Mi piace essere la cosa giusta nel posto sbagliato e la cosa sbagliata nel posto giusto, perché accade sempre qualcosa di interessante. – Andy Warhol –
François Batet
RICORDO IL MAGICO ISTANTE Aleksander Puskin
Ricordo il magico istante: Davanti m'eri apparsa tu, Come fuggevole visione, Genio di limpida beltà.
Nei disperati miei tormenti, Nel chiasso delle vanità, Tenera udivo la tua voce, Sognavo i cari lineamenti.
Anni trascorsero. Bufere Gli antichi sogni poi travolsero, Scordai la tenera tua voce, I tuoi sublimi lineamenti.
E in silenzio passavo i giorni Recluso nel vuoto grigiore, Senza più fede e ispirazione, Senza lacrime, ne' vita e amore.
Tornata è l'anima al risveglio: E ancora mi sei apparsa tu, Come fuggevole visione, Genio di limpida beltà.
E nell'ebbrezza batte il cuore E tutto in me risorge già E' la fede e l'ispirazione E la vita e lacrime e amore.
salvo poi ascoltare, dalle stesse persone o da altri,
il contrario dopo appena poche ore.
IL RAGAZZO ED IL CAVALLO
Un ragazzo riceve un cavallo come regalo per il suo quattordicesimo compleanno. La gente del villaggio dice “Oh! Fantastico!” Ma il maestro Zen, che vive nel villaggio, dice “Vedremo” Il ragazzo cade da cavallo e si rompe una gamba La gente del villaggio dice “Oh! Terribile!” Il maestro Zen dice “Vedremo” Il villaggio viene coinvolto nella guerra e tutti i giovani uomini devono partire ma,
a causa della gamba rotta, il ragazzo resta a casa. Tutti esclamano “Oh! Fantastico!” Il maestro Zen dice “Vedremo”
Ci dice questa storiella infatti che dobbiamo guardare sempre
oltre le apparenze… e che spesso, quel che sembra male,
può rivelarsi un bene… (e viceversa).
Quindi quando ci accadono degli eventi conviene aspettare
e ragionare… un po' e con calma… prima di dare un giudizio.
Dunque quel che appariva bene non lo era
e quel che appariva male… non lo era altrettanto!
Certo mi direte che questo lo sapevate già…
ma in verità quando poi traduciamo
in vera pratica di vita questa riflessione
senza lamentarci o gioire subito e spesso inutilmente?
Cento volte ho pensato di averti incontrato Cento volte ho capito di avere sbagliato Ma è bastato un tuo piccolo gesto Così logico quando l’ho visto Per capire che Eri proprio tu Non ci sarà un altro amore Non ci sarà un’altra volta Non ho più il cuore libero Non c’è spazio per altre storie Non ci sarà un’altra volta Non ci sarà un altro amore Lo sapevo Che da qualche parte esistevi T’ho cercata T’ho trovata in mille amori Ma ogni volta mancava qualcosa Sì mancava quel piccolo gesto E alla fine tu Finalmente tu Non ci sarà un altro amore Non ci sarà un altra volta Chi mancava sulla mia strada Eri tu e comunque vada Non ci sarà un altro amore Quel che sembra impossibile Qualche volta sembra impossibile Qualche volta succede ancora Non ci sarà un’altra volta Non ci sarà un altro amore
è una mini scultura che possiamo definire… poetica.
E' opera di Benvenuto Cellini, nata senza commissione alcuna,
ma solo per pura fantasia e con l'unico intento di saggiare,
sia i materiali da utilizzare che il miglior sistema di fusione, al fine di ceare poi la mitica grande scultura del Perseo
di Piazza della Signoria a Firenze.
Perseo
Praticamente era solo una prova…
ed è raro che nelle prove si riesca a creare dei capolavori.
Ma invece il Cellini ci riesce.
Egli si sente, ed è, del tutto libero di creare senza alcun vincolo
se non la propria fantasia, il proprio piacere e la propria arte.
Chi ce lo dice?
Il Cellini stesso nel suo brogliaccio in cui annotava,
come su un diario, le sue cose: “Lo illustrissimo signor duca Cosimo de' Medici di Firenze
dé dare a dì 25 agosto scudi 10, sono per fattura e bronzo
di un cane di basso rilievo, di grandezza di mezzo braccio in circa.
Lo quale cane si fece per una pruova per conoscere le terre
per potere gittare il Perseo ed ebbelo Sua Eccellenza.”
La piccola scultura, “Levriero”
è custodita presso il Museo Nazionale del Bargello
a Firenze (cm.19×27,8) ed è del 1545 circa.
Il tipo di scultura, è un genere molto diffuso nel rinascimento.
Si tratta di placchette di metalli di vario tipo, spesso anche preziosi, e di varie forme, ma sempre piccole, che si aggiungevano come ornamenti agli abiti dei nobili.
Esempio di placchetta
ANALISI DELLA PICCOLA OPERA
Vediamo un cane, un levriero,in particolare un Saluki (o Levriero persiano), molto ricercato dai Signori dell'epoca per la sua bellezza, velocità e resistenza di origine antichissima ed originario del Medio Oriente.
Levrieri
Cellini ce lo rende… vero, vivo e sembra quasi che respiri.
Occupa interamente ed imperiosamente lo spazio all'interno della cornice con la quale appare in perfetta sintonia e con cui sembra dialogare.
E' nota la cura maniacale dei particolari che il Cellini, valente orafo oltre che grande scultore, metteva nelle sue opere ed essa ci appare evidente anche in questo suo piccolo gioiello.