Lucretia – Signora veneziana (partic.)
Uno dei pittori più affascinanti e complessi del Rinascimento italiano
e dallo stile orgogliosamente unico.
Per la sua estrema sensibilità e inquietudine caratteriale,
nonché per la vita errabonda, è stato anche definito “(pre)romantico”.
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Lorenzo Lotto nacque intorno al 1480 a Venezia, da una famiglia legata al ceto mercantile.
Nel periodo che va dal 1498 al 1503, Lotto ebbe probabilmente modo di meditare sulla pittura di Giovanni Bellini, Alvise Vivarini e Antonello da Messina, i più autorevoli artisti attivi a Venezia.
Esordì in provincia nelle Marche e a Treviso, dove la sua presenza è ampiamente documentata tra il 1503 e il 1506.
In questi anni è ipotizzato un contatto con Dürer che si trovava a Venezia nel 1505.
Del 1503 è la bellissima “Madonna con il Bambino, San Pietro Martire e un donatore”, attualmente al Museo di Capodimonte a Napoli.
La sua presenza in provincia è documentata da due splendide pale, una nella chiesa parrocchiale di Santa Cristina a Treviso, l’altra nel battistero di Asolo.
Dopo un soggiorno a Roma nel 1509 dove dovette lavorare per papa Giulio II collaborando alla decorazione degli appartamenti vaticani, dal 1513 Lotto si trasferì a Bergamo, chiamato da Alessandro Martinego Colleoni per il quale eseguì la pala nella chiesa di San Bartolomeo.
Qui Lotto iniziò una brillante attività, dominando la scena artistica fino a tutto il 1525, ricevendo numerose commissioni da chiese e privati, e cimentandosi per la prima volta nell’affresco.
Giovanni della Volta con moglie e figlio
In quel momento Lotto elaborò un linguaggio del tutto personale, indirizzandosi verso un naturalismo narrativo individuabile in opere come: la “Madonna e Santi” nella chiesa di Santo Spirito, le “Nozze Mistiche di Santa Caterina” all’Accademia Carrara e le “Storie di Santa Barbara” nella cappella Suardi a Trescore.
Ritratto di giovane uomo
Rientrato a Venezia nel 1525 cercò di affermarsi anche in patria, senza però riuscirci a causa della presenza di Tiziano che dominava il panorama artistico locale.
Nel 1533 trasferì la sua attività da Venezia nell’area di Recanati e Jesi.
Qui dipinge la cappella de li Signori del Palazzo dei Priori.
Nel 1539 firma e data la Pala del Rosario per la chiesa di S. Domenico a Cingoli.
Nel 1550 organizza ad Ancona una lotteria di 16 dei suoi quadri e dei trenta cartoni colorati delle tarsie di Bergamo.
Nel 1552 a Loreto viene nominato pittore della Santa Casa.
Nel 1554 entrò nella Santa Casa come oblato e dove si spense probabilmente intorno al 1556 all’età di 77 anni (dal web).
La Sacra Famiglia con S. Anna e San Girolamo
LORENZO LOTTO VISTO DA ARGAN
Quale migliore inizio di analisi dell’opera di questo autore
se non partendo dal grande critico d’arte Giulio Carlo Argan?
Venere e Cupido
« una persona che si incontra e con cui si parla e ci si intende. All’opposto di quelli di Tiziano, i ritratti del Lotto sono i primi ritratti psicologici: e non sono, naturalmente, ritratti di imperatori e di papi, ma di gente della piccola nobiltà o della buona borghesia, o di artisti, letterati, ecclesiastici. La grande scoperta, che fa la modernità del Lotto, è appunto quella del ritratto come dialogo, scambio di confidenza e di simpatia, tra un sé e un altro: per questo i ritratti lotteschi sono testimonianze autentiche e attendibili, anche se la descrizione fisionomica non è più minuziosa e precisa che nei ritratti di Tiziano. Non lo è perché all’artista non interessa fissare il personaggio come obbiettivamente è, ma come è nel momento e nell’atto in cui si qualifica, si rivolge a un altro, si prepara a uno schietto rapporto umano. Non dice: ammirami, io sono il re, il papa, il doge, sono al centro del mondo; ma dice: così sono fatto dentro, questi sono i motivi della mia malinconia o della mia fede, o della mia simpatia verso gli altri.Nel ritratto-dialogo, l’attitudine del pittore è quella di un confessore, dell’interlocutore che pone le domande, interpreta le risposte […] e la bellezza che fa irradiare, come una luce interna, dalle sue figure, non è un bello naturale né, a rigore, un bello spirituale o morale, ma semplicemente un bello interiore tradito, più che rivelato, da uno sguardo, da un sorriso, dalla pallida trasparenza del volto o dallo stanco posare d’una mano. »

Giovane con libro
LORENZO LOTTO LA SUA FIGURA E LA SUA ARTE
Lorenzo Lotto vive nel periodo Rinascimentale, età in cui si assiste ad un grandissimo rinnovamento artistico e culturale e che ha nell’Italia la sede del suo massimo sviluppo e fulgore.
Una delle principali carattersitiche del Lotto però è l’assoluta insofferenza delle regole delle 2 grandi correnti pittoriche della sua epoca (la fiorentina-romana e quella veneziana) che nascono all’ombra dei capolavori di Tiziano, Raffaello e Michelangelo e la ricerca di affermazione di una propria indipendenza artistica.
Marito e moglie
Questa sua irrequietezza certamente danneggiò la sua vita artistica se pensiamo che pur essendo il primo pittore veneto (dal 1509 al 1511 circa) a lavorare nei Palazzi Vaticani ne fu estromesso proprio per questo e per non aver accettato i formalismi degli ambienti papalini.
La sua personalità presentava aspetti assimilabili ad una sensibilità romantica ante litteram nonché al cliché dell’artista “genio incompreso”, ribelle, turbolento, introverso.
L’architetto – 1535
Tuttavia la sua pittura segue linee chiare, coerenti, libere, meditate, sposate con religiosità e spiritualità sincere insieme ad una sensibilità quasi moderna.
Egli è sé stesso nella vita e nell’arte.
Un primo esempio ed eclatante del suo particolare modo di concepire l’arte possiamo conoscerlo cliccando sul dipinto qui sotto.
Certo è che, sempre per questa sua assoluta diversità per secoli è stato considerato un “pittore provinciale” (il Vasari non usò altre espressioni se non che era pittore devoto e pio) e solo molto recentemente è stato “riscoperto” grazie ad una spettacolare mostra alla National Gallery di Washington nel 1998.
Informazioni ed immagini dal web coordinate, rielaborate ed impaginate da Tony Kospan
Continua
Leggeremo nella II parte l’analisi approfondita di un dipinto che è emblematico del modo di sentire e dipingere da parte del Lotto
ed anche il racconto dell’input donatomi da un amico virtuale che, per amore del Lotto e della sua arte, ha scelto il nik Lorenzo…
TONY KOSPAN
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Il più grande pittore spagnolo del ‘600
BREVE BIOGRAFIA
Nato in una buona famiglia ebbe un’ottima istruzione
ma ben presto mostrò passione per la pittura
per cui già da ragazzo iniziò a frequentare la “bottega”
del pittore Francisco de Herrera che gli insegnò le tecniche di base.
Diego Velazquez
(Siviglia 6.6.1599 – Madrid 6.8.1660)
A 12 anni passò alla scuola di un altro pittore, Francisco Pacheco,
artista ed insegnante di Siviglia la cui pittura era di un semplice realismo,
ma che fu capace di fargli conoscere l’uso delle proporzioni e delle prospettive
e gli consentì di frequentare gli ambienti artistici della città.
La cucitrice – National Gallery of Art – Washington D.C.
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Ben presto divenne noto per le sue notevoli capacità tecniche
per cui poco più che ventenne (1622-1623) il Conte Duca di Olivares,
suo ammiratore, gli diede l’incarico di pittore di camera.

La Regina Isabella (Part.)
Divenuto ben presto Pittore di Corte
nel 1629 fece un viaggio in Italia (finanziato dal Re di Spagna)
percorrendola dal nord al sud fino a Napoli
per approfondire la conoscenza e lo studio dell’arte italiana.
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Festa di Bacco
Tornò poi una seconda volta in Italia nel 1649 e vi restò fino al 1651
incontrando tra l’altro a Napoli il suo amico e collega Ribera.
La critica d’arte, nell’analisi delle sue opere,
divide (anche se a grandi linee)
la sua produzione pittorica in 3 periodi…
I – Prima del primo viaggio in Italia…
II – Dopo il primo viaggio in Italia e
III – Dopo il secondo viaggio
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Contadini a tavola
Rientrato in Spagna dopo poco tempo fu nominato dal Re
Gran Maresciallo di Palazzo
cosa che, seppur lo distolse un po’ dalla pittura,
non gli fece perdere certo né la sua passione né la sua bravura
ed anzi creò proprio in questo periodo
molte delle sue opere più belle.

Cristo nella casa di Marta e Maria
Il prestigioso incarico e la sua notorietà gli fece però subire gli effetti negativi
del rigidissimo formalismo e del severo puritanesimo della Corte spagnola
fino al punto che neppure l’appoggio del Re poté aiutarlo in certi frangenti.
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Le tessitrici
Tra l’altro fu sottoposto a ben 3 anni di indagini per accertare
la purezza del suo sangue e se aveva fatto commercio di dipinti (!)
per ottenere la conferma dell’onorificenza della Croce Rossa dell’Ordine di Santiago.
Venere e Cupido
Riuscì nel corso della sua vita artistica
a dipingere (ed a fatica) un solo ritratto di nudo
Venere e Cupido (1644-1648)
e questo gli riuscì solo perché era sotto l’ala protettrice del re.
Morì nel 1660
BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE
Possiamo ritenere, a grandi linee, che il successo delle sue opere
sia stato dovuto ad una certa (anche se vaga) vicinanza allo stile del Caravaggio
ma soprattutto alla sua appassionata ricerca estetica
con un continuo tentativo di armonizzare linee e colori
nonché alla sua capacità di render con precisione distanze e prospettive.
L’infante Baltazar Carlos ed il suo pony
Infatti il Velazquez risente sì della lezione caravaggesca,
ma poi miscela il suo realismo con l’armonia delle parti cromatiche.
Benché poi sia stato anche ammiratore dei grandi pittori veneziani
il suo stile, avvolto in una calda atmosfera barocca,
appare a tutti sempre e comunque indipendente e originale.
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IL SUO CAPOLAVORO – LAS MENINAS
LAS MENINAS
Il suo massimo capolavoro è “Las Meninas”, del 1656.
Il titolo dell’opera nasce dalla parola portoghese «menina»,
e vuol quindi significare «damigelle d’onore».
In verità il dipinto, che apparentemente doveva privilegiare
la figlia maggiore della regina,
ritrae invece tutta la famiglia del re di Spagna, e cioè
Filippo IV e sua moglie Marianna d’Austria (nello specchio)
dame e personaggi di corte, 2 nani con un cane ai loro piedi
e… lo stesso Velazquez mentre dipinge.
L’originalità e la genialità del quadro è nel totale ribaltamento
di ciò che vediamo in un normale dipinto.
Cioè qui l’immagine della scena è vista non con con l’occhio del pittore
bensì con quello di chi è dipinto e cioè dei sovrani in posa (nello specchio).
VELAZQUEZ E GLI ARTISTI DEL ‘900
Papa Innocenzo X (dipinto poi rivisitato da Bacon)
Picasso, Dalì e Francis Bacon sono tra i principali artisti del ‘900
che l’hanno molto apprezzato e che hanno rivisitato o si sono ispirati
a diverse sue note opere
F I N E
IL GRUPPO DEGLI ARTISTI E DI CHI AMA L’ARTE
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Vecchia che frigge le uova
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LA SANA ALIMENTAZIONE ALLUGA DAVVERO LA VITA?
SI’!
(ma con i dovuti accorgimenti)
Ecco le regole che garantiscono
longevità, pelle liscia, dimagrimento senza rinunce,
evacuazione regolare e pancia piatta
Il consumo di pasti a basso contenuto calorico e ricchi di fibre è in grado di rallentare l’invecchiamento del cuore e del cervello
e di prolungare il corso della vita del nostro organismo, anche del 50%.
Lo dice la scienza dell’alimentazione.

Il miglior metodo è variare, seguendo queste semplici ma fondamentali regole di base:
consumare cibi ricchi di fibre
privilegiare gli alimenti integrali a quelli raffinati
“cambiare” ogni giorno tipo e qualità dei nutrimenti
bere tanta acqua minerale
andare in bagno regolarmente, aiutandosi se necessario con appositi integratori e non con lassativi o purganti
inserire sempre nel menù giornaliero verdura a volontà (cruda e cotta) e frutta di stagione
mangiare con calma e lentamente, masticando bene ogni boccone
evitare di guardare la televisione mentre si consumano i pasti
preferire i grassi di origine vegetale (come l’olio extravergine d’oliva) rispetto a quelli di origine animale (burro, strutto e derivati)
non saltare la prima colazione
fare sempre uno spuntino a metà mattina
e un altro a metà pomeriggio (meglio se accompagnati da una mini porzione di frutta o verdura ricca di fibra)
avere, quindi, cinque contatti quotidiani con il cibo (mattina, merenda a metà mattina, pranzo, merenda a metà pomeriggio, cena)
privilegiare il consumo di pesce rispetto a quello di carne
scegliere, comunque, carne bianca e magra (tacchino, pollo e vitello)
evitare cibi in scatola
limitare il consumo di sale
praticare attività fisica, anche leggera
ritagliarsi spazi per hobby o riposo
passeggiare spesso nella natura, respirando a pieni polmoni, lontani da smog e traffico
stare lontani il più possibile dallo stress
eliminare o ridurre il consumo di alcolici.

La nostra dieta mediterranea,
unita a una regolare attività fisica,
è la soluzione ottimale per mantenersi in forma e in salute.

L’alimentazione deve essere bilanciata e ricca dei nutrienti contenuti in
cereali integrali, ortaggi, legumi, pesce, verdura cotta e cruda,
frutta, frullati, latticini magri, acqua e carboidrati complessi
(pasta, riso, e pane, meglio se integrali),
che riducono anche la pressione sanguigna,
grazie alla presenza di aminoacidi, magnesio,
triptofano (precursore della serotonina) e fibre.

Basta con le diete improvvisate che possono causare gravi malattie e accelerare l’invecchiamento dell’organismo!
E per ottenere i migliori benefici dalla dieta quotidiana dobbiamo inoltre evitare le calorie “vuote”, prive cioè di vitamine e sali minerali:
stop dunque ad alcolici, merendine preconfezionate, snack, pizzette, grissini e tramezzini.
Non serve a nulla mangiare metà hamburger o mezzo pacchetto di patatine fritte,
né bere mezza lattina di una delle tante bevande zuccherate in commercio.
Meglio preferire cibi naturali e meno processati come verdure, cereali integrali, legumi, pesce, olio extravergine di oliva e frutta,
rispetto ai cibi industriali raffinati e particolarmente elaborati.
Non facciamoci ingannare dalla pizza al trancio:
molto meglio una semplice marinara con sopra verdure alla griglia.
Una dieta ricca di frutta, verdura e cibi integrali fa parte di uno stile di vita sano,
che previene l’insorgere o l’aumento della stipsi e le malattie croniche collegate.
Mangiare meno e meglio, dunque, favorisce la longevità, aiutandoci ad invecchiare in salute.

Dott.ssa Elsa Emilienne Anne Niola
TESTO DAL WEB – IMPAGINAZ. T.K. –
CIAO DA TONY KOSPAN
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