Archivio per 8 agosto 2020

Felice sabato sera in poesia “Non solo il fuoco” Neruda – arte Chagall – canzone “Io vagabondo”   Leave a comment

 

 

Chagall

 
 
 
 

 

 

 
 
 
“Quando si diventa forti?” chiesi. 
Ed ella con un delicato sorriso rispose: 
“Quando imparerai a non fare del male a nessuno.” 
– Alejandro Jodorowsky –
 
 
 
 
 
 
 

Chagall

 

 

 

NON SOLO IL FUOCO

~ Pablo Neruda ~
 

Ahi, sì, ricordo,
ahi, i tuoi occhi chiusi
come pieni dentro di luce nera,
tutto il tuo corpo come una mano aperta,
come un grappolo bianco della luna,
e l’estasi,
quando un fulmine ci uccide,
quando un pugnale ci ferisce nelle radici
e una luce ci spezza la chioma,
e quando
di nuovo
torniamo alla vita,
come uscissimo dall’oceano,
come tornassimo feriti
dal naufragio
tra le pietre e l’alghe rosse.

Ahi, vita mia,
non solo il fuoco tra noi arde,
ma tutta la vita,
la semplice storia,
l’amore semplice
di una donna e d’un uomo
uguali a tutti gli altri.

 

 

 

Chagall – Il carnevale notturno





 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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IL MONDO DI ORSOSOGNANTE LA TUA PAGINA FB
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Chagall

 
 
 

 

Lorenzo Lotto – L’originale artista rinascimentale… lo stile.. le opere ed una breve analisi – II PARTE   Leave a comment


 
 
Madonna con Bambino tra i santi Caterina d’Alessandria e Tommaso – 1530





Per comprendere quanto si diceva nella 1° parte del post
e cioè il suo diverso modo di interpretare la vita e la pittura,
rispetto ai conformismi dell’epoca,
può essere davvero emblematica l’analisi dal sito “Strange art”
dell’ Elemosina di Sant’Antonino.

 

 
 
 
Ritratto di orefice in 3 posizioni
 
 
 
 

LORENZO LOTTO
IL GENIO INQUIETO
 
 
 
II PARTE


 
 

Trionfo della castità



Consiglio davvero di leggerla con attenzione
perché potremo notare cose davvero sorprendenti

che ad una prima vista possono sfuggire.



Cristo e l’adultera


 

 
 
 
L’ELEMOSINA DI SANT’ANTONINO

 

 
 

 

 

 

 

ANALISI DEL DIPINTO


Dal sito “Strange art”

 
 

L’elemosina di Sant’Antonino di Lorenzo Lotto rappresenta un tema che dovrebbe, dico dovrebbe, esaltare la bontà di un santo, la sua capacità di assistere i deboli e gli ultimi, il suo grande cuore e il suo amore per il prossimo.

Guardando con attenzione però il dipinto di Lorenzo Lotto non posso fare a meno di vedere un certo disincanto, quantomeno una certa ironia nel raffigurare il santo dedito appunto all’elemosina.

Più che un atto d’amore il dipinto sembra raffigurare un apparato in cui il santo vescovo è solo un grigio burocrate che decide chi aiutare e chi no.

Proviamo a leggere l’opera partendo dalla parte bassa a destra (percorso di lettura anomalo ma illuminante).








I poveri e i bisognosi consegnano le loro suppliche e le loro richieste al chierico che le raccoglie: notiamo il tocco realistico dell’uomo che mentre parla con una donna sotto di lui, fa cenno con la mano di aspettare a qualcuno al di fuori del quadro che richiama la sua attenzione.

Sant’Antonino è seduto più in alto in trono e legge le carte che gli passano i due chierici.

Il suo aspetto dimesso ed annoiato trasmette l’idea di una routine quotidiana, di una cosa fatta senza passione alcuna.

Due angeli parlano nelle orecchie a Sant’Antonino e gli suggeriscono le decisioni da prendere e a chi dare l’elemosina.

Il chierico più in basso infine esegue gli ordini del suo vescovo e distribuisce i soldi alle persone da lui indicate.

Tutto funziona come un meccanismo, come una macchina per le elemosina e non c’è spazio per le emozioni.

Siamo quindi di fronte ancora una volta ad un dipinto in cui il tema iconografico viene sviluppato dall’artista in modo parzialmente – o totalmente a seconda dei casi – contrastante rispetto alle intenzioni della committenza.

 

 


 
 
 
 

Concludo questo breve discorso su Lorenzo Lotto
mostrando 2 sue famose pale
e con un’analisi complessiva sulla sua arte.

 
 


 
Pala di Santa Cristina





Crocifissione





 

 

VISIONE CRITICA DELL’ARTE DI LORENZO LOTTO


 

Raramente un artista sente la creazione come totale impegno interiore, così come il Lotto.

Uomo indubbiamente colto — e soprattutto nelle cose di religione — il suo racconto non è soltanto fatto illustrativo, ma evento vissuto totalmente, come fenomeno della coscienza.

La sua arte solo raramente è contemplativa, essendo invece inquieta ed inquietante : tale, ossia, da non permetterne una visione distaccata, ma invece da provocare un colloquio che rimane aperto, oggi ancora, fra l’artista e noi stessi.

Voglio intendere che la sua pittura non chiede, per poterci entrare, un passaporto qualsiasi: neppure il nostro adeguarsi alla coscienza estetica del tempo. Essa ci viene incontro da sola, ci turba la serenità, ci pone dei problemi che sono vivi ed attuali.

La sua arte è azione interiore, è impegno morale, senza soluzione temporale.








 

P. Zampetti – Lorenzo Lotto – Libro di spese diverse

Impaginazione Tony Kospan


F I N E

 

 

 

Ciao da Tony Kospan


 

 

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PER LEGGER LA I PARTE DEL POST

fre bia pouce





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Chi poi vuol leggere l’analisi

della sua sorprendente 

Annunciazione

fre bia pouce

 

 

 

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VIVER L’ARTE.. INSIEME
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Lucina Brembati
 
 
 

IL RAGAZZO E L’ECO – Bel raccontino con la bella e saggia spiegazione del noto effetto sonoro   Leave a comment

 



Un breve ma simpatico brano sull’eco,

fenomeno acustico che ha affascinato l’umanità fin dai tempi antichi,

con una sua interessante morale.

 

 

 

La ninfa Eco in pietra (Parque del Laberinto de Horta – Barcellona)

 

 

 

IL RAGAZZO E L’ECO

Un raccontino di saggezza…

 

 

 

 

 
 
 

 


“Un ragazzino e suo padre passeggiavano tra le montagne…


All’improvviso il ragazzino inciampò, cadde e, facendosi male, urlò :”AAAhhhhhhhhhhh!!!”


Con suo gran stupore il bimbo sentì una voce venire dalle montagne che ripeteva :”AAAhhhhhhhhhhh!!!”


Con curiosità, egli chiese: “Chi sei tu?”


E ricevette la risposta: “Chi sei tu?”


 Dopo il ragazzino urlò: “Io ti sento! Chi sei?”


E la voce rispose: “Io ti sento! Chi sei?”
Infuriato da quella risposta egli urlò: “Codardo”


E ricevette la risposta: “Codardo!”
Allora il bimbo guardò suo padre e gli chiese: “Papà, che succede?”


Il padre gli sorrise e rispose:”Figlio mio, ora stai attento:”
E dopo l’uomo gridò: “Tu sei un campione!”


La voce rispose: “Tu sei un campione!”
Il figlio era sorpreso ma non capiva.


Allora il padre gli spiegò: “La gente chiama questo fenomeno ECO ma in realtà è VITA.
La Vita, come un’eco, ti restituisce quello che tu dici o fai.
La vita non è altro che il riflesso delle nostre azioni.
Se tu desideri più amore nel mondo, devi creare più amore nel tuo cuore; se vuoi che la gente ti rispetti, devi tu rispettare gli altri per primo.
Questo principio va applicato in ogni cosa, in ogni aspetto della vita; la Vita ti restituisce ciò che tu hai dato ad essa.

La nostra Vita non è un insieme di coincidenze, è lo specchio di noi stessi.


 

 
 

 
 
 
 

 

(TESTO DAL WEB)

 

 

CIAO DA ORSO TONY

 

 





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E VOI DORMITE ANCORA (E VUI DURMITI ANCORA) – Il poetico canto che fermò i combattimenti in trincea… e la sua storia   Leave a comment

 
 
 
 

UN BELLISSIMO… ROMANTICO CANTO D’AMORE…
 SENZA SPAZIO E… SENZA TEMPO

CON UNA SUA INCREDIBILE EMOZIONANTE STORIA…
 

 
 
 
 
Serenata siciliana – Gloeden Wilhelm – 1916
 
 
 
 


E VOI DORMITE ANCORA
(E VUI DURMITI ANCORA)

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

POESIA MUSICA EMOZIONE
ED UNA STORIA (FORSE) VERA
a cura di Tony Kospan…
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
LA STORIA

 
 
 
“Si dice che fosse il 1916.
Sul fronte della Carnia si fronteggiavano gli austriaci e due reggimenti formati da Siciliani.
Si sparavano e si ammazzavano.
Una sera, splendendo la luna, uno dei nostri, un soldato siciliano, prese la sua chitarra e cantò.
E mentre cantava, gli spari cessarono.
E quando finì di cantare, gli austriaci applaudirono.
Questa canzone, cantò il soldato.
Non era quello il suo posto, in mezzo alla Morte.
E lui invocò il suo posto.” (DAL WEB)
 
 
Quest’episodio sembra che all’epoca fece moltissimo parlare di sé.

 
 
 
 
 
 
 
 
La  musica è dolcissima ed itesto poetico
 
 
 
 
 
 
 
 
 

IL TESTO

 

E VOI DORMITE ANCORA…
Giovanni Formisano*
 
*POETA E COMMEDIOGRAFO – Catania – 1878 – 1962 


Già dal mare s’è levato il sole 
E voi dormite ancora, piccola e bella 
Gli uccelli sono stanchi di cantare 
Infreddoliti, aspettano qui fuori 
Su quel balconcino si son posati 
E aspettano che voi vi affacciate
Basta, non dormite più 
Perché insieme a loro, in questa straduccia 
Ci sono anch’io ad aspettare voi 
Per vedere questo viso così bello 
Passo qui fuori tutte le mie notti 
E aspetto solo che voi vi affacciate
I fiori non vogliono stare senza di voi 
Tengono tutti il loro capo chino 
Non ce n’è uno che voglia sbocciare 
Se prima non si apre quel balcone 
Sono nascosti fra i boccioli 
E aspettano che voi vi affacciate
Basta, non dormite più 
Perché insieme a loro, in questa straduccia 
Ci sono anch’io ad aspettare voi 
Per vedere questo viso così bello 
Passo qui fuori tutte le mie notti 
E aspetto solo che voi vi affacciate.


 

Il canto è qui ovviamente in  versione italiana
mentre l’originale è in dialetto siciliano.
 
 
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Monumento a Giovanni Formisano




Nel 1910 il musicista Gaetano Emanuel Calì (Catania 1885 – Siracusa 1936)

nel leggere i versi del suo concittadino rimase così colpito dalla loro bellezza

che in una sola notte volle comporre la musica.







IL VIDEO (BOCELLI)

 

Se ci va ascoltiamo ora il magico canto,
interpretato da Andrea Bocelli, in questo video
.
.

   

Jeanette Guichard-Bunel

 
 
  
 
Devo dire che la storia (vera o meno) di questo canto
quando la conobbi mi fece venire i brividi. 
 
 
Tony Kospan




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VIVERE – Bella… indimenticabile e simpatica canzone del 1937 e la sua storia   Leave a comment


VIVERE – 1937

 
 
 
 

 

 
 
Nell’epoca dell’imperante (in tutti i sensi)  
“DIO… PATRIA E FAMIGLIA”
ecco una canzone che sembra proprio
in totale controtendenza rispetto
agli apparenti costumi dell’epoca.



 

 
 
 

Non lo credete? Leggete allora le parole del testo
che paiono quasi di “liberazione maschile”
e quasi inneggianti al divorzio.


 

T E S T O
 
Oggi che magnifica giornata
che giornata di felicità,
la mia bella donna se n’è andata
m’ha lasciato al fine in libertà.
 
Son padrone ancor della mia vita
e goder la voglio sempre più,
ella m’ha giurato nel partir
che non sarebbe ritornata mai più. 
 
 
 
 
Caterina Boratto
 
 
 
La canzone d’un tempo di cui parleremo e che ascolteremo
(in una doppia versione) stavolta è quindi
 
 
 
 V I V E R E
 
 
scritta dal grande Cesare Andrea Bixio in occasione dell’omonimo film


 
 
 
 
 
 
 
 
 Il film ebbe quali interpreti
Tito Schipa, Caterina Boratto, Paola Borboni,
Enzo Besozzi, Doris Duranti…
attori tra i più in auge all’epoca.
 
 
La canzone ebbe ben presto gran successo
e fu interpretata dai più grandi cantanti dell’epoca…
Tito Schipa, Ferrucio Tagliavini e Beniamino Gigli… etc.
 
 
 
 
 
Tito Schipa
 
  
 
 
Ma ecco ora la canzone…
che possiamo ascoltare in una prima versione
cantata da Tito Schipa
 
 
 

 

 
 
 
ed in una seconda un po’ più recente versione,
cantata da Claudio Villa
 
 
 
 

 

 
 

Buon ascolto, se vi fa piacere.
 
Ciao da Tony Kospan





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