Archivio per 18 dicembre 2019

Felice mercoledì sera in poesia “L’amor mio è vestita di luce” Joyce – arte W. Crane – canzone “Chariot”   1 comment



Walter Crane – La mia anima è una barca incantata


 
 
 
 

 
 
 
 
fleur ... minifleur ... minifleur ... minifleur ... minifleur ... mini

L’amore e l’arte non abbracciano ciò che è bello,
ma ciò che, grazie al loro abbraccio, diventa bello.
– Karl Kraus –

 
fleur ... minifleur ... minifleur ... minifleur ... minifleur ... mini

 

Walter Crane – Primavera


 
 
 
L'AMOR MIO E' VESTITA DI LUCE 
James Joyce
 
 
L'amor mio è vestita di luce
 In mezzo ai meli
 Dove i lieti venti più bramano
 Di correre insieme.
 
Là dove i venti lieti restano un poco
 A corteggiare le giovani foglie,
 L'amor mio va lentamente, china
 Alla propria ombra sull'erba;
 
Là, dove il cielo è una coppa azzurrina
 Rovescia sulla terra ridente,
 Va l'amor mio luminoso, sostenendo
 Con garbo la veste.

 
 
 
 (Chariot video con Petula Clark)

Walter Crane – La danza delle 4 stagioni



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da Orso Tony


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Walter Crane – La danza delle 4 stagioni

 
 
 

Il test dei colori di Max Luscher.. famosissimo.. simpaticissimo e velocissimo   Leave a comment



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Il rosso fuoco ti fa pensare a una passione travolgente?


Vorresti dipingere le pareti della tua stanza di giallo?


Scopri con questo test cromatico il tuo modo di vedere te stesso e il mondo.


Il test prende spunto dagli studi condotti dallo psicologo svizzero Max Lüscher

sul legame tra colore e psiche.
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IL TEST DEI COLORI DI MAX LUSCHER
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Il test dei colori inventato da Max Luscher (1949) si basa sull’assunto che la preferenza mostrata verso ciascuna tinta e le reazioni che questa provoca nel soggetto cambiano a seconda degli individui e dei momenti, pertanto il test viene utilizzato come strumento diagnostico dello stato psicofisico del soggetto.


Il test contiene otto colori: i 4 colori base (rosso, giallo, verde e blu) e 4 colori ausiliari (viola, marrone, grigio e nero).


Questi otto colori sono usati da Luscher per descrivere quattro diversi sentimenti di sé.


Il test viene utilizzato principalmente in tre ambiti: aziendale, clinico ed educativo.


Vista la sua validità è utilizzata come test d’accesso dalla Marina Militare e dal Ministero degli Interni.


Il test è di veloce… somministrazione e può essere utilizzato anche dai laureati in psicologia, risulta inoltre gradevole per chi vi è sottoposto.








Ma eccoci al test… da fare però 
non pensando ai colori in genere amati.





a) prima scegli il colore tra quelli qui sopra che preferisci in questo momento… e… annotalo;

b) e poi scegli quello che rifiuti in questo momento… e…. annotalo.




Poi clicca qui giù per il responso: 






BUON TEST… E SE TI VA RACCONTACI




Ringrazio il sito: sottocoperta.net




ORSO TONY


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Ananda (discepolo di Buddha) ed il torrente – Racconto breve ma di grande saggezza   Leave a comment

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Davvero molto interessante e profondo

il messaggio insito in questo racconto.

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Dirò però il mio parere alla fine.

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ANANDA ED IL TORRENTE




Un giorno Buddha stava attraversando una foresta. 


Era assetato, per cui disse ad Ananda, il suo primo discepolo: “Ananda, torna indietro. 

A qualche miglio da qui abbiamo attraversato un torrente. 
Portami un po’ d’acqua”. 


Ananda tornò indietro, ma quando raggiunse il torrente vide che alcuni carri che l’avevano attraversato ne avevano agitate le acque che erano ormai diventate fangose. 


Ritornò da Buddha a mani vuote…


Ma Buddha insistette, e gli ripeté: “Torna indietro e portami dell’acqua da quel torrente”. 


Ananda non comprendeva quell’insistenza, ma ritornò al torrente. 


E mentre si stava incamminando, Buddha gli disse: “E non tornare, se l’acqua è ancora sporca. 

Se è sporca, siediti semplicemente sulla riva, in silenzio. 
Non fare nulla, non entrare nel torrente. Siedi sulla riva in silenzio e osserva”. 
 
Ananda tornò al torrente. 


Buddha aveva ragione. 

L’acqua era ora quasi limpida, le foglie erano ridiscese sul fondo e il fango si era sedimentato. 
Ma il torrente ancora non era cristallino, per cui Ananda si sedette sulla riva e osservò semplicemente lo scorrere dell’acqua. 
Pian piano il torrente diventò limpido come cristallo. 


Allora tornò, danzando, porse l’acqua a Buddha e lo ringraziò: “Ora riesco a comprendere il messaggio: era ciò di cui avevo effettivamente bisogno in questo momento. 

La stessa cosa infatti è vera per la mia mente. 
Se mi butto nell’acqua tornerò a renderla fangosa. 
Se mi tuffo nella mente nasceranno più problemi, altri torneranno in superficie. 
Sedendo di fianco al torrente ho appreso la tecnica… ora mi siederò di fianco alla mia mente, ne osserverò tutta la sporcizia e tutti i problemi e tutte le foglie morte e le ferite e i rancori e i ricordi e i desideri. 
Senza farmi coinvolgere, distaccato, siederò sulla riva e aspetterò il momento in cui ogni cosa sarà limpida come cristallo”.








IL MIO PENSIERO


Grande saggezza… certo. 

Infatti è vero che quasi tutti (o proprio tutti) ci tuffiamo nei problemi senza sforzarci di guardarli dal di fuori per vederli da diverse angolazioni.

Se lo facessimo potremmo certo poi affrontare le difficoltà con più calma e più lucidità. 

Tuttavia quando siamo immersi, sommersi dalle avversità ciò in realtà appare davvero difficilissimo. 

Consiglio però di tentare almeno. 

Ci sarà comunque di sicuro aiuto.

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POST VARI ARTE E NON CLASSIFIC,

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Cosa ne pensate?

Ciao da Tony Kospan




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hello fnbr110l

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E. S. Curtis – L’esploratore che visse davvero con gli Indiani d’America – Documentazione e arte fotografica – I Parte   2 comments







LA FOTOGRAFIA AL SERVIZIO DI UN PROGETTO:
DOCUMENTARE DAL VERO USI COSTUMI E TRADIZIONI
DEGLI INDIANI D’AMERICA







Eh sì stavolta, grazie a E. S. Curtis, 
non ci saranno le solite immagini di fantasia
del saggio popolo nativo nordamericano
ma assolutamente reali e capaci così di darci
una precisa visione dei loro usi e costumi.
 
 
 



EDWARD SHERIFF CURTIS
L’UNICO BIANCO CHE  INQUADRO’
DAVVERO
GLI INDIANI D’AMERICA

a cura di Tony Kospan

 
I PARTE





Edward Sheriff Curtis – (Whitewater 16.2.1868 – Los Angeles 19.10.1952)
 
 
 
 

E’ solo grazie a lui che abbiamo una vera e precisa
documentazione della reale vita degli Indiani d’America
prima che fosse contaminata dagli usi dei bianchi.



 

 
 




Tra la fine dell’ottocento e l’inizio del Novecento ritrasse in mirabili immagini gli appartenenti alle varie tribù degli Indiani d’America ancora nei loro tradizionali costumi, gli oggetti del loro artigianato e i grandi spazi del paesaggio americano dove vivevano.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
E’ stato uno dei più grandi fotografi americani, fotografò i suoi soggetti muovendo dai deserti del South West per spingersi sino ai banchi di ghiaccio dell’Artico, registrando così, attraverso le immagini e la parola scritta i costumi e la cultura di oltre ottanta tribù.
 
 
 
 
 
 
 

Oggi questo ci appare quasi normale… ma se ci caliamo… nel periodo storico in cui Curtis operò… vicinissimo alle guerre tra bianchi e pellerossa… e se pensiamo quale fosse all’epoca (ahimé) la considerazione di cui godevano i Nativi americani… ci possiamo rendere conto della straordinaria importanza della sua opera.
 
 
 
 

 
 
 
 
 

Si tratta per me di immagini davvero molto affascinanti…
che hanno dentro… il senso e l’anima della realtà storica delle cose…
 
 
 
 
 
 
 

Ma non si tratta solo di documentazione storica per quanto utilissima…
 
Egli grazie alla grande padronanza tecnica ed alla sua arte fotografica…
riesce a penetrare il cuore degli Indiani d’America ed a donarci anche la vera atmosfera in cui essi vivevano.

 
 
 

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C O N T I N U A




Tony Kospan




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LA TUA PAGINA D’AMORE PSICHE E SOGNO

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Edward Sheriff Curtis – esploratore, etnologo e fotografo




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