Archivio per 6 aprile 2020

Buon lunedì sera in poesia “Melodie di sogno” M. A. Borgatelli – arte Monet – canzone “Eyes” Billy Idol   Leave a comment

 
 


 
  
 
 
Monet – Lettura di primavera

 
 
 

 
 
 
 
 

 

Forse i poeti hanno ragione 
Forse l'amore è l'unica risposta 
– Woody Allen –


 
 

 

 
 Monet – Lettura in giardino
 
 


MELODIE DELL’ANIMA
 ~ M.A. Borgatelli ~ 
 
Profumano d’aurora
le speranze
e si tingono
di rosa i sogni.
Ondeggiano nell’aria
tremule illusioni
e dolcemente si posano
sui sentieri dell’infinito.
Plana lo sguardo
su attimi di felicità
e danzano i pensieri
su note d’allegria.
Ci sono momenti in cui
vorresti fermare il tempo
e restare immobile a scrutare
l’orizzonte della fantasia
mentre inebriato
dai colori della vita
il cuore ascolta
le melodie dell’anima.

 



Monet – Nel campo di fiori




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LA TUA PAGINA DI… SOGNO?

.
.

   mini fleurmini fleurmini fleurmini fleurmini fleurmini fleurmini fleurmini fleur     

 
 

Monet – Passeggiata sulla scogliera


  

 

Firebird (L’uccello di fuoco) – La grande musica di Stravinskij ed i sognanti dipinti di Chagall – Arte e classica   Leave a comment

 
 
 
 
 Chagall
 

Stavolta l’accostamento tra musica classica e arte
è tra un grande pittore ed un grande musicista 
della stessa epoca ed entrambi russi-

 
 
 

Chagall (7.7.1887 – 28.3.1985)
 
 
 
e

 
 
Stravinskij (17.6.1882 – 6.4.1971)

 

 
 

Chagall

 
 

Ma non solo!
 
La musica ed il dipinto
(ma furono diversi gli studi ed i dipinti di Chagall per l’opera musicale)
hanno addirittura lo stesso titolo:
 
 
“Uccello di Fuoco”
 
 
 

 
 
 
 
 
Chagall

 

 
 
 
Sì… 
ascolteremo dunque un bel brano dell’opera di Stravinskij
collegato ad un dipinto di Chagall,
forse il più famoso,
e creato dall'artista 
proprio per illustrare l’opera del musicista…
 
 
 
Clicca sul dipinto qui giù…

 
 
 

Firebird (L’uccello di fuoco) – Chagall

 
 
 
 
Buona visione e buon ascolto… se vi fa piacere.


 
 
Ciao da Tony Kospan









Chagall



L’allodola – Sublime… dolce ma amara poesia d’amore… della grande poetessa Antonia Pozzi   3 comments

 
 
 
 
 




Questa è una delle più belle
e più simboliche poesie
della grande ma sfortunata poetessa milanese.







 
 

L’ALLODOLA 
di Antonia Pozzi


POESIA SUBLIME D’AMORE E DOLORE
a cura di Tony Kospan





 
 Una poesia apparentemente idilliaco-malinconica…
che nasconde invece
un dramma d’amore infinito e forse troppo annullante.






 
L’autrice qualche tempo dopo si suicida,
forse anche per le altre difficoltà createle dalla sua famiglia,
molto in vista nell’alta borghesia milanese. 
 


Era stata costretta a troncare una relazione d’amore
col suo professore di latino e greco,
parecchio più grande di lei,
in quanto relazione considerata disdicevole
nell'ambiente “bene” che le era proprio.




Antonia Pozzi (Milano 13.2.1912 – Milano 3.2.1938)




La scelta di alcune parole infatti testimonia
la profondità, direi quasi l’abisso, del suo dolore…
mentre altre… sembrano dolci parole
rivolte solo ad un amore rimpianto.
 
 
Sottolineo in tal senso,
 così come m’è stato dato di apprendere e condividere  
nella mai tanto rimpianta trasmissione
Inconscio e magia” di Gabriele La Porta
alcune significative espressioni come…
 
 
 
– conchiglia che custodiva la pace.
 
–  Ed io ero piana quasi tu fossi un santo
 
 – cammina sul lago








.
.
La poesia dunque…
è una lirica straordinaria, bellissima e coinvolgente,
e la sublimazione di un amore impossibile.
 
 
Debbo dire che la poesia fa rivivere il dramma che scuote
l’anima sensibile ed elevatissima della poetessa
e la cosa mi commuove… facendomela sentire vicina.







.
.
Se avete vostre riflessioni o opinioni…
concordi o discordi… mi piacerebbe leggerle.
 
 
Ma veniamo alla poesia.




Torello Ancillotti – Donna accanto al fiume



L’ALLODOLA
Antonia Pozzi
 
 
Dopo il bacio – dall’ombra degli olmi
sulla strada uscivamo
per ritornare:
sorridevamo al domani
come bimbi tranquilli.
Le nostre mani
congiunte
componevano una tenace
conchiglia
che custodiva
la pace.
Ed io ero piana
quasi tu fossi un santo
che placa la vana
tempesta e cammina sul lago.
Io ero un immenso
cielo d’estate
all’alba
su sconfinate
distese di grano.
E il mio cuore
una trillante allodola
che misurava
la serenità.




John Everett Millais


 
 
 


 
 
 
 Immagini gif della grande poetessa




Ciao da Tony Kospan
 

 
 


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UN MODO DIVERSO DI VIVER
LA POESIA (E NON SOLO)
NELLA PAGINA DI FB








 

IO SI’ – Bella.. poetica e romantica canzone di Tenco… in 2 versioni e con il testo.   Leave a comment


 

 

 

 



In un'antologia di “canzoni – poesie” penso che questa nota,


ma non notissima canzone del grande Tenco, non possa mancare 


 


Per me è poesia pura.
  


 
 
 
 
Luigi Tenco (Cassine 21 3 1938 – Sanremo 27 1 1967)
 
 
 
 
 
La canzone è tutta sua… testo e musica…
 


Appare a me, ma non solo a me,
come una delle sue canzoni più incisive
più sensuali,  più romantiche e più intriganti.

Direi che rappresenta un vero e proprio unicum,
proprio per questi aspetti,
tra le canzoni di questo mitico cantautore
vero mito della gioventù… degli anni 60

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


E’ bello ascoltarla sia nella versione
maschile sofferta e profonda del grande Luigi…
che  nella versione femminile
cantata con la consueta sensualità ed intensità
dalla classica Ornella Vanoni.

Prima però… leggiamo il testo
per apprezzarne il valore “poetico”.


 
 
 
 
 
 
 
 
 

IO SI’


Tenco –


Io sì,
che t’avrei fatto vivere
una vita di sogni
che con lui non puoi vivere
 Io sì,
avrei fatto sparire
dai tuoi occhi la noia
che lui non sa vedere
ma ormai…
 Io sì,
t’avrei detto il mio amore
cercando le parole
che lui non sa trovare
 Io sì,
t’avrei fatta invidiare
dalle stesse tue amiche
che di lui ora ridono,
ma ormai…
Io sì,
t’avrei fatta arrossire
dicendoti “ti amo”
come lui non sa dire
Io sì,
da te avrei voluto
quella tua voce calda
che a lui fa paura
ma ormai…
Io sì,
t’avrei fatto capire
che il bello della sera
non è soltanto uscire
Io sì,
t’avrei insegnato
che si incomincia a vivere
quando lui vuol dormire,
ma ormai…
Io sì,
che t’avrei insegnato
qualcosa dell’amore
che per lui è peccato
 Io sì,
t’avrei fatto sapere
quante cose tu hai
che mi fanno impazzire
ma ormai…

 

 

 

 

 
 
 
 Ascoltiamola dunque cantata dall’autore
 
 
 

 
 
 
 
 
e, se ci va,


anche nella bella interpretazione della Vanoni

 
 

 
 
 
 

Ciao da Tony Kospan

 
 
 
 
 
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 PER CHI AMA LA STORIA.. I RICORDI E LE ATMOSFERE DI UN TEMPO







 
  

Raffaello Sanzio – Biografia.. breve analisi della sua arte e la “suprema” bellezza dei suoi capolavori   Leave a comment







Curioso il suo destino… nascere e morire di…
Venerdì Santo
ma la sua fama è tutta dovuta
alla sua eccezionale e “divina” capacità di dipingere
di cui diede prova fin da piccolo.




La Madonna della rosa





RAFFAELLO SANZIO

.

VITA E CAPOLAVORI DEL… PITTORE DIVINO…

.

a cura di Tony Kospan





Urbino 28.3.1483 – Roma 6.4.1520



BREVE BIOGRAFIA



Rimasto orfano a soli 11 anni non si perse d'animo
ma iniziò a studiare le opere di grandi pittori
ed a 14 entrò nella bottega del Perugino
che fu il suo vero maestro
e cominciò ben presto anche a lavorare per dei committenti.




La speranza



Il suo più che significativo contributo alla realizzazione
di una Pala in onore di Nicola da Tolentino a Città di Castello
evidenziò subito le sue notevoli capacità
e fu l'inizio di una travolgente carriera artistica
che in pratica proseguì senza soste.



Sposalizio della Vergine



Innumerevoli e bellissime furono le opere che nei 3 periodi
in cui storicamente è divisa la sua vita umana ed artistica,
(Perugino, Fiorentino e Romano),
egli ci ha donato.



Autoritratto con amico



A Roma, quando era ormai all'apice della notorietà,
Leone X lo preferì ad altri mitici artisti come Michelangelo,
e lo nominò, alla morte del Bramante,
direttore della
Fabbrica di San Pietro.




Trionfo di Galatea



Negli ultimi anni alternò quindi la passione per la pittura
con altri lavori come quelli di topografo e di architetto.




Dama con il liocorno (partic.)




Alla sua morte (a soli 37 anni) dopo 15 giorni di febbre,
causati, per alcuni, da eccessi amorosi, tutta Roma,
compreso il Papa, soffrì moltissimo per la perdita di colui
che veniva ritenuto il “
Pittore Divino“.




Trasfigurazione di Cristo



Racconta il Vasari che, trovandosi nella camera in cui era morto
una delle sue ultime opere, la mitica “
Trasfigurazione“,

nel vedere il corpo morto e quella viva,
faceva scoppiare l'anima di dolore a ognuno che quivi guardava”.




La scuola di Atene



BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE


Goethe così definisce la sua arte…
“Raffaello è sempre riuscito a fare quello
che gli altri immaginavano di fare”

Raffaello interpreta perfettamente
il sentire artistico della sua epoca
ed esalta i valori civili ed umanistici
della cultura classica e della storia occidentale.




Madonna del Cardellino (partic.)



Egli non vive le sofferenze delle ricerche di Leonardo da Vinci
né le turbolenze religiose di Michelangelo Buonarroti
ma si caratterizza per una grande serenità interiore
e ed una celestiale visione della vita che lo portano
a creare opere che sono capolavori assoluti ed eterni.



Madonna della seggiola



Si può dire infine che Raffaello sia l'artista
che ha conquistato la vetta più alta
dell'assoluta bellezza nel campo della pittura.

Questo però, per gli studiosi di Storia dell'Arte,
era considerato un suo limite benché eccelso.


 (La storia del “particolare” più famoso della storia dell'arte)
I mitici Angeli (particolare della Madonna Sistina)



Tuttavia studi recenti hanno rivalutato
in pieno la sua arte sotto ogni punto di vista.

Sorprende, oltre alla sublime bellezza della sua pittura,
l'enorme quantità di opere rispetto alla brevità della sua vita.



 (La storia del dipinto e “l'incontro” con Rembrandt)
Baldassarre Castiglione



F I N E




Fonti – Vari siti Web – Rielaborazione ed impaginazione T. K.




IL GRUPPO DI CHI AMA L'ARTE



Raffaello giovane – Autoritratto

.

.

Raffaello Sanzio – Biografia.. analisi della sua arte e la “divina” bellezza dei suoi capolavori   3 comments



Raffaello giovane – Autoritratto




Curioso il suo destino… nascere e morire di…
Venerdì Santo
ma la sua fama è tutta dovuta
alla sua eccezionale e “divina” capacità di dipingere…
di cui diede prova fin da piccolo…




La Madonna della rosa





RAFFAELLO SANZIO

.

VITA E CAPOLAVORI DEL… PITTORE DIVINO…

.

a cura di Tony Kospan




Urbino 28.3.1483 – Roma 6.4.1520



BREVE BIOGRAFIA



Rimasto orfano a soli 11 anni non si perse d'animo
ma iniziò a studiare le opere di grandi pittori
ed a 14 entrò nella bottega del Perugino
che fu il suo vero maestro
e cominciò ben presto anche a lavorare per dei committenti.




La speranza



Il suo più che significativo contributo alla realizzazione
di una Pala in onore di Nicola da Tolentino a Città di Castello
evidenziò subito le sue notevoli capacità
e fu l'inizio di una travolgente carriera artistica
che in pratica proseguì senza soste.



Sposalizio della Vergine



Innumerevoli e bellissime furono le opere che nei 3 periodi
in cui storicamente è divisa la sua vita umana ed artistica,
(Perugino, Fiorentino e Romano),
egli ci ha donato.

A Roma, quando era ormai all'apice della notorietà,
Leone X lo preferì ad altri mitici artisti come Michelangelo,
e lo nominò, alla morte del Bramante,
direttore della
Fabbrica di San Pietro.




Trionfo di Galatea



Negli ultimi anni alternò quindi la passione per la pittura
con altri lavori come quelli di topografo e di architetto.




Dama con il liocorno (partic.)




Alla sua morte (a soli 37 anni) dopo 15 giorni di febbre,
causati, per alcuni, da eccessi amorosi, tutta Roma,
compreso il Papa, soffrì moltissimo per la perdita di colui
che veniva ritenuto il “
Pittore Divino“.




Trasfigurazione di Cristo



Racconta il Vasari che, trovandosi nella camera in cui era morto
una delle sue ultime opere… la mitica “
Trasfigurazione“,

nel vedere il corpo morto e quella viva,
faceva scoppiare l'anima di dolore a ognuno che quivi guardava”.




La scuola di Atene



BREVE ANALISI DELLA SUA ARTE


Goethe così definisce la sua arte…
“Raffaello è sempre riuscito a fare quello
che gli altri immaginavano di fare”

Raffaello interpreta perfettamente
il sentire artistico della sua epoca
ed esalta i valori civili ed umanistici
della cultura classica e della storia occidentale.




Madonna del Cardellino (partic.)



Egli non vive le sofferenze delle ricerche di Leonardo da Vinci
né le turbolenze religiose di Michelangelo Buonarroti
ma si caratterizza per una grande serenità interiore
e ed una celestiale visione della vita che lo portano
a creare opere che sono capolavori assoluti ed eterni.



Madonna della seggiola



Si può dire infine che Raffaello sia l'artista
che ha conquistato la vetta più alta
dell'assoluta bellezza nel campo della pittura.

Questo però, per gli studiosi di Storia dell'Arte,
era considerato un suo limite benché eccelso.



 (La storia del “particolare” più famoso della storia dell'arte)
I mitici Angeli (particolare della Madonna Sistina)



Tuttavia studi recenti hanno rivalutato
in pieno la sua arte sotto ogni punto di vista.

Sorprende, oltre alla sublime bellezza della sua arte
anche l'enorme quantità di opere
rispetto alla brevità della sua vita.



 (La storia del dipinto e “l'incontro” con Rembrandt)
Baldassarre Castiglione



F I N E



Fonti – Vari siti Web – Rielaborazione ed impaginazione T. K.




IL GRUPPO DI CHI AMA L'ARTE



Angeli (partic.)

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Nadar… il più “grande” fotografo dell’800 – L’eccentrico personaggio… l’artista e le sue mitiche e fondamentali foto   Leave a comment

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Nadar – Autoritratto



Nadar… che era costui?


Gli amanti dell'arte, ed in particolare dell'Impressionismo, sanno solo che la prima mostra di quella mitica corrente, malvista dalla pittura ufficiale del tempo, si tenne a Parigi presso lo studio del fotografo Nadar il 15 aprile 1874.

Spesso mi domandavo: “ma nel 1874 c'era già uno studio fotografico così grande ed importante da contenere addirittura una mostra di pittura?”.



Alcuni tra i più famosi personaggi dell'800 ritratti da Nadar



Quindi ho deciso di approfondire la conoscenza di questo importante personaggio dell'800 pioniere della “foto d'arte” e della “foto aerea”.

In verità lui stesso negava l'esistenza della fotografia d'arte ma qui cercherò di spiegare perché, a mio parere, si sbagliava.

Vi parlerò di lui con una breve biografia, con un accenno alla sua debordante personalità ed attraverso alcune sue mitiche foto che hanno anche una fondamentale importanza storica e documentale.



(Parigi 6 aprile 1820 – Parigi 21 marzo 1910)


BREVE BIOGRAFIA


Dopo il liceo e qualche anno di medicina Gaspard-Félix Tournachon (in arte Nadar) dovette interrompere gli studi per la morte del padre.

Iniziò a lavorare nei giornali di Lione ma poi si trasferì a Parigi.

Qui conobbe alcuni intellettuali dell'epoca (tra cui Baudelaire) e con alterne vicende lavorò come disegnatore e caricaturista.

Tuttavia la sua passione era la conoscenza e l'uso delle novità tecnologiche dell'epoca… e pertanto dopo un po' abbandonò la penna per la macchina fotografica.

Ma il suo carattere inquieto lo portò nel 1848 a tentare d'andar a combattere in Polonia con un passaporto falso in difesa dei suoi ideali socialisti e libertari ma alla fine, dopo non esaltanti vicende fu preso dai prussiani e rimandato indietro… a piedi.

Questo però non gli tarpò le ali… anzi!



Giulio Verne



Nel 1850 iniziò a creare il Pantheon Nadar cioè una galleria di immagini in cui fossero presenti tutti i grandi personaggi dell'epoca.

Questa sua grande opera, iniziata con la sua penna di caricaturista, proseguì poi con la fotografia che era la grande novità tecnologica dell'epoca.

George Sand




E' dunque anche grazie a lui che oggi abbiamo i ritratti fotografici di artisti come Franz Liszt , Richard Wagner , Charles Baudelaire , Michael Bakunin , Victor Hugo , Jules Verne , Gioacchino Rossini, Sarah Bernhardt, Jacques Offenbach, George Sand, Guy de Maupassant, Édouard Manet, Gustave Doré , Gustave Courbet, Jean-Baptiste Corot… per citarne alcuni.

Nel 1854 sposò una donna benestante.





La moglie Ernestine Nadar in non giovane età




Nel 1858 per primo iniziò a fare foto dall'alto stando a bordo di una mongolfiera e quindi è considerato anche il pioniere della foto aerea.

La meraviglia delle immagini “aeree” accrebbe ancor più la sua fama di artista… anche perché nessuno prima aveva mai visto Parigi dall'alto.





Nadar – Le prime foto aeree della storia




Giulio Verne si ispirerà a lui per un suo libro ed in un altro creerà un personaggio col suo nome anagrammato (Ardan).

Nel 1874, offrì il suo studîo ai futuri impressionisti, di cui era amico e sostenitore, per la loro prima mostra che segnerà l'inizio della storia travolgente della corrente.





Foto dei sotterranei di Parigi





A 77 anni si ritirò dalla sua attività lasciandola proseguire al figlio, (che nel 1889 ne curò un'ampia retrospettiva nell'ambito dell’Esposizione Universale) per dedicarsi principalmente all'attività di scrittore.

Morì poco prima di arrivare a 90 anni in non floride condizioni economiche.





Originale autoritratto



IL PERSONAGGIO



Nadar aveva un fisico imponente (dal che resta di lui oggi la simpatica immagine del più grande e più.. grosso.. fotografo dell'800) associato ad una personalità altrettanto incontenibile ed eccentrica.

E' stato infatti anche rivoluzionario, caricaturista, scrittore, tra i primi a volare con le mongolfiere, agente segreto, rivoluzionario, socialista, mecenate degli Impressionisti etc.






L'ARTISTA FOTOGRAFO


Dicevo su che lui era convinto di non essere un artista, forse paragonandosi ai grandi pittori della sua epoca, ma già la sua stessa definizione della fotografia qui giù smentisce questo suo pensiero (a mio parere).


“Compito autentico del ritratto fotografico
è di estrarre la verità psicologica del soggetto”
Nadar


Geniale infatti fu la sua idea di ritrarre i grandi personaggi (che spesso si prestavano ad esser ripresi quasi malvolentieri e solo per amicizia) senza le solite scenografie dell'epoca ma solo i loro volti… che, lasciati liberi nella posa oggi ci rivelano le loro vere personalità (non era allora obbligatorio il sorriso stereotipato in fotografia).



Gioacchino Rossini




Egli poi, prima di fotografarli si intratteneva simpaticamente con loro affinché si rilassassero ed assumessero una posa spontanea.

Quindi, anche se egli stesso non se ne rendeva conto, Nadar ha anche inventato il ritratto psicologico in fotografia.

Inoltre è stato il primo a portare la macchina fotografica in cielo (sulle mongolfiere) e sottoterra (nei sotterranei di Parigi) usando quindi, sempre per primo, la macchina fotografica con la luce elettrica.





Foto di Parigi dalla mongolfiera




ALTRE FOTO DEL SUO PANTHEON



Emile Zola



Victor Hugo



Sarah Bernhardt



Auguste Rodin





Edouard Manet



E. Degas



Tony Kospan




F I N E



Copyright Tony Kospan

Fonti: Vari siti web

Vietata la copia senza indicare Blog ed Autore






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