Archivio per 17 marzo 2020

Buon martedì sera in poesia “La Regina” Neruda – arte D. G. Rossetti – canzone “La voce del silenzio”   Leave a comment







Dante Gabriel Rossetti








Sognare è la suprema genialità.
Søren Kierkegaard




  
Dante Gabriel Rossetti – Fiammetta



LA REGINA
~ Pablo Neruda ~

Io ti ho nominato regina.
Ve n'è di più alte di di te, di più alte.
Ve n'è di più pure di te, di più pure.
Ve n'è di più belle di te, di più belle.
Ma tu sei la regina.
Quando vai per le strade
nessuno ti riconosce.
Nessunovede la tua corona di cristallo,
nessuno vede il tappeto d'oro rosso
che calpesti dove passi,
il tappeto che non esiste.
E quando t'affacci
tutti i fiumi risuonano nel mio corpo,
scuotono il cielo le campane,
ed un inno riempie il mondo.
Tu sola ed io,
tu sola ed io, amor mio,
lo udiamo.




Dante Gabriel Rossetti – La sposa



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da Orso Tony



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Dante Gabriel Rossetti




Molti dicono.. “Nella vita non c’è solo l’amore!”. Ma l’amore è.. la vita!   Leave a comment



Una bella risposta, questa di Massimo Gramellini


ad una lettrice nella rivista 
Lo Specchio di diversi anni fa,


che mi piacque al punto
da dedicarle questo post…

.

.

.



QUALCUNO DICE:
NELLA VITA NON C’E’ SOLO L’AMORE!!

 
 
 
 
 


 

  

MA L’AMORE…. E’…. LA VITA

 

 
 
 

 

 


Eh sì, l’amore – è – la vita!
Platone in uno dei suoi più bei dialoghi, il Fedro, dove il filosofo ateniese spiega poeticamente le radici dell’uomo e dei suoi sentimenti, afferma quanto segue:
Noi veniamo da un altro luogo, che Platone chiama “Mondo delle Idee”, i Cristiani “Paradiso” , ma che laicamente si può definire “Altra Dimensione“.
Siamo cioè anime incarnate che bramano di tornare nel TUTTO da cui provengono e solo nell’amore ritrovano l’eco di quella magia rimossa ma non dimenticata.
La BELLEZZA, naturalmente non solo quella esteriore, risveglia il ricordo dell’ASSOLUTO e per un attimo ci fa librare lontano dalle miserie che fanno parte della nostra esperienza terrestre.
Insomma per Lui (Platone) l’amore è a tutti gli effetti un’esperienza mistica e l’atto sessuale il momento in cui, per un assurdo solo apparente, l’uomo comune si avvicina di più al piacere connesso alla sua natura spirituale.
Perciò la rottura di una storia sentimentale, depurata da tutte le componenti meschine ed egoistiche, è uno strappo dell’anima, che si ritrova di nuovo privata del gancio con cui cercava di appendersi al cielo.
 
Ma prima o poi la cicatrice scomparirà.
 
 

 .


 
 
 
 
 

E così torniamo a metterci in viaggio, un pò più acciacccati ma mai completamente disillusi, perché fino a quando avremo voglia di annusare il profumo dell’INFINITO da cui veniamo,
non potremo smettere di innamorarci mai.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Liberamente tratto da “Cuori allo specchio” – Lo Specchio – a cura di Massimo Gramellini che ringrazio.


 
 
 
Tony Kospan
 
 
 
 

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IL CONTO – Raccontino di Bruno Ferrero carino.. saggio ed utile per una buona educazione dei ragazzi   Leave a comment

 

 


Un bellissimo raccontino

che consiglio alle madri (ed ai padri)

di far leggere ai ragazzi di oggi…

 

 

 


 

 

 

MADRE E FIGLIO

– BEL RACCONTINO DI SAGGEZZA –

 

 

 

 

 

 

Una sera, mentre la mamma preparava la cena, il figlio undicenne si presentò in cucina con un foglietto in mano.
 
Con aria stranamente ufficiale il bambino porse il pezzo di carta alla mamma, che si asciugò le mani con il grembiule e lesse quanto vi era scritto:

Per aver strappato le erbacce dal vialetto: 1 EURO.

Per aver ordinato la mia cameretta: 1,50 EURO.

Per essere andato a comprare il latte: 0,50 EURO.

Per aver badato alla sorellina (tre pomeriggi): 3 EURO.

Per aver preso due volte “ottimo” a scuola: 2 EURO.

Per aver portato fuori l’ immondizia tutte le sere: 1 EURO.

Totale: 9 EURO

 

 

La mamma fissò il figlio negli occhi, teneramente.

La sua mente si affollò di ricordi.

Prese una biro e, sul retro del foglietto, scrisse:
 

 
Per averti portato in grembo per 9 mesi: 0 EURO.
Per tutte le notti passate a vegliarti quando eri ammalato: 0 EURO.
Per tutte le volte che ti ho cullato quando eri triste: 0 EURO.
Per tutte le volte che ho asciugato le tue lacrime: 0 EURO.
Per tutto quello che ti ho insegnato, giorno dopo giorno: 0 EURO.
Per tutte le colazioni, i pranzi, le merende, le cene e i panini che ti ho preparato: 0 EURO.
Per la vita che ti dò ogni giorno: 0 EURO.
 
 

Quando ebbe terminato, sorridendo la mamma diede il foglietto al figlio.

Quando il bambino ebbe finito di leggere ciò che la mamma aveva scritto, due LACRIMONI fecero capolino nei suoi occhi.

Girò il foglio e sul suo conto scrisse: “PAGATO”.

Poi saltò al collo della madre e la sommerse di baci.

Quando nei rapporti personali e familiari si cominciano a fare i conti, è tutto finito.

L’amore, o è gratuito o non è amore.

 

 

 



 

 



dal web – impaginazione T. K.

 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN








 
 
 

CARAVAGGIO – LE “7 OPERE DI MISERICORDIA” VISTE UNA PER UNA.. CON STORIA ED ANALISI DEL DIPINTO   4 comments






L'opera, molto nota, ma forse meno di altre dell'artista, appare come un grande abbraccio all'Umanità nonostante mostri le tante differenze esistenti nella realtà sociale.

Possiamo dire, con altre parole, che con forza e intensità, essa ci mostra, come se fosse uno specchio, la verità della vita umana con i suoi contrasti infiniti tra ricchi e poveri, sani e malati, sazi e affamati etc.

Ci mostra infatti persone molto dolenti e bisognose aiutate e/o assistite da altre di nobile cuore.

Tutto questo il Caravaggio riesce a farlo in un'unica scena!



LA STORIA DEL DIPINTO






Siamo nel 1606 a Napoli.

Sette gentiluomini, uno per ogni opera di carità, decidono di creare un'associazione, il Pio Monte della Misericordia, per aiutare i bisognosi.

Chiedono allora al Caravaggio, che è in città, di dipingere nella sede dell'associazione un'opera che rappresenti significato e temi delle loro attività assistenziali, le 7 Opere di Carità appunto.

Caravaggio non si spaventa minimamente anzi, prendendo spunto dalla realtà delle strade di Napoli, in cui sono mescolati nobili e mendicanti, persone benestanti e tanta varia umanità sofferente rovescia il tutto nel dipinto con la forza, l'intensità e le suggestioni senza fronzoli o tabù secondo il suo inconfondibile stile e consegna il dipinto il 9 gennaio 1607.



LE 7 OPERE DI MISERICORDIA NEL DIPINTO








A quanto appena detto Caravaggio aggiunge anche riferimenti antichi e religiosi, secondo lo stile dell'epoca, come possiamo notare esaminando, una per una le 7 opere:

Cimone e Pero*:  La donna che allatta il vecchio attraverso la grata del carcere.*
1 (Dar da mangiare agli affamati) e 2 (Visitare i carcerati)

San Martino: Un gentiluomo con la spada divide il mantello per donarlo al mendicante
3 (Vestire gli ignudi)

– Lo stesso cavaliere opera nei confronti dello storpio raffigurato a sinistra in basso.
4 (Curare gli infermi)

Sansone: l'assetato si serve della mascella d'asino. 
5 (Dar da bere agli assetati)

A questi classici riferimenti il nostro aggiunge riferimenti reali.

– A sinistra, un uomo indica un riparo ad un pellegrino.
6 (Ospitare i pellegrini)

– A destra alcune persone trasportano un cadavere di cui si vedono solo i piedi.
7 (Seppellire i morti)

*(La virtuosa Pero, poiché il padre Cimone è in carcere e condannato a morire per fame, va di nascosto nella prigione per nutrirlo con l’unico mezzo possibile, il latte del proprio seno. 
La storia ha un lieto fine. Un carceriere li scopre e lo comunica al comandante che, commosso, rilascia il vecchio.
– dal racconto dello storico  Valerio Massimo “De Factis Dictisque Memorabilibus – Libro IX”)







BREVE ANALISI DEL DIPINTO


A prima vista notiamo subito l'intreccio di scene e personaggi, il forte contrasto tra luci ed ombre, una evidente esaltazione simbolica delle azioni dei personaggi ed un estremo realismo dei tanti particolari.

L'intento dell'artista è quello di evidenziare il reale contesto umano in cui si mescolano agiatezza e miseria, malattia e cure, peccato e perdono, etc.







Su questo coacervo contrastante la Madonna apre il suo mantello per non lasciar nessuno fuori dalla sua protezione… e dal suo amore.

Anche questo suo dipinto è assolutamente sorprendente in quanto presenta in primo piano la realtà umana e solo come complemento appare la religione, benché posta in alto.







IL DIPINTO E L'ISTITUTO


Benché il dipinto apparisse all'epoca inaudito se ne comprese ben presto la geniale bellezza e dopo 50 anni si decise di costruirgli intorno una chiesa, cosa questa di evidente ed assoluta rarità.

L'opera e l'istituzione erano, e sono ancor oggi, un unicum vivo e funzionante con le stesse modalità di allora.

L'opera infine, con decreto dei reggenti del Pio Monte del 1621, non si potrà mai spostare o essere toccata “avendo riguardo più al pubblico decoro che al privato comodo” dimostrando quindi un grande amore per il bene pubblico, cosa oggi purtroppo quasi impensabile.

Tony Kospan



IL GRUPPO DI CHI AMA L'ARTE





Caravaggio – Autoritratto




Buon compleanno Italia! – Auguri e lunga vita… con un breve ricordo e qualche considerazione.   2 comments







II 17 marzo 1861 è la data in cui
ci fu la proclamazione ufficiale del Regno d'Italia.

Nasceva così lo stato Italiano.






Quel giorno si raggiungeva il traguardo di una Patria unita
nata, è vero, nei pensieri di minoranze illuminate
ma che riconosceva la presenza, nei vari staterelli precedenti,
di un comune (e però ricco di differenze) passato storico e culturale.






Da allora tante cose sono successe alcune belle ed altre dolorose…
tra queste ultime anche guerre tremende…
ed ora in questo momento stiamo vivendo insieme l'incubo del coronavirus.







Tantissime cose sono cambiate da allora 
e tantissimi problemi ancora restano
ma l'Italia… è e resterà la nostra Patria.





Non possiamo non esser fieri 
per l'immenso patrimonio artistico e culturale
che i nostri antenati compatrioti 
hanno saputo lasciarci nel corso dei secoli.








Inoltre nei campi dell'umanità e dei principi di solidarietà,
anch'essi un lascito delle opere e degli scritti,
 
laici e religiosi dei nostri antenati,
non siamo stati, non siamo e penso che non saremo mai,
con i nostri pregi ed i mostri difetti, inferiori a nessuno.






Pertanto, con la speranza di una nuova visione unitaria,
e di nuovi progressi per la nostra società,
benché attualmente attanagliata 
da una crisi sanitaria senza precedenti,
faccio gli auguri alla nostra… Madre Patria.







Tony Kospan



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