Un giorno l’onda chiese al mare: “mi vuoi bene?”. Ed il mare le rispose:
“Il mio bene è così forte che ogni volta che t’allontani verso la terra io ti tiro indietro per riprenderti tra le mie braccia. Senza te la mia vita sarebbe insignificante. Sarei un mare piatto, senza emozione. Tu sei l’ essenza del mio esistere”. L’onda fu felice. Tra le braccia del mare. Facendo finta, ogni volta di volare via, per dare quel senso di precarietà alle cose, per renderle preziose. Ed ogni volta il mare la riprendeva, con le sue braccia grandi, per riportarla a sé. Raccontano che una notte la luna illuminava il mondo, e l’onda bianca lentamente, in un ballo infinito, scivolava tra un prendersi e un lasciarsi, col mare che stendeva le braccia per poi ritirarle, facendo finta a volte di non poterlo fare, perché l’onda potesse assaporare anch’essa quella precarietà che rende le cose preziose. L’onda ed il mare sono ancora lì, nel gioco infinito delle emozioni.
E fanno finta che sarà l’ultima volta che l’onda partirà verso la terra, per non tornare più, ma poi, alla fine, è più forte su tutto il bisogno di riprendersi. Nel sogno di un bene senza fine.
TESTO WEB – AUTORE NON NOTO
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Mi fa piacere legare a questo raccontino – pensiero…
Carl Nilsson Linnaeus, noto da noi come Linneo,
è stato un grande medico, botanico e naturalista svedese,
geniale ideatore della classificazione scientifica
“binomica” degli organismi viventi che ha consentito
l’enorme progresso della loro conoscenza.
Linneo, considerato il fondatore della moderna botanica,
scrisse anche numerosi libri sui suoi studi,
sulle ricerche fatte nei suoi viaggi di studio
per il mondo ed ebbe grandi riconoscimenti in vita.
(Råshult 23.5.1707 – Uppsala 10.1.1778)
Qui però parlerò di una sua particolare creazione…
la MERIDIANA DEI FIORI.
Cos’è? Un modo originale di sapere che ora è!
Cioè solo guardando i fiori…
Essi infatti aprono e/o chiudono i loro petali
in ore diverse durante il giorno.
Le più mattiniere sono le rose
che in primavera si aprono alle cinque.
Poi, man mano si aprono gli altri fiori:
l’erba gatta alle sei, le margherite africane alle otto,
le genziane alle nove, i papaveri alle dieci,
la lattuga selvatica a mezzogiorno e i garofani alle tredici.
Fino ad arrivare alle sedici,
quando si sbottona una pianta particolarmente pigra,
la bella di notte.
Di pomeriggio, comunque,
è più frequente invece che i fiori si richiudano:
alle 14 le primule rosse,
alle 15 i denti di leone,
alle cinque della sera le ninfee.
Il meccanismo di apertura e chiusura dei petali
avviene soprattutto per consentire l’impollinazione
da parte delle diverse specie di insetti
o per difenderla da agenti (sempre insetti)
estranei che potrebbero danneggiarla.
Questo vero e proprio orologio vegetale
è una creazione di Linneo
che lo brevettò anche.
Il naturalista svedese lo creò anche materialmente
facendo fare in un prato un’aiuola rotonda
col quadrante diviso in dodici spicchi colorati
costituiti da piante diverse.
Il margine d’errore della Meridiana non è grande…
al massimo può arrivare a mezz’ora…
Tuttavia bisogna far attenzione alla geografia
in quanto i ritmi biologici delle varie specie di piante
cambiano a seconda della latitudine in cui si trovano…
Della storia e del funzionamento di questa meridiana
e di altre originali particolarità di piante e fiori
ce ne parlò in modo esauriente e dotto lo studioso della natura
Gabriela Mistral è stata l’unica donna sudamericana
ad avere ricevuto il premio Nobel per la Letteratura (nel 1945 )
ed anche la prima a riceverlo tra tutti i letterati sudamericani.
La sua immagine in un murale
Di origini basche ed ebree,
ha vissuto un’infanzia molto povera
nel paese andino di Montegrande,
cominciando a scrivere poesie, come autodidatta,
fin da bambina ed ottenendo le prime pubblicazioni
sui giornali locali a soli quindici anni.
Vicuña 7 aprile 1889 – New York 10 gennaio 1957
Fin da allora non usava mai il suo vero nome,
Lucila Godoy Alcayaga, ma vari pseudonimi.
Alla fine scelse lo pseudonimo con cui divenne famosa,
dopo avere vinto un importante premio di poesia nazionale, Gabriela Mistral, per il suo amore per i poeti Gabriele D’Annunzio e Frédéric Mistral.
Insegnante prima alle elementari e poi alle superiori
ebbe tra i suoi alunni
nientepopodimeno che Pablo Neruda.
Svolse per il governo cileno importanti incarichi di tipo culturale
sia in patria che all’estero.
Gabriela Mistral e Pablo Neruda
Fonte “IL POST” con molte modifiche
Il Doodle che le dedicò, qualche anno fa, Google
ALCUNE SUE POESIE
MADRE PIU’ DI UNA MADRE
Fa che io sia più madre di una madre
nel mio amore e nella difesa del bambino
che non è sangue del mio sangue.
Aiutami affinché ognuno dei “miei” bambini
diventi la poesia migliore.
E nel giorno in cui non canteranno più le mie labbra,
lascia dentro di lui o di lei,
la più melodiosa delle melodie.
NINNA NANNA
Il mare le sue mille onde
culla divino;
odo i mari innamorati
mentre cullo il mio piccino.
L’errabondo vento, a notte,
culla le spighe;
odo i venti innamorati
mentre cullo il mio piccino.
Iddio Padre i mille mondi
culla senza un brusio.
Sento il gesto suo nell’ombra
mentre cullo il bimbo mio.