


A volte,
è sufficiente un cambiamento di prospettiva
per vedere la luce.
– Dan Brown –

Thomas Edwin Mostyn – Gioielli (Part.)
AMAI
~ Umberto Saba ~
Amai trite parole che non uno
osava. M’incantò la rima fiore
amore,
la più antica difficile del mondo.
Amai la verità che giace al fondo,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con paura il cuore
le si accosta, che più non l’abbandona.
Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.

Thomas Edwin Mostyn











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Thomas Edwin Mostyn – Flora
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L’AMENA STORIA DEL CULTO DI
SAN PASQUALE BAYLON
PROTETTORE DELLE DONNE
Il santo del 17 maggio è San Pasquale Baylon
Protettore delle donne (e non solo).
Chi era e come mai è definito protettore delle donne?
LA VERA STORIA DEL SANTO
Pasquale Baylon fu un umile fraticello spagnolo del 1500 che, fin da giovanissimo pastorello, sentì forte la vocazione religiosa.
Di lui si ricorda oltre alla grande umiltà un pericolisissimo viaggio attraverso la Francia calvinista e la sua difesa dell’Eucaristia.
Fu dichiarato Santo nel 1690 da Papa Alessandro VIII.
L’ORIGINE DELLA
“PROTEZIONE DELLE DONNE”
Oltre ad essere considerato il Santo
a cui le donne nubili possono rivolgersi per trovare marito
è anche il Santo della “protezione” delle donne.
La storia è davvero simpaticissima…
e nasce soprattutto dalla tradizione popolare partenopea.
Tradizione narra che il fraticello consigliasse in confessione, alle donne che si lamentavano dei mariti,
di dar a loro un uovo sbattuto con zucchero e vino
e per questo è considerato da molti
anche l’inventore dello zabaione.
Il suo culto, come accennavo su,
ebbe molta diffusione a Napoli ed in provincia
per poi diffondersi in varie parti d’Italia
ma soprattutto in meridione.
Le donne cantavano… e pregavano… il santo così…
«San Pasquale Baylonne protettore delle donne,
fammi trovare marito, bianco, rosso e colorito,
come te, tale e quale, o glorioso san Pasquale!».
Una storia ancor più colorita sempre nell’ambito del mito del frate
protettore delle donne riguarda una statua che si trovava
in una chiesa di Torre Annunziata che raffigurava il santo
come un marinaio con tutta l’attrezzatura di pesca
e con in mano un pesce che sembrava… ehm ehm.
Nel solco di questa tradizione, giunta fino ai giorni nostri,
c’è stato un film del genere boccaccesco del 1976 con Lando Buzzanca
che ricorda queste curiosità ed in cui c’è tra l’altro una simpatica processione
con le donne che lo implorano cantando una divertente canzoncina.
CIAO DA TONY KOSPAN
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Sandro Botticelli, ma il suo vero nome era Sandro Filipepi,
è stato uno degli artisti più emblematici del Rinascimento.
Alcune sue opere non è difficile definirle fantastiche,
soprattutto quelle, ancor oggi ammiratissime,
del cd. “Primo Periodo Mediceo“.
La calunnia
BOTTICELLI
ARTISTA GENIALE DEL RINASCIMENTO
LA FAMA.. L’OBLIO E LA RISCOPERTA
a cura di Tony Kospan
Buona parte del fascino delle sue opere
nasce anche dalla constatazione che egli ha inteso,
attraverso l’affascinante bellezza dei suoi dipinti,
anche donarci dei messaggi, culturali e non solo,
grazie ad allegorie più o meno nascoste.
E’ considerato il pittore più vicino
agli ideali neoplatonici molto “sentiti”
negli ambienti intellettuali ed artistici dell’epoca.
Eppure, anche se vi sembrerà incredibile,
le sue opere,
nonostante la loro stupefacente bellezza,
erano quasi completamente sconosciute
fin quasi alla fine dell’ ottocento,
forse (o soprattutto?)
per il giudizio freddino del Vasari.
Poi grazie alla loro riscoperta nell’800
da parte del critico inglese John Ruskin,
e per l’innamoramento dei Preraffaelliti,
il loro successo non è più tramontato
ed ancor oggi i suoi dipinti sono amatissimi nel web.
Firenze 1.3.1445 – Firenze 17.5.1510 (Autoritratto)
BREVE BIOGRAFIA
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Fin da piccolo iniziò a frequentare la bottega del Pollaiolo
che gli instillò il senso della pennellata elegante
che sarà una delle sue più belle caratteristiche.
A 25 anni si stacca dal maestro ed inizia la sua carriera
che subito appare di successo dato che riceve incarichi importanti
come quello di realizzare il ritratto di Giuliano de’ Medici.
Giuliano de’ Medici (partic.)
Grazie a questi lavori viene preso a benvolere
dalla grande famiglia fiorentina
che fu, in questo periodo (1478 e segg.),
la grande committente di suoi dipinti
come le mitiche “Primavera” e “Nascita di Venere“.
Nascita di Venere
In entrambe le opere su citate è presente Simonetta Vespucci
la donna più bella del Rinascimento
amata da Giuliano de’ Medici e dipinta più volte dal Botticelli
Simonetta Vespucci
Entrambe vengono chieste al Botticelli per “tirar su” lo spirito
di un rampollo mediceo, Lorenzo di Pierfrancesco, affetto
da disturbi mentali che potremmo definire depressivi ed infatti
entrambe queste opere avranno quale prima sistemazione
Villa del Castello dove questi abitava.
(clicca qui giù se desideri conoscere i segreti della mitica Primavera)
Primavera
Entrambe queste opere rivelano anche lo spirito libero,
curioso, colto ed estroverso
del Botticelli insieme al suo amore per le allegorie.
Botticelli – Madonna dei 6 angeli
Chiamato a Roma, su consiglio di Lorenzo il Magnifico,
è poi incaricato di affrescare 3 episodi biblici
nella Cappella Sistina “Prove di Mosè”, “Prove di Cristo”
e “La Punizione di Qorah, Dtham e Abiram”.
(clicca qui giù se desideri conoscerne i segreti di Marte e Venere)
Marte e Venere – 1483
Dagli anni ’90 in poi, a seguito della cacciata dei Medici,
cambia il suo stile, quasi certamente per l’influenza
della severa predicazione del Savonarola
contemporaneamente ad una sua forte crisi spirituale.
Sant’Agostino nello studio
Alla fine del ‘400 dipinge 100 pergamene
sui vari temi della Divina Commedia
commissionategli da Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici
cugino di Lorenzo il Magnifico e suo amico.
Divina Commedia – La voragine infernale
Abbandona allora il tratto elegante e figurativo
per riavvicinarsi con estremo misticismo alla pittura medievale
dipingendo figure più filiformi e chiaroscuri più densi.
Madonna della melagrana
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Tra i più noti dipinti di questo periodo possiamo elencare
“La calunnia”, “Natività mistica”, e “Compianto sul Cristo morto”.
Tondo Raczynski – 1477
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La sua fama però ormai inizia a declinare inesorabilmente
mentre nel cielo dell’arte fiorentina trionfa Leonardo
e si fa largo prepotentemente il genio di Michelangelo.
Muore povero e solo nel 1510, a Firenze, dopo grave malattia.
F I N E
– COPYRIGHT TONY KOSPAN
– VIETATA LA COPIA INTEGRALE SENZA RIPORTARE IN MODO CHIARO AUTORE E BLOG
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)

La nascita di Venere
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