|
Archivio per 20 aprile 2020
Felice lunedì sera in poesia “Quando l’amore” Gibran – arte Martin-Kavel – canzone “Love me please” 1 comment
LA PRIMA PACE ED IL CUORE DELL’UOMO – Profonda e saggia riflessione di Alce Nero della tribù Lakota-Sioux 1 comment
Accampamento Lakota
.
.
.
Alce Nero (Black Elk) divenne cattolico quando ormai era già adulto,
nel 1904, ed assunse il nome di Nicholas.
Fu molto attivo in campo religioso
e visse fine alla morte in modo umile e sereno.
E' ritenuto uno dei più influenti capi indiani del XX secolo.

ci parla stavolta di un grande tema quello della
p a c e
e con parole semplici ci fa comprendere
che, dei vari tipi di pace, una è la principale…
la prima.
LA PRIMA PACE
Alce Nero
La prima pace, la più importante di tutte,
è quella che viene dall'anima degli uomini
quando prendono coscienza dei legami
che li uniscono all'universo ed a tutti i suoi poteri,
con i quali forma un'unica entità.
Questa pace giunge quando gli uomini si rendono conto
che al Centro dell'Universo dimora DIO
e che questo Centro è in realtà ovunque.
E' anche all'interno di ciascuno di noi.

Le altre non sono che il suo riflesso.
La seconda pace è quella che si crea tra gli individui,
la terza quella che unisce le nazioni.
Ma oltre a ciò, è necessario capire
che la pace non sarà possibile tra le nazioni
sino a quando gli uomini non saranno convinti
che la vera pace
si trova nel cuore stesso dell'anima umana.

IL GIARDINO DI NINFA – Conosciamo questo bellissimo parco del Lazio.. la sua storia.. la flora e la fauna.. anche in video Leave a comment

da Gelasio Caetani a partire dal 1921 nella zona in cui c’erano
i ruderi della cittadina medievale “Ninfa”.

in quanto unisce un affascinante ambiente naturale (fiume e laghetto),
ad un bellissimo giardino ed a suggestivi ruderi medievali
(castello, edifici, chiese e campanili medievali).
da molti scrittori e poeti tra cui
Virgina Woolf, Truman Capote, Ungaretti, Moravia.

ci fosse un tempio dedicato alle Ninfe…
pian piano si spopolò fino a perdere le caratteristiche di cittadina.

della creazione del parco ed al restauro delle rovine…
iniziati da Celesio Caetani e proseguiti dalla moglie e dalla figlia.
della Repubblica Italiana nel 2000.

che mostra fioriture in ogni stagione.
ciliegi e meli ornamentali, caprifogli, camelie, cornioli, rose rampicanti
abbracciate ai ruderi e perfino piante tropicali come l’avocado, i banani, la gunnera.





H. Hesse con il brano “Amare per perdersi” ci dà la sua particolare visione del “grande amore” Leave a comment



Si ritirò del tutto nella propria anima e gli parve che il fuoco d’amore l’avrebbe consumato.
Perdette il mondo, non vedeva più il cielo azzurro e il verde bosco, il torrente per lui non frusciava, l’arpa per lui non suonava, tutto era sprofondato e lui era caduto in miseria.
Ma il suo amore cresceva, e lui avrebbe preferito morire e rovinarsi piuttosto che rinunciare al possesso della bella donna che amava.
Sentì allora che il suo amore aveva bruciato in lui ogni altra cosa, e l’amore divenne potente e tirò e tirò, e la bella donna dovette obbedire.
Venne, e lui era lì a braccia aperte per attirarla a sé.
Era davanti a lui e gli si arrendeva,cielo e bosco e torrente, tutto gli veniva incontro in nuovi colori, fresco e splendido, gli apparteneva, parlava il suo linguaggio.
Aveva amato e amando aveva trovato sé stesso.
La Valse (il valzer) unisce scultura (C. Claudel) musica classica (Chopin) e poesia di M. Mariani – Arte.. classica e versi Leave a comment
Paris. Musée Rodin. Camille Claudel. Vertume et Pomone

Proseguiamo nel nostro libero accostamento tra…

CAMILLE CLAUDEL**, CHOPIN E MARINA MARIANI


Camille Claudel
LA VALSE (VALZER)
Iniziamo dalla poesia, dedicata dall'autrice
alla Valse, che a mio parere,
contiene in sé il movimento e l'armonia
sia della scultura che della musica…
LA VALSE
Marina Mariani
Tu
mia immagine,
mio ritmo,
mai come in uno specchio
– nitida, ferma, coi colori
giusti mi sei apparsa
mai.
Piuttosto sull’increspata
onda del lago,
che pure quando è fermo
lo sai, che se la burrasca
lo muove, sarà fatale.
E mai, se t’ho chiamato,
mio ritmo, sei arrivato
subito, come un amico fidato.
T’ho aspettato,
t’aspetto: ed ogni volta,
mia immagine, ti vedo
formarti dall’indistinto,
ti avverto,
mio ritmo, diventare suono
dal silenzio minaccioso,
gravido, che come il lago
non sai se sarà calma
o burrasca.
Poi, finalmente, nasci: e mi stai vicino,
mi accompagni nella mia città,
così grandiosa, la città in cui vivo
che devo stare attenta a non montarmi
la testa…Ci pensa lei,
mi mostra sempre l’inizio,
anche se vado per compere
o a teatro.
Lei ridendo esibisce le rovine,
l’inizio e anche la fine,
sempre davanti agli occhi:
perché in questa città
il giornale, l’attualità,
non dico che non c’è,
ma sta in secondo piano.
E allora,
mio ritmo, m’accompagni
sempre con la costante
dissonanza: la presenza
del doloroso inizio,
della fine improvvisa,
imprevedibile. Dunque non posso
abbandonarmi al festoso
motivo regolare
per poter arrivare
insieme, insieme agli altri
che hanno comprato come me il biglietto,
a battere le mani,
insieme agli altri, guidata
dal Direttore illustre
dell’Orchestra gloriosa.
L’uomo cambia, ma il rito resta uguale,
quello che conta è IL RITO.
(non per me,
mia immagine,
mio ritmo.)
Ed ora qui, unita alla bella scultura di Claudel,
la grande musica di Chopin….
(Valse – Chopin)
La Valse di Camille Claudel
Buon ascolto… se vi va…
.gif)