A volte l’arte anticipa i movimenti della storia
interpretando le disfunzioni sociali di un’epoca.
Questo pittore genovese, Alessandro Magnasco,
vissuto a cavallo tra il ‘600 ed il ‘700
è stato un artista davvero particolare
e soprattutto lontano dalle mode e dai temi dei suoi tempi.
Alessandro Magnasco (Genova, 4.2.1667 – Genova, 12.3.1749)
Il suo stile, di genere popolaresco,
è caratterizzato da pennellate dai colori contrastanti
che creano immagini in chiaroscuro e personaggi distorti
per cui è ritenuto anche un antesignano dell’Espressionismo.
I suoi dipinti mostrano spesso una critica chiara
dei costumi “allegri” del clero
(soprattutto tra frati e suore)
e di quelli decadenti della società del suo tempo.
La dissipazione e l’ignoranza distruggono le arti e le scienze
Emblematico di queste sue tematiche è il suo dipinto più famoso
“Trattenimento in un giardino d’Albaro” del 1740
creato al suo ritorno a Genova dopo il periodo milanese.
Il dipinto ci mostra 2 diversissime scene divise da un muro diroccato.
Trattenimento in un giardino d’Albaro
La prima in alto e molto ampia
è una bella e completa veduta della valle del torrente Bisagno
mentre la seconda, in basso un giardino della collina d’Albaro.
Se nella prima ampia scena paesaggistica,
che occupa ampiamente
il dipinto nella parte alta, sembra dominare lo spirito illuminista
nella seconda in basso, quasi nascosta, scopriamo
persone della nobiltà e del clero rilassarsi amabilmente.
E’ proprio qui che vien fuori lo spirito del Magnasco
di forte critica al “paradiso dorato” di ecclesiastici e nobili
mentre la massima parte del popolo è in sofferenza.
L’autore, che deve accontentare il ricco committente,
riesce comunque ad inserire la sua critica
senza darlo molto a vedere.
Ma la critica c’è… eccome!
Il muro
Colpisce in modo forte infatti
la separazione
tra la leggerezza del paesaggio e del tema
un “allegro” intrattenimento tra nobili e prelati,
con la tensione dura che è invece data
dai colori oscuri ed intensi
con cui vengono dipinte
le persone in basso che sembrano divertirsi.
I soggetti poi appaiono per lo più vecchi,
quasi mummie imparruccate dedite al relax
e con i classici atteggiamenti formali del bel mondo.
Essi, chiusi nei loro grandi privilegi,
manifestano un assoluto disinteresse
per quel che avviene nel mondo oltre quel muro.
Ma ecco che in questo mondo falso ed artificiale
appare una scena viva e reale.
Un ragazzo del popolo, chiaramente vestito poveramente,
sta scavalcando coraggiosamente quel muro scalcinato
(pur esso emblema di un mondo vecchio che sta per finire).
Il ragazzo rappresenta la forza della realtà
ed annuncia a tutti che quel mondo dorato e falso sta per finire.
Cinquanta anni dopo quel muro diroccato crollerà
sotto i colpi di una rivoluzione che cambierà la storia
dell’Europa e del Mondo
dando inizio ad una nuova epoca.
Tony Kospan
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Alessandro Magnasco (Genova, 4.2.1667 – Genova, 12.3.1749)
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Grande cantante dalla forte personalità e dalla grande sincerità…
ha sofferto molto, ad un certo punto della sua bellissima carriera,
per una lunga, assurda e vergognosa campagna di calunnie
nata negli ambienti del suo stesso mondo musicale.
Bagnara Calabra 20.9.1947 – Cardano al Campo 12.5.1995
Nella sua non lunga, ma prestigiosissima, carriera
italiana, ma anche europea,
Mia Martini ha avuto grandi sostenitori in campo musicale
come Califano, Aznavour, Cocciante, Gianni Bella, Bruno Lauzi,
Renato Zero, Enzo Gragnaniello, Roberto Murolo etc….
ma anche acerrimi “amici” che, con ingiustificabili azioni,
hanno sparso su di lei assurde voci rovinandole la vita.
A lungo andare, quella che viene unanimemente considerata
uno dei geni della musica italiana,
restò del tutto isolata e dimenticata.
La cosa le causò enormi indicibili sofferenze
che la portarono ad una prematura fine…
Mi fa piacere ricordarla con alcuni suoi grandi successi…
senza però dimenticare l’inqualificabile comportamento
di alcuni noti personaggi di cui non rivelo il nome
per carità di patria.
ALCUNE SUE MITICHE CANZONI
La prima canzone La nevicata del 56
è di Franco Califano
ed è stata un suo grande successo.
Questa canzone, per la bellezza del testo
e per l’aria dolce e rarefatta che essa fa respirare,
vinse il Premio della Critica
al Festival di Sanremo del 1990.
La seconda è Minuetto, anch’essa di Califano,
(scritta forse proprio per lei ed ispirata da lei)
possiamo ora ascoltarla nel video leggendone anche il testo.
Minuetto è stato il 45 giri di Mia più venduto.
La terza è la mitica Almeno tu nell’universo
scritta da Bruno Lauzi e portata al successo da Mia nel 1989.
Con questa canzone Mia ritornò in auge dopo un periodo buio.
La quarta è infine Cu’mme,
dolcissima canzone napoletana scritta nel 1992
da Enzo Gragnaniello, ma portata al successo
da Roberto Murolo e Mia Martini.
Murolo e Mia
Scusa Mia l’enorme dolore che ti è stato causato
dall’ignobile comportamento di alcuni tuoi “amici”
Orso Tony

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