Archivio per 27 aprile 2020
Manet – Nel conservatorio
Sorridi anche se il tuo sorriso è triste,
perché più triste di un sorriso triste
c'è la tristezza di non saper sorridere.
Jim Morrison
Manet dipinge Monet all'opera nella sua barca-studio
L'INFINITO MISTERO
Francesca Santucci
Improvviso, il buio della casa
il sole rischiarò,
il canto dei canarini rallegrò,
rianimò il salto del gatto,
ravvivò i fiori del giardino
le lacrime si tramutarono in sorriso,
il pianto in gioia
e la tristezza diventò quasi allegria:
oh, Amore, l'infinito
Manet
Manet
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Lalibela è una piccola città dell’ Etiopia
situata a 2700 mt di altezza nota perché è
uno dei luoghi sacri più sorprendenti del mondo.
Visitiamola e conosciamola almeno virtualmente

LALIBELA
IL SORPRENDENTE… MEDIEVALE…
CENTRO RELIGIOSO ETIOPE
Perché sorprendente?
Perché la cittadina dell’Etiopia presenta undici chiese rupestri non costruite bensì scolpite interamente da un unico blocco di granito ed il cui tetto è situato al livello del suolo.

LA STORIA
La cittadina anticamente si chiamava Roha.
Cambiò il nome nel 12 ° secolo quando il Re Lalibela volle che si scolpissero queste chiese straordinarie e pertanto la città prese il nome di chi volle creare queste incredibili architetture.
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Narra la leggenda che il Re, da bambino, andò in coma per un tentativo di avvelenamento per cui una volta salvatosi decise di creare un grande complesso religioso.
Il Re però non volle copiare alcun tipo di chiesa precedente bensì creare solo costruzioni completamente diverse dalle altre… assolutamente uniche.

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Per realizzare ciascuna chiesa il lavoro consisteva prima nell’isolare un enorme pezzo di roccia, scavandovi tutto intorno, e poi passare ad un enorme lavoro di scalpello e martello per creare e cesellare gli interni.
La chiesa più grande è alta 40 mt.

Un’altra leggenda vuole che di notte l’immane lavoro fosse continuato dagli angeli per aiutare gli esausti operai.
Una delle chiese contiene un pilastro in cui sono nascosti i segreti ed i progetti di costruzione visibili solo dai sacerdoti.

Il desiderio del Re era anche quello di creare una Nuova Gerusalemme per evitare ai sudditi il lungo pellegrinaggio in Terra Santa e di costruire una nuova Città sacra che potesse competere con la famosa Axum che nasconde o nasconderebbe la vera ed originale Arca dell’Alleanza.
Lo stile delle decorazioni è di tipo bizantino.
Il risultato come possiamo vedere da queste immagini è stupefacente.


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F I N E
STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
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LA STUPEFACENTE GALLERIA BORROMINI DI PALAZZO SPADA A ROMA
In pieno centro… a Roma… alle spalle della mitica piazza Campo de’ Fiori possiamo ammirare uno dei palazzi più originali d’Italia soprattutto per l’incredibile Galleria Borromini… vero trionfo dell’architettura barocca e dell’illusione prospettica.
Il Palazzo, acquistato nel ‘600 dalla famiglia Spada oggi è anche la sede del Consiglio di Stato.
A metà circa del ‘600 il cardinale Bernardino Spada ordinò dei lavori di ampliamento dell’edificio creando una nuova ala.
In questa nuova ala il Borromini, architetto svizzero tra i più grandi del ‘600 che operava a Roma, realizzò una Galleria che stupisce ancora oggi… e che attira visitatori di ogni parte del mondo.
L’opera, in perfetto stile barocco, risponde in pieno alla visione dell’epoca che tendeva ad esaltare la meraviglia… l’inganno… l’apparenza.
Questa Galleria forse è uno dei massimi esempi di questa visione.
Il Borromini avendo a disposizione uno spazio disponibile molto ridotto riuscirà, con precisi accorgimenti architettonici, a progettare un colonnato che apparirà lungo 40 metri mentre in realtà è lungo solo 8,82 metri.
In realtà egli fu aiutato in questo dai calcoli del matematico padre agostiniano Giovanni Maria da Bitonto.
L’accorgimento principale consiste nel fatto che i piani del colonnato non procedono in modo parallelo ma convergono in un unico punto di fuga.
Le colonne poi che all’entrata sono alte 5,8 mt alla fine saranno di 2,45 mt. e la larghezza della galleria, inizialmente di 3,5 mt, diventa in fondo di un solo metro e così pure degradano le lastre geometriche del pavimento ed il soffitto a volta.
Ultimo, ma non ultimo per importanza illusionistica, è l’accorgimento di inserire in fondo al colonnato la statua di Marte, che, alta solo 60 cm, contribuisce a realizzare una perfetta illusione ottica.
Dunque, quando ci fermiamo davanti al colonnato… tutto quel che vediamo… non è reale!
Questo ci lascia sbalorditi… confusi… e perdiamo il senso delle misure.
Proprio questo volevano il committente ed il Borromini… dimostrare che la che la vita è un inganno e che nulla è davvero reale.
Il video qui giù ci consentirà di vedere ancor meglio la Galleria e di vivere le sensazioni che ci può donare.
Tony Kospan
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE
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UN SEMPLICISSIMO… MA NEL CONTEMPO…
SIMPATICISSIMO RACCONTO MORALE
LA FORCHETTA
Una giovane donna ha appena saputo di avere una malattia terribile e che le restano solo tre mesi di vita.
Chiama il parroco per le sue ultime volontà.
Sceglie gli abiti che indosserà, la musica, le parole e le canzoni.
Quando il parroco sta per andarsene lo trattiene per un braccio.
– “C’è un’altra cosa …”
– “Dica”
– “Questo è importante. Voglio che mi si sotterrino con una forchetta nella mano destra!”
Il parroco è molto sorpreso…
– “La cosa la meraviglia, vero?”
– “Per essere sincero sono piuttosto perplesso dalla sua richiesta”
– “Dunque! Mia nonna mi ha raccontato questa storia ed io ho sempre provato a trasmettere questo messaggio a tutti quelli che amo ed hanno bisogno di incoraggiamento.
” In tutti i miei anni di partecipazione ad eventi sociali e pranzi ricordo che sempre c’era qualcuno che piegandosi verso di me diceva – tenga la sua forchetta! – ed era il momento che preferivo perché sapevo che qualcosa di meglio sarebbe arrivato, come una torta, una mousse al cioccolato od una torta di mele. Qualcosa di meraviglioso e di sostanza.”
Quando la gente mi vedrà nella cassa da morto con una forchetta nella mano, voglio che si chiedano:
– Perché quella forchetta? – ed allora lei potrà rispondere:
– Tenete sempre la vostra forchetta perché il meglio deve ancora arrivare! -”
Il parroco, con le lacrime agli occhi, stringe forte la giovane donna per darle l’arrivederci.
Sa che non la rivedrà mai più viva.
E sa che quella donna aveva un’idea del paradiso molto migliore sia della sua che di tanta altra gente.
Lei SAPEVA che qualcosa di meglio sarebbe successo.
Ai funerali la gente sfilava davanti alla cassa della giovane donna e vedevano sia il suo bel vestito che la forchetta nella mano destra.
Tutt’a un tratto il parroco sentì l’attesa domanda:
– “Perché la forchetta?” e sorrise.
Durante la predica, il parroco raccontò la conversazione avuta con la giovane donna alla vigilia della sua morte e raccontò loro la storia della forchetta dicendo che non riusciva a smettere di pensarci e che da allora in poi anche loro, ogni volta che avessero avuto nella mano una forchetta, avrebbero dovuto permetterle di ricordar loro che il meglio doveva ancora avvenire.
TESTO DAL WEB – IMPAG. T.K.
SPERIAMO CHE DAVVERO…
IL MEGLIO CI SARA' RISERVATO
DOPO LA NOSTRA… DIPARTITA.
CIAO DA TONY KOSPAN
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Il mitico piccoletto dello spettacolo italiano
per i giovani d’oggi è forse un illustre sconosciuto
eppure è stato un vero e proprio mito degli anni 50 e 60.

Torino 27.4.1912 – Roma 2.1.1991
Nato per caso a Torino dove i suoi genitori,
cantanti di operetta, si trovavano per degli spettacoli,
il padre, romano, ci terrà però poi a farlo battezzare a Roma
per dargli il certificato di… romanità…
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Ed in effetti romanissima… ma non solo…
è stata la sua brillante carriera…
che iniziò fin da giovanissimo…

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Dopo un buona gavetta nell’avanspettacolo prima della guerra…
il successo vero gli arriva solo negli anni 50 grazie al sodalizio artistico
con i mitici autori Garinei e Giovannini.

I suoi successi sono stati tanti ma i principali risultano
“E’ arrivata la bufera“, “Il corazziere“
ed in particolare Attanasio cavallo vanesio
che diventa anche un film.

Nel 1957 diventa famoso in campo internazionale
per l’interpretazione di Arrivederci Roma
che diventa anche un film “americano”
in cui appare insieme al tenore Mario Lanza e Marisa Allasio.



Nel 1960, in coppia con Dallara, vince il Festival di Sanremo
con la canzone Romantica, da lui musicata.

In verità il successo fu dovuto soprattutto
all’interpretazione “urlata” di Dallara.

L’ultimo suo grande successo è la serie di telefilm per la RAI
“I racconti di padre Brown” tratta dai libri di G. K. Chesterton

E’ stato, con i suoi tanti show teatrali e soprattutto televisivi,
uno di quegli artisti amatissimi che ci hanno accompagnato ed allietato
per diversi decenni della 2° parte del secolo scorso.
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Qui con il Quartetto Cetra
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Mi fa piacere infine ricordarlo
con alcuni suoi aforismi…
ed un video che è un vero cimelio storico.
Le verità sono come le medicine:
hanno il sapore cattivo e nessuno le vuole prendere,
però fanno bene.
Il pubblico è come un bambino.
Se gli si lascia un bel giocattolo lo rompe subito.
Bisogna aver pazienza, giocare assieme.
Sono così distratto, ma tanto distratto,
che mi sono dimenticato di crescere.
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Infine il bel video d’epoca… del…
PICCOLO CORAZZIERE

CIAO DA ORSO TONY…
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