Archivio per 3 settembre 2020

Buon giovedì sera in poesia “E tu stai lì” Elgreco – arte Fragonard – canzone “Voglio vederti danzare” Battiato   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Fragonard – Il bacio rubato
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

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Voglio essere ciò che cerchi, 
ciò che desideri, 
ciò che ti fa sentire vivo, 
mai ciò che ti serve per sopravvivere.
Simona Barè Neighbors

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Fragonard – La lettera 
 
 
 
 
 
 
 
 

E TU STAI LI'

Elgreco

 

E tu stai li a guardarmi con gli occhi accesi,
spaventata dal trovarti
ad amarmi,
e tu stai in silenzio
le mani che cercano le mani,
le parole che cercano
le parole,
e tu stai li con respiro
lento ad assaporare
il desiderio di un bacio,
guardando labbra
che sorridono,
e tu stai li a sognare
di volare,
mentre gli occhi
si chiudono a sognare,
e tu stai li
all’angolo della strada,
con la mano aperta
a salutare,
tu stai li
ed io mi fermo
mi volto
e torno con te a volare.
 

 

 

 

Fragonard 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Fragonard – La bella lettrice
 

 

 

 

A. Rodin e C. Claudel – L’intensa passione tra i 2 grandi scultori ed i loro capolavori – Arte e Amore – II PARTE   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

RODIN E CLAUDEL
– STORIA… D’ARTE D’AMORE E DI DOLORE –
a cura di Tony Kospan
 
 
 
II PARTE
 
 
 
 
 
 
Camille Claudel e Auguste Rodin
 
 
 
 
INIZIO DELLE DIFFICOLTA’ TRA I 2
 
 
 
 
Camille inizia a percepire qualche mancanza.
 
E lo afferma in una lettera ad un’amica: “C’è sempre qualche cosa di assente che mi tormenta…”.
 
Le sembra di non riuscire ad emergere dalla dolce ombra in cui la tiene, seppur amorevolmente, Rodin…
 
Siamo ormai nel 1891 e Claudel sente di non riuscire ad esprimere tutta la sua modernità di donna e tutta la sua genialità d’artista.
 
 
 
 
 

Claudel… all’opera

 
 
Arriva a sentirsi quasi una “favorita“ del sultano e non riesce a non trattenere il suo orgoglio quando scrive parlando di alcune opere del Maestro…
Queste mani, questi piedi, questi fianchi, questa sensualità straziante è tutta opera mia”!
 
 
 
 
 
La mano di Dio – Rodin
 
 
 
 
Ormai l’intensa passione tra i due, artisticamente espressa con l’opera “La Valse” di Camille (una coppia che balla un valzer appassionatamente), inizia a vivere sempre maggiori difficoltà.
 
 
 
 

Camille Claudel – La Valse – 1891
Coppia in bronzo, avvinghiata in un walzer trascinante
in cui non solo i loro corpi, ma anche le loro anime
si fondono in un movimento che sembra sfidare le leggi della gravità.
 
 
 
 
Camille arrivò ad avere una breve relazione col celebre compositore Claude Debussy (incontrato nel salotto del poeta Mallarmé), forse anche per ingelosire Rodin.
 
 
 
 
 
 
Claude Debussy
 
 
 
 
LA ROTTURA
 
 
 
Nel 1892 arriva la rottura finale… causata forse da un aborto a cui Rodin la costringe e dal fatto che lui non si decide a lasciare la convivente… “la vecchiaccia“… (così Claudel definiva la convivente di Rodin) mentre contemporaneamente la sua arte, sempre più indipendente, viene scoperta dai critici che si accorgono delle differenze tra i loro stili….
 
Suo fratello Paul definì l’opera di Camille “la scultura dell’interiore”.
 
 
 
 
 
Auguste Rodin
 
 
 
 
La separazione però dal “grande Rodin”, ahimè,  la allontana anche dagli ambienti artistici “à la page” e dai grandi collezionisti.
 
Tuttavia questi anni di fine 800 sono gli anni dei suoi più grandi grandi capolavori… ed infatti oltre alla “Valse“… ci fu “Sakuntala” o Vertumne et Pomone
 
 
 
 
 
 
Claudel – Vertumne et Pomone 
 
 
 
 
Questo gruppo in bronzo,  opera sensuale ispirata al poema indiano del V° secolo, che narra le vicende della ninfa Sakuntala alla ricerca dell’amato sposo scomparso per un sortilegio, le fruttò il primo grande riconoscimento pubblico..
 
 
E poi un’altra famosa opera  “La piccola castellana“.
 
 
 
 
 
 
Claudel – La petite Châtelaine – 1892-98
 
 
 
 
Con quest’opera in marmo, che ritrae la piccola Therese Courcelles, Claudel trasfigura il suo desiderio di maternità.
 
C’è poi… un altro suo capolavoro… l’AGE MUR
 
 
 
 
 
Camille Claudel – L’Age mur (L’’età matura)
Una vera e propria opera narrativa in bronzo,
realizzata tra il 1894 e il 1900.
 
 
 
 
Quest’altra scultura narra, con accenti drammatici, proprio la sua tremenda storia d’amore sconfitta dalle avversità del destino.
 
Benché il numero e la qualità dei suoi capolavori insieme all’interesse dei critici stiano diventando molto elevati, Camille inizia ad isolarsi sempre di più.
 
Il suo grande amore per Rodin diventa acceso risentimento, quasi una fissazione che esprime pubblicamente ed in ogni modo.
 
Iniziano anche le difficoltà economiche unite al ricorso all’alcool ed ad una certa instabilità psicologica.
 
 
 
 
 
Camille Claudel
 
 
 
 
La sua intransigenza nel non voler scendere ad alcun compromesso, in nome del suo genio, insieme all’alcool ed ad una vita sbandata aggraveranno le sue condizioni psicologiche al punto che in nome del “rispetto” la madre ed il fratello (diplomatico e rappresentante dell’intellighenzia cattolica francese), pochi giorni dopo la morte del padre, suo strenuo paladino, la fecero rinchiudere, nel marzo del 1913, nel manicomio di Ville-Evrard.
 
 
 
 
– CONTINUA –
 
 
copyright t.k.
 
 
TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 
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SE DESIDERI LEGGERE LA PRIMA PARTE
DI QUESTA INTENSA STORIA D’ARTE E D’AMORE
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Rodin – Il pensiero (Camille Claudel)
 
 
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Prendiamo un po’ in giro le leggi dell’amore – (Solo per sorridere)   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 


Stavolta prendiamo un po' in giro…
 l'amore… di cui parliamo quasi sempre
in modo serio ed impegnato…
 
 
 
 
 
 
 
Ogni tanto però può farci bene…
vederlo da… altra angolazione…
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 

 

LE LEGGI… DELL’AMORE

(PER SORRIDERE)

 
Testo by Testina di Vitello con modifiche


 
 
 
 

 

 

 

 

 
 
DEFINIZIONE DI AMORE (1)
AMORE: parola di cinque lettere, tre vocali, due consonanti e due idioti
DEFINIZIONE DI AMORE (2)
L’amore non e’ il lamento di un violino morente – e’ il cigolio trionfante d’una molla del letto.
 
LEGGE DI FAZIO (1)
In amore ci vuole fortuna, ma anche un bel culo non guasta.
 
LEGGE DI FAZIO (2)
Amore e’ camminare al tramonto, a piedi scalzi, sulla spiaggia e passare tutta la notte a pulirsi il catrame dai piedi.
 
LEGGE DI FAZIO (3)
Sillogismo? “Tutte le cose belle finiscono presto.
Il nostro amore non finira’ mai…”. 
 
 

 

 

 

 

 

 

 
 LEGGE DI TROISI
Se dici che quando c’è l’amore c’è tutto…ti sbagli. “Chella è ‘a salute.”
 
LEGGE DI LITTIZZETTO (1)
In amore sono importanti le piccole cose. Che ti regali un fiore? No, molto meno.
Che si lavi i piedi, per esempio.
 
LEGGE DI LITTIZZETTO (2)
C’e’una prova inconfutabile per verificare l’entità della pigrizia del tuo uomo. Il modo in cui fa la pipì. Spiatelo.
Se fa la pipì da seduto rassegnatevi. Se si stanca a fare quello, figuriamoci il resto!
 
DICHIARAZIONE DI AMORE DI LITTIZZETTO
Oh amore! Tu per me sei come il pranzo di Natale, come il rutto di Capodanno, come le pulizie di Pasqua! 
 

 


 

 

 

 

 

 LEGGE DI FOREST (1)
L’amore e’ una clessidra. Poi piano, col passare del tempo, il cuore si svuota e le palle si riempiono.
 
LEGGE DI FOREST (2)
Per fare l’amore bisogna essere in due, e non è la stessa cosa che farlo due volte da solo.
 
LEGGE DI FOREST (3)
Fumare dopo aver fatto l’amore ha tutto un altro sapore.
Pensa che a volte io faccio l’amore solo per potermi gustare la sigaretta.
ASSIOMA DI “LOVE STORY”
Amare significa non dover mai dire “mi dispiace”. Ma “vaffanculo” si`!
 
LEGGE DI STENDHAL
L’ amore e’ un magnifico fiore che bisogna avere il coraggio di raccogliere sul bordo di un terribile precipizio.
 
ASSIOMA DI ZAMACOIS
L’amore non è cieco, è presbite. Infatti comincia a vedere i difetti man mano che si allontana.
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
REGOLA DI ROUSSEAU
Per scrivere una buona lettera d’amore, bisogna iniziare senza sapere che cosa si vuole dire e finire senza sapere che cosa si è scritto.
 
LEGGI DI ARTHUR
1. Le persone che ti piacciono pensano immancabilmente che tu gli ricordi qualcuno.
2. La lettera d’amore che ti sei finalmente deciso a spedire arriverà sufficientemente in ritardo
per permetterti di fare lo scemo di persona.
3. I gesti romantici degli altri sembrano nuovi e affascinanti. I tuoi sembrano cretinate.
 
LEGGI DI GILLENSON SULL’INNAMORAMENTO
1. Non innamorarti mai di una voce al telefono.
2. Non innamorarti mai dell’aspetto di una persona da dietro.
 
LEGGE DI ALTAN (1)
Come liberarti di quella palla di tuo marito? Privatizzalo.
 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
CONFESSIONE DI ENNIO FLAIANO
Amore? Forse col tempo, conoscendoci peggio.
 
LA RIVELAZIONE DI JACKIE KANNON
Se le sue labbra sono infuocate e lei trema tra le tue braccia, scordatela.
Ha la malaria.
 
LA SCOPERTA DI HENNY YOUNGMAN
 
Sapete cosa significa rientrare in casa e trovare una donna che vi dà un po' d'amore, un po' di affetto e un po' di tenerezza? Che siete entrati nella casa sbagliata, ecco cosa significa!
 
PERLA DELLE PERLE… DI WOODY ALLEN
Amare è soffrire. Se non si vuol soffrire non si deve amare.
Però allora si soffre di non amare, pertanto amare è soffrire, non amare è soffrire e soffrire è soffrire.
Essere felici è amare, allora essere felici è soffrire, ma soffrire ci rende infelici, pertanto per essere infelici si deve amare o amare e soffrire o soffrire per troppa felicità…
 
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 
DAL WEB – IMPAGINAZIONE T.K.
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 

 

 

 

 
 
 
ARTE MUSICA POESIA BUONUMORE 
E TANTO ALTRO NEL GRUPPO DI FB

 

 
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IL “NAPOLEONE” DEL CANOVA… UNO DEI NUDI PIU’ BELLI DELLA STORIA DELL’ARTE… MA OGGI QUASI SCONOSCIUTO   Leave a comment

 
 
 
 
 
 

 
 
 
“Napoleone Bonaparte come Marte pacificatore” è una scultura marmorea in stile neoclassico di Antonio Canova ed è considerata uno dei nudi più belli della storia dell’arte benché, soprattutto la versione originale “inglese”, sembra ormai non suscitare più un grandissimo interesse.
 
 
 
 

 
 
 

 

 

 

 
L’opera fu commissionata da Napoleone al Canova nel 1802.
 
L’artista prima si recò a Parigi per realizzare un calco preparatorio e poi la realizzò per il Louvre che era stato destinato ad ospitarla.
 
 
 
 
 

 

 

 

Antonio Canova
 
 
 
 
 
Napoleone però non ne rimase entusiasta e, dopo la sua fine, la statua fu acquistata dal Duca di Wellington che la portò nel suo museo di Londra, Apsley House, dove si trova tuttora.
 
 
 

 

 

 

Apsley House
 
 
 
 
 
Una versione bronzea dell’opera si trova però a Milano grazie al viceré Eugenio di Beauharnais.
 
 
 

 

 

 

 
 

 
 
 
 
Il viceré la richiese al Righetti il quale, con una perfetta fusione riuscì a “copiare” perfettamente l’originale, per donar la scultura all’Italia (oggi però priva della “Vittoria alata” originale trafugata nel 1978 e sostituita con una copia).
 
Questa statua “italiana” oggi si trova nel cortile d’onore della Pinacoteca di Brera.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
BREVE ESAME DELLA SCULTURA
 
 
 
 
L’imperatore, proprio nello stile delle sculture dei tempi antichi, appare nelle vesti di Marte, dio della guerra, e quindi nudo a parte il mantello (clamide) appoggiato su una spalla.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
Il braccio sinistro sorregge l’asta e quello destro un globo d’oro su cui svetta la Vittoria alata.
 
Correda e sorregge l’intera composizione un tronco d’albero accanto alla statua che, a differenza delle statue antiche, non presenta un corpo muscoloso e possente bensì agile ed armonico.
 
 
 
 
 
 
La perfetta copia di Milano e l’originale ora a Londra

 

Tony Kospan 

 

 
 

 

 

IL GRUPPO DI FB IN CUI VIVER L’ARTE…
INSIEME

 

 

 

 
 
 
 

 
 
 

Qual è il ruolo della poesia nella nostra vita? – Interessante e bella analisi (a mio parere) di E. Ferri   Leave a comment

 

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Quante volte ci siamo chiesti… ma a cosa serve la poesia?
 
Qualcuno ridacchiando, e con l’aria di chi non crede alle bubbole, ci dice che non serve proprio a nulla…
 
Ecco dunque un brano che affronta il problema non in modo agiografico o aprioristico ma facendo una semplice ed imparziale analisi.
 
 
 
 
 
 
Certo questo brano… di Edgarda Ferri, che consiglio di leggere con attenzione, è un ottimo contributo alla comprensione dell’importanza della poesia nella nostra vita.
 
E’ scritto in modo chiaro e diretto… senza fronzoli… anzi in qualche punto con estrema durezza… ma poi per certi versi… è sublime… e profondo.
 
 
 
 
 
  
 
QUANTA EMOZIONE NELLE PAROLE DEI POETI
Edgarda Ferri
 
 
I versi di Neruda, Ungaretti, Montale ci fanno stare  bene, allargano la mente, dicono che non si è mai soli.
E insegnano il senso della vita
lo non vengo a risolvere nulla. lo sono venuto qui per cantare e per sentirti cantare con me“.
Questo è il poeta Ricardo Neftali Reyes Basoalto, nato nel 1904 a Temuco nel Cile, che a 16 anni scrisse i suoi primi versi col nome di Pablo Neruda. “lo non vengo a risolvere nulla“.
Questo voleva dire Neruda, il poeta.
Sapendo di mentire perché, fin da principio, sapeva che non sarebbe stato “esattamente” così.
La poesia non risolve nulla, non ti sfama se hai fame, non ti arricchisce se sei povero, non ti riveste se sei nudo, non ti restituisce la persona che hai perduto, voleva dire il poeta.
 
 
 

 
 
 
  
 Eppure. Se non conosci la poesia, fai più fatica a sopportare tutto questo. Sei più solo, più disperato.
Allora. Allora, la poesia fa bene al cuore, allarga la mente, ti aiuta a capire che non sei solo: che tu sia felice, o infelice, che tu abbia accanto la persona amata, o che tu l’abbia perduta, c’è stato almeno un poeta che, prima di te, ha calpestato questo stesso sentiero: e l’ha raccontato.
Come.
La meraviglia della poesia sta anche in questo.
Come Neruda, certamente non Ungaretti. E come Ungaretti, non certo Baudelaire, Saffo, Dickinson, Montale, Hikmet, Leopardi.
I poeti sono uomini.
Uomini e donne che hanno vissuto in maniere diverse, in tempi diversi.
L’appassionata americana volontariamente reclusa Emily Dickinson.
Il cocainomane, raffinatissimo francese Charles Baudelaire.
L’ironico, spregiudicato inglese Oscar Wilde.
L’amaro ligure Eugenio Montale, che davanti a una rosa cui avevano dato il suo nome commentò: “Proprio a me, che se la tocco, appassisce”.
E il capriccioso, bislacco marchigiano Giacomo Leopardi, che si innamorava di donne impossibili, non si lavava, ed è morto per una mostruosa scorpacciata di gelato.
Gente come noi.
Con le nostre stesse miserie e passioni.
Ma con la grazia della poesia.
 
 
 

 
 
 
 
Questa indicibile, incommensurabile grazia che ci trasmettono mentre li leggiamo, li ascoltiamo, li ricordiamo.
Soltanto i poeti conoscono, infatti, il segreto del senso della vita.
Soltanto la poesia sa scandire il dolore, la gioia, l’amore, la bellezza come se tutto fosse meraviglia. Ecco.
Se anche noi conoscessimo questo ritmo, vivremmo più consapevolmente; e in ogni caso, conoscendo fino in fondo l’incomparabile prodigio dell’esistenza.
 
 

 
 
 
 
E voi… sì voi… che con me frequentate spazi virtuali e non virtuali in cui la poesia è presente in modo massiccio… cosa ne pensate?
 
Personalmente condivido questo pensiero, anche se l’argomento resta vastissimo ed affrontabile da tanti altri punti vista, aggiungendo solo che poche altre cose (ad es. la musica e l’arte) sono capaci di colorare allo stesso modo la nostra vita.
 
Tony Kospan 
 
 
 
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