Archivio per 23 marzo 2020

Buon lunedì notte in poesia “In pena” P. Eluard – arte Emile Friant – canzone “Sognami” (Antonacci)   Leave a comment



Emile Friant








L’Amore immaturo dice:
“Ti amo perché ho bisogno di te”.
L’Amore maturo dice :
“Ho bisogno di te perché ti Amo”
Erich Fromm




Emile Friant



IN PENA
Paul Eluard 

In pena per un cielo infranto
per la pioggia che ci bagnerà
vado pensando alla gioia grande
che se vorremo ci prenderà.
Tra dovere ed inquietudine
esita questa vita rude.
(E’ una molto grande pena
confessarlo, ora)
Qui ogni cosa odora d’erba.
Su tutto il cielo, in cielo,
il volo delle rondini
ci distrae, ci fa pensare…
Io penso una speranza quieta.




Emile Friant











Ripped Note




Emile Friant



QUANDO NON CI SARO’ PIU’ – L’amore (e l’affetto) che va oltre la vita è il tema di questa bella e sublime poesia   Leave a comment

  
 
 
 
 
Questa poesia dai significati ampi e solo apparentemente tristi,
pur parlandoci di un futuro addio alla vita
ha tuttavia, alla sua base, il senso sublime 
del vero grande Amore, del vero grande Affetto.
 
 
Ci parla infatti di un sentimento che va oltre la vita
e che resterà sempre accanto e dentro… chi si ama.


 
 
 

POESIA DELL'AMORE (IN SENSO LATO)


CHE VA OLTRE LA VITA







Dunque essa ci inoltra in una visione dell'amore o affetto

vero, totale,assoluto, profondo… come quello tra 2 innamorati,
ma anche tra genitori e figli, tra amici davvero fraterni… etc etc.
 
 
L'autore è un noto poeta e romanziere croato
nostro contemporaneo.
 
 
Ma ora leggiamola,e se ci va,
possiamo farlo anche ascoltando questa musica new age.
 
 
 
 

 
 
 
QUANDO NON CI SARO' PIU'
Drazan Gunjaca
 
 Quando non ci sarò più…
quando le mie impronte
verranno cancellate dalla pioggia,
resterà la mia anima a vivere
ad amarti e ad ammirati.
ti assisterà nel tuo dolore
allevierà ogni tua lacrima
t proteggerà dal male e dalla menzogna
renderà meno pesante la tua solitudine.
Ti darà forza e coraggio
ti dara’ sogni tranquilli
ti restituirà il sorriso e ti fara felice
ti farà vivere la vita fino alla fine.
ti farà capire che nella vita tutto è precario
che devi accettare sia la fortuna
sia l’angoscia sia il dolore,
che l’imagine sbiadita di chi non c’è più
è anch’essa vita e non ricordo.
ti insegnerà a vivere con ciò che fu
che la realtà non e’ un sogno,
che tutto il bello successo ieri
vive per sempre in noi.
Per me, per te, continua.
Perché solo in tal modo vivrò anch’io
guardando il mondo attraverso tuoi occhi
accompagnandoti nei tuoi sogni.


 



  
 


Cosa ne pensate?

Ciao da Tony Kospan



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Stendhal – Breve ricordo del grande scrittore e la storia del suo grande amore milanese non corrisposto   Leave a comment

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Mi fa piacere ricordar Stendhal, 
grande scrittore francese dell'ottocento ed innamorato dell'Italia, 
attraverso un accenno alle sue opere letterarie
e poi con la storia del suo sfortunato amore milanese
indice comunque del suo grande impeto romantico.








BREVE RICORDO DELLO SCRITTORE


Amante dell'arte e appassionato dell'Italia, dove visse a lungo,
esordì in letteratura nel 1815 con le biografie su Haydn, Mozart e Metastasio,
seguite nel 1817 da una Storia della pittura in Italia
e dal libro di ricordi e d'impressioni su Roma, Napoli e Firenze.


Quest'ultimo fu firmato per la prima volta con lo pseudonimo di Stendhal,
nome forse ispirato alla città tedesca di Stendal,
dove nacque l'ammirato storico e critico d'arte Johann Joachim Winckelmann.








I suoi romanzi, caratterizzati dalla ricerca della verità psicologica
dei personaggi, fanno di Stendhal uno dei maggiori rappresentanti
del romanzo francese del XIX secolo.


I protagonisti dei suoi romanzi
“Il rosso e il nero”, “La Certosa di Parma e l'incompiuto “Lucien Leuwen”,
sono giovani romantici che aspirano alla realizzazione di sé
attraverso il desiderio della gloria e l'affermazione di sentimenti appassionati.
(da Wikipedia con modifiche)







Grenoble 23.1.1783 – Parigi 23.3.1842





IL GRANDE AMORE DI STENDHAL.. IL MILANESE..
Tony Kospan



Perché possiamo chiamare “milanese“ Stendhal pseudonimo dello scrittore francese Henri Beyle uno dei più grandi romanzieri dell'800?

Semplice… perché amava Milano (e l'Italia) al punto che sulla sua tomba volle che fosse scritto…
Arrigo Beyle – Milanese – Scrisse – Amò – Visse

Iniziò a frequentare Milano nel 1800 e dopo un po' vi si stabilì vivendo alla grande la fervente vita milanese d'allora che oggi chiameremmo movida… fatta però di incontri artistici, letterari, musicali e… non ultimi… anzi… amorosi.



Stendhal giovane




Ma in verità amava tutta l'Italia che girò in lungo ed in largo per ammirarne le bellezze paesaggistiche storiche ed artistiche.

Dicevamo che la sua passione però era Milano che elesse a città della sua felicità, ma qui ebbe però anche forse la più grande delusione d'amore della sua vita, quella per Metilde.

Ma andiamo con ordine. Chi era Metilde?

Métilde Viscontini Dembowski è stata una notevole figura del Risorgimento italiano amica di Foscolo, Pellico, Confalonieri etc.



incerto ritratto di Metilde





Fu anche arrestata dagli Austriaci ma non rivelò mai i nomi degli altri patrioti.

Di ottima famiglia milanese Metilde ha 28 anni quando Stendhal, che ne ha 35, il 4.3.1818 la vede per la prima volta.

Madre di 2 figli è la moglie separata di un Ufficiale Napoleonico della Legione polacca ma di lei si hanno pochissime ed incerte immagini.








E' per Stendhal un vero e proprio colpo di fulmime… per una donna davvero bella e cortese.

Ma non è affatto un colpo di fulmine per lei… che subito si mostra fredda.

Stendhal non capisce più niente… cerca in ogni modo di incontrarla di approcciarla arrivando a fermarla per strada… ma sempre senza esito.

Una volta lei, dopo aver ascoltato le sue parole d'amore, gli consigliò d'andar a veder il Duomo.

Sempre in preda alla passione allora le scrisse una lettera disperata in cui chiedeva almeno di poterla incontrare, anche solo da amico, una volta al giorno…

Lei gli concesse solo 2 incontri al mese ma nei salotti e tra altre persone.




Milano nell'800




Stendhal era convinto che la sua resistenza era dovuta al fatto che una sua cugina aveva parlato male di lui.

Ad un certo punto però le cose peggiorarono addirittura.

Egli venne a sapere che lei si sarebbe recata a Volterra per incontrare i figli che erano in collegio e lui la raggiunse lì nascosto da occhiali verdi.

Lei lo riconobbe subito e lo cacciò in malo modo… e per sempre.










In preda al suo immenso dolore scrisse allora di getto il breve romanzo “Roman in cui lo stesso Stendhal ci racconta tutto il suo amore e tutto il suo dolore… che però lei non lesse mai.

Metilde morì giovanissima a 35 anni… ma lui non la dimenticherà mai e ne parlerà ogni tanto nei suoi romanzi.

Tony Kospan

(Copyright T.K.)



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Buon 12° compleanno… blog “Il Mondo di Orsosognante”   2 comments









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Cari amici… sì…  oggi il mio blog


è in festa!





Compie oggi 12 anni (23 marzo 2008) e dopo esser ripartito ex novo

col passaggio da Msn a WordPress il 30/9/2010

ha superato di il numero di 17.800.000 di visitatori…

e questo dunque in circa 9 anni e 6 mesi…



Renoir – Bal au Moulin de la Galette



Ringrazio di cuore tutti coloro (e siete in tanti)

che via Google, via Facebook, via Twitter o iscrivendosi…

visitano quotidianamente il blog…

con un forte abbraccio ed un grande sorriso…






Il mio ringraziamento è doveroso in quanto,

senza il vostro calore e senza la vostra assidua presenza,

ben diversa sarebbe stata questa mia virtuale esperienza.





Aggiungo con grande piacere ed un po' di sorpresa

che le pagine più lette sono

quelle d’arte, storia, musica classica, poesie sublimi…

e canzoni d’un tempo…



Renoir



Sinceramente commosso dalle vostre tante visite

rinnoverò il mio impegno… se Dio vorrà…

(non piccolo eh eh… ma vissuto con piacere)

seguendo la consueta linea “pluritematica”

ma restando ancorato al campo

dell’arte, della musica, della poesia,

ma anche del buonumore e della cultura in genere

e sempre con lo stesso stile denso di immagini “multicolor”. 



 (LA HOME PAGE)



Permettetemi dunque di festeggiare insieme a voi questo

bel momento con una poesia di un autore inglese

vissuto a cavallo tra il '700 e l'800 che mi affascina…






CANZONE RIDENTE

William Blake

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Quando i boschi verdi di gioia ridono,

E corrugandosi il ruscello

Li accompagna colle sue risa;

Quando l’aria si mette a ridere

Col nostro spirito folletto,

E ride di quel chiasso il verde colle;

Quando di vivo verde

i prati ridono e la cavalletta

ride in mezzo a quell’allegria,

quando Susanna, Emilia e la Mari’

colle loro dolci bocche rotonde

cantano “Ah ah hi”.

Quando gli uccelli colorati

nell’ombra ridono,

e la nostra tavola è sparsa

di ciliegie e noci,

vieni a vivere, e sii gaio, e uniti

cantiamo in dolce coro “Ah ah hi”!

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Consuelo Venturi – Angelo Della Gioia

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ed altri 2 aforismi che adoro…

di cui il 2° poi può ben rappresentare lo spirito del blog

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Anche se la felicità ti dimentica un po',

tu non dimenticarla mai del tutto

Jacques Prévert



Si dovrebbe, almeno ogni giorno,

ascoltare qualche canzone,

leggere una bella poesia,

vedere un bel quadro,

e, se possibile,

dire qualche parola ragionevole.

Johann Wolfgang Goethe





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ed infine con le note dell'Inno alla gioia

di Beethoven



Marina Novelli – Inno alla gioia



Grazie di cuore a tutti voi
 e ciao da Orso Tony




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