Archivio per 23 gennaio 2020

Felice giovedì sera in poesia “Nel nostro amore” Jiménez – arte J. W. Alexander – canzone “Hey you”   1 comment

 
  

 

 

    John White Alexander


 
 
 

 

 

Ricorda che non puoi essere tutto per tutti,
e non puoi fare tutto in una volta sola.
Non si può fare tutto bene, sempre, allo stesso modo;
e non si può fare sempre meglio di chiunque altro.
Tu sei un essere umano come tutti gli altri.
~ Stephen Littleword ~

 
 
 
 John White Alexander – Vestito verde e nero



 
 
 
 
 
 
 

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NEL NOSTRO AMORE LA PENA E LA GIOIA
Juan Ramon  Jimenez
 
 
Nel nostro amore, la pena e la gioia
si accendono e si spengono,
come, a primavera,
la mattina e la sera.
Oh soave scontro dolce
dell’ombra e della luce,
della luce e dell’ombra
-nè luce del tutto,
nè ombra del tutto -,
belle loro due, come quelle due;
simulacro di lotte,
uguali nella disfatta e nel trionfo!
Amore;
crepuscolo, aurora
di primavera!
 
 
 
 
 John White Alexander – Al piano
 

 
  

 

 

 
 
 

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John White Alexander

 
 
 

Stendhal.. grande scrittore francese innamorato dell’Italia – Breve ricordo anche con la storia del suo amore milanese   Leave a comment

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Mi fa piacere ricordar Stendhal, 
grande scrittore francese del 1800 innamorato dell'Italia, 
attraverso un accenno alle sue opere letterarie
e poi con la storia del suo sfortunato amore milanese
indice comunque del suo grande impeto romantico.








BREVE RICORDO DELLO SCRITTORE


Amante dell'arte e appassionato dell'Italia, dove visse a lungo,
esordì in letteratura nel 1815 con le biografie su Haydn, Mozart e Metastasio,
seguite nel 1817 da una Storia della pittura in Italia
e dal libro di ricordi e d'impressioni su Roma, Napoli e Firenze.


Quest'ultimo fu firmato per la prima volta con lo pseudonimo di Stendhal,
nome forse ispirato alla città tedesca di Stendal,
dove nacque l'ammirato storico e critico d'arte Johann Joachim Winckelmann.








I suoi romanzi, caratterizzati dalla ricerca della verità psicologica
dei personaggi, fanno di Stendhal uno dei maggiori rappresentanti
del romanzo francese del XIX secolo.


I protagonisti dei suoi romanzi
“Il rosso e il nero”, “La Certosa di Parma e l'incompiuto “Lucien Leuwen”,
sono giovani romantici che aspirano alla realizzazione di sé
attraverso il desiderio della gloria e l'affermazione di sentimenti appassionati.
(da Wikipedia con modifiche)







Grenoble 23.1.1783 – Parigi 23.3.1842





IL GRANDE AMORE DI STENDHAL.. IL MILANESE..
Tony Kospan



Perché possiamo chiamare “milanese“ Stendhal pseudonimo dello scrittore francese Henri Beyle uno dei più grandi romanzieri dell'800?

Semplice… perché amava Milano (e l'Italia) al punto che sulla sua tomba volle che fosse scritto…
Arrigo Beyle – Milanese – Scrisse – Amò – Visse

Iniziò a frequentare Milano nel 1800 e dopo un po' vi si stabilì vivendo alla grande la fervente vita milanese d'allora che oggi chiameremmo movida… fatta però di incontri artistici, letterari, musicali e… non ultimi… anzi… amorosi.



Stendhal giovane




Ma in verità amava tutta l'Italia che girò in lungo ed in largo per ammirarne le bellezze paesaggistiche storiche ed artistiche.

Dicevamo che la sua passione però era Milano che elesse a città della sua felicità, ma qui ebbe però anche forse la più grande delusione d'amore della sua vita, quella per Metilde.

Ma andiamo con ordine. Chi era Metilde?

Métilde Viscontini Dembowski è stata una notevole figura del Risorgimento italiano amica di Foscolo, Pellico, Confalonieri etc.



incerto ritratto di Metilde





Fu anche arrestata dagli Austriaci ma non rivelò mai i nomi degli altri patrioti.

Di ottima famiglia milanese Metilde ha 28 anni quando Stendhal, che ne ha 35, il 4.3.1818 la vede per la prima volta.

Madre di 2 figli è la moglie separata di un Ufficiale Napoleonico della Legione polacca ma di lei si hanno pochissime ed incerte immagini.








E' per Stendhal un vero e proprio colpo di fulmime… per una donna davvero bella e cortese.

Ma non è affatto un colpo di fulmine per lei… che subito si mostra fredda.

Stendhal non capisce più niente… cerca in ogni modo di incontrarla di approcciarla arrivando a fermarla per strada… ma sempre senza esito.

Una volta lei, dopo aver ascoltato le sue parole d'amore, gli consigliò d'andar a veder il Duomo.

Sempre in preda alla passione allora le scrisse una lettera disperata in cui chiedeva almeno di poterla incontrare, anche solo da amico, una volta al giorno…

Lei gli concesse solo 2 incontri al mese ma nei salotti e tra altre persone.




Milano nell'800




Stendhal era convinto che la sua resistenza era dovuta al fatto che una sua cugina aveva parlato male di lui.

Ad un certo punto però le cose peggiorarono addirittura.

Egli venne a sapere che lei si sarebbe recata a Volterra per incontrare i figli che erano in collegio e lui la raggiunse lì nascosto da occhiali verdi.

Lei lo riconobbe subito e lo cacciò in malo modo… e per sempre.










In preda al suo immenso dolore scrisse allora di getto il breve romanzo “Roman in cui lo stesso Stendhal ci racconta tutto il suo amore e tutto il suo dolore… che però lei non lesse mai.

Metilde morì giovanissima a 35 anni… ma lui non la dimenticherà mai e ne parlerà ogni tanto nei suoi romanzi.

Tony Kospan

(Copyright T.K.)



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Edouard Manet.. iniziatore dell’impressionismo ma del tutto indipendente – Biografia e capolavori   Leave a comment




Bar delle Folies – Bergère





MANET
BREVE BIOGRAFIA… CAPOLAVORI… 
ED ANALISI DELLA SUA ARTE 
a cura di Tony Kospan




Édouard Manet (Parigi 23.1.1832 – Parigi 30.4.1883)


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BREVE BIOGRAFIA


Nato a Parigi in una famiglia ricca e colta fu iscritto al Collegio Rollin dove incontrò Antonin Proust di cui divenne amico per la vita.

Qui si appassionò a varie forme d’arte.

Il padre, magistrato, avrebbe voluto che lui intraprendesse la sua stessa carriera ma in Manet era troppo forte l’amore per la pittura a cui aveva già iniziato ad interessarsi.

Allora il padre lo fece imbarcare su di nave dove lavorò per un anno e dove forse ebbe origine quella grave malattia reumatica che lo perseguitò sempre.

Al ritorno a casa il padre comprese la forza della sua passione e l’iscrisse all’atelier di Thomas Couture noto pittore dell’epoca.



Argenteuil



Dopo alcuni anni Manet abbandonò questo atelier perché troppo accademico e formale, e passò allo studio di Léon Bonnat pittore allora in auge, dove fece amicizia prima con Berthe Morisot e poi con un gruppo di giovani innovatori…

Questo gruppo era composto tra altri da Degas, Monet, Renoir, Sisley, Cézanne e Pissarro… cioè dai futuri mitici impressionisti.

Poco dopo, nel 1856, aprì un suo atelier…



Colazione nello studio di prima mattina




Fece anche viaggi in Germania, Italia, Spagna e Paesi Bassi per studiare le opere dei grandi pittori dell’epoca e del passato.

Con le sue opere divenne una figura di spicco e di riferimento del mondo impressionista che contribuì a creare, anche se non volle mai identificarsi nella corrente, affermando la sua totale libertà espressiva.




La ferrovia



Ebbe molti problemi di salute oltre a quelli di natura reumatica, come la sifilide, e soprattutto dal 1879 l’atassia, che in pochi anni lo condusse alla morte.

Nel 1881 il governo francese, su proposta dell’amico Proust, lo insignì della Legion d’onore.

Seppure con grandi difficoltà fisiche, dipinse fino alla morte.



Emile Zola




OPERE PRINCIPALI… CRITICHE E SCANDALI


Il bevitore di assenzio… prima sua opera originale che piacque moltissimo a Baudelaire ed in cui è chiara
l’influenza di Diego Velázquez fu criticatissima per il suo realismo e rifiutata al Salon del 1859.
Manet stesso disse che se invece di un parigino avesse disegnato un uomo spagnolo forse sarebbe stata compresa molto meglio.






Dejeuner sur l’herbe, famosissima, destò scandalo al Salon del 1863, non tanto per i 2 uomini vestiti e le 2 donne nude ma per il fatto che l’abbigliamento maschile era contemporaneo!






L’Olympia pure sollevò molto scandalo perché il soggetto era una prostituta vista sul “posto di lavoro”, per il suo sguardo provocante
e per la mano sul pube che avrebbe offeso le virtù tradizionali femminili mentre i critici dichiararono errate le scelte dei colori.






ANALISI DELLO STILE


Fin dalle sue prime opere appare evidente l’innovazione del suo linguaggio pittorico rispetto al classicismo e dopo un certo tempo in cui restò nell’ambito della pittura d’atelier passò a quella che si definisce “en plein air“.

Manet abbandona infatti le classiche modalità del chiaroscuro e della prospettiva per creare dipinti con macchie di colore stese in modo uniforme.



Autoritratto con tavolozza




Manet è quello che ha operato il taglio più incisivo rispetto al precedente modo di dipingere.

Suol dirsi che dopo di lui la pittura non è stata più la stessa.

Per gli storici dell’arte questo suo contributo alla modernità vale perfino più del suo pur grande contributo alla nascita dell’impressionismo.


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Al balcone




F I N E




VIVERE L’ARTE… INSIEME?
Ripped Note



Relax



Salvador Dalì.. il più istrionico dei grandi surrealisti (Genio o Follia?) – Biografia e dipinti   Leave a comment







L’unica differenza tra me e un pazzo

è che io non sono pazzo.

Dalì

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Sogno causato dal ronzio di un’ape su una melagrana un attimo prima del risveglio 1944 (part.)

 



E’ stato uno dei più grandi surrealisti del XX secolo
amato ed odiato per i suoi eccessi…
e per il suo incredibile ma geniale… istrionismo.


 
 
 
Autoritratto

 

 
 
BREVE BIOGRAFIA


Scacciato da giovanetto, per indegnità,
dall’Accademia delle belle arti di Madrid
si recò a Parigi dove venne in contatto
con i più grandi artisti del primo '900
 
Qui poi dall’incontro con il Surrealismo
comprese che attraverso esso
poteva dar libero sfogo alla sua enorme immaginazione
ed al suo desiderio di rottura di ogni inibizione.




(Figueres 11.5.1904 – Figueres 23.1.1989)




Anche qui però, per il superamento di ogni limite,
lo portò ad essere espulso dalla corrente Surrealista
da parte di André Breton… con cui ebbe tutta la vita
momenti di incontro e di scontro.

Tuttavia questo non lo fermò affatto… anzi.




Dalì giovane con Man Ray



Nel 1929 ci fu un incontro
che avrà grande importanza per la sua vita e per la sua arte
quello con
Gala Deluvina Diakonoff,
moglie del poeta Paul Eluard
che diventò prima sua amante e poi sua moglie
e con cui restò poi per tutta la vita.




Dalì e Gala



Ma soprattutto Gala fu la sua musa ispiratrice di tanti dipinti
in cui dava libero sfogo alla sua idea di sensualità
dipingendola quasi sempre nuda e provocante.





Leda ed il Cigno (part.)
(qui è dipinta Gala sua moglie e musa)



Il suo rapporto con lei fu sempre di ammirazione e devozione
ma in un contesto di reciproca e totale libertà sessuale.






Metamorfosi di Narciso – 1937




Col tempo i suoi dipinti però raggiungevano
sempre più chiari significati ed alti livelli artistici
come il geniale “La persistenza della memoria
così come i suoi successi nella vendita dei dipinti.

In particolare il suo dichiarato intento pittorico
era quello di rappresentare la ricerca
della verità nella surrealtà
ovvero dipingere le manifestazioni dell’inconscio.





La persistenza della memoria


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Tuttavia si faceva conoscere anche per altri aspetti…
se Breton, l’iniziatore del surrealismo e suo “maestro”,
 arrivò a coniare per lui il nomignolo di “Avida dollars,
anagramma del suo nome, per la sua ricerca,
continua e senza limiti, di successo e di denaro.



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Il sogno americano




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Nel 1939 si trasferì negli USA dove si avvicinò al Cattolicesimo.








Tornato, dopo la guerra, in Europa continuò la sua ricerca artistica
anche in altri settori… così come continuarono i suoi eccessi.

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Mae WEst


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Dopo la morte di Gala negli anni ’60 
fu Amanda Lear la sua Musa ispiratrice.




 
 
 




Negli ultimi anni di vita però
si affievolì molto la sua vena.




Ragazza alla finestra


 

LA DOMANDA


La domanda che molti si pongono è:
L’artista spagnolo era un folle o un genio?

Propendo per la seconda ipotesi…
e spiego perché.


 
 
 
 
 Donna nel paesaggio

 

In fondo tutti i grandi artisti hanno sempre avuto
un pizzico, e spesso più di un pizzico, di follia…
ed il rilievo artistico del nostro è indubitabile
nonostante una personalità molto discutibile…

Certo alla fine della sua lunga e controversa
vita umana ed artistica Dalì
fece cose non degne di un grande pittore
ma questo nulla toglie
al suo grande estro ed alla sua genialità
di cui aveva dato grande prova in precedenza.


  
 
 
 La rosa meditativa

 
 
 

Questo bellissimo video, si pone la stessa domanda
e nel contempo ci illustra molto bene la sua arte
nell’ambito del surrealismo ma non solo



 
 
 
 

 
 
 
 

Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 



IL GRUPPO DI CHI AMA L'ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)

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Le 3 Sfingi di Bikini




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