Archivio per 27 Maggio 2020

Buon mercoledì sera in poesia “Ricordo il magico istante” Puskin – arte F. Batet – canzone “Ti penso” M. Ranieri   1 comment

 
 
 
 
François Batet

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Mi piace essere la cosa giusta nel posto sbagliato
e la cosa sbagliata nel posto giusto,
perché accade sempre qualcosa di interessante.
– Andy Warhol –

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François Batet
 
 
 
 

RICORDO IL MAGICO ISTANTE
Aleksander Puskin
 
 
Ricordo il magico istante:
Davanti m'eri apparsa tu,
Come fuggevole visione,
Genio di limpida beltà.
 
Nei disperati miei tormenti,
Nel chiasso delle vanità,
Tenera udivo la tua voce,
Sognavo i cari lineamenti.
 
Anni trascorsero. Bufere
Gli antichi sogni poi travolsero,
Scordai la tenera tua voce,
I tuoi sublimi lineamenti.
 
E in silenzio passavo i giorni
Recluso nel vuoto grigiore,
Senza più fede e ispirazione,
Senza lacrime, ne' vita e amore.
 
Tornata è l'anima al risveglio:
E ancora mi sei apparsa tu,
Come fuggevole visione,
Genio di limpida beltà.
 
E nell'ebbrezza batte il cuore
E tutto in me risorge già
E' la fede e l'ispirazione
E la vita e lacrime e amore.
 
 
 


François Batet

 
 
 
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da Orso Tony

 
 
 
 
 

Il tuo salotto culturale e di sogno

 
 
 
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François Batet

 

Il ragazzo ed il cavallo – Favoletta Zen davvero molto bella e saggia   Leave a comment

 
 
 

  La saggezza è merce rara… ahimè…  e non tutti la ricercano…  –



 
 


 
 
 
 
 
 


Forse sì non la raggiungeremo mai… la saggezza…
ma leggere questa breve storiella, che adoro,
penso che comunque non possa che farci bene
ed aprirci la mente.

 

 
 
 
 
Benedetto Luti – Allegoria della Sapienza

 
  

 
Infatti nel mondo che ci circonda, da quello reale a quello virtuale,
da quello della stampa a quello (soprattutto) televisivo
ascoltiamo grida, sentenze inappellabili, verità eterne etc…
salvo poi ascoltare, dalle stesse persone o da altri,
 il contrario dopo appena poche ore.

 

 
 
 
  

IL RAGAZZO ED IL CAVALLO



 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Un ragazzo riceve un cavallo come regalo per il suo quattordicesimo compleanno.
La gente del villaggio dice “Oh! Fantastico!”
Ma il maestro Zen, che vive nel villaggio, dice “Vedremo”

Il ragazzo cade da cavallo e si rompe una gamba
La gente del villaggio dice “Oh! Terribile!”

Il maestro Zen dice “Vedremo”
Il villaggio viene coinvolto nella guerra
e tutti i giovani uomini devono partire ma,
a causa della gamba rotta, il ragazzo resta a casa.
Tutti esclamano “Oh! Fantastico!”
Il maestro Zen dice “Vedremo”
 



 





Ci dice questa storiella infatti che dobbiamo guardare sempre
oltre le apparenze… e  che spesso, quel che sembra male,
può rivelarsi un bene… (e viceversa).

Quindi quando ci accadono degli eventi conviene aspettare
e ragionare… un po' e con calma… prima di dare un giudizio.









Dunque quel che appariva bene non lo era

e quel che appariva male… non lo era altrettanto!


Certo mi direte che questo lo sapevate già…

ma in verità quando poi traduciamo

in vera pratica di vita questa riflessione

senza lamentarci o gioire subito e spesso inutilmente?


Che ne pensate?

Ciao da Tony Kospan





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UN ALTRO AMORE – La bella.. famosa e premiata canzone di Gino Paoli ed il poetico testo   Leave a comment


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Nella nostra piccola antologia di canzoni-poesie…

non può mancare questa…



E' uno dei tanti successi di Gino Paoli…

ma il testo è assolutamente di grande livello

come potremo leggere qui giù..





UN ALTRO AMORE  – GINO PAOLI
CANZONE POESIA
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Sappiamo che le canzoni di Gino Paoli
sono tutte molto belle ed i testi mai banali…
e difatti moltissime
sono diventate dei veri e propri grandi successi.
 
 
 
Ma la qualità poetica di questa canzone,
non è solo una mia opinione 
in quanto è suffragata dal premio ricevuto
quale miglior testo
al Festival di Sanremo 2002 
dove si classificò terza…
 
 
 
Leggiamola… prima di ascoltarla.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
UN ALTRO AMORE
Gino Paoli
 

Cento volte ho pensato di averti incontrato
Cento volte ho capito di avere sbagliato
Ma è bastato un tuo piccolo gesto
Così logico quando l’ho visto
Per capire che
Eri proprio tu
Non ci sarà un altro amore
Non ci sarà un’altra volta
Non ho più il cuore libero
Non c’è spazio per altre storie
Non ci sarà un’altra volta
Non ci sarà un altro amore
Lo sapevo
Che da qualche parte esistevi
T’ho cercata
T’ho trovata in mille amori
Ma ogni volta mancava qualcosa
Sì mancava quel piccolo gesto
E alla fine tu
Finalmente tu
Non ci sarà un altro amore
Non ci sarà un altra volta
Chi mancava sulla mia strada
Eri tu e comunque vada
Non ci sarà un altro amore
Quel che sembra impossibile
Qualche volta sembra impossibile
Qualche volta succede ancora
Non ci sarà un’altra volta
Non ci sarà un altro amore
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma è giunto il momentodi ascoltarla…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 
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IL LEVRIERO DEL CELLINI – STORIA ED ANALISI DELLA MINI SCULTURA E POETICO GIOIELLO   2 comments




Il levriero



Questa che ora conosceremo
è una mini scultura che possiamo definire… poetica.

E' opera di Benvenuto Cellini, nata senza commissione alcuna,
ma solo per pura fantasia e con l'unico intento di saggiare,
sia i materiali da utilizzare che il miglior sistema di fusione,
al fine di ceare poi la mitica grande scultura del Perseo
di Piazza della Signoria a Firenze.





Perseo




Praticamente era solo una prova…
ed è raro che nelle prove si riesca a creare dei capolavori.

Ma invece il Cellini ci riesce.

Egli si sente, ed è, del tutto libero di creare senza alcun vincolo
se non la propria fantasia, il proprio piacere e la propria arte.

Chi ce lo dice?








Il Cellini stesso nel suo brogliaccio in cui annotava,
come su un diario, le sue cose:
“Lo illustrissimo signor duca Cosimo de' Medici di Firenze
dé dare a dì 25 agosto scudi 10, sono per fattura e bronzo
di un cane di basso rilievo, di grandezza di mezzo braccio in circa.
Lo quale cane si fece per una pruova per conoscere le terre
per potere gittare il Perseo ed ebbelo Sua Eccellenza.”


La piccola scultura, “Levriero”
è custodita presso il Museo Nazionale del Bargello
a Firenze (cm.19×27,8) ed è del 1545 circa.

Il tipo di scultura, è un genere molto diffuso nel rinascimento.

Si tratta di  placchette di metalli di vario tipo,
spesso anche preziosi, e di varie forme, ma sempre piccole,
che si aggiungevano come ornamenti agli abiti dei nobili.




Esempio di placchetta


 

ANALISI DELLA PICCOLA OPERA


Vediamo un cane, un levriero,in particolare un Saluki (o Levriero persiano),
molto ricercato dai Signori dell'epoca per la sua bellezza, velocità e resistenza
di origine antichissima ed originario del Medio Oriente.




Levrieri



Cellini ce lo rende… vero, vivo e sembra quasi che respiri.

Occupa interamente ed imperiosamente lo spazio all'interno della cornice
con la quale appare in perfetta sintonia e con cui sembra dialogare.

E' nota la cura maniacale dei particolari che il Cellini,
valente orafo oltre che grande scultore, metteva nelle sue opere
ed essa ci appare evidente anche in questo suo piccolo gioiello.





Perseo – Particolare




Tony Kospan



Fonti: Tomaso Montanari e diversi siti




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IL TUO GRUPPO D'ARTE










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