Archivio per 21 dicembre 2019

Buona serata e felice inverno in poesia “Inverno” A. Pozzi – arte De Nittis e canzone “Inverno” (De André)   Leave a comment



De Nittis












Stavolta il quotidiano saluto in poesia.. arte.. musica etc…

è tutto dedicato alla nuova stagione che inizia all'alba di domani (alle 05,19)

ed è anche un augurio di un felice inverno per tutti.










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Chi volesse approfondire il magico momento della natura
noto come “Solstizio d'inverno” che da sempre affascina l'umanità
(significato, storia, miti, riti, dipinti, poesie e musiche) 
può cliccare qui giù…








Vorrei che tu venissi da me in una sera d’inverno e,
stretti assieme dietro i vetri,
guardando la solitudine delle strade buie e gelate,
ricordassimo gli inverni delle favole,
dove si visse insieme senza saperlo.
– Dino Buzzati –


E







Glitter Image





De Nittis – Che freddo! – 1884




INVERNO
Antonia Pozzi



Fili di pioppi
fili neri di nubi
…sul cielo rosso
e questa prima erba
libera dalla neve
chiara
che fa pensare alla primavera
e guardare
se ad una svolta
nascano le primule.
Ma il ghiaccio inazzurra i sentieri
la nebbia addormenta i fossati
Un lento pallore devasta
i colori del cielo.
Scende la notte
nessun fiore è nato
è inverno, anima,
è inverno.







De Nittis – Giornata d'inverno










Inverno – De André







a tutti da Tony Kospan







De Nittis





FARI FARI FARI – La loro magia in una mia poesia.. in immagini.. video.. e slide show   Leave a comment







Siamo in molti a subire il tremendo e nel contempo sognante…
fascino dei fari.

Questo post è tutto dedicato a loro.

 
 
 
 
 
 
 
 

FARI.. FARI.. FARI..
IMMAGINI AFFASCINANTI..
VIDEO… ED UNA MIA POESIA..

 
 
 
 
 
 
 
 

Il video che segue, con una mia poesia, mi fu regalato
da una delle mie primissime amiche virtuali
a cui sarò sempre grato…

 
 
 
 
 
 
 
 

Ciò avvenne a seguito di un mio post,
corredato da una mia poesia  in suo onore ed in onore dei suoi gruppi
(le sempre rimpiante Com. di Msn)
ed i cui simboli erano proprio i fari (ed i gabbiani).

 
 
 
 
 POESIA VIDEO (Tony Kospan)
    
 
 
 
 
Ora un altro bellissimo video sempre in tema…
 
 
 
 
 
 
VIDEO
  
 
 
 
 
Ed infine un mio modesto video – slide show
dedicato sempre al fascino dei fari…
 
 
 
 
VIDEO – SLIDE SHOW

 
 
 
 
Beh per chi ama i fari penso che questa sia stata proprio una bella scorpacciata






Ciao da Tony Kospan 
 
 
 
 
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Pure le coloratissime palline dell’albero di Natale hanno una loro storia! Anzi… 2!   Leave a comment




Eh sì ben 2 storie… ci spiegano
l’origine della bella usanza di addobbare
con palle colorate l’albero di Natale



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LA STORIA RELIGIOSA



Narra la leggenda che a Betlemme nei giorni immediatamente dopo la nascita del piccolo Gesù ci fosse un artista di strada che voleva portargli un dono.

L’artista… un ragazzo, molto povero, non aveva nulla da regalare a Gesù ed alla fine decise di offrirgli la sua arte.








Essendo un giocoliere creò un gioco con delle palline ed il piccolo Gesù rise moltissimo.

In ossequio a questo evento e per ricordare i sorrisi di Gesù Bambino si mettono le palle sull’albero di Natale.








LA STORIA LAICA




Tanto tempo fa, l’albero di Natale veniva addobbato esclusivamente con della frutta dalla forma rotonda: arance e mele.

In Francia però, precisamente in Alsazia, in tempi remoti si verificò una pessima annata per le mele, limitandone così i raccolti.






In sostituzione del frutto, che per quell’anno non poteva essere utilizzato come addobbo, un vetraio si propose di costruire delle palline di vetro, in sostituzione delle mele.

Per i tedeschi invece le palline di vetro, denominate kugels, rappresentano una fonte di protezione:
essi infatti hanno il compito di proteggere la casa dagli spiriti cattivi.


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Ciao da Tony Kospan




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22.12.2019 H. 05,19 SOLSTIZIO D’INVERNO – Significato.. miti.. riti.. poesie.. dipinti.. e musiche di una vera festa della natura.   3 comments






Ci sono ricorrenze che non nascono da tradizioni umane

ma sono momenti veri della Natura…

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I solstizi e gli equinozi

sono infatti appuntamenti astronomici eterni

che influenzano realmente la nostra vita

e che sono stati considerati molto importanti

in tutte le culture fin dall’antichità.


 




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22 DICEMBRE 2019
ORE 05,19
SOLSTIZIO D’INVERNO


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IL SOLSTIZIO D’INVERNO

 
 
 
Che la luce del nuovo sole possa illuminare
il cammino di tutti voi
Felice Alban Arthuan
 
 
 
 

Ruth Sanderson – Yule sparge i semi che sbocceranno in primavera




Il solstizio, che può essere d’estate o d’inverno, è ciascuno dei due punti dell’orbita terrestre in cui il Sole è alla massima distanza angolare rispetto al piano dell’equatore terrestre.
La parola “solstizio” significa “Sole stazionario”, ed indica il suo non alzarsi né abbassarsi rispetto all’equatore celeste.
E’ in questo momento che la nostra stella si trova alla massima altezza sull’orizzonte dell’emisfero boreale (cioè quello nord, dove si trova l’Italia), mentre a sud la situazione è capovolta.

 

 

 

 

A partire dal 22 giugno le ore di luce sono diminuite gradualmente, fino a raggiungere il minimo che si verifica proprio durante il solstizio d’inverno che quest’anno avviene il 22 dicembre.







Fin dall’antichità l’uomo si è reso conto del cammino ciclico che il Sole descrive nel cielo, traendone così spunto per regolare la propria vita agricola e di caccia e creare bellissime leggende per spiegare e spiegarsi il fenomeno.

Per i greci, ad esempio, il solstizio d’estate coincideva con la “Porta degli uomini “, cioè il momento in cui le anime uscivano dalla caverna cosmica.



   (Invisible power – New age)




SOLSTIZIO D’INVERNO

(Filastrocca)

Quando a dicembre arriva il solstizio
che dell’inverno scandisce l’inizio
il sole pare diventare più mite ed umano
non fa più l’altezzoso nel cielo lontano
insieme a noi si leva tardi al mattino
si tira pigramente sul tetto vicino
rimanendo incantato tutto il giorno
a guardare curioso le case intorno
non c’è chi non lo veda affacciare
che non lo faccia subito entrare
accogliendolo con cordialità e calore
come si trattasse d’un ospite d’onore
in realtà sembra che al solstizio
sia la festa del sole ad avere inizio.



 

 

 

In Perù la divinità associata al Sole ed all’imperatore, Inti, riceveva sacrifici di animali ed offerte, affinché i raccolti estivi fossero abbondanti.

Il Cristianesimo sovrappose alle celebrazioni pagane la festività dedicata a San Giovanni Battista. 

Secondo le tradizioni italiane nella notte di San Giovanni le streghe si levavano in volo e raggiungevano il “Grande Noce di Benevento“, l’albero sul quale una dea lunare avrebbe sconfitto il diavolo, rimandandolo negli inferi.

Fino al 1872 a Roma, dopo l’Ave Maria, veniva sparato un colpo di cannone che dava inizio ai festeggiamenti. Il popolo si ritrovava nelle osterie per banchettare con le lumache, considerate in grado di scacciare i litigi ed il pericolo di essere traditi dai propri amati. Ma a partire dal quell’anno la festa venne soppressa dal governo italiano. 

 

 

 (Ice dance – New age)

 




Il Solstizio d’Inverno cade in un giorno variabile dal 20 al 24 dicembre.

E’ definito anche come il giorno più breve o la notte più lunga dell’anno.

In questo giorno il sole compie il suo giro più breve attraverso il cielo, riducendo così le ore di luce del giorno.

Dopo questa data le giornate iniziano nuovamente ad allungarsi.

Nell’antichità era un’importante festività dei popoli pagani per tutte le tradizioni il Solstizio d’Inverno celebra sempre la morte del Dio Sole, la sua trasformazione e la sua rinascita nel ventre della Dea. 

 

 

 

 

 

 Altri termini usati per indicare il Solstizio sono Yule, che sembra derivare dalla parola anglosassone “Yula” o quella scandinava “Jul” o “Iul” che significa “ruota”, la Ruota dell’Anno.


Infatti per le popolazioni anglosassoni proprio il solstizio segnava l’inizio del nuovo anno e per la tradizione druidica  indicava la rinascita del dio Sole in questo giorno. 

 

 

 

  

 

Nell’antica Roma, nel giorno del Solstizio Invernale si celebrava la rinascita del Sole, il “Dies Natalis Soli Invicti” (il giorno di rinascita del Sole Invincibile) dopo l’introduzione, sotto l’imperatore Aureliano, del culto del dio indo-iraniano Mitra nelle tradizioni religiose romane.





Le feste in onore di Mitra erano comprese nell’ampio arco delle festività che i Romani chiamavano Saturnalia, e cioè festeggiamenti dedicati al dio Saturno.


In seguito fu Giulio I nel 325 d.C. circa a trasformare questa festività come ricorrenza per ricordare la nascita di Gesù Cristo, creando una celebrazione alternativa, e  divenuta poi vincente, alla più popolare festa pagana di quei tempi.

 

 

  (Reminiscenze – New age)

 

 
 
 
Anche appendere l’agrifoglio in casa è un’usanza che persiste da tempi antichissimi.

Fin dai tempi più remoti esso rappresenta un segno di protezione e difesa contro le negatività. 

Inoltre rappresenta il Vecchio Dio del Cielo, il Re Agrifoglio che negli antichi miti nordici simboleggia l’anno morente che soccombe al nuovo anno nella simbolica battaglia contro il giovane Re Quercia.
 






SOLSTIZIO D’INVERNO
Parxifal


Come è limpida questa notte
cosi vicina al sole,
eppure cosi immensamente bella,
raccolgo il sorriso delle stelle,
questo meraviglioso dono
del solstizio d’inverno.
Chissà se lontano oltre gli spazi
dell’incommensurabile,
Musetta guarda la luna
che gira intorno al cuore,
che si fa stella,
fiore,
sogno.


La figura di Babbo Natale, strettamente legata a questa festività, è una raffigurazione fantasiosa di santi che durante questo periodo sono dispensatori di doni (come San Nicola o Santa Lucia),  funzione simpaticamente ricoperta nell’antichità da Saturno.

 
 
 

 
 
 

Dalle celebrazioni pagane del solstizio d’inverno e dal desiderio di luce e di festa che per contrasto ne derivano sono infatti nate la figura di Lucia (nel suo significato di portatrice di luce) di bianco vestita e con candele sulla testa e quella di Babbo Natale.

 
 
 
 
Santa Lucia – Carl Larsson
 
 

 

Il Solstizio d’Inverno è occasione per guardare dentro sé stessi per cercare e riconoscere le proprie paure i propri dubbi.

E’ tempo di affrontare, sconfiggere e lasciar andare via tutto ciò che limita e frena la nostra nuova crescita.

E’ tempo di liberarsi dal peso delle insicurezze e dei timori che, gravando sulla nostra anima, ci allontanano da un nuovo inizio, da una nuova rinascita. 

 

 

 

 


 

FINE
 
 
Tony Kospan
 
 



TESTO DAL WEB – CON COORDIN., AMPIE RIELABORAZ. ED IMPAGIN. DI T.K. 
 
 
 
 

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NON JE NE REGRETTE RIEN – La mitica canzone-poesia di Edith Piaf con storia.. significato.. testo e 2 versioni video   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 

Stavolta è il turno di… un’altra famosissima… storica
indimenticabile canzone-poesia francese
che spero vi piacerà ascoltare o riascoltare. 
 
E’ uno degli ultimi grandi successi dalla mitica Edith Piaf…
che nel poetico testo ci dice di non rimpiangere nulla, 
e che si perdona e perdona tutto, il bene ed il male, fatto e ricevuto,
e che vuole ripartire di nuovo.  

 
 
 
 
 
 
 
 
 


NON, JE NE REGRETTE RIEN
ATMOSFERE E NOTE… DI UN TEMPO…
a cura di Tony Kospan

 
 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
E’ del 1956…  un anno di cui possiamo vedere
qualche significativa immagine…
 per immergerci nella sua atmosfera.

 
 
 
 
IMMAGINI DEL 1956

 
 
 
 
Olimpliadi di Melbourne

 
 
 
 

La famosa nevicata del 56

 
 
 
 
Rivolta di Budapest 
 
 

 
 
 
 
Fiat 600  del 1956
 
 
 
 

STORIA DELLA CANZONE

 
 
La canzone è sì del 1956,
musica di Charles Dumont e parole di Michel Vaucaire,
ma divenne famosa grazie a Édith Piaf
che l’incise nel 1960.

 
La presentò poi all’all’Olympia nello stesso anno

con l’intento di dire al mondo
che si ritirava dalle scene per poter guarire.
 

Per lei era l’occasione di voltar del tutto pagina 
dopo un brutto periodo di cedimento alle droghe
che ne avevano fortemente minato la salute
tuttavia dopo soli 3 anni scomparve.

 
 
 

 
 
 
 
 


IL SIGNIFICATO DEL TESTO

 
 
Debbo dire che a mio parere la canzone
ha accenti poetici e moderni…
parlandoci di una donna che accetta
tutto quel che ha vissuto nelle sue storie passate,
senza rimpianti, delusioni o rabbie,
ed ora è pronta a ricominciare
con un nuovo amore.




 
 
 
 
 
 


NON, JE NE REGRETTE RIEN
NO, NON RIMPIANGO NULLA
 
IL TESTO
 

No, non rimpiango nulla
No! Niente di niente
Non ho alcun rimpianto.
Né per il bene né per il male
che mi è stato fatto.
Tutto mi è proprio uguale !
No! Niente di niente
Non ho alcun rammarico
No! Je ne regrette rien …
Tutto è stato pagato spazzato
dimenticato.
Me ne frego del passato!
Con i miei ricordi
ho acceso il fuoco e bruciato
i miei dolori, i miei piaceri
Non ho più bisogno di loro!
Ho spazzato tutti i miei amori
e tutte le palpitazioni
Spazzati per sempre
Riparto da zero.
No! Niente di niente
Non ho alcun rimpianto.
Né per il bene né per il male
che mi è stato fatto.
Tutto mi è proprio uguale !
No! Niente di niente
Non ho alcun rammarico
perché la mia vita
perché le mie serate
ora cominciano con te!

Traduz. Tony Kospan
 
 
 
 

Ma ora ascoltiamola… riascoltiamola





 
 
 
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e, se ci va, anche in questo video originale dell’epoca…
che mi fa venir i brividi per le emozioni che dona e
per la sua capacità di immergerci nell’atmosfera del tempo.

 
 
 
 

 

 


Tony Kospan




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