|
Archivio per 23 giugno 2020
Buon mercoledì sera in poesia “Ti voglio amare” I. Malcotti – arte C. Alexandre – canzone “Flesh for fantasy” Leave a comment
“Mille lire al mese” – La storica canzone.. il testo ed un breve ricordo della nostra cara.. vecchia moneta Leave a comment
,
,
.
I ricordi addolciscono la realtà del percorso di vita della Lira,
che non fu affatto sempre cosparso di rose e fiori, anzi,
ma in ogni caso le vogliamo bene,
perché è stata nostra compagna di vita*
fin dalla nostra nascita… per diversi decenni…
*Ovviamente vale solo per chi è nato nel secolo scorso
La lira è stata la nostra moneta ufficiale
dal conseguimento dell’unità nazionale nel 1862
fino all’introduzione dell’euro nel 1999.
Il suo simbolo era ₤ e le sigle erano L. o Lit
.
.
Ma veniamo alla mitica canzone…
scritta da Carlo Innocenzi e Alessandro Sopranzi
di cui è lei… la Lira… la grande protagonista…
.
.
“Se potessi avere mille lire al mese” cantava Umberto Melnati
nel film nato a seguito del successo della canzone
– Mille lire al mese – del 1939
Alida Valli nel film
MILLE LIRE AL MESE
.
ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO
.
a cura di Tony Kospan
La canzone ebbe gran successo…
Successo che è poi proseguito fino ai nostri giorni…
Oggi certo non ci bastano neanche lontanamente 1000 lire al mese
(poco di più di cinquanta centesimi attuali)
anzi non ci bastano per nulla nemmeno 1000 euro al mese…
Questa qui giù è l’ultima versione della banconota
di mille lire prima dell’avvento dell’euro..
Oggi questa simpatica canzone rimane
piacevole e storico simbolo dell’aspirazione dell’italiano medio
ad una vita di tranquillo… benessere.
Leggiamo ora il testo…
MILLE LIRE AL MESE
Che disperazione, che delusione dover campar
Sempre in disdetta, sempre in bolletta
Ma se un posticino domani cara io troverò
Di gemme d’oro ti coprirò
Se potessi avere mille lire al mese
Senza esagerare, sarei certo di trovare
Tutta la felicità
Un modesto impiego, io non ho pretese
Voglio lavorare per poter alfin trovare
Tutta la tranquillità
Una casettina in periferia
Una mogliettina giovane e carina
Tale e quale come te
Se potessi avere mille lire al mese
Farei tante spese, comprerei fra tante cose
Le più belle che vuoi tu
Ho sognato ancora, stanotte amore l’eredità
D’un zio lontano, americano
Ma se questo sogno non si avverasse, come farò?
Il ritornello ricanterò
Se potessi avere mille lire al mese
Senza esagerare
Sarei…
e poi ascoltiamola in questo video…
dove vi sono diverse bellissime immagini
sia di quel tempo… che della mitica… Mille Lire
Ciao da Tony Kospan
![Immagine ridotta [Gif-Animate-Frecce (104).gif - 1kB]](https://i2.wp.com/digilander.libero.it/netnick/Gif-Animate-Frecce/Gif-Animate-Frecce%20(104).gif)
Troppo caldo? Ecco una collezione di vignette.. immagini e gif super divertenti per combatterlo con un.. sorriso! Leave a comment










































Anna Achmatova.. grande poetessa e donna passionale – Breve ricordo ed alcune sue belle poesie d’amore Leave a comment


Nata in una nobile famiglia ben presto iniziò a scrivere poesie
che furono apprezzate negli ambienti letterari (ma non dal padre) e pubblicate…


e poi al tempo delle cd. purghe staliniane le fu incarcerato il figlio
per esser condannato a morte
E sul mio petto ancora vivo
piombò la parola di pietra
Non fa nulla, vi ero pronta,
in qualche modo ne verrò a capo.
Oggi ho da fare molte cose:
occorre sino in fondo uccidere la memoria,
occorre che l’anima impietrisca,
occorre di nuovo imparare a vivere.
Se no….
Oltre la finestra l’ardente
fremito dell’estate come una festa.
Da tanto lo presentivo:
una giornata radiosa
e la casa deserta.
..
fu però riabilitata nel 1955.
per il quale aveva un vero e proprio culto.

ma dopo la rivoluzione di ottobre le sue poesie furono soggette a censura…

Ma è soprattutto la sua capacità di svelare apertamente
nei suoi versi ogni più intimo aspetto del suo cuore
che fa di lei un caso davvero unico nella letteratura russa.
.


Leggiamo ora alcune sue poesie, a parer mio significative,
che ci consentono di conoscer meglio
la sua poetica… ed il suo cuore…
né volontà sapiente del destino:
sempre quell’incontrarci ci lasciava
l’impressione di una lotta.
l’attimo del tuo arrivo,
percepivo nei palmi socchiusi
il morso leggero di un tremito.
la variopinta tovaglia del tavolo…
Capivo fin da allora
quanto è angusta questa terra.

alla mia vita sciagurata,
a solitudini vissute in due
e bevo anche a te:
all’inganno di labbra che tradirono,
al morto gelo dei tuoi occhi,
ad un mondo crudele e rozzo,
ad un Dio che non ci ha salvato.

che si possa dimenticare
e che si butti, pregando e piangendo,
sotto gli zoccoli di un baio.
radichette nell’acqua incantata,
e ti invii il regalo terribile
di un fazzoletto odoroso e fatale.
o sguardi l’anima dannata,
ma ti giuro sul paradiso,
sull’icona miracolosa
e sull’ebbrezza delle nostre notti ardenti:
mai più tornerò da te.

che né l’amore, né la passione possono osare:
le labbra si fondono nel terribile silenzio
e il cuore si spezza per amore.
pieni di felicità alta infiammata,
quando l’anima è libera e distratta
dal lento languore della voluttà.
raggiungerlo è morire d’angoscia…
