Archivio per 28 ottobre 2020

Buon mercoledì sera in poesia “Piaghe d’amore” Lorca – arte C. C. Curran – canzone “L’emozione non ha voce” Celentano   Leave a comment

 

 

Charles Courtney Curran

 

 

 

 

 


 

 

 

Charles Courtney Curran – La lettura


 

 

Ora ascolta: ovunque io sia, riconoscerò le tue risate,

vedrò il sorriso nei tuoi occhi, sentirò la tua voce.

Il semplice fatto di sapere

che tu sei da qualche parte su questa terra

sarà, nell’inferno, il mio angolo di Paradiso.

Marc Levy – Sette giorni per l’eternità

 

 

 

 

 

 

PIAGHE D’AMORE

Garcia Lorca 


La luce, questo fuoco che divora.


Questo paesaggio grigio che m’attornia.


Questa pena per una sola idea.


Quest’angoscia di cielo, terra e d’ora.


Questo pianto di sangue che decora


lira senza timbro, torcia senza presa


Questo peso del mare che mi frusta.


Questo scorpione che attende entro di me.


Ghirlanda d’amore, letto di ferito


sono e di insonne, sogno la presenza


tua nel fondo in rovina del mio petto;


e se ricerco una vetta di prudenza


il tuo cuore mi dà una valle densa


di cicuta e passione d’aspra scienza.

 

 

 

Charles Courtney Curran – La lettrice

 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 
 


STORIE.. RICORDI ED ATMOSFERE DI UNA VOLTA
TI ASPETTANO NEL NUOVO GRUPPO DI FACEBOOK




Charles Courtney Curran


 

Kazuki Takamatsu e le sue creazioni di figure femminili eteree e quasi misteriose   Leave a comment






Kazuki Takamatsu e le sue eteree.. quasi misteriose.. figure femminili

L'arte moderna si muove in tutte le direzioni ed in tutte le forme
spesso anche un po' misteriose… 
così come appaiono le opere di questo artista giapponese.







L'artista giapponese, nato a Sendai, Miyagi nel 1978, per creare le sue opere utilizza varie tecniche combinate unendo il disegno, l’aerografo e la pittura a tempera alla computer grafica.

Le sue figure femminili appaiono le sue opere più riuscite e più ammirate.






I loro colori vanno dal bianco al grigio, eterei, quasi trasparenti volteggiando su uno sfondo nero ed intenso.

Esse sono sempre giovani donne che appaiono eleganti ma fredde, prive di emozioni e come prigioniere di un mondo ostile.







Queste sensazioni sono accentuate dalla frequente presenza di teschi, armi e maschere antigas.

Ma la loro freddezza emozionale non nasconde una evidente sensualità che appare non solo nell'armonia delle curve ma anche nelle pose ed è accentuata dalle gonne cortissime.






Non mancano, nel corredo delle immagini da lui create, i crisantemi ed altri simboli dell'iconografia classica giapponese.

Vediamo come avviene la procedura della loro creazione narrata dallo stesso Kazuki Takamatsu.






L'artista parte dalla scelta di un'immagine femminile virtuale e della posa desiderata e poi su di essa effettua un primo intervento con fotoritocco.

Alla fine dopo la stampa dell'immagine egli procede a completarla manualmente con colori acrilici.






Kazuki Takamatsu, che può esser definito pop-surrealista, ha fatto diverse mostre in Occidente ed ultimamente anche a Roma.

Vediamo qualche altra sua opera.





.
.

.




.
.
.



.
.
.



.
.
.

.
.
.





Tony Kospan

Copyright Tony Kospan

.
.
.

stars.gif stars picture by RaiodeLuarstars.gif stars picture by RaiodeLuarstars.gif stars picture by RaiodeLuarstars.gif stars picture by RaiodeLuarstars.gif stars picture by RaiodeLuar
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L'ARTE…
INSIEME



.
.
.

.
.
.

Originale e simpatica riflessione sui danni che ci provoca la stupidità.. con vignette.. gif ed immagini   Leave a comment

 
 
 
  
 


Una simpatica (e precisa) riflessione  sulla stupidità
e sull’influenza altamente negativa degli stupidi nella nostra vita.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

LE LEGGI FONDAMENTALI DELLA STUPIDITA’
Carlo Maria Cipolla

 
 
 
 
1. Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.

2. La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona.

3. Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita.








4. Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.






5. La persona stupida è il tipo di persona più pericolosa che esista. Non è difficile comprendere come il potere politico o economico o burocratico accresca il potenziale nocivo di una persona stupida. Ma dobbiamo ancora spiegare e capire cosa essenzialmente rende pericolosa una persona stupida; in altre parole in cosa consiste il potere della stupidità.

 
 
 

 

 

 


Essenzialmente gli stupidi sono pericolosi e funesti perché le persone ragionevoli trovano difficile immaginare e capire un comportamento stupido. Una persona intelligente può capire la logica di un bandito. Le azioni del bandito seguono un modello di razionalità. Il bandito vuole un “più” sul suo conto. Dato che non è abbastanza intelligente per escogitare metodi con cui ottenere un “più” per sé procurando allo stesso tempo un “più” anche ad altri, egli otterrà il suo “più” causando un “meno” al suo prossimo. Tutto ciò non è giusto, ma è razionale, e se si è razionali lo si può prevedere. Si possono insomma prevedere le azioni di un bandito, le sue sporche manovre e le sue deplorevoli aspirazioni e spesso si possono approntare le difese opportune.
Con una persona stupida tutto ciò è assolutamente impossibile.Come è implicito nella Terza Legge Fondamentale, una creatura stupida vi perseguiterà senza ragione, senza un piano preciso, nei tempi e nei luoghi più improbabili e impensabili.
Non vi è alcun modo razionale per prevedere se, quando, come e perché, una creatura stupida porterà avanti il suo attacco.
 
.
.
.


.
.
.

Di fronte ad un individuo stupido, si è completamente alla sua mercé.
Poiché le azioni di una persona stupida non sono conformi alle regole della razionalità, ne consegue che:
a) generalmente si viene colti di sorpresa dall’attacco;
b) anche quando si acquista consapevolezza dell’attacco, non si riesce ad organizzare una difesa razionale, perché l’attacco, in se stesso, è sprovvisto di una qualsiasi struttura razionale.


.

.

Il fatto che l’attività e di movimenti di una creatura stupida siano assolutamente erratici ed irrazionali, non solo rende la difesa problematica, ma rende anche estremamente difficile qualunque contrattacco – come cercare di sparare ad un oggetto capace dei più improbabili e inimmaginabili movimenti.
Questo è ciò che Dickens e Schiller avevano in mente quando l’uno affermò che “con la stupidità e la buona digestione l’uomo può affrontare molte cose” e l’altro che”contro la stupidità gli stessi Dei combattono invano”.



 

Occorre tener conto anche di un’altra circostanza.

La persona intelligente sa di essere intelligente.

Il bandito è cosciente di essere un bandito.

Lo sprovveduto è penosamente pervaso dal senso della propria sprovvedutezza.

Al contrario di tutti questi personaggi, lo stupido non sa di essere stupido. Ciò contribuisce potentemente a dare maggior forza, incidenza ed efficacia alla sua azione devastatrice.

Lo stupido non è inibito da quel sentimento che gli anglosassoni chiamano self-consciousness.





Col sorriso sulle labbra, come se compisse la cosa più naturale del mondo, lo stupido comparirà improvvisamente a scatafasciare i tuoi piani, distruggere la tua pace, complicarti la vita ed il lavoro, farti perdere denaro, tempo, buonumore, appetito, produttività – e tutto questo senza malizia, senza rimorso, e senza ragione.
Stupidamente.


 

 


CIAO DA TONY KOSPAN

 
  
PER LE NOVITA’ DEL BLOG

.
.
.
.
 


.
.
.

Rafael Alberti – Biografia ed alcune belle poesie del poeta spagnolo dell’amore e dell’impegno civile   Leave a comment

  


Rafael Alberti Merello (ma noto come Rafael Alberti)

è stato un poeta spagnolo di notevole levatura

 e dalla vita molto movimentata e socialmente impegnata.



El Puerto de Santa María 16.12.1902 – Cadice 28.10.1999

 

 

 

BREVE BIOGRAFIA 

 

La città in cui nacque è in Andalusia…

ed il suo cognome rivela chiaramente la sua lontana origine italiana

essendo stato suo nonno un garibaldino toscano

che si era rifugiato in Spagna.

 

I suoi inizi artistici furono nel campo della pittura 

e partecipò anche ad una mostra

(e questo forse spiega la bellezza di certe sue “raffigurazioni poetiche“).

  

Ben presto prevalse però il suo amore per la poesia.

 

 

 

 

 

 

Fu amico di Federico Garcia Lorca, Buñuel, Salvador Dalì e Pablo Picasso.

  

Ebbe una parte importante sia in ambito giornalistico che concreto

nella guerra civile spagnola in cui combatté il Franchismo.

  

 

Nella foto è insieme a G. Lorca ed altri intellettuali antifranchisti

  

 

Nel 1939 alla fine della guerra civile con la compagna Maria Teresa Leon

peregrinò per l’Europa ed il Sudamerica ed alla fine della guerra riparò a Roma.

 

Qui frequentò circoli culturali progressisti e si dedicò

ad una multiforme attività letteraria di cui è riconosciuta la grande qualità.

  

 

  


Nel 1977 tornò in Spagna…

  

Poco dopo si separò dalla moglie, compagna da una vita,

per unirsi ad una giovane intellettuale italiana

che l’assistette fino alla sua morte nel 1999.

  

 

 

 

 

LA POETICA 


La sua poetica spazia dall’impegno sociale e civile all’amore.


I suoi versi sono sempre densi di raffinati umori,

di immagini fantastiche 

e di effetti sorprendenti e coinvolgenti…



 

 


ALCUNE SUE BELLE PEOSIE

 

Ricordiamolo con 5 sue note e belle poesie, 

(4 da leggere e 1 in video).

 

La 2° è però quella che amo di più…

 

 

 


I BAMBINI DELL’ESTREMADURA



I bambini dell’Estremadura


vanno scalzi


chi ha rubato loro le scarpe?


Li feriscono il caldo e il freddo


chi ha rotto loro i vestiti?


La pioggia


bagna loro il sonno e il letto


chi ha distrutto loro la casa?


Non sanno


i nomi delle stelle


Chi ha chiuso loro le scuole?


I bambini dell’Estremadura


sono seri


Chi è il ladro dei loro giochi?



 

 

 

 

 


SECONDO RICORDO



Anche prima,


molto prima della rivolta delle ombre,


e che nel mondo cadessero piume incendiate


e un uccello potesse essere ucciso da un giglio.


Prima,


prima che tu mi domandassi


il numero e il sito del mio corpo.


Assai prima del corpo.


Nell’epoca dell’anima.


Quando tu apristi nella fronte non coronata, del cielo,


la prima dinastia del sogno.


Allorché,


contemplandomi nel nulla,


inventasti la prima parola.


Allora,


il nostro incontro.


 






TERZO RICORDO

 

Ancora i valzer del cielo 

non avevano sposato il gelsomino e la neve,

né i venti riflettuto 

la possibile musica dei tuoi capelli,

né decretato il re 

che la violetta fosse sepolta in un libro.

 

No.

 

Era l’età nella quale viaggiava la rondine

senza le nostre iniziali nel becco.

Quando convolvoli e campanule

morivano senza balconi da scalare né stelle.

 

L’età

nella quale sull’omero di un uccello 

non c’era fiore che posasse il capo.

 

Allora, dietro al tuo ventaglio, 

la nostra prima luna.









L’ANGELO BUONO


Venne quello che amavo,


 quello che chiamavo.


 Non quello che spazza cieli senza difese,


 astri senza capanne,


 lune senza patria,


 nevi.


 Nevi di quelle cadute da una mano,


 un nome,


 un sogno,


 una fronte.


 Non quello che ai suoi capelli


legò la morte.


 Quello che io amavo.


 Senza graffiare i venti,


 senza ferire foglie né muovere cristalli.


 Quello che ai suoi capelli


 legò il silenzio.


 Per scavarmi, senza farmi male,


 una riviera di luce dolce nel petto


 e rendere la mia anima navigabile.


 

.

.

Ora, per finire,

 un’altra sua poesia in… video


 

BALLATA DI CIO’ CHE DISSE IL VENTO

 

.

.CIAO DA TONY KOSPAN



 

 

 




 
 

Il Signor Bonaventura – Breve ricordo di un fumetto mitico e del suo creatore.. anche con immagini e video   Leave a comment



UN FUMETTO SIMPATICISSIMO
ED AMATISSIMO DAI RAGAZZI DEL ‘900






Una figura leggera e calviniana, ma simpaticissima,
entrata nel nostro immaginario


LA STORIA DI QUESTO FUMETTO


Personaggio dei fumetti dalla caratteristica marsina e bombetta rossa, i larghi pantaloni bianchi e il fedele cane bassotto al fianco, il Signor Bonaventura era lo strampalato eroe di avventure che lo vedevano quasi sempre squattrinato all’inizio e milionario alla fine.
A caratterizzare maggiormente il fumetto, nato il 28 ottobre 1917 dalla fantasia Sergio Tofano in arte Sto, apparso sulle pagine del Corriere dei Piccoli per svariati decenni, era l’utilizzo esclusivo di testi a rima baciata che iniziavano con le parole «Qui comincia l’avventura del Signor Bonaventura…».
Sergio Tofano era… fumettista, ma anche attore, regista, eclettico e versatile umorista del teatro e del cinema italiano.








Un creatore di fumetti fortunato tanto quanto sui generis è stata la sua nascita. «Mio padre, all’epoca, si occupava di censura militare per i servizi segreti, quindi – ha ricordato Gilberto Tofanoaveva sempre con sé una matita rossa e blu. Durante una pausa, seduto ad un bar di via Nazionale a Roma, a un tavolino di marmo bianco, ha usato la matita rossa per creare il pupazzo che gli era stato commissionato dal Corriere dei Piccoli».
Bonaventura, eroe gentile e fortunato, viene raccontato attraverso le diverse interpretazioni che lo stesso Tofano ne ha offerto nel corso degli anni.
Un autore, ma anche un personaggio a tutto tondo, capace di spaziare dal fumetto al teatro, dall’editoria alla pubblicità fino alla moda.
«Il mio augurio – ha aggiunto Gilberto Tofano – è che questo personaggio bianco, rosso e sempre verde, nato da una disfatta come quella di Caporetto ed una grande promessa tradita come la Rivoluzione d’Ottobre, continui a trasmetterci le sue discrete e ironiche qualità di una elegante sopravvivenza».
«Bonaventura, figura entrata nel mito, nell’immaginario collettivo, leggera e un po’ calviniana nella sua capacità di porsi obliquamente ai problemi della vita. Un personaggio importante che rimanda a fatti storici e che si fa emblema di una certa stagione. Guai a considerarlo un semplice fumetto».
«Sono molto contenta che ci si ricordi del mio padrone», ha dichiarato ironicamente Franca Valeri, ricordando di aver debuttato a teatro nel 1949 nei panni del fedele cane bassotto di Bonaventura.
«Era un attore straordinario, una persona molto particolare – ha aggiunto la Valeri – e anche un po’ snob.
Sono contenta di ricordare che mi voleva bene, cosa non facile.
Tofano aveva l’impressione che sarei diventata qualcuno sulla scena teatrale». (web)




Sergio Tofano (Roma 20.08.1886 – Roma 28.10.1973)


.

UN ESEMPIO… PER I PIU’ GIOVANI
ED UN BEL RICORDO PER CHI LO HA CONOSCIUTO…

.
.









BREVE BIOGRAFIA DEL SUO CREATORE
SERGIO TOFANO





Sergio Tofano



Nasce a Roma il 20 agosto 1886. Comincia a disegnare a vent’anni sul Pupazzetto di Yambo, che lo presenterà a suo padre, il celebre attore Ermete Novelli, il quale lo assumerà in compagnia a 6 lire il giorno. Si intrecciano così fin dall’inizio le due anime di questo artista, attore e autore di letteratura disegnata.
Nel 1908 pubblica su Il giornalino della domenica di Vamba, firmandosi con la sigla Sto che manterrà per tutta la vita.
L’eleganza del suo segno lo rende subito popolare e, mentre partecipa ad esposizioni importanti di grafica e di pittura, lavora per la pubblicità, pubblica copertine e tavole di soggetto umoristico ma di grafica sofisticata su Numero (dal n. 3 del 1914), ma anche illustrazioni sul settimanale La Lettura e fumetti sul Corriere dei piccoli (di fumetti si parla, anche se non venivano utilizzate le nuvolette).



Sergio Tofano


 

Per quest’ultima testata crea nel 1917 (n. 43 del 28 ottobre) il Signor Bonaventura, le cui avventure in rima si concludevano inevitabilmente con la fortunata conquista di un premio in denaro pari a un milione! Sempre sul “corrierino” pubblicherà nel 1921 una sua versione della Vispa Teresa e nel 1925 le avventure di Taddeo e Veneranda.
Ma il personaggio di maggiore successo resta il Signor Bonaventura, che continua a essere pubblicato anno dopo anno, con brevi pause, prima e dopo la guerra, e anche dopo la scomparsa del suo autore.
Accanto alla produzione seriale sul “corrierino” e a sporadiche apparizioni su testate diverse (come Carosello nel 1944-1945, diretto dallo stesso Tofano, o il numero unico Corrierino del Prestito nel 1945, per aiutare la ripresa economica nazionale dell’Italia liberata), si pubblicano libri illustrati e se ne traggono film e commedie, mentre il personaggio è utilizzato anche nella pubblicità.




Autocaricatura
 

La produzione teatrale di Sto è varia e complessa, perché Sergio Tofano è anche attore, un grande attore, nonché regista e scenografo, commediografo e costumista.
Dopo l’esordio con Ermete Novelli nel 1909, recita nella compagnia di Virgilio Talli.
Nel 1923 sposa la ventunenne milanese Rosetta Cavallari, che diventa attrice e sarà sua inseparabile compagna nella vita e spesso sulla scena, sia a teatro sia nel cinema (Sergio reciterà in oltre cinquanta pellicole).






Dal 1953 l’artista insegna a Roma all’Accademia di arte drammatica Silvio d’Amico, e con l’avvento della televisione aumenta ancora la propria popolarità con interpretazioni rimaste ineguagliate, a partire da un indimenticabile Firs, l’anziano maggiordomo de “Il giardino dei ciliegi” di Anton Cechov (in onda il 6 aprile 1956, ritrasmessa il 23 settembre 1969), tra le prime commedie in televisione.
L’artista è già pensionato, nel 1960, ma continua a insegnare all’Accademia di Roma, e appare ancora in ruoli televisivi, quando il 7 aprile Rosetta, che da tempo soffre di estenuanti emicranie e crisi depressiva, si toglie la vita, a 58 anni: un gesto tragico che arriva come un fulmine inatteso.
Ancora l’anziano attore reciterà in ruoli cinematografici con Loy, Monicelli, Zampa, Bertolucci, Risi e Pasquale Festa Campanile.
Da quest’ultimo viene chiamato anche nel 1973 per una parte nel “Rugantino”, che con “La colonna infame” di Nelo Risi saranno le sue ultime interpretazioni.
Muore il 28 ottobre 1973.






ECCO COSA SCRIVEVA  DEL SIGNOR BONAVENTURA
UN SUO GRANDE CONTEMPORANEO… LO SCRITTORE E POETA
GIANNI RODARI






LA PROMESSA DI BONAVENTURA
DI GIANNI RODARI



Una volta alla settimana, nella nostra casa ben poco confortevole, arrivava Bonaventura e ci portava, in premio per la nostra attesa, un milione grande come un lenzuolo.
Sapevamo perfettamente in anticipo che all’ultima vignetta le persecuzioni del torvo Barbariccia sarebbero cessate, le goffaggini dell’elegantissimo Cecè si sarebbero ricomposte e Bonaventura, grazie al caso che faceva di lui in continuazione un involontario salvatore di pericolanti, il nemico numero uno dei nemici pubblici, l’agente universale del bene, avrebbe intascato il rituale bigliettone.
Che cosa, allora, ci faceva leggere ogni volta la sua storia come nuova? Come accadeva che il milione destasse sempre la sorpresa del primo?
C’erano, intanto, quei versetti accurati, limpidi, seminati con discrezione di qualche pargoletta rara, di qualche rima acrobatica, insomma, di suoni inattesi: l’effetto della loro musica era quello di un’ infinita serie di variazioni sullo stesso tema. Un effetto di magia.
C’erano poi nelle avventure e nelle sciagure (per fortuna rare) del signor Bonaventura sottili, indirette allusioni al mondo, ai suoi personaggi, ai casi della vita che, come diceva Geppetto, “sono tanti”.






E c’era nel finale ottimistico una promessa generosa di gratificazione, l’assicurazione che ogni speranza, prima o poi, si realizza, che ogni sogno scende in terra. 
La gente si sottovaluta.
Negli anni in cui gli adulti cantavano sospirando: “Se potessi avere mille lire al mese”, Bonaventura, senza alzare la voce, indicava ai bambini una meta mille volte più alta.
Guadagnò il suo primo miliardo ben prima degli “industrialotti” del lavoro a domicilio. Non ignaro di guai e traversie, spesso disoccupato, col tempo anche sinistrato e senzatetto, Bonaventura ha continuato per mezzo secolo a insegnare che c’è sempre una via d’uscita; che Barbariccia è una tigre di carta; che catastrofi, incendi, fughe di di belve dai circhi, briganti da strada, incidenti automobilistici, cavalli imbizzarriti non hanno mai niente di definitivo: più in là c’è sempre il milione, come sopra le nuvole, anche nei giorni di nubifragio, c’è sempre il sole. 
Da bambini abbiamo amato Bonaventura per il suo intrepido candore.
Da grandi abbiamo ammirato Sergio Tofano per la sua discrezione, la sua misura, la sua invisibile, sterminata, ironica pazienza.

Gianni Rodari






IL VIDEO



Infine vediamolo in questo breve video tratto dal mitico CAROSELLO






ed in quest’altro


frecq8h






Testi ed immagini da vari siti web – rielaborazione ed impaginazione Tony Kospan



 
FINE


verd carino LHDev Copia
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE..  LA TUA PAGINA FB








 
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: