Archivio per 13 marzo 2020
Ubaldo Oppi
L'amore è un sogno che non ci abbandona mai
anche quando sappiamo che non si potrà più realizzare.
Natalia Aspesi
Ubaldo Oppi – ll pittore con la moglie
Passiamo un buon fine settimana
anche se dobbiamo stare a casa
per la nostra e l'altrui salute…
BIANCHE NUBI
Herman Hesse
O guarda, si librano di nuovo
come sommesse melodie
di belle dimenticate canzoni
verso il cielo blu!
Nessun cuore le può capire
al quale durante un lungo viaggio
non si è aperto il sapere
di tutte le pene e gioie del cammino.
Le amo così bianche e sciolte
come il sole, il mare, il vento,
perché sono sorelle ed angeli
di quelli senza casa e patria.
Ubaldo Oppi – Donna alla finestra
A TUTTI DA… ORSO TONY
ANCHE STANDO CHIUSI IN CASA
PSICHE E SOGNO
IL TUO GRUPPO DI FB
CULTURALE MA CON LEGGEREZZA
APRI LO SCRIGNO
.
.
.
.
Ubaldo Oppi – Ritratto della moglie
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...
Nel 1956 ci fu un'eccezionale enorme nevicata
che colpi l'Italia intera
da Nord a Sud senza eccezioni.
Napoli
L'eccezionalità dell'evento colpì ovviamente
la fantasia degli italiani e fu l'input
da cui scaturì una grande canzone.
La bellissima e poetica canzone,
di cui parlerò ora e che ascolteremo in 2 versioni
è la “Nevicata del '56″
che fu portata al successo da Mia Martini.
Mia Martini
LA NEVICATA DEL '56
– CANZONE-POESIA… E NON SOLO… –
a cura di Tony Kospan
Franco Califano
Il testo è invece di Franco Califano.
La canzone, per la bellezza del testo ed anche, penso,
per l’aria dolce e rarefatta che ci fa respirare,
vinse il Premio della Critica al Festival di Sanremo del 1990.
La canzone è considerata ancor oggi un capolavoro
poetico e musicale.
Sanremo 1990
Essa sembra dedicata al dolce ricordo di un amore
vissuto un tempo in cui la vita
aveva uno svolgimento semplice e tranquillo
interrotto però da una nevicata… memorabile.
Memorabile perché assolutamente inusuale
per la durata, l’intensità e la vastità del territorio coinvolto.
LA NEVICATA DEL '56
IL TESTO
“Ti ricordi una volta
Si sentiva soltanto il rumore del fiume la sera
Ti ricordi lo spazio
I chilometri interi
Automobili poche allora
Le canzoni alla radio
Le partite allo stadio
Sulle spalle di mio padre
La fontana cantava
E quell’aria era chiara
Dimmi che era così
C’era pure la giostra
Sotto casa nostra e la musica che suonava
Io bambina sognavo
Un vestito da sera con tremila sottane
Tu la donna che già lo portava
C’era sempre un gran sole
E la notte era bella com’eri tu
E c’era pure la luna molto meglio di adesso
Molto più di così
Com’è com’è com’è
Che c’era posto pure per le favole
E un vetro che riluccica
Sembrava l’America
E chi l’ha vista mai
E zitta e zitta poi
La nevicata del ’56
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì l’hai più vista così
Che tempi quelli
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì l’hai più vista così
Che tempi quelli.”
Eccola dunque in un video con immagini del '56.
ed in quest’altro invece cantata
dall’autore Franco Califano.
Buon ascolto/visione… se ci va…
Ciaoooooooooooooooo
Orso Tony
STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...
L'Alta Cucina ha scoperto… la Pasta!
(Finalmente direi eh eh)
Eh sì i grandi chef ora danno grande importanza
anche al tipo di pasta che deve accompagnare i loro “intingoli”
per un piatto pieno di gusto e di armonie.
Alcuni grandi chef
Siamo passati quindi dalla classica pasta “quale che sia”
a quella che per formato, cottura etc
si abbina meglio al sugo o al condimento.
La pasta, cibo antichissimo, venne prodotta industrialmente
per la prima volta in Sicilia nel 1152 mentre il concetto di
“primo piatto” a tavola nasce a Napoli nel “700“
quando ravioli e maccheroni non sono più guarnizione
di altre pietanze ma protagonisti all'inizio del pranzo.
William Hogarth – Il banchetto – 1754
Alla pasta si associa poi la simpatica storia
dell'arrivo della forchetta in Italia.
Nel 1004 la principessa Maria Argyropoulina,
appena giunta a Venezia da Costantinopoli,
la estrasse da una piccola custodia
lasciando tutti i commensali a bocca aperta.
Alberto Sordi
Tornando alla pasta essa è sempre piaciuta a tutti…
tranne che ai cultori dell'Alta Cucina
che la consideravano sì appetitosa.. ma molto poco elegante.
Essi ora distinguono:
– le cotture (per cucinare il “pacchero” consigliano
una cottura “dolce” ed il contrario per i “fusilli”
– ed i formati (secondo le preferenze).
Questi ultimi sono ben 1238 divisi in 2 grandi categorie
le paste corte e quelle lunghe ed entrambe hanno i loro fans.
Quindi ora non si parla più di pasta “tout court”
(prima un piatto era definito soprattutto
dal condimento ad es. “pasta al pesto”),
ma di “paste” essendo diventato essenziale il formato.
Ma non basta.. gli chef hanno anche inziato a creare
con la pasta alimenti sempre più lontani dal concetto generale
che ne abbiamo (ad es. pasta frullata al gusto di nocciola
o addirittura una carbonara da… spalmare! etc etc)
e sulla cosa in verità sono molto.. molto perplesso.
Di tutto ciò che ben possiamo definire
“La rivoluzione della pasta“,
e delle storie ad essa collegate,
ci parla in modo ampio e simpatico
Eleonora Cozzella giornalista enogastronomica
nel suo libro “Pasta revolution” – Giunti Editore
Tony Kospan per il Blog
IL MONDO DI ORSOSOGNANTE
PSICHE E SOGNO
IL TUO GRUPPO DI FB
CULTURALE MA CON LEGGEREZZA
APRI LO SCRIGNO
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...

Ricordare in breve
la figura umana, la vita e le opere di Gabriele D'Annunzio,
non è assolutamente facile sia per la loro grande complessità
che per diversi aspetti ancor oggi molto controversi.

Mi limiterò qui a ricordare che è stato
scrittore, poeta, drammaturgo, aviatore, militare,
politico, patriota, giornalista ed… eroe di guerra e che
in campo letterario è considerato il più alto esponente italiano
del Decadentismo assieme a Giovanni Pascoli.

Volendo però render omaggio all'indubbia
genialità del Vate anche nel campo della poesia
approfondirò prima quella che mi appare più sorprendente
rispetto alla sua mitica fama di irresistibile dongiovanni
“Voglio un amore doloroso“
e poi con I video di altre 2 sue mitiche poesie.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Sarà forse per la nota fama
di uomo esageratamente trasgressivo…
in tanti aspetti della vita…
che lo ritenevo incapace di visioni così profonde.
Gabriele D’Annunzio
Pescara 12 3 1863 – Gardone Riviera 1º marzo 1938
Ma questa poesia, che per certi aspetti
precorre la psicanalisi freudiana,
invece smentisce quest’impossibilità…
anche se poi occhieggia comunque quel…
”letto di porpora”…
Di cosa ci parla dunque questa poesia?
.
Ci dice innanzitutto che il vero amore…
quello che ti squassa il cuore…
non può non essere, ahimè,
anche doloroso ed inquieto…
e che però l'importante è che alla fine ci consenta
di conoscere e vivere attimi d’infinito.
F. G. Baron – Dadne e Chloe
Ci dice anche che il poeta desidera far all’amore…
con la donna che ama…
(o, secondo altra interpretazione, che lo sta già facendo).
Ci parla infine dell’amore
come ricerca dell’Assoluto
che vada oltre la morte.
VOGLIO UN AMORE DOLOROSO
Gabriele D’Annunzio
Voglio un amore doloroso, lento,
che lento sia come una lenta morte,
e senza fine (voglio che più forte
sia della morte) e senza mutamento.
Voglio che senza tregua in un tormento
occulto sien le nostre anime assorte;
e un mare sia presso a le nostre porte,
solo, che pianga in un silenzio intento.
Voglio che sia la torre alta granito,
ed alta sia così che nel sereno
sembri attingere il grande astro polare.
Voglio un letto di porpora, e trovare
in quell’ombra giacendo su quel seno,
come in fondo a un sepolcro, l’Infinito.
Paolo e Francesca – A. Fuerbach
Ed ora ecco in video altre 2 sue mitiche poesie
lette entrambe dal grande Vittorio Gassman
.
La pioggia nel pineto

Corot – Orfeo ed Euridice
.


.
Sera Fiesolana

Ciao da Tony Kospan
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...
Breve ricordo di Roberto Murolo
uno dei principali esponenti,
come autore, come cantante e come chitarrista,
della grande musica napoletana.
(Napoli 19.1.1912 – Napoli 13.3.2003)
BIOGRAFIA
La sua carriera musicale iniziò nel 1933 a Ischia
cantando con… Vittorio de Sica.
Poi per inseguire la sua grande passione per la musica
e per la chitarra creò un quartetto… il “MIDA”
con cui girò per l’Europa dal 1939 al 1946.
Tornato in Italia,
il suo modo di cantare e di fare musica
pian piano raggiunse un grande successo
a partire dalla fine degli anni quaranta
fino alla fine degli anni sessanta.
Qui è con Totò
Recitò anche in alcuni film.
Negli anni 70 e 80
interruppe la sua attività discografica…
ma non quella di cantante…
anche se divenne sempre più sporadica.

‘A Casciaforte
Negli anni 90 tornò alla ribalta in pieno
con diversi album di successo.
Foto di Augusto De Luca
Nel ’92 compose con Mia Martini la mitica…
CU’ MME
Con Mia Martini
Nel 2002 al Festival di Sanremo
ricevette il Premio alla Carriera.
LO STILE DI MUROLO
La sua voce era un sussurro gentile
che si univa con grande eleganza
agli accordi della sua chitarra classica
creando un insieme unico,
un vero e proprio dipinto musicale…
Murolo con De André
Non c’è chi non veda una sua vicinanza allo stile
all’epoca in auge in America…
cioè quello di Sinatra e Bing Crosby
che però nel contempo portava ad un’evoluzione
del modo di cantare le canzoni classiche napoletane.
I SUOI PRINCIPALI SUCCESSI
Queste sono alcune delle sue canzoni più famose:
CU MME, CANZONE DI LAURA, L’ ITALIA E’ BELLA,
A’ CASCIAFORTE, O’ MARINARIELLO.
.
.
.
Queste ed altre sue canzoni
sono ancor oggi amatissime dal popolo del web
ma non solo…
Ricordiamolo infine ascoltando…
quella che considero la sua canzone-mito
la fantastica… dolcissima… CU MME

CU’ MME
CIAO DA TONY KOSPAN
PER LE NOVITA’
SE IL BLOG TI PIACE
I S C R I V I T I

Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...