Lord Frederick Leighton – Acme e Settimio
E' con gli occhi,
non con le labbra, che si dà
il primo bacio
– Haiku Giapponese –
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Lord Frederick Leighton – Luna di miele
CORDELIA MIA
Soren Kierkegaard
Cordelia mia,
ho da confidarti un segreto, amica mia.
A chi altrimenti potrei affidarlo?
All'eco? Lo tradirebbe.
Alle stelle? Sono gelide.
Agli uomini? Non lo comprendono.
Soltanto a te devo affidarlo,
perché sai serbarlo.
C'è una fanciulla,
bella più del sogno dell'anima mia,
pura più della luce del sole,
profonda più delle sorgenti del mare,
eletta più del volo dell'aquila
c'è una fanciulla… oh!
China il capo
e accosta il tuo orecchio al mio dire,
sì che possa il mio segreto
trascorrervi dentro furtivo.

a tutti… da Orso Tony



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(Emilio Pericoli)
Lord Frederick Leighton – Tristano e Isotta
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29 FEBBRAIO… IL GIORNO PIU' STRANO
ED IL DETTO “ANNO BISESTO… ANNO FUNESTO”
Certo il 29 febbraio è proprio un giorno strano… esiste e non esiste.
O meglio esiste ogni 4 anni da quando Giulio Cesare nel 46 a. C. aggiunse un giorno per neutralizzare le 6 ore che avanzano ogni anno.
Quel giorno particolare “bis sexto die” (sesto giorno bis) diede origine alla definizione di anno bisestile.
Però poi Papa Gregorio XIII si accorse che così facendo col passare dei secoli la Pasqua sarebbe finita in Estate.
Eliminò pertanto nel 1582, con la bolla papale “Inter gravissimas“, 3 anni bisestili ogni 400.
Data la particolarità del 29 febbraio si iniziò a non fissare in quel giorno grandi avvenimenti ed a posticipare il giorno di nascita dei figli nei documenti anagrafici al 1° marzo.
Tuttavia ci sono alcune notevoli eccezioni come quelle di Papa Paolo III nato il 29 febbraio del 1468 e Giocchino Rossini nato nel 1792.
ANNO BISESTO… ANNO FUNESTO
Anno bisesto, anno funesto…
Ma come nacque la diffidenza se non l'ostilità per gli anni bisestili?
L'origine è sempre nell'antica Roma.
Innanzitutto già il mese di febbraio non era amato dato che era il Mensis Feralis (il mese dei morti) dedicato ai riti per i defunti (come il nostro Novembre)
se poi si aggiunge l'irregolarità (odiata dai Romani) di un anno con il giorno in più ecco che nasce il detto “Anno bisesto, anno funesto”.
“Anno bisteso, ne' baco, ne' moglie, ne' innesto” diceva poi lo scienziato nonno di Savonarola… Michele nel 1400.
La cosa si aggravò quindi con l'affermazione del nonno del Savonarola che consigliò in pratica di non prendere decisioni importanti negli anni bisestili.
In verità la concezione negativa riguarda solo i paesi neolatini mentre in altre culture come ad es. quelle anglosassoni viene anzi visto con favore.
Ad onor del vero dobbiamo storicamente ricordare che nel 1908, ci fu il terremoto di Messina, nel 1968 quello in Belice, nel 1976 in Friuli e nel 2004 lo tsunami nell'Oceano Indiano (ma tantissimi altri disastri sono avvenuti in anni “normali”).
Inoltre nel 2012 doveva esserci la fine del mondo ed invece eccoci ancora qui.
Una curiosità (tra le tante su questo giorno) dato che il 29 febbraio è un giorno “raro” è anche La Giornata mondiale delle malattie rare.
Tony Kospan
STORIA.. RICORDI E ATMOSFERE DI UN TEMPO
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A Tagore… autore di questa “sognante” poesia
viene universalmente riconosciuto,
l'esser stato baciato dal genio poetico,
e soprattutto viene ammirata
la sua capacità di cantare in modo sublime
l'amore, l'armonia ed il sogno
nonostante una vita travagliata da tragici lutti.
Definito infatti Poeta dell’Armonia e del Sogno…
vinse il Premio Nobel per la Letteratura nel 1913.

Calcutta 6.5.1861 – Santiniketan 7.8.1941
Nelle sue poesie Tagore esprime sentimenti
sempre tesi verso la dolcezza e la bellezza…
E' davvero ammirabile la sua capacità di metabolizzare,
senza perdere mai il suo amore per la vita,
le grandi tragedie che lo colpirono
grazie ad una grandissima forza d'animo
ed alla sublime luce del suo stupendo mondo poetico.

Egli ha una incredibile e rara capacità di…
volare alto… e di farci volare con lui…
Questa sua poesia, d’amore… e di sogno…,
vola dolce e delicata come una farfalla,

BARCHE DI CARTA
GRANDE POESIA DI E SUL… SOGNO
Questa, a mio parere, è una poesia che…
letteralmente “naviga“… proprio nel sogno…
con una dolcezza ed un’intensità davvero uniche.
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E’ una poesia affascinante
ed insieme un vero e proprio inno… al Sogno
che, come saprete… anche dal titolo del mio blog,
è per me non solo un amico fedele,
ma anche capace di farci superare i momenti difficili.

BARCHE DI CARTA
Tagore
Ogni giorno faccio galleggiare
le mie barche di carta a una a una
giù per la corrente del fiume.
Su di esse scrivo il mio nome
e il nome del villaggio dove vivo
in grandi lettere nere.
Io spero che un giorno qualcuno
in qualche paese straniero
le trovi, e sappia chi sono.
Carico le mie barchette con fiori
di shiuli, colti dal nostro giardino,
e spero che quei fiori del mattino
sian portati nel paese della notte.
Io varo le mie barchette di carta
e osservo nel cielo le nuvolette
che spiegano le loro bianche vele.
Non so quale mio compagno di giochi
su in cielo le mandi giù per l’aria
a gareggiare con le mie barchette!
Quando scende la notte affondo la faccia
nelle braccia, e comincio a sognare
che le mie barchette di carta
galleggiano sotto le stelle.
In esse viaggian le fate del sonno,
e il carico è cesti pieni di sogni.

Tony Kospan
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Questa per me (ma… non solo per me) è una delle poesie più belle di Mario Luzi…
notissimo poeta fiorentino scomparso da non molto…
Essa è forse un po’ (solo un po’?) non semplice… anzi quasi criptica… misteriosa,
per cui mi limito a raccontare le sensazioni che ne traggo leggendola…
Chagall
I versi viaggiano in un’atmosfera rarefatta tra luci ed ombre…
in cui l’amore è presente come un mistero collocato tra passato e presente…
ed in un tempo… fuori dal tempo…
Inoltre esso appare come un frutto di sogno
da cogliere nel cielo…
ma a cui… con il cuore… ahimè gonfio di tristezza…
talvolta si deve rinunciare…
Nonostante la rinuncia, però., esso resta lì,vivo in noi,
pur con le sue contrastanti emozioni,
ed anche contro il nostro stesso volere.
La poetica di Luzi sta, a mio avviso,
alla poesia classica…
così come l’astrattismo sta all’arte figurativa.
Mario Luzi
(Castello di Firenze 20.10.1914 – Firenze 28.2.2005)
Le sue poesie hanno bisogno cioè di lettura e… rilettura…
di conoscenza… e approfondimento… non essendo quasi mai
facilmente ed immediatamente comprensibili.
Magritte – Gli amanti
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A M A N T I
Mario Luzi
Che mi riserva rivederti, amore,
quale viaggio t’hanno dato i venti?
L’oscuro avvolge questi giorni chiari,
circola forse in questa luce densa
qui dove a macchie dondolanti o ferme
filtra oro ed il vino matura.
Spicco dal cielo questo frutto splendido,
chiudo gli occhi su quel che porta seco,
o lo stare sulle spine
o il dirsi addio a cuore gonfio,
questo tempo nel tempo senza fine
.
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Mi piacerebbe davvero conoscere il vostro parere…
CIAO DA TONY KOSPAN
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Nell’anniversario della cessazione del corso legale della Lira,
il 28 febbraio 2002,
mi fa piacere ricordar la nostra vecchia moneta.
I ricordi addolciscono la realtà del suo percorso di vita,
che non fu affatto sempre cosparso di rose e fiori…, anzi,
ma in ogni caso le vogliamo bene,
perché è stata nostra compagna di vita*
fin dalla nostra nascita… per diversi decenni.
*Ovviamente vale solo per chi è nato nel secolo scorso
La lira è stata la nostra moneta ufficiale
dal conseguimento dell’unità nazionale nel 1862
fino all’introduzione dell’euro nel 1999.
Il suo simbolo era ₤ e le sigle erano L. o Lit
Aggiungo al brevissimo ricordo questo mio post dedicato
alla mitica canzone… Mille lire al mese.
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La lira è stata la nostra moneta ufficiale
dal conseguimento dell'unità nazionale nel 1862
fino all'introduzione dell'euro nel 1999.
Il suo simbolo era ₤ e le sigle erano L. o Lit
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Ma veniamo alla mitica canzone…
scritta da Carlo Innocenzi e Alessandro Sopranzi
di cui è lei… la Lira… la grande protagonista.
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“Se potessi avere mille lire al mese” cantava Umberto Melnati
nel film nato a seguito del successo della canzone
– Mille lire al mese – del 1939

Alida Valli nel film
MILLE LIRE AL MESE
ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO
a cura di Tony Kospan
La canzone ebbe gran successo.
Successo che è poi proseguito fino ai nostri giorni.

Oggi certo non ci bastano neanche lontanamente 1000 lire al mese
(poco di più di cinquanta centesimi attuali)
anzi non ci bastano per nulla nemmeno 1000 euro al mese.

Questa qui giù è l'ultima versione della banconota
di mille lire prima dell'avvento dell'euro..

Oggi questa simpatica canzone rimane
piacevole e storico simbolo dell’aspirazione dell’italiano medio
ad una vita di tranquillo… benessere.

Ascoltiamola… ora qui in questa versione del 1939
cantata da Carlo Buti potendo nel contempo
leggere il testo.



Se si vuole, poi possiamo ascoltarla anche qui,
in questo video, dove vi sono
anche diverse bellissime immagini sia di quel tempo
che della mitica… Mille Lire.



Ciao da Tony Kospan


LA PAGINA DELLA POESIA E DELLA CULTURA VARIA
CON LEGGEREZZA

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