Archivio per 20 giugno 2020

Felice sabato sera in poesia “Ancora la vita” G. Maugeri – arte K. A. Buehr – canzone “Un senso” V. Rossi   Leave a comment

 
 

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Karl Albert Buehr



 

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L’amore è come una clessidra:
quando si riempie il cuore, si svuota il cervello.
Jules Renard
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Karl Albert Buehr
 
 
 

ANCORA LA VITA 
Giusy Maugeri



Ancora… la vita
… generosa maestra
che plasma,
modella l’essenza
e insegna a lottare,
a crescere dentro,
mi invita a trovare spiragli
nel buio,
a superare me stessa.
Lo sguardo si perde
nel cielo d’inverno,
accarezza le nubi di panna montata,
un riverbero scorge,
un sussulto nel raggio di sole
che filtra,
tiepido…
timido…
Riscalderà ancora
quel piccolo fiore
bagnato di brina?

 
 
 
 
Karl Albert Buehr
 

 

 



 

 
 
 
 
 
 
 
 


IL GRUPPO DI CHI AMA VIVER L’ARTE… 
INSIEME
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Karl Albert Buehr



Un nomade del web – Una poesia di Tony Kospan   1 comment




UN NOMADE DEL WEB…
Tony Kospan





Per il mondo del web
in lungo e in largo 
giro
tra spoglie dune e viali fioriti 
con il mio carro lungo
di ricordi e di speranze 
sì come Diogene 
cercando però
la dolce luce che illumini il mio autunno.






E d’isola in isola giro 
tra quelle di sogno e quelle deserte 
col mio battello carico
di vissute passioni 
ma ancor più carico
d’emozioni da vivere… 
sì come Ulisse 
cercando però
l’alba luminosa d’un giorno di sogno.





 

Quante piccole albe 
quanti piccoli tramonti 
questo nomade ha vissuto 
in attesa della grande alba sognata?



 
Thomas Col – Il viaggio della vita – 1842



Chi sarà la… stella 
di luce piena e col sapore d’infinito 
che mi seguirà lungo il viale frondoso 
del mio… spero… dolce tramonto?








 





ECCOLA POI IN… VIDEO DONO DELL’AMICA LUNA…



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IL RATTO DI PROSERPINA – Il mitico capolavoro del Bernini… la sua storia ed una breve analisi.   Leave a comment





Il “Ratto di Proserpina” è un gruppo scultoreo

dell’architetto e scultore napoletano Gian Lorenzo Bernini 




(Napoli, 7 dicembre 1598 – Roma, 28 novembre 1680)



L’opera del Bernini, autore anche delle note “Apollo e Dafne” e “David”,

era destinata dal committente, Scipione Borghese, ad arredare Villa Borghese.







Ma solo qualche mese dopo, per motivi non noti,

Scipione Borghese dona la scultura al nipote del nuovo papa Gregorio XV.




La mano nella carne



L’opera, benché di un Bernini giovane,

appare come un’opera pienamente barocca, matura, dinamica

e densa di dettagli per descrivere in modo completo il mitico rapimento.







Non viene trascurato alcun dettaglio,  c’è perfino Cerbero (qui sotto),

 il cane che con le sue tre teste protegge l’operazione.




Cerbero, il cane a 3 teste posto alla base della scultura



La fantastica bellezza di questo gruppo scultoreo è dovuta ai curatissimi dettagli,

alla resa della torsione dei corpi che esprime il pathos dell’azione,

ed al fatto che è ammirabile da qualunque punto lo si osservi

benché quello principale sia quello frontale.





La lacrima che scorre



I dettagli più evidenti sono anche la lacrima che solca il volto di Proserpina

 che esprime la sua disperazione nello sforzo di fuggire,

 
la mano di Plutone che affonda nella carne di Proserpina per bloccarla,

la morbidezza della veste che mostra il corpo della dea.




La mano che affonda nella coscia




L’insieme dona allo spettatore l’idea d’esser davanti ad una scena vera.









L’eccezionale e plastico realismo dell’opera, pur nell’ambito del barocco,

è capace di donare grandi emozioni a chi la osserva

ed evidenzia la suprema abilità del Bernini che, anche grazie alle opere successive,

è considerato come uno dei più grandi scultori di tutti i tempi.




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21 GIUGNO H. 05,31 SOLSTIZIO D’ESTATE.. VERA FESTA DELLA NATURA – ECCOLA NEI MITI.. NEI RITI.. NELL’ARTE.. IN POESIA ED IN ASTRONOMIA   Leave a comment


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Cos’è il solstizio?


E’ il momento in cui il Sole culmina allo Zenith e si trova così nel punto più alto del cielo. 

 
In parole povere è il giorno (inteso come ore di luce) più lungo dell’anno. 
 
Il solstizio d’estate, che cade tutti gli anni il 20 o il 21 giugno, come quello d’inverno 

è il momento dell’anno nel quale il Sole raggiunge il punto più meridionale 

(o settentrionale per quello invernale) della sua corsa apparente nel cielo, 

tropico del Capricorno o del Cancro. 

 
Quest’anno il solstizio cade precisamente alle ore 05, 31 del 21 giugno.




Daniel Merriam




IL SOLSTIZIO D’ESTATE

ASTRONOMIA – MITI – RITI – POESIA – STORIA







IL SOLSTIZIO FESTA DELLA NATURA



Il solstizio (così come l’equinozio) è una ricorrenza vera e precisa della Natura festeggiata fin dai tempi antichi. 

Infatti le giornate solstiziali, nelle tradizioni precristiane, erano sacre.





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Ancora oggi moderni gruppi neopagani e neodruidici celebrano il giorno di “Midsummer“, 

la Mezza estate cara a Shakespeare. 



Molti sono i riti solstiziali che si svolgono in particolare a Stonehenge (Inghilterra), 

richiamando nel sito, ancora carico di misteri, migliaia di persone ogni anno.  



In verità i giorni solstiziali sono da sempre festeggiati da molti popoli dell’Occidente perché, 

basandosi sul fatto che il sole raggiunge il suo massimo trionfo nel cielo, le antiche tradizioni 

collegavano questo momento dell’anno come un punto di contatto 

fra il mondo visibile e quello invisibile.


 


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IL SOLSTIZIO IN SENSO ASTRONOMICO.

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Da un punto più prettamente astronomico, invece, il termine «solstizio» significa «Sole stazionario» 

e indica che in questo momento astronomico l’astro non si alza né si abbassa 

rispetto all’equatore celeste.


Nell’esatto mezzogiorno astronomico le ombre degli edifici e dei pali scompaiono del tutto (al tropico). 


E non solo. 


Sempre in quest’occasione, al Tropico del Cancro è possibile osservare l’immagine del disco solare 

nel fondo dei pozzi, riflesso dall’acqua anche a decine di metri di profondità. 




Neodruidi aspettano il sorgere del sole nel giorno del solstizio a Stonehenge




Lo stesso fenomeno  si ripete il 21 dicembre (solstizio d’inverno) al tropico del Capricorno.




MITI RITI FESTE LEGGENDE



Ma il giorno del solstizio d’estate è ancor oggi presente anche nei miti, nelle tradizioni, nelle leggende 

e nelle feste che alcuni popoli gli dedicano.






Il gran numero di usanze e di piccoli rituali ancora seguiti con grande attenzione dalla gente, 

e tuttora vivi in tutta Europa, testimoniano infatti che il solstizio estivo, insieme a quello invernale, 

resta uno dei momenti più amati e più sentiti nella cultura popolare 

(anche se temo che in questi anni in cui i popoli non riescono a staccarsi dalla prigionia

dei mezzi di comunicazione di massa nemmeno per un minuto dimenticandosi così

del cielo e della natura, il senso di questa ricorrenza astronomica rischia di scomparire).




Joseph Noel Paton




IL SOLSTIZIO PER GLI ANTICHI



Nell’antica Roma i due solstizi erano consacrati a Giano bifronte

il dio guardiano delle soglie e dei passaggi.


Oggi invece troviamo i due Giovanni, il Battista per il solstizio d’Estate 

e l’Evangelista per quello d’Inverno,  come figure di riferimento 

per le festività legate rispettivamente al 21 giugno ed al 21 dicembre.




San Giovanni Battista – Caravaggio (partic.)




Ancor oggi il momento del sorgere dell’estate conserva tutte le sue antiche valenze magiche.




La porta degli Dei – Scultura antica



Infine i popoli antichi chiamavano i due solstizi «porte»:


– Porta degli Dèi o degli Immortali quello invernale,


– Porta degli Uomini quello estivo.




Daniel Merriam




Tra le varie tradizioni ancora in uso c’è quella di Poznan (Polonia).
 

Lì festeggiano il solstizio d’estate liberando migliaia di lanterne di carta.



Le lanterne di Poznan


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ORA ANCHE UNA BELLA POESIA



SOLSTIZIO D’ESTATE

Roberto Maggiani


Qui mi fermo, dove inizia l’estate:

già domani la luce sarà breve

la notte riprenderà ad espandersi

meno remote saranno le stelle.

Come un fuggiasco riparo tra i boschi –

non oltrepasso la linea tra l’oggi e il domani.






 
INFINE L’AUGURIO A TUTTI DI UNA FELICE ESTATE
(sperando che il Covid non ci rompa le scatole)
 
 
Reso omaggio a questo giorno che non è una data mitica,
creata dall’Uomo… 
bensì una realtà oggettiva (astronomica) della Natura
non mi resta che augurarvi ed augurarci,
con il superamento della tremenda pandemia,
un’estate felice e generosa di belle giornate
 per tutti voi,  per tutti noi e dunque


  
 



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