Archivio per 6 agosto 2020

Lorenzo Lotto – L’anticonformismo nel Rinascimento – L’uomo.. il pittore.. lo stile e le opere – I PARTE   Leave a comment

 
 
 
 

Lucretia – Signora veneziana (partic.)
 
 
 
 
Uno dei pittori più affascinanti e complessi del Rinascimento italiano 
e dallo stile orgogliosamente unico.
 
 
Per la sua estrema sensibilità e inquietudine caratteriale, 
nonché per la vita errabonda, è stato anche definito “(pre)romantico”.

 
 
 
 




Lorenzo Lotto nacque intorno al 1480 a Venezia, da una famiglia legata al ceto mercantile. 
Nel periodo che va dal 1498 al 1503, Lotto ebbe probabilmente modo di meditare sulla pittura di Giovanni Bellini, Alvise Vivarini e Antonello da Messina, i più autorevoli artisti attivi a Venezia.
Esordì in provincia nelle Marche e a Treviso, dove la sua presenza è ampiamente documentata tra il 1503 e il 1506.
In questi anni è ipotizzato un contatto con Dürer che si trovava a Venezia nel 1505.
Del 1503 è la bellissima “Madonna con il Bambino, San Pietro Martire e un donatore”, attualmente al Museo di Capodimonte a Napoli. 
La sua presenza in provincia è documentata da due splendide pale, una nella chiesa parrocchiale di Santa Cristina a Treviso, l’altra nel battistero di Asolo. 
Dopo un soggiorno a Roma nel 1509 dove dovette lavorare per papa Giulio II collaborando alla decorazione degli appartamenti vaticani, dal 1513 Lotto si trasferì a Bergamo, chiamato da Alessandro Martinego Colleoni per il quale eseguì la pala nella chiesa di San Bartolomeo. 
Qui Lotto iniziò una brillante attività, dominando la scena artistica fino a tutto il 1525, ricevendo numerose commissioni da chiese e privati, e cimentandosi per la prima volta nell’affresco.

  
 
 

Giovanni della Volta con moglie e figlio
 


In quel momento Lotto elaborò un linguaggio del tutto personale, indirizzandosi verso un naturalismo narrativo individuabile in opere come: la “Madonna e Santi” nella chiesa di Santo Spirito, le “Nozze Mistiche di Santa Caterina” all’Accademia Carrara e le “Storie di Santa Barbara” nella cappella Suardi a Trescore. 


 


Ritratto di giovane uomo 


 


Rientrato a Venezia nel 1525 cercò di affermarsi anche in patria, senza però riuscirci a causa della presenza di Tiziano che dominava il panorama artistico locale.


Nel 1533 trasferì la sua attività da Venezia nell’area di Recanati e Jesi.
Qui dipinge la cappella de li Signori del Palazzo dei Priori.
Nel 1539 firma e data la Pala del Rosario per la chiesa di S. Domenico a Cingoli.
Nel 1550 organizza ad Ancona una lotteria di 16 dei suoi quadri e dei trenta cartoni colorati delle tarsie di Bergamo.
Nel 1552 a Loreto viene nominato pittore della Santa Casa.
Nel 1554 entrò nella Santa Casa come oblato e dove si spense probabilmente intorno al 1556 all’età di 77 anni (dal web).

 
  

 
 
La Sacra Famiglia con S. Anna e San Girolamo

 
 
 
 
LORENZO LOTTO VISTO DA ARGAN
 
 
 
Quale migliore inizio di analisi dell’opera di questo autore
se non partendo dal grande critico d’arte Giulio Carlo Argan?
 
 
 
 
 
Venere e Cupido
  
 
 
 
« una persona che si incontra e con cui si parla e ci si intende. All’opposto di quelli di Tiziano, i ritratti del Lotto sono i primi ritratti psicologici: e non sono, naturalmente, ritratti di imperatori e di papi, ma di gente della piccola nobiltà o della buona borghesia, o di artisti, letterati, ecclesiastici. La grande scoperta, che fa la modernità del Lotto, è appunto quella del ritratto come dialogo, scambio di confidenza e di simpatia, tra un sé e un altro: per questo i ritratti lotteschi sono testimonianze autentiche e attendibili, anche se la descrizione fisionomica non è più minuziosa e precisa che nei ritratti di Tiziano. Non lo è perché all’artista non interessa fissare il personaggio come obbiettivamente è, ma come è nel momento e nell’atto in cui si qualifica, si rivolge a un altro, si prepara a uno schietto rapporto umano. Non dice: ammirami, io sono il re, il papa, il doge, sono al centro del mondo; ma dice: così sono fatto dentro, questi sono i motivi della mia malinconia o della mia fede, o della mia simpatia verso gli altri.Nel ritratto-dialogo, l’attitudine del pittore è quella di un confessore, dell’interlocutore che pone le domande, interpreta le risposte […] e la bellezza che fa irradiare, come una luce interna, dalle sue figure, non è un bello naturale né, a rigore, un bello spirituale o morale, ma semplicemente un bello interiore tradito, più che rivelato, da uno sguardo, da un sorriso, dalla pallida trasparenza del volto o dallo stanco posare d’una mano. »
 
 
 
 
 
Giovane con libro
  
 
 
 
LORENZO LOTTO LA SUA FIGURA E LA SUA ARTE
 
 
 

Lorenzo Lotto vive nel periodo Rinascimentale, età in cui si assiste ad un grandissimo rinnovamento artistico e culturale e che ha nell’Italia la sede del suo massimo sviluppo e fulgore.
Una delle principali carattersitiche del Lotto però è l’assoluta insofferenza delle regole delle 2 grandi correnti pittoriche della sua epoca (la fiorentina-romana e quella veneziana) che nascono all’ombra dei capolavori di Tiziano, Raffaello e Michelangelo e la ricerca di affermazione di una propria indipendenza artistica.
 
 
 
 
 
 
Marito e moglie
 
 
 
 
 
Questa sua irrequietezza certamente danneggiò la sua vita artistica se pensiamo che pur essendo il primo pittore veneto (dal 1509 al 1511 circa) a lavorare nei Palazzi Vaticani ne fu estromesso proprio per questo e per non aver accettato i formalismi degli ambienti papalini.
 
La sua personalità presentava aspetti assimilabili ad una sensibilità romantica ante litteram nonché al cliché dell’artista “genio incompreso”, ribelle, turbolento, introverso.
 
 
 
 
 
 
L’architetto – 1535
 
 
 
 
 
Tuttavia la sua pittura segue linee chiare, coerenti, libere, meditate, sposate con religiosità e spiritualità sincere insieme ad una sensibilità quasi moderna.
 
Egli è sé stesso nella vita e nell’arte.

Un primo esempio ed eclatante del suo particolare modo di concepire l’arte possiamo conoscerlo cliccando sul dipinto qui sotto. 
 
 
 
 
fre bia pouce
L’annunciazione – 1527
 
 
 
 
 
Certo è  che, sempre per questa sua assoluta diversità per secoli è stato considerato un “pittore provinciale” (il Vasari non usò altre espressioni se non che era pittore devoto e pio) e solo molto recentemente è stato “riscoperto” grazie ad una spettacolare mostra alla National Gallery di Washington nel 1998
 
 
 
Informazioni ed immagini dal web coordinate, rielaborate ed impaginate da Tony Kospan
 
 

Continua

 
 
Leggeremo nella II parte l’analisi approfondita di un dipinto che è emblematico del modo di sentire e dipingere da parte del Lotto
ed anche il racconto dell’input donatomi da un amico virtuale che, per amore del Lotto e della sua arte, ha scelto il nik Lorenzo… 
 
 
 
 
 

TONY KOSPAN












Diego Velazquez – Biografia.. dipinti ed il capolavoro “Las meninas” del grande pittore spagnolo del ‘600   Leave a comment




Il più grande pittore spagnolo del ‘600






BREVE BIOGRAFIA




Nato in una buona famiglia ebbe un’ottima istruzione

ma ben presto mostrò passione per la pittura

per cui già da ragazzo iniziò a frequentare la “bottega”

del  pittore Francisco de Herrera che gli insegnò le tecniche di base.




Diego Velazquez
(Siviglia 6.6.1599 – Madrid 6.8.1660)




A 12 anni passò alla scuola di un altro pittore, Francisco Pacheco,

artista ed insegnante di Siviglia la cui pittura era di un semplice realismo,

ma che fu capace di fargli conoscere l’uso delle proporzioni e delle prospettive

e gli consentì di frequentare gli ambienti artistici della città.




La cucitrice – National Gallery of Art – Washington D.C.


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Ben presto divenne noto per le sue notevoli capacità tecniche

per cui poco più che ventenne (1622-1623) il Conte Duca di Olivares,

suo ammiratore, gli diede l’incarico di pittore di camera.




La Regina Isabella (Part.)



Divenuto ben presto Pittore di Corte

nel 1629 fece un viaggio in Italia (finanziato dal Re di Spagna)

percorrendola dal nord al sud fino a Napoli

per approfondire la conoscenza e lo studio dell’arte italiana.

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Festa di Bacco



Tornò poi una seconda volta in Italia nel 1649 e vi restò fino al 1651
incontrando tra l’altro a Napoli il suo amico e collega Ribera.

La critica d’arte, nell’analisi delle sue opere,
divide (anche se a grandi linee
la sua produzione pittorica in 3 periodi… 

I – Prima del primo viaggio in Italia…
II – Dopo il primo viaggio in Italia e
III – Dopo il secondo viaggio

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Contadini a tavola




Rientrato in Spagna dopo poco tempo fu nominato dal Re

Gran Maresciallo di Palazzo


cosa che, seppur lo distolse un po’ dalla pittura,

non gli fece perdere certo né la sua passione né la sua bravura

ed anzi creò proprio in questo periodo

molte delle sue opere più belle.




Cristo nella casa di Marta e Maria



Il prestigioso incarico e la sua notorietà gli fece però subire gli effetti negativi

del rigidissimo formalismo e del severo puritanesimo della Corte spagnola

fino al punto che neppure l’appoggio del Re poté aiutarlo in certi frangenti.

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Le tessitrici




Tra l’altro fu sottoposto a ben 3 anni di indagini per accertare

la purezza del suo sangue e se aveva fatto commercio di dipinti (!)

per ottenere la conferma dell’onorificenza della Croce Rossa dell’Ordine di Santiago.





Venere e Cupido





Riuscì nel corso della sua vita artistica

a dipingere (ed a fatica) un solo ritratto di nudo

Venere e Cupido (1644-1648)

e questo gli riuscì solo perché era sotto l’ala protettrice del re.


Morì nel 1660




Autoritratto



BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE




Possiamo ritenere, a grandi linee, che il successo delle sue opere
sia stato dovuto ad una certa (anche se vaga) vicinanza allo stile del Caravaggio
ma soprattutto alla sua appassionata ricerca estetica
con un continuo tentativo di armonizzare linee e colori
nonché alla sua capacità di render con precisione distanze e prospettive.




L’infante Baltazar Carlos ed il suo pony




Infatti il Velazquez risente sì della lezione caravaggesca,
ma poi miscela il suo realismo con l’armonia delle parti cromatiche.

Benché poi sia stato anche ammiratore dei grandi pittori veneziani
il suo stile, avvolto in una calda atmosfera barocca,
appare a tutti sempre e comunque indipendente e originale.
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IL SUO CAPOLAVORO – LAS MENINAS




LAS MENINAS
 
 
 
 
Il suo massimo capolavoro è “Las Meninas”, del 1656.

Il titolo dell’opera nasce dalla parola portoghese «menina»,
e vuol quindi significare «damigelle d’onore».

In verità il dipinto, che apparentemente doveva privilegiare
la figlia maggiore della regina,
ritrae invece tutta la famiglia del re di Spagna, e cioè
Filippo IV e sua moglie Marianna d’Austria (nello specchio)
dame e personaggi di corte, 2 nani con un cane ai loro piedi
e… lo stesso Velazquez mentre dipinge.



 




L’originalità e la genialità del quadro è nel totale ribaltamento
di ciò che vediamo in un normale dipinto.

Cioè qui l’immagine della scena è vista non con con l’occhio del pittore
bensì con quello di chi è dipinto e cioè dei sovrani in posa (nello specchio).





 
 
 
 
 
 
 
VELAZQUEZ E GLI ARTISTI DEL ‘900




Papa Innocenzo X (dipinto poi rivisitato da Bacon) 
 
 



 Picasso, Dalì e Francis Bacon sono tra i principali artisti del ‘900
che l’hanno molto apprezzato e che hanno rivisitato o si sono ispirati
a diverse sue note opere
 
 
 
 
F I N E 

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IL GRUPPO DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L’ARTE
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Vecchia che frigge le uova





Ma… la corretta alimentazione… davvero allunga la vita? La risposta in questo studio!   1 comment


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LA SANA ALIMENTAZIONE ALLUGA DAVVERO LA VITA?
SI’!
 
(ma con i dovuti accorgimenti)

 
 
 
Ecco le regole che garantiscono 
longevità, pelle liscia, dimagrimento senza rinunce, 
evacuazione regolare e pancia piatta

 
 
 
 
 
 
 
 


Il consumo di pasti a basso contenuto calorico e ricchi di fibre è in grado di rallentare l’invecchiamento del cuore e del cervello 

e di prolungare il corso della vita del nostro organismo, anche del 50%. 


Lo dice la scienza dell’alimentazione.


 

 

 

 

Il miglior metodo è variare, seguendo queste semplici ma fondamentali regole di base:





consumare cibi ricchi di fibre


privilegiare gli alimenti integrali a quelli raffinati 

“cambiare” ogni giorno tipo e qualità dei nutrimenti 

bere tanta acqua minerale 

andare in bagno regolarmente, aiutandosi se necessario con appositi integratori e non con lassativi o purganti 

inserire sempre nel menù giornaliero verdura a volontà (cruda e cotta) e frutta di stagione

mangiare con calma e lentamente, masticando bene ogni boccone 

evitare di guardare la televisione mentre si consumano i pasti 

preferire i grassi di origine vegetale (come l’olio extravergine d’oliva) rispetto a quelli di origine animale (burro, strutto e derivati) 

non saltare la prima colazione

fare sempre uno spuntino a metà mattina 

e un altro a metà pomeriggio (meglio se accompagnati da una mini porzione di frutta o verdura ricca di fibra) 

avere, quindi, cinque contatti quotidiani con il cibo (mattina, merenda a metà mattina, pranzo, merenda a metà pomeriggio, cena) 

privilegiare il consumo di pesce rispetto a quello di carne 

scegliere, comunque, carne bianca e magra (tacchino, pollo e vitello) 

evitare cibi in scatola

limitare il consumo di sale 

praticare attività fisica, anche leggera

ritagliarsi spazi per hobby o riposo

passeggiare spesso nella natura, respirando a pieni polmoni, lontani da smog e traffico 

stare lontani il più possibile dallo stress 

eliminare o ridurre il consumo di alcolici. 




 
 

 

 

 


La nostra dieta mediterranea

unita a una regolare attività fisica

è la soluzione ottimale per mantenersi in forma e in salute.



 

 

 

 

 

 

L’alimentazione deve essere bilanciata e ricca dei nutrienti contenuti in
cereali integrali, ortaggi, legumi, pesce, verdura cotta e cruda, 
frutta, frullati, latticini magri, acqua e carboidrati complessi 
(pasta, riso, e pane, meglio se integrali), 
che riducono anche la pressione sanguigna, 
grazie alla presenza di aminoacidi, magnesio,
triptofano (precursore della serotonina) e fibre.

 

 

 




Basta con le diete improvvisate che possono causare gravi malattie e accelerare l’invecchiamento dell’organismo!


E per ottenere i migliori benefici dalla dieta quotidiana dobbiamo inoltre evitare le calorie “vuote”, prive cioè di vitamine e sali minerali:

stop dunque ad alcolici, merendine preconfezionate, snack, pizzette, grissini e tramezzini.


Non serve a nulla mangiare metà hamburger o mezzo pacchetto di patatine fritte, 

né bere mezza lattina di una delle tante bevande zuccherate in commercio.


Meglio preferire cibi naturali e meno processati come verdure, cereali integrali, legumi, pesce, olio extravergine di oliva e frutta, 

rispetto ai cibi industriali raffinati e particolarmente elaborati.


Non facciamoci ingannare dalla pizza al trancio:

molto meglio una semplice marinara con sopra verdure alla griglia.


Una dieta ricca di frutta, verdura e cibi integrali fa parte di uno stile di vita sano, 

che previene l’insorgere o l’aumento della stipsi e le malattie croniche collegate.


Mangiare meno e meglio, dunque, favorisce la longevità, aiutandoci ad invecchiare in salute.

 

 



 


Dott.ssa Elsa Emilienne Anne Niola

 

 

 

TESTO DAL WEB – IMPAGINAZ. T.K. –




CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

 




 
 
 

Andy Warhol.. massimo esponente della Pop Art (corrente artistica del 2° novecento) – L’uomo e le sue opere   Leave a comment


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La “Pop Art”, ovvero Arte Popolare,
è una corrente artistica nata in Gran Bretagna
nella seconda metà del ‘900
di cui Andy Warhol è stato uno dei principali
ispiratori e maestri.
 

 
 
 
Pittsburgh 6.8.1928 – New York 22.2.1987
 
 
 
 
 
ANDY WARHOL RE DELLA POP ART
a cura di Tony Kospan
 
 
 
BREVE BIOGRAFIA
 
 
Nato a Pittsburgh in una famiglia d’origine slovacca,
dopo essersi diplomato nel 1949, inizia a lavorare
come grafico pubblicitario per alcune note riviste
ma svolge anche l’attività di vetrinista e di scenografo.
 
Presto inizia a creare delle pubblicità tutte sue e nel 1952
tiene la sua prima mostra di disegni alla Hugo Gallery di New York.






Dal 1960 inizia a creare dipinti che si rifanno ai fumetti
ed alla pubblictà di grandi marche… ed inizia ad usare la serigrafia…

 
 
 
 

 
 
 
Successivamente affronta un’iniziativa molto più ampia la “Factory
una specie di officina creativa e collettiva d’arte di massa..
 
 
Iniziano anche i suoi rapporti con Leo Castelli
che molta importanza avranno
nella diffusione sempre più ampia delle sue opere…
 
 
 
 
 
 
 
 
Intanto, per la sua “stranezza” nel proporre immagini consumistiche
la sua arte ebbe molte critiche negative.
 
 
Infatti il fenomeno Warhol era molto discusso ,
e negativamente considerato, sia per la sua eccentricità
che per l’immagine trionfale del consumismo americano,
proprio negli anni in cui il mondo della cultura  
cercava di lottare contro di esso.
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma le sue opere, nonostante questo,
 avevano un grande successo di mercato
forse perché appariva non molto nascosto il loro intento provocatorio,
e venivano esposte nelle mostre di tutto il mondo.
 
 
Nel frattempo si dedicava anche al cinema con 2 cortometraggi
 “Sleep” ed “Empire”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il 3 giugno 1968, una fanatica femminista frequentatrice della ‘Factory‘,
sparò a Warhol e al suo compagno di allora, Mario Amaya.
 
 
Non morirono ma Warhol si salvò proprio per un pelo.
 
 
 
 
 
 
 
 
Negli anni successivi e fino alla sua prematura morte,
in un ospedale di New York a seguito di un’operazione alla cistifellea,
si dedicò a creare degli happening multimediali
in cui si associavano varie forme d’arte
ed a rivisitare famosi capolavori…
(l’ultimo prima di morire fu “L’ultima cena”).
 
 
 
 
 
 
 
 
Venne sepolto a Pittsburgh
 che nel 1990 creò in suo onore
l’Andy Warhol Museum.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

LA SUA VISIONE ARTISTICA
 
 
 
Egli cerca di evidenziare i simboli più evidenti
della società del suo tempo
ma affronta anche temi sociali veri come gli incidenti stradali
e la sedia elettrica.


 
 
 

 
 

Il suo stile, sembra non differire molto dalla realtà visiva di ogni giorno
e  può anche apparire quasi indifferente e/o banale,
però colpì molto il mondo artistico e dei media del dopoguerra
ed infatti tuttora è molto apprezzato.

 



 
 
 
 
 
 
 

Andy fu ed è ancor oggi considerato
il massimo esponente della Pop Art.


  
 
 
Tony Kospan



3
IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE
I N S I E M E
Ripped Note









Domenico Modugno – Breve ricordo del mitico cantante anche con “Lu pisci spada”.. poetica e drammatica canzone d’amore   Leave a comment




Questa è una non notissima, ma bellissima, canzone
di un monumento della Canzone Italiana…
il mitico “Mimmo Modugno” detto anche “Mister volare”.



Polignano a Mare 9.1.1928 – Lampedusa 6.8.1994



UNA BELLA… POETICA… MA DRAMMATICA


STORIA DI MARE… AMORE… E MORTE.





LU PISCI SPADA
STUPENDA CANZONE-POESIA DI MODUGNO
by Tony Kospan



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Sembra che si tratti di una storia vera
raccontata da alcuni pescatori
e riportata su alcuni giornali…
quando il Mimmo nazionale era un ragazzo.



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Con essa  Domenico Modugno…

ci parla del supremo sacrificio per amore.








Racconta infatti la drammatica storia d’amore 
tra due pesci spada;
la femmina ormai catturata durante la mattanza,
incita il maschio a fuggire,
ma lui si lascia catturare per morire insieme a lei.








Leggiamo prima il poetico testo in italiano…

 

 
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IL PESCE SPADA
(D. Modugno) 
 
Questa è la storia –
d’un pesce spada –
storia d’amore…
Dai dai è lì, I’ho visto, l’ho visto… –
prendi la fiocina, uccidilo uccidilo uccidilo ahh…
hanno colpito la tua femmina dritto dritto in mezzo al
cuore
e piangeva di dolore ahi ahi ahi ahi ahi ahi ahi
e la barca la trascinava ed il sangue si spargeva
ed il maschio piangeva ahi ahi ahi ahi ahi ahi ahi
ed il maschio pareva impazzito
diceva: “bella mia non piangere, –
bella mia non piangere, –
dimmi piuttosto cosa devo fare…?”
Rispondeva la femmina –
con un filo e filo di voce:
“scappa scappa amore mio –
perché altrimenti ti uccidono…”
“Non no no no no amore mio –
se tu muori voglio morire assieme a te
se tu muori amore mio voglio morire…”
Con un salto si trovò abbracciato cuore a cuore
vicino ad essa
e così ebbe fine l’amore –
di due pesci sfortunati… –    
Dai dai è lì, l’ho visto l’ho visto –
c’è pure il maschio –
prendi la fiocina, uccidilo uccidilo uccidilo ahh…
Questa è la storia – d’un pesce spada –
storia d’amore.



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Ed ora nel video possiamo legger, se ci va, anche il testo originale
oltre ad ascoltar la sublime interpretazione del grandissimo Mimmo.
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CIAO DA TONY KOSPAN

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6.8.1945 – Hiroshima.. 1° bomba atomica – Un pensiero.. una poesia.. una musica e varie immagini   1 comment


 
 
 
 
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Oggi è l’anniversario del 1° attacco nucleare della Storia…
quello sulla città giapponese







Ogni anno il leggero suono di una campana
ricorda al mondo
una delle più grandi tragedie dell’umanità

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Oggi 73° anniversario della tragedia di Hiroshima

non possiamo non ricordare quel che accadde allora…

E desidero farlo… innanzitutto con una poesia…
di un grande autore
 
 
 
 
 
 
 
 
 
LA BAMBINA DI HIROSHIMA
Nazim Hikmet
 

Apritemi sono io…
busso alla porta di tutte le scale
ma nessuno mi vede
perché i bambini morti nessuno riesce a vederli.
 
Sono di Hiroshima e là sono morta
tanti anni fa. Tanti anni passeranno.
Ne avevo sette, allora : anche adesso ne ho sette
perché i bambini morti non diventano grandi.
 
Avevo dei lucidi capelli, il fuoco li ha strinati,
avevo dei begli occhi limpidi, il fuoco li ha fatti di vetro.
Un pugno di cenere, quella sono io
poi anche il vento ha disperso la cenere.
 
Apritemi; vi prego non per me
perché a me non occorre né il pane né il riso :
non chiedo neanche lo zucchero, io :
a un bambino bruciato come una foglia secca non serve.
 
Per piacere mettete una firma,
per favore, uomini di tutta la terra
firmate, vi prego, perché il fuoco non bruci i bambini
e possano sempre mangiare lo zucchero.

 
 
 
 


 
 
 
 
 
Se ci fa piacere ascoltiamo poi questa musica
composta proprio per ricordare
l’immensità di questa tragedia…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Infine un pensiero commosso alle vittime di allora…
con la speranza che ciò non accada mai più…
anche se nel mondo la violenza cieca dell’uomo contro l’uomo
non accenna certo a diminuire.





 
 
 
 
Tony Kospan

 
 
 
 
 

 
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