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Archivio per 23 agosto 2020
Buona domenica sera in poesia “L’incontro” K. Mansfield – arte J. Lavery – canzone “Almeno tu nell’Universo” Leave a comment
Cocco belloooo – Bontà… proprietà e dolcezze del mitico frutto delle… “spiagge”! 1 comment


ormai ampiamente integrati nella nostra tradizione alimentare.
Originario della Malesia,
è considerato sacro per via della sua forma che ricorda quella del cranio umano.
Non è un caso che il cocco sia anche “venerato”
quale omaggio benaugurale nelle cerimonie nuziali dell’India.
Le noci di cocco vengono prodotte dalle palme,
e ciascuna arriva a pesare fino a due chili.
All’interno della noce si trova il cosiddetto ‘seme’,
bianco e carnoso, che è il frutto che mangiamo,
e del liquido, il “latte di cocco”, dal sapore dolce e molto dissetante.
QUALI LE SUE PROPRIETA'?
La sua polpa bianca, dolciastra e dissetante,
viene in soccorso a coloro che cercano un alimento fresco e gustoso,
dall’ottimo apporto calorico
e in grado di sostituirsi ad un normale spuntino del pomeriggio.
L’importanza del cocco a livello nutrizionale
oltrepassa la sfera prettamente degustativa.
La noce di cocco è ricca di potassio,
per questo è ideale d’estate per reintegrare i sali minerali persi,
il frutto orientale è infatti consigliato anche per chi pratica sport
ed ha necessità di reintegrare i sali minerali perduti.
E’ inoltre ricca di proteine e di grassi e per questo, ai tropici,
il cocco è considerato il re dei vegetali.
Molti non assaporano il latte della noce perché sembra ‘sporco’,
assomiglia ad un siero, mentre in realtà è molto dolce,
ricco di zuccheri, sali minerali e vitamine,
in particolare C e B, ma anche di proteine di facile assimilazione.
E’ utile nel trattamento dei disturbi urinari e molto nutriente.
E' utile per aumentare di peso per cui è opportuno non abusare dell’alimento:
un solo etto fornisce ben 360 calorie.
Questo significa che è indicata per le persone debilitate,
mentre è sconsigliata per chi vuole dimagrire
e per chi deve sottoporsi ad una dieta povera di grassi,
dato che la quota calorica
è data fondamentalmente dalla presenza di una notevole quantità di lipidi,
è dunque il tipico alimento da gustare una tantum!
E’ una bevanda buona anche per le ossa e i denti
e con grandi poteri nel trattamento di cattiva digestione,
costipazione, vomito, fatica, nervosismo e debolezza generale.
IL COCCO E LA… BELLEZZA
Oltre che buono e salutare da mangiare,
il cocco è protagonista in alcuni trattamenti di bellezza
che risalgono ad una saggezza indiana
ora fortemente apprezzata anche nel resto del mondo.
Con l’olio di cocco, le donne orientali usano massaggiarsi la pelle
per renderla giovane e soffice,
applicando anche sui capelli il magico liquido di questo frutto.
Dr.ssa Viviana Meli – Miadieta.it
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Ascoltiamo infine questa canzoncina dedicata a lui
sì… proprio a lui… al Cocco Fresco… Cocco Bello…
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DAL WEB – IMPAGINAZIONE ED AGGIUNTE TONY KOSPAN
LA TUA PAGINA PER SOGNARE


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LA BELLA DI NOTTE – Ecco questo particolare fiore… in immagini… in una leggenda ed una poesia Leave a comment
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La pianta “Bella di notte” è un cespuglio erbaceo con
fiori che non hanno calice ma sono costituiti da una corolla,
che può essere di vari colori (giallo, rosso, rosa, bianco).
E’ famosa per una sua originale caratteristica.
Spesso al sole i fiori si chiudono in tutto o in parte
per poi ritornare aperti e vigorosi al tramonto
e durante la notte.
Da ciò il suo nome.
LA BELLA DI NOTTE
LA PIANTA… UNA POESIA ED UNA LEGGENDA
BELLA DI NOTTE
Arousal
Al calar dell’imbrunire
guardati intorno
ogni fiore va a dormire
ma per te inizia il giorno.
Sei nata dalla Luna
per realizzare un sogno
il popolo della notte
di te ha bisogno.
Con i tuoi teneri profumi
allieti le notti di veglia
richiamando quei piccoli lumi
al tocco di una ciglia.
(poesia dal sito – Fiori di pensiero)
LA LEGGENDA DELLE BELLE DI NOTTE
Monica Eleonora Lapenta
Si perde nella notte dei tempi la leggenda del fiore più bello.
Il fiore che allieta le notti di tutti gli uomini insonni perché li attende sveglio d’estate quando non riescono a prendere sonno: le belle di notte.
Una notte, tanto tempo fa, un pianto lungo e sommesso si aggiungeva ai rumori dell’oscurità. Questo pianto si ripeté a lungo, finché la Luna decise di trovarne la fonte.
A lungo girò intorno a tutto il pianeta e, quando aveva ormai perso del tutto le speranze, lo scorse.
Un piccolo punto luminoso: era da lì che proveniva il pianto.
La Luna scese dal suo cocchio e si avvicinò.
Accanto ad un pozzo, ai margini del bosco, era seduta una lucciola. “Chi sei tu? E perché rattristi con il tuo pianto tutte le mie stelle? “ chiese la Luna. La lucciola spaventata alzò gli occhi e rimase stupita nel vedere il suo interlocutore.
Allora disse: “Deve scusarmi, signora Luna, non volevo mettere tristezza alle sue stelle!”
“Io sono Lumil, il principe delle lucciole!”
“Perché piangi principe Lumil?” chiese la luna.
“Si avvicina la primavera e il mio popolo comincerà a vagare per i prati e i giardini, per illuminare le calde notti” disse Lumil “Ma noi non troveremo nessuna corolla dischiusa ad attenderci. Solo tanto verde!”
“E qual è il problema? “ chiese la Luna. “Il tuo popolo, da quando è stato creato, è sempre stato il popolo della notte! Voi avete un ruolo importante: dovete illuminare, come me e le stelle, le notti degli alberi”.
“E questo compito ci onora !” rispose Lumil. “Ma, vede signora Luna, c’è un sogno che ogni lucciola ha da quando nasce: io questo sogno lo faccio da sempre!”
“E qual è questo sogno?” chiese la Luna.
“Uscire dalla nostra casa, volare in un prato e trovare, almeno per una volta, un fiore che ci attenda e poterci posare sui suoi petali!” esclamò Lumil.
“Ma è un sogno, e solo un sogno rimarrà. Buona notte signora Luna e mi perdoni se l’ho disturbata”. E così dicendo Lumil volò via.
La Luna ritornò in cielo, ma non riusciva a smettere di pensare a Lumil e al sogno delle lucciole.
Le notti passavano e il pianto di Lumil le riempiva, ma all’improvviso il pianto cessò.
Sirio, una delle stelle, andò dalla luna e le disse: “Mamma ascolta!”e la invitò a tendere l’orecchio.
“Cosa devo ascoltare?”chiese la Luna.
“Il principe triste! Questa notte il suo pianto non si sente.” rispose Sirio.
“E’ vero ! esclamò la Luna . Non odo il suo lamento!”
“E se gli fosse accaduto qualcosa?” aggiunse Sirio molto preoccupata. “Ti prego mamma va a vedere!”
E cosi fu. La Luna salì sul suo cocchio e andò in cerca del pozzo presso il quale aveva incontrato Lumil per la prima volta.
Quando lo ebbe trovato, si fermò e si avvicinò.
Ferme, vicino al pozzo, trovò tante lucciole e ad una di loro chiese:
“Cosa accade?”la risposta la rattristò.
“Il nostro principe si è ammalato. Era molto triste perché sapeva che i suoi giorni stavano finendo, e che non sarebbe mai riuscito a realizzare il sogno del suo popolo. E il dispiacere lo ha consumato.”
La Luna rimase lì ferma ad attendere di poter vedere il principe Lumil.
Quando la vide il principe disse: “Signora Luna, come mai è ritornata? Io non ho pianto questa notte!”
“Ero preoccupata per te, ragazzo mio e volevo assicurarmi che tu stessi bene!” rispose la Luna dolcemente.
“Non deve preoccuparsi per me. Il mio tempo ormai è finito.
Raggiungerò i miei antenati con un unico rimpianto: non aver potuto realizzare il sogno del mio popolo. Spero che il prossimo principe ci riesca!”
Le forze stavano abbandonando il principe delle lucciole.
Tutto il suo popolo era preso da grande tristezza.
L’amore che le lucciole dimostravano al loro principe e la dolcezza di Lumil colpirono al cuore la Luna.
“Lumil la tua luce si spegnerà presto, questo io non posso evitarlo, ma – disse la Luna – andrai via sapendo di aver realizzato il sogno del tuo popolo. Guarda……..”
La Luna si strappò una ciglia, la prese tra le mani e la posò in terra di fianco a Lumil.
Come d’incanto dalla terra cominciarono a spuntare foglie.
Le foglie presero a germogliare, d’improvviso una gemma si schiuse e fece capolino un bel fiore giallo e fucsia.
“Ecco Lumil!Questo sarà il fiore delle lucciole, per sempre, e si chiamerà come te: Lumil, che nella lingua delle lucciole significa colui che rende bella la notte!” Lumil pianse di gioia e disse: “Grazie o luminosa Luna, sarà bella di notte per il mio popolo!”
E con tutta la forza che gli rimaneva, accese la sua lucina e volò sul suo fiore. E lì si spense felice.
Da quella notte, tante volte la Luna si è levata in cielo, ma ancora oggi quando, nelle notti d’estate guarda i prati, sorride.
Ogni notte le lucciole raggiungono le belle di notte che si schiudono solo per loro e c’è soltanto una pianta, la più bella, che non permette a nessuna lucciola di sedersi sui suoi petali e illuminarla: è la pianta nata vicino al pozzo ed è la sola che non ha bisogno di luce perché nei suoi fiori vive Lumil.
dal web
CIAO DA TONY KOSPAN
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