetiche fu poi messa in musica
da un musicista pure molto vicino al nazismo, Norbert Schultze,
ed ebbe subito un gran successo.
Un successo tale che però ben presto
travalicò i confini della Germania
e fu adottata da tutti i ragazzi
che andavano a morire in centinaia di migliaia,
pensando magari alla loro “Lili”
lasciata a casa chissà dove.
(Schöneberg 27.12.1901 – Parigi 6.5.1992)
Infatti fu presto tradotta e interpretata, sia nella lingua originale
che in inglese, dalla grande esule tedesca Marlene Dietrich,
che la portò in tutto il mondo al seguito delle truppe Alleate.
In effetti divenne la canzone di tutti gli eserciti che pur si combattevano.
Marlene Dietrich
Strane storie hanno a volte, le canzoni.
Strane e… imprevedibili.
E’ certamente la più celebre canzone di sempre
che parla di guerra,
ma che è poi, intrinsecamente, contro la guerra.
Il tema del soldato che pensa al suo amore
è di sicuro un tema universale.
Se ci va ora riascoltiamola in questo video…
cantata all’inizio in tedesco e poi in italiano.
Tony Kospan
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