Archivio per 5 marzo 2020

Buon giovedì sera in poesia “Amore vola da me” A. Merini – arte Waterhouse – canzone “Moon river”   Leave a comment

 

 

J. W. Waterhouse

 

 

 

 

 


Disarmato… 
era l’unica parola 
che poteva descrivere il mio cuore
mentre era accanto al suo.
– Sylvia Plath –

 

 

 
 
 

J. W. Waterhouse – Santa Cecilia

 

 

 

AMORE, VOLA DA ME
Alda Merini
 
 
Amore, vola da me
con l’aeroplano di carta
della mia fantasia,
con l’ingegno del tuo sentimento.

Vedrai fiorire terre piene di magia
e io sarò la chioma d’albero più alta
per darti frescura e riparo.

Fa’ delle due braccia
due ali d’angelo
e porta anche a me un po’ di pace
e il giocattolo del sogno.
Ma prima di dirmi qualcosa
guarda il genio in fiore
del mio cuore.

 
 
 
 
J. W. Waterhouse – La mia rosa segreta

 
 
 



 

 

a tutti da Orso Tony

 

 

 

IL GRUPPO DEGLI ARTISTI

E DI CHI AMA L’ARTE

 


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J. W. Waterhouse – Il risveglio di Adone

 
 
 

Lucio Battisti – Breve ricordo di un mito della musica italiana anche con le sue più belle canzoni   Leave a comment

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Lucio è un vero e proprio mito della musica leggera italiana

della seconda parte del secolo scorso.

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Desidero ricordarlo e rendergli omaggio

con la sua biografia ed alcune tra le sue canzoni più belle.







BREVE BIOGRAFIA

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Lucio Battisti nasce a Poggio Bustone, vicino a Rieti in una famiglia molto semplice. 

I compaesani lo ricorderanno come un ragazzo intelligente ma introverso.


Trasferitasi la famiglia a Roma scoppia, quando è ancora un ragazzo, 

nasce la sua passione per la musica (la sua stanza è invasa da chitarre).


Contemporaneamente manifesta il desiderio di conoscere il mondo 

attraverso il suo temperamento artistico.

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La cosa contrasta però con gli studi 

e dopo una serie di discussioni e di patti col padre, 

ma con l'appoggio della madre, ottiene, ormai divenuto giovanetto, 

di poter tentar di trovar uno suo spazio nel mondo musicale.  



(Poggio Bustone 5.3.1943 – Milano 9.9.1998)



Nel 1962 si aggrega ad un gruppo musicale napoletano 

che suona nei locali notturni “I Mattatori”, 

ma è grazie a “I Campioni”, il gruppo che accompagnava Tony Dallara

che inizia la sua avventura nel mondo della musica.


Rendendosi conto che il centro nevralgico del mondo musicale è a Milano, 

vi si trasferisce e dopo un po' conosce il celebre paroliere Mogol.

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Le prime affermazioni come autore sono “Per una lira“, 

incisa dai Ribelli, “Uno in più” cantata da Ricky Maiocchi 

e “Dolce di giorno” per i Dik Dik.


A consacrarlo in pieno come autore è, però, “29 Settembre“, 

in collaborazione con Mogol per L'Equipe 84.


 Nel 1967 Battisti entra in sala di incisione anche come cantante, 

nonostante le perplessità dell'ambiente sulle sue qualità vocali. 


Incide “Per una lira” e “Luisa Rossi”.


Ma la non-voce di Battisti era, indubbiamente, 

quella giusta per dare un'anima alle sue canzoni, 

come lui stesso sosteneva con grande convinzione.



Acqua azzurra acqua chiara




Il successo arriva al Cantagiro del 1968 con “Balla Linda” 

e viene replicato e ampliato nel Cantagiro del 1969 

con “Acqua azzurra acqua chiara“. 


Nello stesso Anno partecipa al Festival di Sanremo, 

in coppia con Wilson Pickett con “Un'avventura“, che entra in finale.


Ma l'avvenimento più importante per Lucio 

è l'incontro con Grazia Letizia Veronesi

segretaria del Clan Celentano.


Inizia cosi il loro rapporto forte e simbiotico 

che durerà fino alla sua morte.

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Il crescente successo di Battisti, sottolineato dall'eccellente accoglienza 

riservata all'album Lucio Battisti” del 1969, 

si consolida ulteriormente con il 33 giri “Emozioni” che comprende, 

oltre al brano omonimo, pezzi come “7 e 40“, 

Anna“, “Fiori rosa fiori di pesco“, “Io vivrò“.




 





La collaborazione con Mogol diventa sempre più stretta e costruttiva, 

dando origine ad un'amicizia forte ed esclusiva 

che li porterà anche a costruire residenze confinanti vicino Molteno, 

al centro di un grande faggeto.




Battisti e Mogol 


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.Battisti e Mogol continuano a scrivere anche per altri cantanti 

canzoni destinate a lasciare il segno.


Basti ricordare “Insieme”, “Io e te da soli“, “Amor mio“, per Mina; 

“Per te” e “Il Paradiso” per Patty Pravo.


Nel 1973 nasce il figlio Luca e  

nel 1976 Lucio e Letizia si sposano.





 


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I successi continuano con l'album “Umanamente uomo: il sogno”, 

che contiene brani come I giardini di Marzo“, “E penso a te“, 

fino ai 33 giri “Il mio canto libero“, “Il nostro caro angelo“.


Nel 1976 con “Ancora tu”, Battisti torna alla canzone pop 

e il pubblico gli decreta ancora un successo trionfale, 

confermato dall'album “La batteria, il contrabbasso, eccetera” .


Nel 1977 esce il 33 giri “Io, tu , noi, tutti” che balza in cima alle classifiche, 

mentre “Images”, registrato negli U.S.A., trova un pubblico indifferente.


Ma con “Una donna per amico“, nel 1978, 

il duo Mogol-Battisti ritrova e perfeziona la vena creativa.


E' un album con dei capolavori musicali assoluti.

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 Una donna per amico




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Nonostante i successi, il trionfo e gli incassi miliardari 

Lucio Battisti resta schivo e riservato 

e sopporta sempre meno la folla, i fans, i giornalisti ed i fotografi.


Questo atteggiamento, incentivato anche dalla moglie, 

si accentua nel 1975, dopo il tentato rapimento del figlio Luca, 

fino a rendere l'esigenza di riservatezza della coppia quasi maniacale.


Il 1976 vede il ritiro dalle scene di Battisti, 

dopo una memorabile tournèe con i Formula 3.


Poco tempo dopo essersi ritirato Battisti dichiarò 

Non parlerò mai più, perchè un artista 

deve comunicare con il pubblico solo per mezzo del suo lavoro“.


Ha tenuto fede all'autoconsegna fino alla fine.







Sulle motivazioni che l'hanno indotto ad un cosi categorico isolamento 

si sono sprecati fiumi di inchiostro.


E' probabile che l'insorgere di alcuni problemi di salute 

abbia accelerato una decisione che stava maturando; 

verosimilmente su un' indole già naturalmente schiva, 

si è innestato il fastidio profondo di sentirsi spesso frainteso 

e oppresso dall'attenzione morbosa di certa stampa.


L'ultima produzione Mogol-Battisti risale al 1980; 

Una giornata uggiosa” segna l'ultimo capitolo di un'amicizia solida 

e la fine di un felice connubio artistico

sulla quale si discusse tantissimo riguardo ai motivi che l'avevano causata.







Il primo album del dopo – Mogol, del 1982, si intitola “E già“.

I testi qui sono della moglie Grazia Letizia Veronesi, in arte Velezia 

e l'album riesce ad ottenere un discreto successo, 

con un mese di primato nelle classifiche di vendita.



  I giardini di marzo




Nel 1986 Battisti inizia la collaborazione con il poeta Pasquale Panella 

ed il loro primo lavoro comune è “Don Giovanni“.


I testi sono ermetici, criptici, colmi di simbolismi e metafore; 

tuttavia l'album – oggi considerato da alcuni un capolavoro assoluto – 

resta per due mesi in cima alle classifiche.


Seguono nel 1988 “L'apparenza“, dalle melodie bizzarre ed i testi ostici;

nel 1990 “La sposa occidentale”, con un ritorno alla vena melodica;

nel 1992 “Cosa succederà alla ragazza”, dai testi ermetici e dalle musiche raffinate.


Infine è del 1994… “Heghel“, 

il disco che chiude il ciclo di collaborazione con Panella.







Durante il ventennale rigoroso isolamento il ruolo della moglie di Battisti 

diventa sempre più condizionante, 

sia nei rapporti privati che in quelli di lavoro 

e da molti amici (o ex amici) di Lucio 

viene considerata una presenza negativa e incombente.


Degli ultimi anni di Lucio Battisti resta qualche immagine scattata di sfuggita, 
che lo ritrae invecchiato e ingrassato, gonfiato dai medicinali 
necessari per i problemi di salute che da tempo lo affliggevano.


Ma nel ricordo è, forse, giusto separare il Battisti uomo, 
ritroso e scorbutico all'eccesso, dal Battisti artista, 
che ha saputo dispensare emozioni, 
facendo spiegare le ali alle poetiche e tenere parole di Mogol.





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Liberamente tratto e adattato dal (web) 

“Lucio Battisti la vita,i grandi successi” di Manola Mineo – Antares editrice

Impaginazione Tony Kospan







Grazie Lucio per tutte le emozioni che ci hai dato.

Mi fa piacere infine salutarti con questa tua favolosa canzone:


 Il mio canto libero


Tony Kospan

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Anna Achmatova – La difficile vita ed alcune belle poesie d’amore della grande poetessa russa   2 comments

 
 
  
Personalità forte ma complessa…
ed una vita avventurosa.

Intellettuale libera e moderna
ma nel contempo
molto legata alle tradizioni di Santa Madre Russia

Donna e madre passionale 
capace, senza timore alcuno, di rivelare 
i suoi sentimenti più segreti e le sensazioni più intime
nelle sue fantastiche poesie.
 
 
 

 
(Bol'soj Fontan, 23 giugno 1889 – Mosca, 5 marzo 1966)
 
 
 
 

BREVE BIOGRAFIA
 
 

Nata in una nobile famiglia ben presto iniziò a scrivere poesie
che furono apprezzate negli ambienti letterari (ma non dal padre)  e pubblicate…
 
 
Nel 1912 fece un viaggio a Parigi dove conobbe Modigliani
con cui strinse una buona amicizia e che la ritrasse più volte.

 
 
 
 
Ritratta da Modigliani
 
 
 



Tornata in Russia fu vista con diffidenza
dalle nuove Autorità post-rivoluzionarie.



Donna passionale ebbe diverse ma complesse
relazioni sentimentali in un alternarsi di gioie e dolori.










 
 


Nel 1921 il marito fu fucilato per attività controrivoluzionarie,
nonostante i suoi tentativi di salvarlo,
e poi al tempo delle cd. purghe staliniane le fu incarcerato il figlio
per esser condannato a morte
cosa che per fortuna non avvenne
anche se dovette subire la deportazione.
 
 

 
LA SENTENZA

E sul mio petto ancora vivo
piombò la parola di pietra
Non fa nulla, vi ero pronta,
in qualche modo ne verrò a capo.
Oggi ho da fare molte cose:
occorre sino in fondo uccidere la memoria,
occorre che l'anima impietrisca,
occorre di nuovo imparare a vivere.
Se no….
Oltre la finestra l'ardente
fremito dell'estate come una festa.
Da tanto lo presentivo:
una giornata radiosa
e la casa deserta.




..



Espulsa dall'Unione degli Scrittori per estetismo e disimpegno politico
fu però riabilitata nel 1955.
 
 
Fu una grande lettrice ed estimatrice di Dante Alighieri
per il quale aveva un vero e proprio culto.




 

 
 




LA SUA POETICA.



 La sua poetica appare un mix di misticismo, sentimentalismo e psicologia…
ma dopo la rivoluzione di ottobre le sue poesie furono soggette a censura…
perché e si facevano espressione della sofferenza di un intero popolo
e dunque erano animate da impegno sociale
non apprezzato dalla autorità post rivoluzionarie.

In essa è viva una religiosità semplice ma genuina
insieme a valori della Grande Madre Russia
visti però con nuovi occhi e nuove speranze per il futuro.




Con suo figlio nel 1925



Ma è soprattutto la sua capacità di svelare apertamente

nei suoi versi ogni più intimo aspetto del suo cuore

che fa di lei un caso davvero unico nella letteratura russa.

.







Anche il primato della coscienza e dell'indipendenza di pensiero
appare sempre con evidenza nelle sue poesie
nonostante il suo carattere apparentemente sottomesso.

Personalmente apprezzo soprattutto le sue poesie d'amore
per la loro intrinseca forza espressiva unita a sofferta originalità.
 

 
 
 
 
Narhan Altman – Ritratto di Anna Achmatova



ALCUNE SUE POESIE

 


 Leggiamo ora alcune sue poesie, a parer mio significative,

che ci consentono di conoscer meglio

la sua poetica… ed il suo cuore…

 

 


 

 
NE' MISTERO NE' DOLORE
 
Né mistero né dolore
né volontà sapiente del destino:
sempre quell'incontrarci ci lasciava
l'impressione di una lotta.
Ed io, indovinato dal mattino
l'attimo del tuo arrivo,
percepivo nei palmi socchiusi
il morso leggero di un tremito.
Con dita arse sgualcivo
la variopinta tovaglia del tavolo…
Capivo fin da allora
quanto è angusta questa terra.




 
 
 
ULTIMO BRINDISI
 
Bevo a una casa distrutta,
alla mia vita sciagurata,
a solitudini vissute in due
e bevo anche a te:
all'inganno di labbra che tradirono,
al morto gelo dei tuoi occhi,
ad un mondo crudele e rozzo,
ad un Dio che non ci ha salvato.



 
 
 
 

AH TU PENSAVI
 
Ah, tu pensavi che anch’io fossi una
che si possa dimenticare
e che si butti, pregando e piangendo,
sotto gli zoccoli di un baio.
O prenda a chiedere alle maghe
radichette nell’acqua incantata,
e ti invii il regalo terribile
di un fazzoletto odoroso e fatale.
Sii maledetto. Non sfiorerò con gemiti
o sguardi l’anima dannata,
ma ti giuro sul paradiso,
sull’icona miracolosa
e sull’ebbrezza delle nostre notti ardenti:
mai più tornerò da te.
 
(Da Anno Domini)





 
 
 

C'E' NELL'INTIMITA' DEGLI UOMINI UN CONFINE
 
C’è nell’intimità degli uomini un confine
che né l’amore, né la passione possono osare:
le labbra si fondono nel terribile silenzio
e il cuore si spezza per amore.
Anche l’amicizia qui è impotente, e gli anni
pieni di felicità alta infiammata,
quando l’anima è libera e distratta
dal lento languore della voluttà.
Pazzo è colui che vi si appresta,
raggiungerlo è morire d’angoscia…

Ora puoi capire perché non batte
il mio cuore sotto la tua mano.




 
 
 

IL CUORE BATTEVA
 
Il cuore batteva e tremava,
come per un dolore.
I pallidi fiori dondolavano la corolla,
di nuovo sognavo
quella lontana libertà
quel paese dove sono
stata con te.

.

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.

 
Ultime immagini di Anna Achmatova
 
 
 
 
F I N E



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