Archivio per 22 Maggio 2020
Albert Lynch – La cameriera
La malinconia e la felicità
sono come due persone che fingono di non conoscersi
e si incontrano di continuo ad appuntamenti segreti.
(Fabrizio Caramagna)
(Easter – Patti Smith)
Albert Lynch
TUTTO E’ AMORE
Blaga Dimitrova
Non aver fretta!
– mi sussurrava una segreta voce. –
Non è matura l’ora dell’amore! –
Ed io, incorreggibile disubbidiente,
Soltanto a lei, Dio, ho dato ascolto –
né io stessa so il perché.
Non aver fretta! – E i grappoli tintinnano –
le campane di pioggia e di bronzo solare,
e nelle botti il vino sogna la tempesta,
si inaridiscono e si screpolano le labbra,
salate da una goccia di sangue.
Mistero d’amore, io non ti ho riconosciuto
nello sbocciare istantaneo della primavera.
Come è tangibile ciò che non sfioriamo,
come il calice non bevuto inebria,
come tutto è amore!
Albert Lynch – Fiori freschi dal giardino
a tutti da Orso Tony
PER LE NOVITA’ DEL BLOG
SE IL BLOG TI PIACE
I S C R I V I T I
Albert Lynch – Fiori freschi
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...
Davvero imperdibili e tutte da godere
queste riflessioni di Tommaso Moro
Pierre Puget
BEATI QUELLI…
Beati quelli che sanno ridere di se stessi,
perché non finiranno mai di divertirsi.
Beati quelli che sanno distinguere una montagna da un ciottolo,
perché eviteranno molti fastidi.
Beati quelli che sanno riposare e dormire senza trovare scuse:
diventeranno saggi.
Beati quelli che sanno ascoltare e tacere:
impareranno cose nuove.
Giuseppe Mariotti – Picnic
Beati quelli che sono abbastanza intelligenti per non prendersi sul serio:
saranno apprezzati dai loro vicini.
Beati quelli che sono attenti alle esigenze degli altri,
senza sentirsi indispensabili:
saranno dispensatori di gioia.
Beati sarete voi se saprete guardare seriamente le cose piccole
e tranquillamente le cose importanti:
andrete lontano nella vita.
Beati voi se saprete apprezzare un sorriso
e dimenticare uno sgarbo:
il vostro cammino sarà pieno di sole.
Walter Crane – Le stagioni
Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare,
che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare,
che io possa avere soprattutto l’intelligenza di saperle distinguere.
Se l’onore fosse redditizio, tutti sarebbero onorevoli.
Datemi o Signore () un’anima che non conosca la noia,
i brontolamenti, i sospiri e i lamenti,
e non permettete che io mi crucci eccessivamente
per quella cosa troppo invadente che si chiama IO.
Datemi, o Signore, il senso del ridicolo.
Concedetemi la grazia di comprendere uno scherzo,
affinché conosca nella vita un po’ di gioia
e possa farne parte anche ad altri.
L’autore è Thomas More, italianizzato in Tommaso Moro…
brillante scrittore e giurista inglese che fu decapitato
perché non volle abbandonare la Chiesa di Roma
a favore della nascente Chiesa Anglicana.
Per questo è stato proclamato Santo.
Thomas More (Tommaso Moro) – Londra 7.2.1478 / Londra 6.7.1535
Jan Matsys – A Merry Company
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...
Il “Frank Sinatra francese” insignito della Legion d’Onore
ed ambasciatore dell’Armenia in Svizzera dal 12 febbraio 2009
è stato un cantautore, attore e diplomatico di origine armena.
Parigi 22 maggio 1924 – Mouriès, 1º ottobre 2018
Ha interpretato le sue canzoni, amate in tutto il mondo,
in ben 7 lingue ed ha venduto oltre 300 milioni di dischi.
Assecondando la sua attitudine fin da piccolo i genitori,
scampati all’eccidio armeno e rifugiatisi in Francia,
gli fecero frequentare il mondo artistico e musicale parigino.
Ma le stelle lo baciarono il giorno (nel 1946) in cui fu notato
dalla mitica Edith Piaf che lo portò con sé in una tournée.
Diventò però noto nel mondo musicale francese nel 1950…
e solo pochi anni dopo, nel 1956,
era già diventato una star internazionale
soprattutto con la canzone “Sur ma vie“.
Il matrimonio di Aznavour con Ulla Thorsell
Da allora in poi il successo non si interruppe più.
Le sue canzoni, spesso intrise di poesia,
sono state interpretate
anche da molti grandi cantanti italiani.
.
.
.
Ha anche recitato in molti film.
Mi fa piacere ora rendergli omaggio
con una delle sue più belle e poetiche canzoni…
la mitica “La boheme“…
di cui accennerò storia ed analisi
prima di ascoltarla…
LA BOHEME
E’ una canzone del 1965 che, per testo poetico e musica,
è considerata tra le più belle di sempre…
Ha un’aria ed uno spirito interno
grandissimo e… senza tempo,
ed inoltre il testo è, a mio parere, pura poesia.
Il testo poi si collega perfettamente
anche al discorso che spesso affrontiamo
sullo scorrere inesorabile del tempo.
Ma ora ascoltiamola cantata in italiano,
potendo anche leggere il poetico testo,
e lasciamoci prendere dalla sua irresistibile melodia.
Se poi la preferite cantata in lingua originale
eccola… sempre cantata da Aznavour…
TONY KOSPAN
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...
Breve ricordo di Alessandro Manzoni,
il più grande scrittore italiano dell’800,
autore dei mitici “Promessi sposi”, ma non solo.

.
.
Lo ricorderò brevemente anche con alcuni suoi aforismi
e con un suo mitico e poetico brano… dalla sua opera più famosa
.
.
A F O R I S M I
.
.

Immagine giovanile
Il vero male non è quello che si soffre, ma quello che si fa.
…
La vita non deve essere una festa per alcuni e un peso per altri,
ma dev’essere un impegno per tutti.
…
Non sempre quello che viene dopo è progresso.
…
La ragione e il torto non si dividono mai con un taglio così netto
che ogni parte abbia soltanto dell’uno e dell’altra.
…
É men male l’agitarsi nel dubbio, che il riposar nell’errore.
…
Bisogna sempre dire francamente e chiaramente le cose al proprio avvocato:
sarà lui ad imbrogliarle.
…
Uno dei benefici dell’amicizia è di sapere a chi confidare un segreto.

Altra mmagine giovanile
ADDIO AI MONTI

Il brano, posto alla fine dell’ottavo capitolo dei Promessi Sposi,
è la descrizione del paesaggio del lago di Como e dei pensieri di Lucia
mentre abbandona in barca, con Renzo, il paese natio
per sfuggire alle losche manovre di Don Rodrigo.
Il passo è il momento letterariamente più alto di tutto il romanzo.
Viene infatti da moltissimi critici ritenuto vera poesia in prosa.
Il tema centrale è quello del difficile e doloroso abbandono
della terra natìa verso un futuro incerto
e dei pensieri di una giovane, dall’animo dolce e delicato, come Lucia
sulla quale aleggia, nera, la figura di Don Rodrigo.

L’ambientazione, il lago di notte ed il paesaggio in cui è immerso,
fa da sublime contorno ai sofferenti pensieri di Lucia…
Ma ora leggiamolo… o rileggiamolo…
IL TESTO
Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d’essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso. Quanto più si avanza nel piano, il suo occhio si ritira, disgustato e stanco, da quell’ampiezza uniforme; l’aria gli par gravosa e morta; s’inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro; e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, al campicello del suo paese, alla casuccia a cui ha già messo gli occhi addosso, da gran tempo, e che comprerà, tornando ricco a’ suoi monti.

Ma chi non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo, chi aveva composti in essi tutti i disegni dell’avvenire, e n’è sbalzato lontano, da una forza perversa! Chi, staccato a un tempo dalle più care abitudini, e disturbato nelle più care speranze, lascia que’ monti, per avviarsi in traccia di sconosciuti che non ha mai desiderato di conoscere, e non può con l’immaginazione arrivare a un momento stabilito per il ritorno! Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s’imparò a distinguere dal rumore de’ passi comuni il rumore d’un passo aspettato con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l’animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov’era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l’amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de’ suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.

Alessandro Manzoni
Ciao da Tony Kospan
CLICCA QUI GIU’ PER LE NOVITA’ DEL BLOG
E… SE… TI PIACE… I S C R I V I T I
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...
Victor-Marie Hugo
E’ universalmente considerata
una delle più grandi ed importanti figure
della cultura europea e mondiale dell’ottocento.
.
.
.
Incredibile, e costante per tutta la vita,
fu il suo attivismo nei vari campi, soprattutto letterari,
ed infatti è stato poeta, pensatore, romanziere,
ma anche politico e disegnatore…
Non seguì mai i temi e gli stili dolorosi e solitari
dei poeti della sua epoca riuscendo sempre a cogliere
aspetti e valori positivi nonostante la vita
non gli abbia risparmiato dure ed amare esperienze
alternate però con grandi soddisfazioni e successi.
La sua opera più importante è certamente
il romanzo “I miserabili” ancor oggi letto in tutto il mondo.
E’ anche ritenuto
il padre del romanticismo francese.
Victor-Marie Hugo
(Besançon 26.2.1802 – Parigi 22.5.1885)
Mi fa piacere ora rendergli omaggio con
alcuni suoi aforismi ed una grande poesia
Umanità significa identità:
tutti gli uomini sono fatti della stessa argilla;
nessuna differenza, almeno quaggiù, nella predestinazione;
la medesima ombra prima,
la medesima carne durante,
la medesima cenere dopo.
**************************************
C’è chi si fissa a vedere il buio.
Io preferisco contemplare le stelle.
**************************************
Chi pensa che i cani non abbiano un’anima,
non ha mai guardato un cane negli occhi.
**************************************
Il destino mescola le carte,
ma è l’uomo a giocare la partita.
In questa sua grande poesia
(un vero e sublime inno all’amore)
l’uomo e la donna appaiono sì diversi
ma anche reciprocamente necessari ed utili.
Cosa questa per nulla ovvia… in quell’epoca,
(ma in molti casi anche oggi…. ahimè…).
A mio parere la fantastica poesia che leggeremo
ci immerge in un’atmosfera dolce, fantastica e sognante…
Josephine Wall
L’UOMO E LA DONNA
Victor Hugo
L’uomo è la più elevata delle creature.
La donna è il più sublime degli ideali.
Dio fece per l’uomo un trono, per la donna un altare.
Il trono esalta, l’altare santifica.
L’uomo è il cervello. La donna il cuore.
Il cervello fabbrica luce, il cuore produce amore.
La luce feconda, l’amore resuscita.
L’uomo è forte per la ragione.
La donna è invincibile per le lacrime.
La ragione convince, le lacrime commuovono.
L’uomo è capace di tutti gli eroismi.
La donna di tutti i martìri.
L’eroismo nobilita, il martirio sublima.
L’uomo ha la supremazia.
La donna la preferenza.
La supremazia significa forza;
la preferenza rappresenta il diritto.
L’uomo è un genio. La donna un angelo.
Il genio è incommensurabile;
l’angelo indefinibile.
L’aspirazione dell’uomo è la gloria suprema.
L’aspirazione della donna è la virtù estrema.
La gloria rende tutto grande; la virtù rende tutto divino.
L’uomo è un codice. La donna un vangelo.
Il codice corregge, il vangelo perfeziona.
L’uomo pensa. La donna sogna.
Pensare è avere il cranio di una larva;
sognare è avere sulla fronte un’aureola.
L’uomo è un oceano. La donna un lago.
L’oceano ha la perla che adorna;
il lago la poesia che abbaglia.
L’uomo è l’aquila che vola.
La donna è l’usignolo che canta.
Volare è dominare lo spazio;
cantare è conquistare l’Anima.
L’uomo è un tempio. La donna il sacrario.
Dinanzi al tempio ci scopriamo;
davanti al sacrario ci inginocchiamo. Infine:
l’uomo si trova dove termina la terra,
la donna dove comincia il cielo.
Renoir – Innamorati
CIAO DA TONY KOSPAN
CLICCA QUI GIU’ PER LE NOVITA’ DEL BLOG
E… SE… TI PIACE… I S C R I V I T I

Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...