Archivio per 16 gennaio 2020

Felice giovedì sera in poesia “La forza della vita” M. Sallemi – arte Sargent – canzone “Sappi amore mio” B. Antonacci   2 comments

 

 

 

 

John Singer Sargent – Le sorelle Windam 

 

 

 

 

 

ba15

La miglior vendetta?
La felicità.
Non c’è niente che faccia più impazzire la gente
che vederti felice.
Alda Merini
ba15



 

John Singer Sargent – Riposino pomeridiano
 


LA FORZA DELLA VITA

Marta Sallemi

Lentamente sprofondo

nell’oceano delle paure

cercando un’ancora

per risalire in superficie.

Scruto la profondità

della mia anima per ottenere

risposte,

ma percepisco un grande e

abissale silenzio.

Scoraggiata

mi abbandono al destino

e lascio cullare il mio corpo

dal movimento delle onde.

Chiudo gli occhi

e penso…..

Improvvisamente mi invade

un immenso coraggio.

Apro gli occhi e lotto

contro le ingiustizie, i dolori, le angosce..

solo una cosa può darmi

la spinta a combattere,

per andare avanti…

…la mia forza.



 

  

John Singer Sargent

 

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da Tony Kospan

 

 

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John Singer Sargent –  Lady Agnew

 

 

Ralph Gibson grande fotografo del 900 – La fotografia come espressione classica e raffinata   Leave a comment

.

Ricerca della perfezione e massima eleganza
sono gli elementi caratterizzanti 
dell’arte di questo grande fotografo.

Ogni sua fotografia ha il dono
di creare una… raffinata narrazione!


 . 
 
FOTO ARTE STORIA 2
 
 
 
 
RALPH GIBSON
LA FOTOGRAFIA COME FRAMMENTO CLASSICO
 
 
 
 
 
FOTO ARTE STORIA 2
Ralph Gibson 16.1.39 Los Angeles
 
 
 
Ralph Gibson è nato a Los Angeles e si è avvicinato alla fotografia durante i quattro anni di servizio nella marina militare.
 
In seguito frequenta il San Francisco Art Institute e poi lavora come assistente fotografo per artisti come Dorothea Lange e Robert Frank, per il quale ha anche lavorato come cameraman in un paio di film.
 

 
 
 
 
 
Gibson divenne famoso grazie a una serie di libri fotografici, prodotti dalla casa editrice che lui aprì a questo scopo, la Lustrum Press. La trilogia, The Somnambulist (1970), Déjà Vu (1973) e Days at Sea (1975) si distingue per la sequenza di immagini senza testo né didascalie.
 
Le fotografie hanno un carattere fortemente surreale e la pura sequenza di immagini è estremamente ‘narrativa’.
 

 
 

 
 
 
FOTO ARTE STORIA 2
 
 

Da allora ha vissuto in Francia e a New York, ma gran parte di ciò che ha pubblicato è stato realizzato in Francia, come L’Histoire de France (1991).
 

 
 
FOTO ARTE STORIA 2
 

 
 
 
 


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Ogni fotografia di Ralph Gibson somiglia ad un frammento classico, monumentale, come scolpito nel tempo.

 
 
 



 



 
 
 
 
 

Per mezzo del suo “obbiettivo” Gibson, formalista della fotografia, si avvicina a luoghi e persone unendo la sua visione del mondo ad un’attenzione costante per la composizione e per le proporzioni delle immagini.

 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
I soggetti scelti da Ralph Gibson per le sue fotografie sono essenziali, in particolare da quando non si interessa più di catturare i momenti salienti del dramma umano come impone lo stile del reportage. 
Per Gibson la percezione del soggetto è più importante della fotografia.
 

 
 
 

 
 
Le sue immagini riflettono la sensazione e lo stato emozionale che produce un certo luogo in un certo tempo.
 
 
 
 

Ralph Gibson

 
 
 
Ralph Gibson utilizza prevalentemente pellicole in bianco e nero – ma anche il colore – e usa una Leica nel formato 35mm.
 
L’uso dell’obiettivo grandangolare accentua la dinamica e la tensione dell’immagine nello spazio cosi’ deformato.
 
 
 

FOTO ARTE STORIA 2

 

 

 

 

 

 

 
 
 

La sua ricerca del “luogo ideale” da fotografare, l’ha spinto a Los Angeles, e successivamente a New York, dove vive e lavora.
 
Il suo interesse per la fotografia si eè così evoluto dal reportage all’espressione introspettiva e personale.
 
La serie The Somnambulist – prima testimonianza di questa nuova inclinazione – comprende delle immagini quasi sognanti.
 
L’impiego delle pellicole a grana grossa, donano alle fotografie caratteristiche grafiche, evocando mondi fantastico-surreali.

 
 
 


 
 
 
 
 
 
FOTO ARTE STORIA 2
 
 
 
Così una mano colpita dallo spiraglio di luce bianca che filtra da una porta socchiusa, diventa il “fantasma” dei sogni onirici di Gibson.
 
Con The Somnambulist, Ralph Gibson abbandona lo stile reportage a favore delle sue visioni personali, espresse con i ritratti, gli still life e i paesaggi.
 
Il libro del Somnambulist – pubblicato recentemente con grande successo – ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica, spingendo Gibson ad esporre le sue immagini in numerose istituzioni museali degli Stati Uniti e d’Europa.
 

 
 

 

 

 

FOTO ARTE STORIA 2

 

 

 

Le immagini, in bianco e nero e a colori, riflettono la sua visione privata, mantenendo quelle qualità naturali e non-monumentali che lo contraddistinguono.


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Ralph Gibson ha spesso raccolto i suoi lavori in libri fotografici, perché apprezza l’unicità che questo oggetto possiede.

 Così se per Gibson i libri sono i mezzi narrativi che esprimono “cosa un fotografo pensa delle sue fotografie “, le fotografie raccontano invece di “cosa il fotografo pensa della realtà”

Le mostre hanno invece un carattere piu’ complesso e sociale, e richiedono una relazione fra il fotografo, la galleria e il pubblico.

 

 

 

FOTO ARTE STORIA 2

 
 

FOTO ARTE STORIA 2


..


 
 

TESTO DA VARI SITI WEB – IMPAG. TONY KOSPAN

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FINE




MARRONE CHIARO
IL GRUPPO DI CHI AMA L’ARTE FIGURATIVA
(PITTURA, SCULTURA, FOTOGRAFIA E CINEMA)
Frecce2039

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FOTO ARTE STORIA 2


 

 

Achille Togliani.. grande cantante degli anni 50 e 60 – Breve ricordo anche con 2 suoi successi.. “Signorinella” e “Come pioveva”   Leave a comment




E’ stato un vero e proprio mito

della canzone italiana del dopoguerra

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Achille Togliani  (Pomponesco 16.1.1924 – Roma 12.8.1995)

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BREVE BIOGRAFIA



Partito dalla provincia mantovana
intraprese la strada del cinema e della rivista
(con Macario)
e fu qui che lo notò il maestro Angelini che lo portò nel ‘50
nella trasmissione “Cantanti della radio”
sia per la stupenda melodiosa voce
che per la sua presenza di uomo affascinante.

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Ebbe presto, per queste doti,
molti successi sia nel campo della canzone
che in quello dei cuori femminili.

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Nel ’51 inaugurò con pochi altri cantanti*il Festival di Sanremo
(*quelli della foto qui giù meno Gino Latilla)




I cantanti del 2° Sanremo
– Il duo Fasano ai lati, Togliani, Nilla Pizzi e Gino Latilla – Fonte RadiocorriereTV





e nel ’54 vinse il Festival di Napoli.
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Rimase a lungo negli anni ’60 nell’orchestra Angelini
come cantante di punta e partecipò anche a numerose trasmissioni
radiofoniche di successo.

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Poi però, anche se il suo genere musicale, la canzone melodica,
pian piano tramontava,
lui tuttavia rimaneva nel cuore degli italiani.

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Dopo gli anni ’70 partecipò soprattutto a spettacoli televisivi di revival.

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Questi… alcuni tra i suoi maggiori successi…

Signorinella, La canzone dell’amore, Come pioveva, Parlami d’amore Mariù,
Lucciole vagabonde, Canzone da 2 soldi, Sedici anni e Melodia d’amore…
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Ricordiamolo ora ascoltando la sua voce in questi 2 video
in cui interpreta, da par suo, 2 mitiche canzoni di un tempo.

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SIGNORINELLA

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juke box gif

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COME PIOVEVA

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CIAO DA TONY KOSPAN



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O. Spadaro mito della canzone italiana del 1° ‘900 – Breve ricordo anche con “Porta un bacione a Firenze” e “Sulla carrozzella”   Leave a comment

.

Questo grande cantante, ma in realtà anche cantautore,

ha lasciato un grande segnonella storia della musica leggera italiana.


Cercherò di tracciare un breve ricordo dell'artista

anche grazie ad una sua canzone mitica

che ebbe successo in tutto il mondo e che ancor oggi è molto amata

e ad un altro suo successo.

 

 

 

 

Odoardo Spadaro

è considerato il secondo vero cantautore italiano,

dopo Armando Gill,

essendo stato l'autore di molte delle sue canzoni…


Vediamo un po' qual era l'atmosfera del 1938 

prima di ascoltar questa sua mitica canzone.

 

 
 
 
(Firenze 16 1 1893 – Careggi 26 6 1965)
 
 
.
 
PORTA UN BACIONE A FIRENZE
Di Lazzaro – Bruno (1938)
   
 
Siamo nell'anno in cui l'Italia vince il suo secondo
Campionato del Mondo di calcio…



 



 
 
 .
.
ma anche nell'anno in cui vengono emanate le leggi razziali…






 

.

Il “bacione” 
era realmente legato alla nostalgia dei nostri emigranti.
che Spadaro, all'epoca del fascismo,
frequentava moltissimo preferendo andare in giro per il mondo,
piuttosto che stare in Italia,
in quanto insofferente al peso della dittatura.




 
 
 
 
 
 
 
Fu, anche grazie a ciò,
che egli fu uno dei primi (ed ancor oggi pochi) artisti italiani
ad avere un grande successo internazionale.




 
 
 
 
La canzone poi nel 1955 divenne anche un film.

 
 
 



 
 
 


ed in epoca più recente è stata riportata in auge da Nada.
 
 
 Veniamo ora alla canzone
che possiamo ascoltare cantata proprio da O. Spadaro.

 
 
 
   


 
 
 

Altra sua mitica canzone è poi certamente “Sulla carrozzella”,
che, come scrisse Enzo Biagi,
 nacque all'epoca del razionamento della benzina
che aveva causato la scomparsa delle macchine.
 
 
 
 
 
 
 

 
Al suo funerale tutta la folla cantò proprio…
“Porta un bacione a Firenze”

 

 

F I N E

 

 

orsotony




  

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Odoardo Spadaro.. mitico cantautore fiorentino e le sue canzoni “Porta un bacione a Firenze” e “Sulla carrozzella”   1 comment

.

Questo grande cantante, ma anche cantautore,

ha lasciato un grande segno

nella storia della musica leggera italiana.



Cercherò di tracciare un breve ricordo dell’artista

anche grazie ad una sua canzone mitica

che ebbe successo in tutto il mondo…

e che ci fa ancor oggi rivivere le belle atmosfere di un tempo

e ad un altro suo successo amato soprattutto dai fiorentini.

 

 

 

 

Odoardo Spadaro

è considerato il secondo vero cantautore italiano,

dopo Armando Gill,

essendo stato l’autore di molte delle sue canzoni…


Conosciamo un po’ l’atmosfera del 1938 prima di ascoltar

il suo più grande successo.

 

 
 
 
(Firenze 16 1 1893 – Careggi 26 6 1965)
 
 
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PORTA UN BACIONE A FIRENZE


Di Lazzaro – Bruno (1938)
   
 
Siamo nell’anno in cui l’Italia vince il suo secondo
Campionato del Mondo di calcio…



 



 
 
 .
.
ma anche nell’anno in cui vengono emanate le leggi razziali…






 

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. 
 
Il “bacione” era realmente legato alla nostalgia dei nostri emigranti.
che Spadaro, all’epoca del fascismo,
frequentava moltissimo preferendo andare in giro per il mondo,
piuttosto che stare in Italia,
in quanto insofferente al peso della dittatura.




 
 
 
 
 
 
 
Fu, anche grazie a ciò,
che egli fu uno dei primi (ed ancor oggi pochi) artisti italiani
ad avere un grande successo internazionale.




 
 
 
 
La canzone poi nel 1955 divenne anche un fim…

 
 
 



 
 
 


ed in epoca più recente è stata riportata in auge da Nada.
 
 
 Veniamo ora alla canzone
che possiamo ascoltare cantata proprio da O. Spadaro.

 
 
 
   


 
 
 

Altra sua mitica canzone è poi certamente “Sulla carrozzella”,
che, come scrisse Enzo Biagi,
 nacque all’epoca del razionamento della benzina
che aveva causato la scomparsa dalle strade delle macchine.
 
 
 
 
 
 
 

 
Al suo funerale tutta la folla cantò proprio…
Porta un bacione a Firenze

 

 

F I N E

 

 





  

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